Sanità, anche Chieri a Roma per la Manifestazione Nazionale Nursind
“Onoriamo le perdite che abbiamo avuto con 40 bare, sono le cicatrici che ci portiamo dentro e nessuno ci risarcirà mai”. “Oggi quelli della prima linea, quelli del fronte, quelli che avete mandato a combattere una guerra nudi e senza difese, quelli che avete chiamato “eroi” , li avete dimenticati” afferma Francesco Coppolella, segretario del Nursind Piemonte, al megafono, alla prima manifestazione nazionale infermieristica dopo il lockdown. Nursind mantiene le promesse.Ieri a Roma si è tenuta una manifestazione che ha visto occupare in modo pacifico due piazze da parte di centinaia di Infermieri provenienti da tutta Italia, i quali si sono attenuti alle disposizioni previste dal DPCM del 12 Ottobre.Il Piemonte era presente con moltissimi infermieri arrivati da tutte le Asl del nostro territorio.Anche una delegazione Nursind, il sindacato degli Infermieri, dell’Asl TO5 ha raggiunto Roma per portare la nostra voce, Nursind Aslto5 è sceso in piazza con i suoi infermieri ed ostetriche (vedi foto allegata).Piazza del Popolo e Piazza di Monte Citorio sono state un tripudio di azzurro e blu, Infermieri ed Ostetriche, mentre susseguivano gli interventi degli esponenti del Sindacato e della politica. Le due piazze erano in comunicazione con un maxischermo permettendo in diretta la visione degli interventi del segretario Nazionale Andrea Bottega, dei segretari provinciali e regionali tra cui il nostro Francesco Coppolella, alternati agli interventi degli esponenti politici presenti che hanno voluto partecipare.All’unisono è emerso il bisogno di rivedere il contratto nazionale, ormai non più confacente ad una classe di lavoratori che, nel tempo, si è evoluta e che non eroga più delle semplici “prestazioni” ma bensì “prende in carico” il paziente e lo segue nel percorso di cura. Sia dalla rappresentanza sindacale che da quella politica, che ha preso parte e contribuito con l’intervento del Vice Ministro alla Sanità Pierpaolo Sileri e non solo, è emerso proprio come il Sistema Sanitario Nazionale Italiano faccia parte dei sistemi sanitari migliori al mondo ma con la retribuzione più bassa. E’ ora di invertire la rotta investendo in queste categorie, riconoscendo competenze e professionalità. Il nostro grido unanime è : “Non chiamateci “eroi” ma “professionisti” “. Diamo inizio al cambiamento.” Così in un un comunicato, Monica Scomersich, Infermiera di Chieri e segretaria per aslto5 del sindacato di categoria NURSIND