PIEMONTE ARTE: JUVARRA, VIARENGO MINIOTTI, PESTIFERA, CAMERA, CIOCCA, CELLA, PLATONE, RITTANA…
Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
BIBLIOTECA NAZIONALE, IN AUTUNNO MOSTRA “FILIPPO JUVARRA REGISTA DI CORTI E CAPITALI DALLA SICILIA AL PIEMONTE ALL’EUROPA”
Nell’anno che il Piemonte dedica al Barocco, la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, in collaborazione con diversi altri enti e istituzioni e con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, inaugura in autunno la mostra “Filippo Juvarra regista di corti e capitali dalla Sicilia al Piemonte all’Europa” che presenta, per la prima volta nella sua interezza, il Corpus Juvarrianum, il più consistente fondo di disegni del grande architetto e dei suoi collaboratori. Dopo l’ouverture, ecco la prima delle suggestioni virtuali che, su musiche di Vivaldi tratte dai manoscritti conservati nella Nazionale, ci accompagneranno all’appuntamento autunnale: dal volume q.VII.4 alcune visioni architettoniche di Juvarra tra cui l’elegante progetto della facciata della chiesa di Santa Cristina di piazza San Carlo, una delle prime opere torinesi, dedicata alla Madama Reale Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, madre del duca-re Vittorio Amedeo II che aveva portato l’artista a Torino dalla Sicilia. ABNUT: info@abnut.it e www.abnut.it/juvarra Biblioteca Nazionale Universitaria: bu-to@beniculturali.it e www.bnto.librari.beniculturali.it – 011 8101113 Centro Studi Piemontesi – Ca dë Studi Piemontèis: info@studipiemontesi.it e www.studipiemontesi.it e 011537486 #bibliotecanazionaletorino #bnuto #filippojuvarratorino #corpusjuvarriano
LE PAGINE INCISE E LA PITTURA DI ELISABETTA VIARENGO MINIOTTI
Artista estremamente riservata e sensibile nella resa dei soggetti trattati, Elisabetta Viarengo Miniotti è scomparsa in questi primi giorni di giugno. Torinese e allieva di Giacomo Soffiantino all’Accademia Albertina, ha frequentato il Corso di Tecniche Sperimentali del Centro Internazionale della Grafica di Venezia di Riccardo Licata, raggiungendo una misura espressiva che sin dal 1975 si poteva cogliere in occasione delle mostre personali e collettive. Il suo discorso affonda le radici nel territorio, negli aspetti natura, nelle «piccole cose» quotidiane che appartengono a una narrazione scandita da sottili emozioni e da interiori riferimenti esistenziali. E così una betulla, un’onda che si frange sulla scogliera, i corpi che affiorano dall’acqua alla luce, costituiscono alcuni dei momenti di un dialogo continuo ed inesausto tra l’artista e l’ambiente, il sogno e la realtà, il gesto e la tecnica. Vi è in questo suo racconto la volontà di lavorare all’insegna di una ricerca che tende verso nuovi linguaggi, percorsi da vibranti sensazioni che attraversano il tempo. Autrice del «Palio di Susa» e della «Pergamena d’autore» per il Palio di Asti, Elisabetta Viarengo Miniotti ha esposto in mostre antologiche a Carmagnola, Susa e Chivasso («Anima Mundi») e, in particolare, ha partecipato a numerose iniziative espositive nazionali e internazionali promosse dall’Associazione Piemontese Arte di Riccardo Cordero, Promotrice delle Belle Arti al Valentino, Piemonte Artistico e Culturale, Pinacoteca Comunale di Rubiana e Civica Galleria Contemporanea Filippo Scroppo di Torre Pellice. E ancora, Museo della Sindone, Collegio San Giuseppe e Associazione Senso del Segno, come si rileva dal catalogo della rassegna «20 anni di Senso del Segno 1996-2016» alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. Pittura e incisioni, quindi, di una stagione che rimane nella memoria con tutto il fascino del segno, delle morsure, delle immagini che delicatamente scorrono sulle pagine del diario dei ricordi, delle inaugurazioni, delle sperimentazioni nello studio torinese fra barattoli di colore, pennelli, fogli.
Angelo Mistrangelo
PESTIFERA, L’ARENA ESTIVA DEL CASTELLO DI RIVOLI
A cura di Carolyn Christov-Bakargiev, Irene Dionisio e Fulvio Paganin
Coordinamento Roberta Aghemo e Giulia Colletti
Visita al Museo dalle ore 10 alle 21
Aperitivo dalle ore 19 alle 21
Intervallo: letture filosofiche dalle ore 21.15 alle 21.30
Proiezione: ore 21.30
Ingresso omaggio al cinema con il biglietto del Museo (€ 8,50 intero, € 6,50 ridotto)
La rassegna serale, che si svolge nel giardino esterno del Castello di Rivoli, indaga la rappresentazione delle pandemie attraverso l’arte cinematografica e si svolgerà ogni venerdì a partire dal 26 giugno, data in cui verrà proiettato Die Pest im Florenz (La Peste a Firenze) (1919), fino al 24 luglio quando verrà presentato il nuovo film Buio di Emanuela Rossi (2019). Appositamente musicato dal vivo, La Peste a Firenze è un film di Otto Rippert scritto da Fritz Lang. Ispirato a un racconto di Edgar Allan Poe, The Mask of the Red Death (La maschera della morte rossa), è ambientato durante la peste nera del Trecento, che decimò la popolazione fiorentina ed europea. Realizzato tra il 1918 e il 1919, il film parla indirettamente del proprio tempo, nell’Europa del Primo Dopoguerra attraversata dalla pandemia della febbre spagnola. Il film muto verrà appositamente sonorizzato dal compositore e artista multimediale Riccardo Mazza. La rassegna include proiezioni di film cult quali Nosferatu (1978) di Werner Herzog che indaga la natura inestirpabile del Male e la pellicola Epidemic (1987) di Lars von Trier nonché le ultime uscite coeve alla pandemia Covid-19 in atto. Riflettendo sul senso di una rassegna che esplora le tematiche del contagio morale e fisico, l’artista e filmmaker Irene Dionisio dichiara, “Lo sfruttamento sistematico del pianeta si è trasformato, attraverso una prevista e prevedibile zoonosi, nel flagello del XXI secolo. L’umanità, specie in cammino, dopo una lunga e forzata cattività, è stata messa di fronte ad una banale certezza, quella della propria finitezza. Di fronte “all’assurdità”, scriverebbe Albert Camus, della propria esistenza, come reagire per non cedere alla follia? La rappresentazione cinematografica, come susseguirsi di immagini-soglia dell’inconscio collettivo globale, ci offre una possibile catarsi, epoché e, forse, ripresa di un tanto agognato respiro collettivo”. Ogni proiezione è preceduta da un intervento di 15 minuti, tra sonorizzazione e letture filosofiche.
