Chieri, “Giovani, come state?”: ecco le risposte al sondaggio

Paolo Rainato

601 chieresi under 35 hanno risposto ad un questionario di ascolto sulla pandemia e gli sviluppi futuri della città

 Un sondaggio rivolto ai giovani cittadini chieresi under 35, per sapere come hanno vissuto l’emergenza sanitaria con le relative restrizioni, e per conoscere le loro idee sugli sviluppi futuri della città. “Giovani, come state?” è il focus promosso dall’assessorato alle politiche giovanili del Comune di Chieri, in collaborazione con la Consulta Giovanile, con lo scopo di ‘sondare’ il vissuto dei giovani chieresi (si tratti studenti delle scuole superiori, universitari o lavoratori) ed elaborare nuove progettualità e soluzioni in risposta alle loro esigenze. Un questionario di ascolto, articolato in sei sezioni,  rivolto a tutti coloro che abitano a Chieri e che hanno un’età compresa tra i 15 e i 35 anni. Sono 601 le ragazze (63,2%) e i ragazzi (36,2%) che hanno aderito all’iniziativa: l’81,7% vive a Chieri il 18,3% nelle frazioni di Chieri; il 98% è di cittadinanza italiana (1 % Rumena 0,5 % Moldava 0,5 % Marocchina), come livello di istruzione prevalgono l’università e le scuole superiori. Il 94,2 % ha trascorso la quarantena in famiglia, l’2,5% ha passato la quarantena da solo. In cima all’elenco delle principali difficoltà riscontrate dai giovani in questi mesi di lockdown c’è la lontananza dalle persone care (56,3%), seguita dalla limitazione delle attività di benessere personale (46,7%), al terzo posto la difficoltà legata alla didattica a distanza (32,2%) (a differenza dello smart working che viene percepito come difficoltà solo dal 7,2% dei giovani.) Significativo è stato inoltre il senso di solitudine (28,5%), la paura del contagio (27,8%), la mancanza di spazi individuali adeguati in casa (26,2 %) e la presenza di conflitti e tensioni in casa (22,7 %). La maggior parte dei giovani ha trovato conforto nella sua rete di relazioni di prossimità rimanendo in contatto con amici e familiari (86,8%), con colleghi (10%) e vicini di casa (7,3%). Le cose che sono mancate di più: il contatto umano e fisico (82,8%) stare all’aria aperta a contatto con la natura (65,2%) frequentare locali, bar, ristoranti (54,5%). Interessante il fatto che mentre durante la fase acuta della pandemia il 12,8% era molto preoccupato e il 53,2% abbastanza preoccupato, nella fase 2 l’abbastanza preoccupato scende al 23.2%, coloro che sono poco preoccupati risultano il 61,7% e il 12,8% si dichiara per nulla preoccupato. Quasi tutti i giovani hanno proseguito il loro percorso formativo con la modalità di didattica a distanza (però il 34,3% ammette un minor impegno rispetto a prima), solo il 2,7% ha interrotto la sua attività di studio a causa Covid-19. Dal questionario si rileva infine che circa il 24,7% degli interrogati ha interrotto la sua attività lavorativa ma questa riprenderà a breve e il 6,2% ha perso il lavoro. Circa le modalità con cui i giovani si sono informati in questo periodo di emergenza, prevalgono i social network (FB e IG) al 26%. Circa le sfide del futuro a Chieri, sono considerate come prioritarie 1) le misure di sostegno economico e di attivazione del credito per le microimprese e il commercio; 2) l’attivazione di progetti per la qualità dell’ambiente, il clima, la salute e la mobilità sostenibile; 3) la riqualificazione e vivibilità dello spazio pubblico e riattivazione di spazi dismessi o sottoutilizzati. Tra i temi indicati come quelli che stanno maggiormente a cuore, emergono lo sviluppo e la manutenzione di percorsi percorribili con mezzi di trasporto ecologici, la realizzazione di un cinema per attirare i giovani di Chieri e dintorni,  la cura delle aree verdi pubbliche, la promozione di eventi culturali di rilievo destinati ai giovani, il completamento dell’area sportiva di San Silvestro. Alla domanda “saresti disponibile a partecipare ad incontri di progettazione collaborativa o ad attività di volontariato con il Comune di Chieri?” il 46.9% afferma di non avere tempo, 36.2% dichiara di essere disposto a mettersi in gioco in prima persona. “L’obiettivo del questionario era quello di  arrivare in modo capillare a tutti i giovani del territorio per capirne il vissuto  – commenta l’assessore alle politiche giovanili Paolo RAINATO Un’iniziativa complementare al progetto ‘Chieri partecipa’, che ha consentito di far emergere le priorità sulle quali questa fascia di età chiede alla città di concentrarsi per dare risposte alle loro esigenze. Sorprende, però, che vengano indicate come sfide future o priorità temi sui quali l’amministrazione ha già investito, o su cui comunque sono presenti delle progettualità. Esiste quindi una narrazione parallela della città di tipo generazionale, che questo sondaggio ha consentito di far emergere. La survey ha dato modo di far esprimere un buon numero di giovani che risiedono nella nostra città, proponendo anche temi nuovi che fanno riferimento ad esperienze di altre città d’Italia ed europee. Il prossimo passo sarà quello di presentare alla Giunta i risultati, dando loro la possibilità di rispondere punto su punto a quelle che sono le suggestioni emerse. L’elaborato finale del sondaggio è sicuramente importante, e servirà da stimolo e da bussola per le politiche che decideremo di adottare nei prossimi anni”.