Nizza Monferrato: i volontari della Croce Verde raccontano l’emergenza Covid-19
Nella moltitudine di associazioni che hanno dimostrato la propria utilità in questi lunghi mesi di quarantena dovuti al Covid-19, spiccano senz’altro i volontari della Croce Verde nicese, coordinati dal loro presidente Piero Bottero. Tre mesi vissuti di corsa, tra ansie, paure, speranze e il confronto e il sostegno dei cittadini di Nizza. La Croce Verde nicese ha voluto raccogliere le loro testimonianze, le loro giornate sull’ambulanza, in mezzo alla pandemia, tra mascherine, sanificazioni e la paura a fine turno, quando si torna a casa, ma che hanno scelto di rimanere al loro posto in questi lunghi giorni dell’emergenza Covid-19. Eccone alcune. “All’inizio avevamo una grande paura. Se avessi preso il virus, lo avrei trasmesso alla mia famiglia. Ma da volontario ho messo da parte la paura, per aiutare”, racconta Valter, 71 anni. ”Se tutti si fossero tirati indietro davanti a questa emergenza, chi avrebbe aiutato le persone in difficoltà? Ho cercato di vivere questi mesi come sempre, mettendoci tutto l’impegno possibile. Ho cambiato le mie abitudini: i servizi erano emotivamente stancanti, ma la voglia di aiutare non mi è mai passata “, questa è Sara, 25 anni. “Ho cercato di tenere duro per aiutare gli altri. Non ho mai avuto paura per me, ma per i miei familiari. È stata un’esperienza che nessuno dimenticherà”, racconta Beppe, 59 anni. “Noi mamme cerchiamo sempre di sconfiggere tutti i mali”, Raffaella, 40 anni. Si evince da questi racconti che queste persone amano il loro lavoro, aiutare il prossimo, le persone in difficoltà, hanno avuto paura non tanto per se stessi, ma soprattutto per i loro famigliari. Testimonianze di chi sta ed è stato in prima linea, che fanno riflettere. E se davvero si fossero tirati tutti indietro?
Alessandra Gallo