Il numero massimo di posti disponibili è 55 e l’ingresso alle proiezioni è consentito fino a esaurimento posti.
Si consiglia di acquistare online il biglietto https://www.castellodirivoli.org/tickets/
Per informazioni: tel. 011.9565246
26 giugno ore 21.30
Die Pest im Florenz / La peste a Firenze (1919) regia di Otto Rippert (92’)
Con Theodor Becker, Karl Bernhard, Julietta Brandt
Scritto da Fritz Lang e tratto da un racconto di E. A. Poe, il film trasporta lo spettatore nel clima mistico e torbido del Medioevo. La peste infuria ovunque lasciando dietro di sé la morte, che nel film ha sembianze umane. Un film tedesco presentato al Marmorhaus di Berlino, nel mezzo della pandemia della febbre spagnola. Il film sarà sonorizzato dal vivo da Riccardo Mazza. Il film sarà preceduto dall’introduzione dello storico medievista Giuseppe Sergi
3 luglio ore 21.30
Nosferatu: Phantom der Nacht / Nosferatu, il principe della notte (1978) regia di Werner Herzog (107’)
Con Klaus Kinski, Bruno Ganz, Isabelle Adjani
Klaus Kinski interpreta un Dracula dall’animo lacerato, sospeso tra l’impossibilità di sottrarsi alla sua natura di demone immortale, personificazione della peste, e la volontà di morire per porre fine al suo eterno tormento. W. Herzog crea un affresco onirico, surreale e allegorico che costituisce un omaggio e allo stesso tempo una rivisitazione in chiave contemporanea di un capolavoro assoluto dell’Espressionismo tedesco, il Nosferatu di Murnau (1922). Il film sarà preceduto dalla lettura dal vivo di Marianna Vecellio di Nel contagio (2020) di Paolo Giordano
10 luglio ore 21.30
Epidemic (1987) regia di Lars von Trier (102’)
Con Allan De Waal, Ole Ernst, Michael Gelting
Un regista e uno sceneggiatore, interpretati dallo stesso Von Trier e da Niels Vørsel, stanno lavorando a una pellicola ambientata in un mondo in cui si è diffusa una misteriosa epidemia. Durante la sua realizzazione, però, si scatena una pandemia reale. In un sofisticato e perturbante gioco metanarrativo von Trier firma la seconda pellicola della Trilogia Europea. Il film sarà preceduto dalla lettura dal vivo di Leonardo Caffo del suo Manifesto Covid: Per un dopo che era un prima (2020)
17 luglio ore 21.30
28 Days Later / 28 giorni dopo (2002) regia di Danny Boyle (112’)
Con Cillian Murphy, Christopher Eccleston, Naomie Harris
Un giovane di nome Jim si risveglia dal coma in cui era finito dopo un incidente automobilistico. Uscito dall’ospedale, si ritrova a vagare per le strade di una Londra devastata da un virus che ne ha trasformato gli abitanti in creature affamate di carne umana. Il regista dirige un horror post apocalittico che omaggia gli zombie movies. Liberamente ispirato al romanzo Il giorno dei trifidi (1951) di John Wyndham. Il film sarà preceduto dalla lettura dal vivo di Carolyn Christov-Bakargiev del testo Riflessioni sulla peste (27 Marzo 2020) di Giorgio Agamben
24 luglio ore 21.30
Buio (2019) regia di Emanuela Rossi (98’)
Con Valerio Binasco, Denise Tantucci, Gaia Bocci
Le sorelle Stella, Luce e Aria trascorrono le giornate in lockdown, segregate in casa. Ogni sera, quando rientra, il padre racconta quanto sia pericoloso il mondo fuori. Un giorno l’uomo sparisce e Stella, la figlia più grande, è costretta a uscire per fare provviste. Una favola post-apocalittica, ma anche un romanzo di formazione che è un inno alla vita e alla forza dell’adolescenza. Opera prima della regista, vincitrice nel 2019 della sezione “Alice nella Città” al Festival del Cinema di Roma. Il film sarà preceduto dall’introduzione della regista Emanuela Rossi nonché dalla lettura dal vivo di Irene Dionisio del testo Coronavirus Capitalism di Naomi Klein.
E per chi resta a casa anziché venire all’arena, suggeriamo nella nostra sala virtuale – Cosmo digitale / Digital Cosmos – il cult zombie movie:
The Last Man on Earth (L’ultimo uomo della terra, 1964) regia di Ubaldo Ragona e Sidney Salkow (86’)
Con Vincent Price, Franca Bettoja, Emma Danieli
Un morbo si diffonde trasformando le vittime in vampiri. Solo uno scienziato (Price) sopravvive. Cerca disperatamente un antidoto, ma i vampiri gli danno la caccia. Dal romanzo I Am Legend (1954) di Richard Matheson. I temi della pandemia e della solitudine in un film realizzato a tre anni dalla Baia dei porci e dalla paura dell’apocalisse nucleare.
Link: https://www.youtube.com/watch?v=feQIhzNpBLQ
E, in aggiunta, dopo il 25 settembre
Corona (2020-in corso di realizzazione) regia di Mostafa Keshvari (65’)
Con Emy Aneke, Zarina Sterling, Richard Lett
Il film del giovane artista e regista iraniano-canadese, indaga i temi della paura e del razzismo attraverso la storia di un gruppo di persone bloccate in un ascensore durante la pandemia Covid-19. Uno studio sulla società, le persone e le scelte morali narrate attraverso un gruppo di individui bloccati in uno spazio ristretto. Un ritratto claustrofobico degli effetti societari della pandemia globale. La rassegna è realizzata in collaborazione con distretto Cinema
CAMERA: VEDERE (IL) BAROCCO: LAVORI IN CORSO
Project Room | 19 giugno – 30 agosto 2020
In occasione della mostra Sfida al Barocco alla Reggia di Venaria, CAMERA presenta l’esposizione VEDERE (il) BAROCCO: lavori in corso a cura di Barbara Bergaglio e Pierangelo Cavanna, visitabile liberamente in Project Room dal 19 giugno al 30 agosto. Attraverso 70 immagini, la mostra racconta il modo in cui un nutrito gruppo di fotografi – Paolo Beccaria, Gianni Berengo Gardin, Giancarlo Dall’Armi, Pino Dell’Aquila, Giuseppe Ferrazzino, Giorgio Jano, Mimmo Jodice, Aldo Moisio, Riccardo Moncalvo, Ernani Orcorte, Augusto Pedrini, Giustino Rampazzi, Daniele Regis, Roberto Schezen – hanno “guardato” al Barocco, in particolare alle sue architetture, nella Torino del XX secolo. La mostra si concentra sui diversi modi di descrivere fotograficamente le architetture barocche, pratica che ha accompagnato la crescita della loro fortuna critica e della loro riconoscibilità nell’immaginario collettivo. Un modo di guardare che è mutato negli anni: dalla semplice intenzione descrittiva a fini documentari sino all’elaborazione di raffinati strumenti interpretativi, segnando il passaggio dal semplice “fotografare barocco” ad un effettivo “vedere barocco”.
