NOVARA: CINGHIALI IN AUTOSTRADA PROVOCANO DUE MORTI
Ennesimo incidente, questa volta mortale, sull’autostrada A26 a causa di due grossi cinghiali che attraversavano la carreggiata. Simonluca Agazzone (39 anni) di Bogogno (prov. Novara) e Matteo Ravetto (32 anni) di Gattinara (prov. Vercelli), entrambi calciatori, sono i due automobilisti morti nell’incidente sull’autostrada A26, nel territorio di Carpignano Sesia (prov. Novara). Il conduttore dell’auto è rimasto ferito. L’auto, che viaggiava verso Gravellona Toce (tratto tra l’allacciamento con la A4 Torino-Trieste e Ghemme), ha urtato due grossi cinghiali, comparsi improvvisamente e incredibilmente presenti sulla carreggiata (si sta cercando il punto di ingresso degli animali in autostrada). L’auto è finita fuori strada, accartocciandosi su se stessa, e i due passeggeri, sbalzati fuori dall’abitacolo, sono morti sul colpo. L’incidente è avvenuto intorno alle 4,00 della notte tra mercoledì e giovedì scorsi. Sono intervenuti sul posto vigili del fuoco, soccorsi sanitari, polizia stradale e personale della direzione autostrade. Simonluca Agazzone, dopo un passato nelle giovanili del Milan, nel 2000 era passato nel calcio professionistico con la Spal. Ha quindi indossato le maglie del Monza, Spezia, Carrarese, Novara e Legnano. Quest’anno avrebbe giocato con la squadra dilettantistica degli Amatori di Fontaneto d’Agogna iscritta al Csi. Sul sito del Novara Calcio è comparso la mattina scorsa un intenso messaggio di cordoglio. Matteo Ravetto, centrocampista come Agazzone, aveva giocato tra le serie D e C, dalla Biellese al Casale al Borgosesia ed era quest’anno tesserato del Carpignano. Ora è polemica sul controllo faunistico. La situazione appare ormai insostenibile. E’ necessario intervenire con una modifica nazionale delle normative che regolano il controllo faunistico, con urgenti misure per il contenimento dei cinghiali. E’ l’ennesimo incidente nella provincia di Novara e va a sommarsi ai 10.000 incidenti stradali all’anno causati in tutta Italia da animali selvatici, come ricorda in un suo comunicato Coldiretti, che sottolinea tra l’altro che, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, oltre 8 italiani su 10 (81 %) pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti. Gli agricoltori denunciano da tempo che la presenza di questi animali è cresciuta a dismisura e vi è ormai forte preoccupazione per la sicurezza dei cittadini. Non si tratta più ormai solo di un problema di raccolti mancati, campi danneggiati e ecosistema in squilibrio, ma di una emergenza per tutti i cittadini e per la sicurezza sulle strade e nei centri abitati. Il lockdown ha accentuato il problema perché gli animali, meno infastiditi dalla presenza dell’uomo, sono arrivati alle case e alle strade principali. Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara-VCO, ha dichiarato al proposito: “Con la riapertura dell’attività venatoria certo non è cessata l’emergenza. Non bastano i cacciatori: è necessario attivare al più presto i piani di contenimento e il sistema dei tutor, con i proprietari conduttori dei fondi che possono difendere il territorio, una misura che in Provincia di Novara è in ritardo ormai indefinito”.
E.D.P.