CRONACA – Asti, fa vedere una pistola sul social: 16enne rintracciato e arrestato

Nella mattinata del 1° ottobre 2020, gli investigatori della Polizia di Stato – Squadra Mobile della Questura di Asti, nel corso dell’attività info-investigativa effettuata anche tramite il monitoraggio dei social network (normalmente utilizzati dai giovani, soprattutto studenti) finalizzata a contrastare la vendita e il consumo di sostanze stupefacenti presso le scuole o nelle immediate vicinanze, notavano un video registrato come “storia”, postato su un profilo Instagram. Il video era registrato da un giovane, seduto con un coetaneo al tavolo di un bar presente nella centrale Piazza San Secondo, e riprendeva un borsello nero contenente un’arma da sparo con calciatura in legno, nella disponibilità del videoamatore. Considerata la pericolosità di quanto ripreso, gli investigatori avviavano immediate indagini e risalivano alle esatte generalità del protagonista del video, identificato in un ragazzo di 16 anni, già noto in quanto resosi responsabile, lo scorso mese di luglio, del reato di minacce aggravate dall’uso di un coltello ai danni di un coetaneo, episodio accaduto in un’altra piazza del centro cittadino. Venivano diramate le immediate ricerche del soggetto e dell’altro giovane comparso nel video, e gli investigatori della Polizia di Stato procedevano ad un immediato, capillare controllo di tutti i bar del centro cittadino e delle vie limitrofe, che davano però esito negativo. Contestualmente, assumevano informazioni che permettevano di risalire ai luoghi frequentati dal ragazzo “armato” e predisponevano un servizio mirato, appostandosi nei pressi dell’ingresso di una scuola superiore già frequentata dal giovane, dato che da lì a poco sarebbero usciti gli studenti per il termine delle lezioni. Prima che la campanella suonasse, arrivavano due ragazzi sul lato opposto rispetto l’ingresso della scuola, uno riconosciuto nel giovane ripreso nel video e l’altro nel ragazzo “armato”, che nella circostanza teneva sotto il braccio, e poi nella mano sinistra, un borsello di colore nero. Gli investigatori dalla Squadra Mobile procedevano all’immediato controllo dei due ed all’interno del beauty nero veniva rinvenuta una pistola Beretta semiautomatica calibro 22, completa di caricatore contenente 9 proiettili inesplosi, che dagli accertamenti risultava essere stata denunciata presso questi Uffici come provento di furto in un’abitazione astigiana nel mese di luglio scorso. Il ragazzo armato veniva perquisito e trovato anche in possesso di un coltello a serramanico provvisto del blocco lama di colore arcobaleno con manico forato, della lunghezza totale di cm 21 di cui 10 circa di lama, occultato nella tasca dei pantaloni. Successivi approfondimenti facevano emergere che il ragazzo, armato di pistola e coltello, si era recato all’uscita della scuola con l’intento di affrontare un coetaneo, reo a suo modo di vedere di aver messaggiato con la sua fidanzata senza permesso, mancandogli così di “rispetto”. Il giovane veniva pertanto arrestato in flagranza del reato di porto illegale dell’arma comune da sparo in luogo pubblico, avvenuto a pochi metri dall’ingresso principale di un istituto scolastico, luogo in cui qualche minuto dopo sarebbero usciti gli studenti e il coetaneo da fronteggiare. L’arrestato veniva anche denunciato a piede libero per il porto ingiustificato del coltello a serramanico e per la ricettazione della pistola, poiché risultata provento di furto in abitazione. Dell’arresto veniva data immediata notizia al P.M. di turno, D.ssa Emma AVEZZÙ – Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Torino, che conduce le indagini, la quale disponeva che il minorenne venisse tradotto presso il C.P.A. di Torino in stato di arresto. L’arrestato è stato assistito da un difensore di fiducia del Foro di Asti, che si è recato presso la Questura, unitamente ai genitori del minorenne. Nella mattinata odierna, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Torino convalidava l’arresto in flagranza del minorenne al quale veniva applicata la misura cautelare del collocamento in comunità con affidamento all’Ufficio per i servizi sociali di Torino.