AVIGLIANA, MOSTRA DI ALFREDO CIOCCA
Finalmente, dopo il lockdown, riprende ad Avigliana la stagione espositiva con la personale dal titolo “Sessant’anni di pittura” del pittore aviglianese Alfredo Ciocca. La mostra, patrocinata dalla Città di Avigliana e organizzata in collaborazione con l’Associazione culturale “Arte per Voi”, sarà allestita nella Chiesa di S. Croce e comprenderà una ricca selezione di opere a rappresentare un’antologia della produzione dell’artista durante i suoi 60 anni di attività.
G.A.M.: FORMA/INFORME. La fase non-oggettiva nella fotografia Italiana 1935-1958
a cura di Antonella Russo
24 giugno – 27 settembre 2020
Wunderkammer GAM
Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
La GAM di Torino inaugura negli spazi della Wunderkammer Forma /Informe, mostra dedicata alla nascita della fotografia non-oggettiva e informale in Italia. Una selezione di 50 stampe vintage e originali in gran parte inedite di 7 grandi fotografi, provenienti da importanti archivi italiani e da prestigiose collezioni d’arte internazionali e 23 rare pubblicazioni. La mostra è frutto di una originale indagine sulla fotografia sperimentale italiana dalla metà degli anni trenta alla fine degli anni cinquanta del Novecento, curata da Antonella Russo, storica e teorica della fotografia. Forma/Informe può essere definita come “Un viaggio al termine della forma” della fotografia italiana del dopoguerra, partendo dalle indagini sul luminismo fotografico di Giuseppe Cavalli (1904-1961) e dalla sperimentazione di Luigi Veronesi (1908- 1998), per poi passare a considerare la fase più compiuta dell’immagine non oggettiva con il grafismo ottico di Franco Grignani (1908-1999), le cosmografie cromatiche di Pasquale De Antonis (1908-2001), la pioneristica ricerca sul materico di Piergiorgio Branzi (1928), fino a esaminare una serie di “scomposizioni” di Paolo Monti (1908-1982) e di Nino Migliori (1926), considerato oggi il protagonista indiscusso dell’informale fotografico empatico del secondo dopoguerra. Il percorso prende il via dai lavori di Giuseppe Cavalli. In mostra opere come Pallina (1949) o Muretto (1950): immagini dai toni alti, volti a cogliere la valenza plastica delle cose e il “ritmo palpitante” negli oggetti. Pittore, grafico, scenografo e fotografo, Luigi Veronesi nella sua lunga carriera produce immagini di accoppiamenti di positivo-negativo, inversioni tonali, sovraimpressione e immagini solarizzate. Tra queste, l’opera in mostra Le stelle dalla mia finestra (1940), immagine di un cielo senza luna attraversato da scie luminose e puntini bianchi, reso con graffiature che alternano il bianco e nero e grigio che danno movimento alla fotografia. Franco Grignani, pittore e fotografo autodidatta e graphic designer, mette la fotografia a servizio della grafica con esperimenti di esposizioni multiple e sovrapposizioni di diversi negativi. A fine anni quaranta affina la sua ricerca moltiplicando le sue sperimentazioni: nascono così le “dissonanze percettive”, le “vibrazioni visive”, le “rotazioni formali” e le “tensioni visive”. Del grande fotografo umanista Piergiorgio Branzi sono esposti scatti inediti della serie Montmartre (1954), vedute urbane del quartiere parigino ancora sconvolto dalle ferite della guerra, insieme a Mykonos (1957), che descrive la struttura e la materia stessa del paesaggio. Uno dei protagonisti più autorevoli della fotografia italiana, Paolo Monti, dedica buona parte della sua ricerca alla fotografia “astratta” che, come scrive la curatrice in catalogo: “è una investigazione nel cuore della materia del mondo, un andare alle fondamenta della produzione di forme primordiali”. Se l’Informale di Monti, almeno fino agli anni Cinquanta, è ancora legato alla ripresa fotografica, altri autori a lui contemporanei, avevano già iniziato a distaccarsene. Pasquale De Antonis elabora una sua personale e particolare tecnica basata sull’utilizzo di più fonti luminose filtrate da uno schermo cartaceo forato in più punti, e in seguito perfeziona queste prime esperienze spingendosi a fissare direttamente sulla carta sensibile le mille forme che andavano assumendo gocce e liquidi oleosi o inchiostri densi versati su una lastra di vetro retroilluminata. Nino Migliori ha iniziato a fine anni Quaranta lavorando in una minuscola camera oscura allestita in un angolo della cucina di casa, facendo uso di acidi per lo sviluppo e fissaggio applicati su ritagli di carta, perché un foglio intero era troppo prezioso. La carta veniva cosparsa di liquido di sviluppo e poi esposta alla luce artificiale, o solare o di una fiamma. Migliori denominò questo procedimento Ossidazioni. Altre esperienze, i Pirogrammi, sono ricavate da registrazioni di piccole bruciature inferte alla pellicola con una punta riscaldata o esposte a una fiamma, mentre gli Idrogrammi fissano tracce di gocce di acqua o liquidi schiumosi applicati sul lastrino dell’ingranditore; allora l’immagine appare un organismo vivente, una costellazione di cellule sospese come in un liquido amniotico.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue in italiano e inglese curato da Antonella Russo ed edito da Silvana Editoriale, include 60 immagini, comprese le riproduzioni di tutte le fotografie esposte, una cronologia ragionata delle principali mostre, pubblicazioni ed eventi fotografici dell’epoca, saggio teorico e appartati biografici.
GAM – GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA – Via Magenta, 31 – 10128 Torino
Orari di apertura: venerdì e lunedì: 13.00 – 20.00, sabato e domenica: 10.00 – 19.00.
Chiuso il martedì mercoledì e giovedì. La biglietteria chiude un’ora prima.
