Chieri: Elena, tra giudizi per stalking e un video su YouTube, scrive al premier Conte

Ha scritto una lettera al premier Conte e ha pubblicato un lungo video su YouTube: Elena Murdocca, chierese, 48 anni, al centro ormai da anni di una vicenda giudiziaria per uno stalking su cui hanno scritto e parlato i media a più riprese. Forse perché unico nel suo genere. Definita “la pericolosa stalker dello scrittore Alessandro Baricco”, Elena è la protagonista di una storia che, attraverso la contrapposizione con la vicina di casa, ha sfociato prima nel suo obbligo di allontanamento da casa e dalla famiglia, poi in una condanna in primo grado, quindi nel giudizio di appello nell’assoluzione perché il fatto non sussiste. A settembre, la Cassazione dovrebbe porre la parola fine alla complessa e intricata vicenda.

Scrive la donna al premier: “Onorevole Presidente, mi chiamo Elena Murdocca e sarò molto breve in questo scritto a Lei rivolto (sulla sua pagina facebook, messenger e mail), in quanto pubblicherò un video più esaustivo riguardo la vicenda sotto accennata, sperando nella Sua attenzione.

Ho optato per questa soluzione dato che:

  1. Sono anni che invio a Lei, e a parecchi Suoi colleghi, lunghissime pagine nelle quali racconto, chiedendo un Vostro parere, l’assurdo caso che mi è capitato, senza ricevere nessuna risposta. Considerato tutto il tempo impiegato per scrivere, ho deciso, quindi, di pubblicare un video dove riassumerò la mia vicenda in maniera più celere, nella speranza di essere, questa volta, ascoltata. Da Lei in primis in quanto, proprio per  il modo in cui si è definito alla Sua nomina(“Avvocato degli Italiani”), dovrebbe almeno prestare un minimo di attenzione ad una vicenda giudiziaria unica in Italia. Così è stata definita dalla vicina di casa con la quale sono in causa, con notevole vanto per i “risultati lodevoli” che è riuscita ad ottenere.
  2. Ho sempre dichiarato di non aver fatto nulla  per cui vergognarmi minimamente (anzi!!!) e ho voluto, sin dall’inizio di questa vicenda, metterci  la faccia.
  3. Sebbene la maggior fonte di piacere della persona che mi accusa sia quella di offendermi , da sempre, per il mio aspetto fisico, non mi vergogno assolutamente di come sono e di mostrarmi agli altri.

Ciò premesso, vado ad indicarLe almeno qualche informazione in più:

 ho 48 anni, una famiglia ed una vita stupende (nonostante  il dramma che ci ha colpiti) ed ero apparsa su un giornale locale 30 anni fa circa, per essermi diplomata con 60/60, ritrovandomi poi, dal 2016, su molteplici  testate nazionali e non, additata come la  pericolosa stalker dello scrittore Alessandro Baricco.

Per tutelare l’incolumità della vicina di casa, che mi ha indicata come una sua potenziale assassina, sono stata allontanata da Chieri, dove vivo da sempre, costretta ad abbandonare un marito, un figlio e due genitori formidabili. Ho vissuto al gelo, in auto, per due mesi e mezzo. Su “gentile concessione” del GIP, sono potuta poi rientrare in casa, dovendo comunque sottostare a una misura cautelare per due anni e mezzo. In primo grado ero stata condannata a risarcire alla vicina 20.000 euro (con possibilità di costei di chiederne altri) e a due anni e due mesi di reclusione, laddove il PM ne chiedeva di più e senza le attenuanti.

 Preciso che non ho mai accettato il rito abbreviato.

 Assolta in appello, in quanto il fatto non sussiste, sono ora in attesa del giudizio di Cassazione (24 settembre 2020).

Perseguitata tuttora dalla vicina e dal convivente, che continuano a inventare, ormai  nei confronti di tutta la mia famiglia,  accuse gravi e prive di fondamento (accompagnate da altre ridicole all’inverosimile), mi trovo nella condizione di non potermi difendere in quanto la Procura di Torino, a quanto pare, ha “legittimato” il reato di calunnia (ed altri spiegati nel video).

Ciò che Le chiedo è semplicemente di  visionare il tutto . Come ho già detto in passato, spesso, in seguito agli errori ed al pressapochismo di chi dovrebbe proteggere il popolo italiano, capitano disgrazie che potrebbero, altrimenti, essere evitate. Nell’ipotesi che Lei mi ascolti, certamente sono pronta a sentirmi dire che bisogna attendere il giudizio di Cassazione, o frasi simili. Va bene, ma comunque ognuno ha il dovere di prendersi la responsabilità di come agisce e, laddove io sono stata ampiamente giudicata pubblicamente, ho il diritto di indicare (specie a chi, come Lei, rappresenta lo Stato in cui vivo) su che basi ciò è stato fatto. Se non altro per l’unicità del caso, come dice la vicina, e per l’assurdità di esso, come aggiungo io.

RingraziandoLa anticipatamente, Le invio i più cordiali saluti.”

P.S.: ho pubblicato  il video, con l’ausilio di mio marito,  su YouTube (e sul mio profilo Facebook appena possibile)

link YouTube – https://youtu.be/GqlmmT-wbC8