A RIVA PRESSO CHIERI L’ESTATE RIPARTE DAI RAGAZZI

Dopo mesi di quarantena dovuti alla pandemia di Covid-19, il comune di Riva presso Chieri sceglie di ripartire dai servizi per i giovani, dalle scuole elementari alle medie: riapre così l’estate ragazzi, con data d’inizio fissata per il 15 giugno, che si protrarrà fino al 31 luglio. Una notizia ottima per molte famiglie rivesi, e non solo, alleggerite dal pensiero di dover trovare una sistemazione per i figli nel corso dell’estate, e per tanti bambini che potranno finalmente ritornare ad una parvenza di normalità. Sicuramente non una scelta facile quella di aprire un centro estivo nel bel mezzo di una pandemia: tante le norme sanitarie da rispettare, non solo riguardanti l’ambiente e gli spazi, ma anche gli stessi bambini, che dovranno indossare la mascherina nel corso dell’intera giornata, dalle 9 fino alle 17 circa. Per garantire la sicurezza il comune di Riva ha deciso di mettere a disposizione gli ambienti scolastici, in modo da poter sanificare gli spazi al meglio; sono stati poi ridotti i gruppi, ora composti da sette ad un massimo di dieci bambini suddivisi per età, e rivalutate le attività da svolgere: niente giochi di squadra che implichino contatto fisico e niente gite, nemmeno nel circondario. Gli educatori che hanno scelto di lavorare durante l’estate si sono così ritrovati a dover concepire un nuovo modo di stare insieme, nel rispetto delle distanze di sicurezza e della salute di tutti, senza però far mancare ai ragazzi e ai bambini lo spirito di comunità e socializzazione proprio dei centri estivi. Per far felici i ragazzi quindi non si potrà più usare il vecchio e fedele metodo del pallone e nelle giornate più calde non sarà possibile rinfrescarsi con i giochi d’acqua; in questo clima di divieti e restrizioni le buone idee però non mancano: verranno proposte attività all’aria aperta, per diminuire al massimo eventuali rischi di contagio, come quella di curare con i bambini un orto e svolgere piccoli lavoretti di giardinaggio. Sarà importante da parte delle famiglie assicurare ai propri figli tutto il materiale necessario, per far sì che non si creino scambi di oggetti tra i ragazzi, e collaborare al massimo con il comune ed i gestori dell’attività proprio per il rispetto della sicurezza. Non sarà quindi un’impresa facile, ma il comune decide di non voltare le spalle ai suoi cittadini: un servizio del genere, indispensabile a madri e padri che lavorano durante il giorno, non può e non deve essere tagliato fuori dai progetti di ripartenza post-Covid. Si spera così che le famiglie possano riacquisire gradualmente serenità e soprattutto che i ragazzi possano tornare a ridere e a far sorridere.

Marta Pochettino