TORINO: RE-OPENING 16 – 17 – 18 GIUGNO 2020
ore 14:00 alle 20:00
www.torinoartgalleries.it
L’Associazione TAG – Torino Art Galleries è lieta di annunciare RE-OPENING 2020 che si terrà a Torino in una tre giorni di aperture coordinate dal 16 al 18 giugno 2020, dalle ore 14 alle 20. L’evento vedrà coinvolte in una riapertura collettiva tredici tra le più influenti ed importanti gallerie d’arte contemporanea di Torino che riaprono quasi tutte con nuove mostre. Il tour attraverso le mostre disposte nella città è illustrato dal sito www.torinoartgalleries.it. Seguendo i protocolli di sicurezza e il numero di visitatori contingentato in base alle norme vigenti ed all’ampiezza degli spazi espositivi, le gallerie saranno in grado di accogliere tutti coloro che vogliano visitare le mostre anche grazie alla prenotazione dell’orario di visita che è possibile effettuare contattando le singole gallerie o recandosi direttamente in mostra dalle 14 alle 20 nei giorni del 16, 17 e 18 giugno. Nei giorni successivi e fino alla fine luglio sarà possibile visitare le mostre negli orari di apertura usuali di ciascuna galleria. Dopo tre mesi di lockdown TAG intende lanciare un segnale di speranza e di voglia di ricominciare, che vede uniti i galleristi e gli artisti in un impegno espositivo importante e più complesso del solito. Con questa riapertura coordinata, ricca di tante nuove mostre, TAG porterà a conclusione la stagione espositiva prima della pausa estiva. Le nuove mostre offriranno al pubblico opere inedite e spunti di riflessione, anche relativi alla situazione attuale. In questi ultimi mesi TAG ha collaborato con enti e istituzioni pubbliche e private cittadine alla nascita di Torino Photo Season, manifestazione cittadina dedicata alla fotografia della durata di un mese la cui prima edizione è stata rinviata al prossimo anno. Restano a testimonianza di ciò la versione on line di The Phair, la fiera internazionale dedicata alla fotografia ed all’interno di Re-Opening la serie di mostre delle gallerie associate a TAG dedicate alla fotografia. Un’altra iniziativa da poco organizzata con la collaborazione di TAG è stata #Raccontoplurale, bando della Fondazione CRT per l’Arte dedicato agli artisti residenti in Piemonte che ha visto la risposta di oltre 350 applicazioni e una selezione delle 60 migliori opere volte a raccontare il periodo particolare del lockdown e della pandemia.
Il programma di RE-OPENING 2020 è così composto.
La Galleria Alberto Peola propone una group show con sei artisti: Fatma Bucak, Paola De Pietri, Eva Frapiccini, Gioberto Noro, Paul Graham, Simone Mussat Sartor, dal titolo “Inside” (fino al 19 settembre 2020). La mostra esplora luoghi chiusi, reali o immaginati, le sottili e delicate relazioni che si instaurano tra questi ambienti e la vita che li impregna. Spazi chiusi e affollati. Labirinti prospettici. Luoghi intimi dove il tempo sembra sospeso. Ambienti un tempo abitati. Luoghi della vita quotidiana. Immagini di oggetti e ricordi che tentano di restituire un senso a un luogo perduto o indefinito.
Febo&Dafne allestisce, nella sua nuova sede, la personale di STEFANO STRANGES dal titolo “Quell’anno in cui …. LIFE: The times of the virus” (fino al 20 giugno): è un’anteprima del progetto che offre una visione partecipata sulla pandemia vissuta nella città di Torino. “Il mestiere del reporter – dice Stefano Stranges – tende a portarmi lontano, ma questa volta la storia era sotto casa, una storia di nuove barriere comunicative, di luoghi che si trasformano e di spazi che si convertono, di assenze e di nuove presenze: una storia di resistenza”.
Gagliardi e Domke riapre con la personale della fotografa francese AURORE VALADE dal titolo “Respira! Dopo il COVID19” e incentrata un suo lavoro del 2013 “L’Or Gris” una visione sognante dedicata alla generazione che ora è la più colpita dalla pandemia, gli ultra settantenni. Una serie di 11 scatti fotografici da cui trapela una visione ottimistica e poetica di liberazione dalle costrizioni.
E’ finalmente visitabile presso la Galleria Franco Noero, nella sede di Via Mottalciata 10/B, la prima personale in Italia dell’artista brasiliano MAREPE dal titolo “Entre o céu e o inverno” (fino al 5 settembre). La mostra riguarda gli ultimi quindici anni della ricerca espressiva dell’artista e segue la grande retrospettiva del 2019 presso la Pinacoteca di San Paolo del Brasile, intitolata “Estranhamente comum” (Stranamente comune). Elemento fondante nelle opere di Marepe è l’appropriazione di oggetti d’uso quotidiano, disponibili in mercati o negozi, che vengono reinventati e assemblati in composizioni atte ad esprimere la forte rilevanza sociale ed economica che essi rappresentano per il territorio rurale Brasiliano e, in particolare, per la regione di Bahia da cui l’artista proviene.
In Arco propone “ARMONIE CROMATICHE: Nicholas Howey – Stefano Peroli” (fino all’11 luglio). Proprio con Collins e Milazzo entrambe gli artisti hanno trovato il loro punto di congiunzione, sviluppando significative analogie e peculiarità nella ricerca astratta, di cui sono esponenti originali e inconfondibili, coniugando intuizioni e sensibilità affini e complementari. Nicholas Howey ha lavorato per Robert Whitman in opere performative nel suo spazio della Dia Foundation a New York City, Ha poi continuato a lavorare per Robert Rauschenberg dirigendo il suo ufficio e lavorando anche con David White – curatore di Rauschenberg. Alla fine degli anni ottanta quando iniziò a lavorare con i curatori internazionali Collins e Milazzo. Ha iniziato a esibirsi ampiamente in Italia, New York e Bruxelles. Stefano Peroli, espone nella galleria In Arco dal 1988, é stato presentato anche nella galleria Cardi di Milano, Sergio Tossi a Firenze, Roberta Lietti a Como e a New York alla galleria Grand Salon, di Collins &Milazzo.
Norma Mangione presenta una mostra collettiva dal titolo “CANTI CONCATENATI” (fino al 31 luglio). La mostra trae ispirazione dal Renga, di cui il titolo è una delle possibili traduzioni. Il Renga è un componimento poetico a più voci che si è diffuso in Giappone dal XII secolo. La regola prevede che un primo autore componga la prima strofa. A questa risponde un secondo e così via fino anche a cento strofe, ognuno riferendosi esclusivamente ai versi del poeta prima di lui. Seguendo la suggestione della poesia Renga, è stato chiesto agli artisti della galleria in ordine alfabetico di scegliere, in maniera libera e aperta, una propria opera in relazione a quella scelta dall’artista che lo precede. La prima opera è stata quindi proposta da Francesco Barocco, a seguire Michael Bauer ne ha scelta una in reazione alla prima e così via fino a Salvo, ultimo nell’elenco, il cui dipinto è stato selezionato dall’Archivio. Il progetto di natura corale e performativa ha dato così vita a una mostra in cui ogni lavoro è collegato al precedente e prepara il terreno a quello successivo, così come canti concatenati.
