Covid e crisi sanitaria, Sacco: “Ritardi e rinvii di mesi per le prenotazioni, l’altra faccia del problema salute”

Rachele Sacco

“La sanità pubblica italiana è da mesi messa a dura prova dalla nuova pandemia, nonostante le tante carenze strutturali, di risorse e personale, l’abnegazione di medici ed infermieri permette di affrontare l’emergenza. Parallelamente a questo fenomeno, quello che si trova da mesi sotto i riflettori, ce n’è un altro un po’ meno noto ma che minaccia di mettere ugualmente in crisi il nostro sistema sanitario e di causare numerose vittime. Si tratta dei rinvii e degli annullamenti delle visite, il tribunale del malato ha calcolato che da febbraio a ottobre sono già 18 milioni le visite annullate o rinviate a tempi biblici. Questo fenomeno, dettato dalla necessità di spostare tutte le energie sulla lotta al Covid, sembra al momento non essere preso con la dovuta gravità. Si pensi ai malati di cancro (ma anche ad altre patologie) che devono effettuare visite periodiche e terapie che però adesso non sono fattibili. Chi in questi mesi ha avuto a che fare con il tentativo di prenotare un esame o una visita che non fosse di estrema urgenza sa che si trova davanti difficoltà non comuni e che spesso la prenotazione viene fissata a mesi di distanza con un quotidiano accumulo e aggravio che, se non verranno investite risorse eccezionali, non sarà smaltito neppure con il ritorno alla “normalità”. A questo, come se non bastasse, ci si aggiunge la paura di pazienti immunodepressi o con difese già ridotte di recarsi negli ospedali e ambulatori. Ovviamente ciò che accade, seppur di portata nazionale, varia da regione a regione rischiando anche di creare un altro effetto collaterale quello della mobilità sanitaria (per chi può permetterselo). Senza scordarsi che questo influisce anche su importantissime campagne di screening come quella dell’Ottobre Rosa per la prevenzione del tumore al seno. Per alcune patologie giorni e settimane per una diagnosi, un esame o una terapia fanno la differenza tra la vita e la morte, per questo andrebbero presi seri provvedimenti anche in questo campo oltre che nella lotta all’epidemia.” Così in una nota  Rachele Sacco, presidente del Comitato Ospedale a Chieri e consigliera