PONTE SUL SESIA – CIRIO SARA’ IL COMMISSARIO PER LA RICOSTRUZIONE MA NEL FUTURO SARA’ NECESSARIA LA PULIZIA DEGLI ALVEI DEI FIUMI
Oggi lunedì 19 ottobre ’20 sarà formalizzata da Paola De Micheli, Ministro alle Infrastrutture, la nomina di Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, a commissario per la ricostruzione del ponte sul Sesia. Vi è grande urgenza perché il territorio ha la necessità di avere subito il collegamento. La competenza sul ponte passerà dalla Provincia di Novara all’ANAS, fatto che dovrebbe aiutare nel trovare le risorse per la ricostruzione. Nel frattempo si riutilizzerà il ponte ferroviario inutilizzato, riconvertito con le modifiche necessarie per il passaggio delle auto, ma questa potrà essere solo una soluzione temporanea. La trasformazione del viadotto ferroviario (i binari della linea Santhià-Arona non sono più utilizzati da l 2012) dovrebbe avvenire in circa tre mesi. La nuova carreggiata sarà però a senso unico alternato, regolato da semaforo e con limite ai veicoli con peso superiore alle 3,5 tonnellate. In funzione a ciò a Romagnano e a Gattinara verrebbero realizzate apposite strade d’accesso. La ricostruzione del ponte sarà fondamentale perché nella zona, sulle sponde del Sesia, sorgono, tra le numerose realtà produttive ed economiche, importanti realtà industriali come Lavazza nel territorio di Gattinara e Kimberly Clark in quello di Romagnano, inoltre ci sono Gessi e Newform. In relazione alla presenza di questi poli produttivi, ogni giorno si muovono centinaia di mezzi, tra auto dei dipendenti e trasporti. L’assenza di un ponte costringe ad alternativi e lunghi giri per spostarsi sulla sponda opposta del fiume.
A causa dei tragici eventi del recente nubifragio, oltre al crollo del ponte, le aziende valsesiane hanno subito consistenti danni stimati in oltre quattro milioni. Non possiamo però dimenticare, ovviamente, i danni nel Vercellese, nel Verbano-Cusio-Ossola e nel Novarese. Tutti attendono in tempi brevi almeno una prima parte dei fondi necessari a sostenere le spese per la ripresa delle attività.
Nel Verbano Cusio Ossola è stato il Toce a creare più danni. Il fiume attraversa l’Ossola ricevendo moltissimi corsi d’acqua dalle valli laterali. Ora si chiedono approfondimenti sulla gestione degli invasi artificiali, ma è evidente che una delle cause per quanto è successo è la mancanza di manutenzione dell’alveo. L’accumulo della ghiaia ha innalzato il letto del Toce e addirittura creato isole dove sono cresciuti boschi. Ora è fortissima la richiesta di dragare il fiume, anche perché spesso impedisce agli affluenti di immettersi, con le conseguenze che si possono immaginare. A causa dell’alluvione nel V.C.O. ci sono state frane ovunque: in Valle Strona, nel Cusio ecc. A Omegna sono state gravemente danneggiate le fognature, altri importanti danni a Mergozzo, nella piana tra Pallanza e Ornavasso e in Valle Formazza.
La necessità di dragare periodicamente gli alvei dei fiumi, per evitare, in caso di nubifragi, altri danni a tutto il territorio, è segnalata da molti amministratori locali. Il sindaco di Ghemme Davide Temporelli dice di aver proposto di utilizzare il materiale sabbioso del Sesia per costruire la Pedemontana e ricoprire la discarica di Ghemme, ma le sue proposte sono sempre state bocciate. Si sarebbero così raggiunti due obiettivi: la pulizia del fiume e il risparmio sul materiale per le due opere. Temporelli ha dichiarato inoltre che “ripulire un corso d’acqua” è diventato impossibile a causa delle pastoie burocratiche. Purtroppo, come ha ricordato anche recentemente il Presidente Cirio: “un sindaco che cerca di ripulire un corso d’acqua si trova di fronte a mille ostacoli eppure i nostri contadini che sapevano difendere la campagna, sostenevano che la pulizia degli alvei era essenziale”.
E.D.P.