Luce Gallery prosegue ad esporre i lavori dell’artista americano FEBRUARY JAMES in una prima personale italiana dal titolo “I Painted Flowers For You” (fino al 14 luglio).
Photo & Contemporary inaugura una nuova personale del maestro tedesco NILS-UDO. “Art in Nature – Recent Works” è il titolo di una mostra di lavori recenti con immagini di grandi installazioni site specific realizzate al Van Dusen Botanical Garden di Vancouver, in Francia e nei Vosgi per la Fondation François Schneider. Recentemente l’autore ha realizzato inoltre grandi installazioni site-specific per la Fondation EDF (titolo “Black Bamboo”) a Parigi e per la Fondation CARMIGNAC nell’isola di Porquerolles (titolo “La Couvée”), con grandi uova di marmo, ciottoli ed elementi vegetali in una radura del parco della Fondazione. Nils-Udo è il noto rappresentante dell’Art in Nature, movimento internazionale che coniuga le intenzioni della Land Art ad una visione più lirica ed ecologistica, Scultore della natura, pittore e fotografo delle proprie installazioni effimere, Nils-Udo ha iniziato la sua attività nel 1972, con la nascita del movimento ecologista in Germania.
Raffaella De Chirico Arte Contemporanea inaugura la prima personale in galleria del torinese PAOLO LEONARDO dal titolo “Comment ça va?” (fino al 31 luglio). Questo è anche il titolo di un film scritto e diretto da Anne-Marie Miéville e Jean Luc Godard nel 1975 che sviluppava un discorso estetico e politico sulle immagini fotografiche, sul loro uso nella propaganda politica e nell’informazione in generale. Costruita come un viaggio intellettivo, che stimola riflessioni sulla fotografia e sulla pittura, la mostra seguendo un’altra suggestione cinematografica: il mediometraggio di Aleksandr Sokurov, “Elegia di un viaggio”, cammino di un personaggio senza volto. I fruitori dotati di mascherine e la costrizione del pubblico contingentato permetterà di meglio esperire un allestimento costruito come un viaggio a tappe, negli spazi interni ed esterni delle gallerie, restituendo ad alcuni lavori la primaria natura di manifesto. La mostra sarà anche on line.
Riccardo Costantini Espone le opere inedite del progetto “port_land” dell’artista fotografo MARIO DANIELE. Questa serie prevede alcune installazioni di polittici fotografici in cui, principalmente, la figura umana si rapporta con close-up di elementi architettonici. In tutte le opere di “port_land” l’approccio dell’artista rimanda ai temi del Modernismo. Ciò che emerge in questo nuovo lavoro di Mario Daniele è una indagine originale sulla bellezza e sull’estetica senza abbandonare alcuni dei temi principali delle sue opere precedenti come, per esempio, il rapporto che esiste fra l’uomo e l’ambiente che lo circonda. (fino al 19 settembre).
Tucci Russo Chambres D’Art inaugura “IN LETIZIA” la nuova personale di MARIO AIRO’ (fino al 3 ottobre). La mostra consta di una selezione di opere che partono dall’idea di letizia, non come soggetto dell’opera, ma come elemento della pratica quotidiana. Quasi tutti i lavori eseguiti dall’artista a partire dal 2019 hanno richiesto nella realizzazione intima concentrazione e silenzio, una pratica molto vicina a quella del monaco in contemplazione di Dio o del monaco buddista in meditazione nel vuoto. Non conta tanto la fede, né tanto meno la dottrina: anche l’ateo più convinto può praticare la pienezza della sospensione temporale e raggiungere l’intima concentrazione necessaria per essere consapevoli, attivi, liberi, fluidi e anintenzionali nel tracciare un segno.
Weber & Weber propone una mostra collettiva dal titolo “VISITAZIONI / RIVISITAZIONI” con lavori di Vasco Ascolini Elisa Bertaglia Fausto Bertasa Rodrigo Blanco Davide Di Taranto Chiara Dynys Bruno Fantelli Federico Guerri Horiki Katsutomi Gillian Lawler Bruno Lucca Colm Mac Athlaoich Marcovinicio Angelo Molinari Daniele Monarca Aldo Mondino Gioacchino Pontrelli Sylvie Romieu Stefan Sehler Chloe Swopshire e Antonio Violetta. Venti opere per altrettanti artisti, alcuni già esposti dalla Galleria negli ultimi 40 anni ed altri totalmente inediti. In mostra ci saranno opere pittoriche come quelle di Colm Mac Athlaoich, Gillian Lawler e Horiki Katsutomi, opere fotografiche come quelle di Vasco Ascolini e Sylvie Romieu e due sculture storiche come quelle di Aldo Mondino e Antonio Violetta.
La galleria Giorgio Persano è in fase di trasferimento della sede presso Palazzo Scaglia di Verrua, in via Stampatori 4, Torino.
