Asti Pride attende una risposta “istituzionale” dal sindaco sul sottopasso Marconi
Nessuna risposta, per ora, dal sindaco Maurizio Rasero alle accuse di aver agito in maniera “ponziopilatesca” di fronte alla vicenda della riqualificazione del sottopasso Marconi, concessa inizialmente all’associazione Asti Pride in occasione della settimana “arcobaleno” per celebrare l’anniversario del primo Pride, e successivamente affidata in condivisione alla misconosciuta associazione “Sole che Sorgi”, di ispirazione neofascista.
Presente alla conferenza stampa degli attivisti di Asti Pride, indetta proprio davanti al sottopasso Marconi lunedì 6 luglio alle 18, Rasero ha ascoltato gli appunti piuttosto affilati diretti alla sua persona e alla sua amministrazione per l’inspiegabile soluzione salomonica che avrebbe messo fianco a fianco associazioni di idee diametralmente opposte, ma ha preferito non replicare, limitandosi a dichiarare di essere presente solo per ascoltare.
Non ci sono piaciute soprattutto le battute sarcastiche del sindaco – hanno detto Vittoria Bricarello e Patrizio Onori, presidente e vicepresidente di Asti Pride – sul “fosse per me darei il bianco” e “a me l’arcobaleno neanche piace”. Ricordiamo che solo un anno fa il sindaco ha concesso il patrocinio alla parata dell’Asti Pride e sotto quella bandiera arcobaleno ha persino marciato insieme a noi. Cosa è cambiato allora da un anno fa?”.
L’interrogativo è legittimo anche alla luce dell’altra dichiarazione che il sindaco ha rilasciato nei giorni scorsi, affermando di aver ricevuto una richiesta da “Sole che sorgi” alla quale non “ha potuto dire di no”.
Il sindaco si ritiene libero di prendere decisioni – si chiedono da Asti Pride – o la sua amministrazione è sottoposta alla tutela di qualche esponente della sua maggioranza?”
Il riferimento è al vicesindaco Marcello Coppo che non si è nemmeno troppo nascosto dietro giri di parole per sostenere l’iniziativa dell’associazione “Sole che sorgi”.
Avrei senz’altro scelto il progetto di chi ha ancora un’idea “come si deve” – aveva dichiarato Coppo – di Dio, Patria e Famiglia”.
La verità, secondo Patrizio Onori, è che il vicesindaco non vedeva l’ora di “togliersi un sassolino dalla scarpa” per il patrocinio concesso dal Comune all’Asti Pride lo scorso anno.
Durante la conferenza stampa sono intervenuti diversi esponenti della società civile, tra cui il presidente dell’Anpi Paolo Monticone, e della minoranza in Consiglio Comunale per ribadire l’appoggio a chi difende i diritti civili e l’iclusione, contro chi invece si rifà a valori spazzati via dalla storia e contrari alla Costituzione Italiana.
L’associazione Asti Pride ha quindi ribadito di rinunciare al progetto di riqualificazione del sottopasso Marconi alle condizioni proposte dal sindaco Rasero, non potendo accettare la vicinanza con chi organizza pellegrinaggi presso i luoghi dove è stato catturato il Duce “compatti come un’unica legione” (espressione comparsa sulla pagina Facebook dell’associazione “Sole che sorgi”, n.d.r.)
Carmela Pagnotta