Revigliasco, caos nel borgo per il mancato servizio della rete internet
Nella collina di Revigliasco Torinese, in questo autunno 2020 appena iniziato, non cadono solo le foglie, ma anche la rete internet.
Cosa sta succedendo? Se lo chiedono molti abitanti del borgo. Ormai da diverse settimane i revigliaschesi lamentano una connessione ballerina, se non addirittura inesistente. Un disservizio generalizzato, che crea numerosi disagi, rabbia e frustrazione, soprattutto a chi in questi mesi sta lavorando da casa in smart working.
Le numerose segnalazioni ai diversi operatori non hanno ancora portato ad una soluzione e sul gruppo locale di Facebook – Castello di Revigliasco (ovvero La Storia Infinita) – gli utenti scontenti stanno cercando sostegno l’un l’altro e una soluzione che possa porre fine al disservizio.
Questo disservizio danneggia i consumatori coinvolti, come possono fare per difendere i loro diritti? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Giulia Tosatto, consulente del Movimento Consumatori di Torino che, in sinergia con l’Avv. Francesca Varesio, si occupa di telefonia.
La segnalazione telefonica all’operatore potrebbe non essere sufficiente, è sempre più sicuro inviare un reclamo scritto, meglio se con una PEC (Posta Elettronica Certificata) o almeno con l’invio di una email o fax.
«In questo caso – consiglia la dottoressa Tosatto – sarebbe utile avviare la procedura di conciliazione presso il Corecom, con la quale è possibile richiedere un provvedimento per il ripristino del servizio». La procedura è facilmente accessibile dal sito del Corecom ed è possibile presentarla in prima persona oppure con l’aiuto di associazioni come il Movimento Consumatori. «Più segnalazioni arrivano al Corecom meglio è – aggiunge la dottoressa – perché con questa procedura gli operatori telefonici sono tenuti a rispondere riguardo al disservizio e se possibile intervenire entro 10 giorni lavorativi».
È possibile richiedere degli indennizzi per i disagi subiti a causa del disservizio, per quantificarne l’importo è utile andare a vedere la “carta dei servizi” del proprio operatore, da integrare con il “Regolamento indennizzi” dell’AGCOM, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Nelle “Condizioni Generali di Contratto” di ogni operatore è specificata una soglia minima garantita per il servizio, se si vuole verificarne l’osservanza esistono dei test di rete da poter fare autonomamente a casa. «Riguardo ai test di rete – consiglia la dottoressa Tosatto, consulente del Movimento Consumatori – è preferibile utilizzare il programma messo a disposizione dall’AGCOM che si chiama Ne.Me.Sys. Questo test è sì più lungo rispetto ad altri facilmente scaricabili da internet, ma è molto più preciso e tarato sulle soglie minime dell’autorità garante. Il suo risultato, inoltre, non può essere messo in discussione dagli operatori telefonici».
Per ulteriori informazioni è consigliabile contattare le associazioni a tutela dei diritti dei consumatori attive sul territorio.
Elena Braghin