Fondata nel 2000, l’Associazione TAG – Torino Art Galleries – riunisce alcune gallerie d’arte torinesi. L’Associazione ha per scopo la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea, come elemento di crescita culturale del territorio e della comunità locale, favorendo lo sviluppo di una sensibilità artistica attraverso l’incontro delle arti plastiche e figurative con il pubblico, gli appassionati e le nuove generazioni. Si pone come soggetto di riferimento per gli Enti Locali, collaborando alle loro iniziative e al tempo stesso ideando e realizzando diversi progetti e attività specifiche ed autonome, tra i quali si ricordano: “ManifesTO” (in collaborazione con il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea e l’Assessorato alla Cultura della Città di Torino), “Outlook” (in collaborazione con la Fondazione Palazzo Bricherasio), e le differenti edizioni di “Ouverture”, realizzate grazie al supporto della Fondazione per l’Arte Moderna e ContemporaneaCRT e della Camera di Commercio di Torino
GIANNI CELLA IN TRAIT D’UNION – GALLERIA MELESI
Che in questo periodo di lockdown l’arte sia stata una meravigliosa protagonista, in grado di esprimere la propria voce nonostante le limitazioni e di farsi carico della portata emotiva di un’esperienza tanto forte quale la pandemia, è sotto gli occhi di tutti. E adesso che la fase 2 è cominciata, possiamo goderne i frutti in sicurezza e farli ancora più nostri, come testimoni sensibili di un tempo che ancora deve essere pienamente rielaborato. In questa prospettiva, le caricature di Claudia Chinaglia, sono un caldo abbraccio, ironico, delicato e profondo, che la creativa ha dedicato alle persone importanti per lei, in un diario di quarantena: “È cominciato tutto in occasione della Festa del Papà perché ogni anno dedico una caricatura a mio padre, era il 14 marzo – racconta Claudia Chinaglia -. Eravamo ancora all’inizio della lunga quarantena e vedevo alcune amiche un po’ in crisi a causa della situazione. Così, un po’ per scherzo, ho iniziato a rappresentarle per farle sorridere un pochino. […] Le caricature hanno tutte un richiamo al covid ma sempre con ironia. E poi, essendo un’appassionata d’arte, ho realizzato anche le caricature di alcuni artisti per farli conoscere alla mia cerchia di amici. In questo caso la testa è dell’artista mentre il corpo rappresenta una sua opera”. (Intervista Lecconotizie, cit.). Ecco come Gianni Cella si è trovato dentro questa lunga catena di abbracci visivi, pubblicati giornalmente sui social, insieme ai colleghi Pino Deodato, Fabrizio Dusi, Eduard Habicher, Mimmo Iacopino, Kazumasa Mizokami, Nicolò Tomani, e, naturalmente, la gallerista Sabina Melesi. Da qui, l’idea di una mostra, Trait d’union, nonché l’idea di abbinare ai ritratti degli artisti alcune tra le loro opere più significative. Abbiamo tempo fino al 29 Agosto, per visitarla e per fare da #traitdunion.
ASTI, FONDAZIONE GUGLIELMINETTI: MOSTRA “FIGURE FEMMINILI” DI AMELIA PLATONE
Da venerdì 19 giugno a domenica 19 luglio 2020 sarà visitabile la mostra “L’immagine costretta. Storie di donne nelle opere di Amelia Platone”, selezione di dipinti, sculture, disegni ed incisioni ispirati alla condizione femminile, allestita in Asti, presso la Fondazione Eugenio Guglielminetti ( Palazzo Alfieri, corso Alfieri 375) con il seguente orario: venerdì, sabato e domenica 16,30-18,30. Nel rispetto delle norme ministeriali e regionali, l’accesso alla Fondazione Guglielminetti e alle sale espositive sarà limitato a otto visitatori, muniti di mascherina e a distanza di sicurezza. Indimenticabile protagonista della vita culturale dal Secondo Dopoguerra agli anni Novanta, Amelia Platone ( Asti 1927- 1994) fu docente ed attiva esponente, tra i fondatori, della Società Promotrice Belle Arti di Asti ( 1947) e di Torino (1948), della Galleria d’Arte “La Giostra” di Asti (1967), del Piemonte Artistico e Culturale di Torino, consulente per i Beni Artistici del Comune di Asti (1976-1985). Durante la frequenza all’Accademia Albertina (1948- 1952), ove conseguì i Premi Avondo e Uberti, il maestro Felice Casorati intuì le naturali doti compositive della giovane Amelia, il “segno sensibile, la costruzione armonica, sostenuta”, su cui si consolidò la ricerca espressiva, nelle svariate tecniche e nella pratica dell’incisione, dalle prime lezioni di Filippo Scroppo, quindi coltivata sotto la guida di Marcello Boglione e di Mario Calandri. Quattro decenni, intensi di esperienze esistenziali ed artistiche, sono documentati da costanti partecipazioni a rassegne in Europa, esposizioni personali in prestigiosi centri italiani e mostre antologiche, tra cui si ricordano Cerrina Monferrato, 1982; Valenza Po, 1990; Comune di Asti, Battistero di San Pietro, 1993. Numerosi allestimenti postumi hanno raccolto l’affettuosa partecipazione di cultori e collezionisti: Comune di Asti, Zonta Club I. di Asti, antologica, Battistero di S. Pietro 2002 ; Comune di Asti, Fondazione Eugenio Guglielminetti, antologica, Battistero di S. Pietro 2009 e mostra personale nel ventennale della scomparsa “Amelia Platone. Il tempo negato. Ricordi di Sicilia” a Palazzo Alfieri, Asti 2014; Città di Nizza Monferrato, Associazione Davide Lajolo, Palazzo Crova 2017; Montemagno, “A Casa di Amelia”, 2019. L’attuale allestimento “L’immagine costretta. Storie di donne nelle opere di Amelia Platone” propone testimonianze significative delle stagioni creative: dall’essenziale “Autoritratto” (olio,1950) all’inedito ”Studio per un ritratto della Signorina Laura Moro”(olio,1953), alle più complesse “La modella” (olio, 1953), “La pianista” (olio, 1954), alle figure di giovani (“Ragazza che scrive”,1953; “Lo studio”, olio 1977), di madri (“Madre”, olio 1967; Maternità”, tempera 1968), raffigurate in ambienti urbani, tra le pareti domestiche ( “Donna che cuce” , olio 1960; “Donna accanto al tavolo”, olio 1993) o lungo le vie, tra la folla del mercato, affaticate dai grevi fardelli familiari (“Donne al mercato” 1958; “ Donna che cammina”, 1977). Le fusioni in bronzo da modellazioni in terracotta sintetizzano con rigore piccole borgate periferiche, ove scorrono esistenze umane, segnate dalla gioia, dal sacrificio, dalla sofferenza. Alla partecipazione sociale, all’impegno etico e civile di Amelia Platone si ispirano le cartelle di incisioni, le xilografie, i disegni dal tratto severo dedicati alla quotidianità, ai soggiorni in Puglia e in Sicilia, tra il 1957 ed il 1964, anni di tormentata indagine sulla realtà, rinvigorita dal segno e da cromie mediterranee. La riservata personalità della pittrice è documentata da preziose raccolte di poesie, manoscritti ed inedite fotografie.
Info e contatti: fond.eugenioguglielminetti@gmail.com; www.comune.asti.it
ATTIVITÀ PER I CENTRI ESTIVI ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
Giugno – Luglio 2020
Il Dipartimento Educativo della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo propone attività di laboratorio per bambini e ragazzi che frequentano i centri estivi: percorsi creativi e ludici totalmente riprogettati in modo da accogliere piccoli gruppi, in linea con le disposizioni di sicurezza e in un ambiente controllato.
Vogliamo dare il nostro contributo nel sostenere i bambini e le loro famiglie, offrendo ai più giovani la possibilità di sperimentare l’arte attraverso il gioco e il disegno, per ritrovarsi insieme in modo nuovo e consapevole.
MOSTRA
Berlinde De Bruyckere, Aletheia
Il lavoro di Berlinde De Bruyckere parla di temi universali: il corpo, la memoria e la rinascita nella trasformazione. L’artista trae la sua ispirazione dalla storia dell’arte e dalla mitologia, così come dalla realtà che ci circonda, dai fatti del presente e del passato. Nel suo lavoro utilizza figure simboliche come l’albero, il cavallo, la donna, il letto e la coperta. I materiali del suo personale vocabolario espressivo sono la cera, con cui crea calchi e dipinge le sue sculture, e altri materiali duttili come gesso, coperte, pelli e velluti. La figura della pelle gioca un ruolo chiave nella narrazione sviluppata dall’artista: è un’immagine ambivalente che parla di ferite e di cura, di protezione e esposizione, è un confine e un riparo. Il titolo che l’artista ha scelto per la sua mostra è Aletheia: un’antica parola greca che significa verità o disvelamento.
LABORATORI
Art Map
Art Map è un percorso per scoprire i segreti e la storia del museo, per visitarne gli spazi guidati da una mappa: uno strumento per orientarsi come esploratori nell’affascinante percorso attraverso le opere in mostra. La mappa – personalizzata con disegni, collage, frottage e scrittura – è il prodotto da portare con sé come ricordo dell’esperienza.
Drawing in the garden
Il disegno è un importante strumento di comunicazione e di invenzione. Disegnare è un modo per lasciare una traccia di sé, di quello che si vede intorno, serve a ricordare, a schematizzare, a capire la forma delle cose. Disegnare è divertente se si disegna giocando! Il laboratorio si svolgerà all’aperto: l’ambiente ideale per inventare micro e macro giardini fioriti, liberamente ispirati ad alcune delle opere della mostra Aletheia.
Informazioni
La Fondazione è sottoposta a una pulizia e sanificazione costanti.
Nello spazio espositivo saranno accolti un massimo di 15 visitatori in contemporanea. L’attività di visita per piccoli gruppi avrà la durata di un’ora circa e si svolgerà sia negli spazi interni che all’esterno della Fondazione. Lo spazio esterno può essere utilizzato in autonomia dai gruppi per proseguire le attività creative indicate durante l’incontro, per il gioco libero e per la merenda. La Fondazione accoglie i gruppi a partire dalle 9.30 del mattino.
Costi
Singolo incontro di laboratorio: 5 euro a persona
Gratuito per gli accompagnatori
Contatti
Dipartimento Educativo
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane 16, 10141, Torino
- 011 3797631
dip.educativo@fsrr.org
A LA MORRA NELLE LANGHE HA RIAPERTO PAESI TUOI
Prenotazioni libri, consegna a domicilio,
e sul sito www.paesituoilamorra.it la sezione shop on line,
una novità per vedere e acquistare i lavori
di artisti e fotografi esposti in libreria
Ha riaperto a La Morra la libreria e galleria d’arte PAESI TUOI. E’ un bel segnale, anche se piccolo, che le porte di una libreria/galleria d’arte siano nuovamente aperte. Una nuova normalità conquistata, un’offerta di bellezza e di svago dopo il martellamento di tante brutte notizie. Ricominciamo da dove avevamo lasciato a fine 2019, che sembra un secolo fa. Ricominciamo con qualche buon libro e con i nostri affezionati artisti. Siamo sicuri che dopo le prime incertezze, troveremo tutti un modo più bello e forse più sano di vivere. Anche grazie ai libri ed alla bellezza. Con la voglia di essere più vicini ai nostri clienti viene offerto non solo il consueto servizio di prenotazioni di testi di qualsiasi genere, ma anche la consegna a casa in zona per chi non può salire fino in cima al paese (tel. 3356585866, paesituoilamorra@gmail.com). Inoltre, sul sito www.paesituoilamorra.it è attiva una sezione shop on-line dove si possono vedere e acquistare i lavori esposti in libreria degli artisti e fotografi, le grafiche di Tina Ciravegna e Pier Flavio Gallina, e le fotografie di Bruno Murialdo, Enzo Isaia e Andrea Cravera. PAESI TUOI è uno spazio espositivo, inaugurato nel 2016 in via Umberto 20, nel centro di La Morra, un luogo caldo e accogliente dove è possibile trovare una buona scelta di libri e di opere grafiche e fotografiche che offrono scorci diversificati sulle Langhe. A La Morra, oltre a vivere un’esperienza fatta di cibo e vino, si può scoprire un mondo di bellezze letterarie, artistiche, fotografiche, poetiche, musicali, in uno spazio rivolto ai turisti ma anche a chi abita il territorio, come luogo di valorizzazione quotidiana delle proprie radici culturali. Un luogo del pensiero e delle belle immagini, luogo dello spirito, della memoria e dello scambio, luogo in cui il tempo sembra sospeso, luogo di riflessione. Il nome PAESI TUOI è preso in prestito da un’opera di un grande scrittore di queste contrade, Cesare Pavese, i cui discendenti sono proprietari di questa casa. E’ un omaggio a chi ha saputo cantare, in prosa e in poesia, queste vigne e questi paesi, un tempo poverissimi ed oggi ricchi di iniziative. E vuole essere uno stimolo per tutti coloro che, cittadini o paesani o visitatori , vogliano approfondire e non dimenticare la propria storia e la propria cultura.
www.paesituoilamorra.it – facebook: @paesituoilamorra – instagram: paesituoilamorra
LA STAGIONE ARTISTICA 2020 DI RITTANA
Quest’anno la stagione artistica di Rittana, a causa delle difficoltà e incertezze organizzative conseguenti alla pandemia Coronavirus, si avvierà venerdì 26 giugno in occasione della prima conferenza del ciclo Racconti di architettura e paesaggio montano, programmato per i mesi di giugno, luglio, settembre e ottobre (*) Da questa data, senza inaugurazioni ufficiali e con modalità che tengono conto delle cautele sanitarie in vigore, saranno aperte tre importanti mostre di una programmazione ancora più ambiziosa e significativa rispetto alle due edizioni precedenti. Le mostre, allestite nei locali dell’ex Canonica di Rittana, saranno visitabili nelle giornate di sabato e domenica, oltre che in momenti diversi su prenotazione. Tutte le informazioni di dettaglio saranno disponibili sul sito del Comune (www.comune.rittana.cn.it), oppure presso il bar-alimentari “Andata e Ritorno” (chiuso il lunedì, telefono 347 825 1432).
XX · XX VENTI PER VENTI
Collezione arte contemporanea Rittana
La collezione pubblica “20 x 20”, diventata a pieno titolo la pinacoteca di arte contemporanea locale, prosegue il suo percorso di crescita e si arricchisce di nuove acquisizioni. In questa raccolta sono presenti opere (tutte rigorosamente dello stesso formato, 20 x 20 cm, appunto) provenienti ormai da ogni parte d’Italia, grazie al passaparola di tanti artisti accomunati dallo stesso spirito di generosa partecipazione al progetto di rinascita-sviluppo del paese. Quest’anno alle 110 già presenti se ne aggiunge una nuova ottantina e si sfiora così il numero di 200: tutte insieme costituiscono un singolare allestimento che diventa esso stesso un’unica, grande opera, simbolo di quanto di più nobile possa esprimere l’arte e di quanto essa possa essere sensibile e propositiva in tema di solidarietà e coinvolgimento sociale.
MOUNTAGNES 2 Il paesaggio alpino dei pittori cuneesi del ‘900
Mountagnes 2 è la prosecuzione di una mostra che aveva riscosso tanto successo nell’estate del 2019: una rassegna che presenta pittori della provincia di Cuneo, attivi nella seconda metà del secolo scorso, e che si sono dedicati prevalentemente, come era allora consuetudine, ad una pittura en plein air, attraverso le nostre valli. Si tratta di pittori generalmente di formazione non accademica che hanno tuttavia caratterizzato una stagione che merita di essere ricordata e raccontata.
Ai 28 artisti e alle 54 opere dell’anno scorso, quest’anno si avvicendano 19 nuovi artisti e 80 opere. L’insieme è frutto di una ricerca inedita e rappresenta una operazione prima mai tentata e che è stata possibile solo grazie alla disponibilità di Carlo Morra, certamente il più diretto e attento conoscitore di quel periodo di storia locale.
Ugo Nespolo. Alla ricerca di un approdo
La terza mostra presenta a Rittana un Maestro di rilievo internazionale: Ugo Nespolo, figura poliedrica che ha spaziato tra pittura, scultura, teatro, cinema, design, tv, pubblicità e videosigle, esponente indiscusso della Pop Art italiana, di solida formazione umanistica, costantemente impegnato anche sul piano teorico per le sue riflessioni sull’arte e i suoi valori. A Rittana il Maestro non ha voluto presentare opere che appartengono alla sua produzione più riconoscibile, caratterizzata da incastri coloratissimi di forme che a volte diventano veri e propri fantasiosi ed onirici puzzle, ma un progetto esclusivo che ha sviluppato qualche anno fa, in un momento di sofferto rifiuto della sostanziale indifferenza del mondo e del mondo dell’Arte, in particolare, di fronte alle continue morti nel Mediterraneo di migliaia di migranti. Su questo tema ha ricordato e riletto, attraverso 20 dipinti qui presentati, il capolavoro di Théodore Géricault, Le radeau de la Méduse (La zattera della Medusa), del 1819, affermando: “Violenze ed annegamenti quotidiani e contemporanei costringono a ricordare un’altra epoca in cui la furia del mare –ancora lui – inghiottiva naufraghi assassinati dall’egoismo e dalla violenza umana, anche allora vittime di sistemi politici in agonia e alla deriva”. La mostra, oltre ad essere particolarmente coerente con gli intenti su cui l’attività espositiva di Rittana cerca di focalizzarsi soprattutto con l’evento centrale – riflettere sulle istanze e i problemi di più pressante attualità e importanza per la nostra società – offre anche inediti spunti di riflessione sul momento storico che stiamo vivendo in cui le nostre comunità, a causa della pandemia Coranavirus, si trovano smarrite in un mare di incertezza e paura, confidando in un futuro salvifico non scontato.
Racconti di architettura e paesaggio montano, è un ciclo di conferenze organizzato dal Comune di Rittana in collaborazione con il Politecnico di Torino – Dipartimento di Architettura e Design, l’Istituto di Architettura montana, la Fondazione Nuto Revelli e il settimanale cuneese La Guida: quattro appuntamenti, distribuiti nei mesi di giugno, luglio, settembre e ottobre, in cui interverranno figure professionali di assoluto rilievo per presentare loro esperienze e realizzazioni condotte in territorio montano. Partendo dalla convinzione che le buone pratiche in architettura, sia che si tratti di interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente che di nuove costruzioni, rappresentino non solo un inderogabile impegno sotto il profilo culturale ma elementi di valorizzazione del territorio capaci di generare processi virtuosi di sviluppo, gli incontri si pongono espliciti obiettivi di sensibilizzazione, approfondimento di conoscenze e scambio di esperienze. Il territorio montano, con particolare riferimento a quello cuneese, per crescere in termini di sviluppo sociale ed economico, a prescindere dal settore considerato, ha bisogno di qualità: dell’ambiente naturale, del paesaggio e del costruito. In questo senso diventano fondamentali non solo il ruolo dei tecnici e delle imprese ma anche la consapevolezza del committente e quella di chi semplicemente vive in montagna o la frequenta. Avere dunque l’opportunità di confrontarsi con approcci metodologici e realizzazioni qualificati è sicuramente occasione di crescita e arricchimento. Tutte le conferenze avranno luogo nel Centro Incontri del Comune di Rittana (Piazza Galimberti – Rittana) alle ore 17.30. La partecipazione dal vivo, per ovvi motivi di sicurezza sanitaria, è riservata a un numero limitato di persone, previa prenotazione al seguente indirizzo: rittana@vallestura.cn.it
Tutte le conferenze saranno comunque registrate e disponibili on line.
In occasione del primo appuntamento, la conferenza sarà preceduta da una visita guidata alla borgata Paraloup il cui recupero architettonico, realizzato dalla Fondazione Nuto Revelli, è stato oggetto di numerosi riconoscimenti ed esposto alla Biennale di Architettura di Venezia del 2018. Ritrovo alle ore 14.30 in Rittana, nei pressi del Santuario di San Mauro. Il primo incontro – venerdì 26.6.2020 – è con l’architetto ENRICO SCARAMELLINI (Chiavenna 1969) studio ES arch – Madesimo (SO) e Giussano (MB)
Il programma degli incontri successivi è il seguente:
Venerdì 24.07.2020 ALBERTO WINTERLE | architetto | Presidente Associazione Architetti Arco Alpino
WEBER e WINTERLE associati, Trento
Venerdì 18.09.2020 ROBERTO PAOLI | architetto
Nexus Associati, Rovereto (TN)
Venerdì 16.10.2020 ANTONIO DE ROSSI | architetto
Docente al Politecnico di Torino
DARIO CASTELLINO | architetto
Studio Castellino, Cuneo