PASSIONE FUMETTI: convivere con gli attacchi di panico: Il mare verticale, Quando tutto diventò blu.
Panico. India e Chiara soffrono di attacchi di panico.
India è la protagonista de Il mare verticale, graphic novel scritto da Brian Freschi e illustrato dalla talentuosa Ilaria Urbinati. Chiara di Quando tutto diventò blu, uno dei libri più importanti del bravissimo Alessandro Baronciani. Entrambi pubblicati da Bao Publishing.
Il DAP (Disturbo da attacchi di panico) è una malattia – che colpisce soprattutto i giovani – di cui si parla poco, ma estremamente angosciante per chi ne soffre. Una patologia che è aumentata in modo esponenziale durante quest’ultimo anno, in tutto il mondo, a causa della situazione che stiamo vivendo. E, se pure Il mare verticale e Quando tutto diventò blu sono opere pensate e realizzate tempo fa e che nulla hanno a che vedere con quest’anno infausto, rappresentano certamente due ottime e piacevoli letture per indagare e riflettere sulla fragilità dell’animo umano, ma anche sulla forza che ognuno di noi ha, o dovrebbe avere, per imparare a conviverci.
Il mare verticale, di Brian Freschi e Ilaria Urbinati
India è una maestra elementare. Ha un fidanzato, che è spesso via per lavoro, e una classe di bambini adorabili, a cui spesso racconta delle storie. Soffre di attacchi di panico, così forti che a volte la paralizzano. India non scappa dalla malattia, la affronta, ma la pressione dei genitori dei bambini perché lei sia allontanata dal lavoro a scuola comincia a pesarle addosso come un macigno, perché tutti pensano che sia meglio nascondere il suo problema piuttosto che parlarne apertamente. Una storia delicata e toccante, che non ha paura di illuminare le fragilità dell’animo umano.
Il mare verticale in Piazza Hermada
Ilaria Urbinati ha presentato Il mare verticale a Torino durante una piacevole serata all’Imperdibile Hermada, organizzata da Torinostratosferica, il 16 settembre scorso, dialogando con il fumettista Daniel Cuello (Residenza Arcadia, Mercedes).
Ilaria Urbinati ha raccontato che in India c’è molto di lei, quasi un alter-ego: hanno all’incirca la stessa età, porta alcuni suoi vestiti e ne mette alcuni che lei vorrebbe mettere, va molto in bicicletta. Anche nella definizione della sua personalità, l’interscambio tra i due autori è stato fondamentale: India è una ragazza che fa tantissime cose, ma soprattutto non fa finta di niente nei confronti del suo problema. Leggendo il libro si percepisce come India sia un personaggio a tutto tondo, completo, come ha ben evidenziato Daniel Cuello durante l’intervista. Anche nel rapporto con il suo corpo, con la sessualità, mostrate in alcune tavole con molta delicatezza, ma senza nascondere nulla.
India è una ragazza che nel corso del libro vediamo alle prese con sensazioni diverse: “ogni tanto si sente gonfia, ogni tanto si sente bene, ogni tanto si sente carina, ogni tanto si sente sexy, ogni tanto sente che queste cose la respingono. Ha tante sfumature, come chiunque di noi”. Questo si vede in tante tavole in cui spesso non ci sono testi, solo le immagini. Del resto Ilaria Urbinati viene dall’illustrazione (La Stampa, Geronimo Stilton, libri per bambini, anche se ha già disegnato un graphic novel sulla vita dell’architetto Alessandro Antonelli) e ha confessato che “all’inizio, per le prime 25 pagine, è stata tosta” dover cambiare completamente impostazione. Il tutto per 200 pagine a colori, suddivise i cinque capitoli, che hanno richiesto quasi 2 anni di lavoro.
Tra le particolarità de Il mare verticale: la palette dei colori che cambia a seconda delle situazioni, per evidenziare in particolare gli stati emotivi della protagonista e il racconto che lei fa ai suoi alunni. Inoltre le scene in cui India si racconta allo psicoterapista, dei lunghi piano-sequenza in cui si vede solo lei. Una scelta voluta dallo sceneggiatore Brian Freschi, ripresa dai serial televisivi americani, evidente anche nella bellissima scena del litigio in auto. Ilaria Urbinati è una bravissima acquarellista, esperienza che ha portato anche ne Il mare verticale, se pure il lavoro è stato realizzato interamente in digitale.
Quando tutto diventò blu, di Alessandro Baronciani
Bao Publishing ha riproposto in una nuova veste Quando tutto diventò blu, graphic novel di Alessandro Baronciani, inizialmente pubblicato nel 2008 per Black Velvet. Non si tratta di una mera ristampa, ma di una riedizione con pagine inedite, scartate nella prima edizione, nuovo editing e colorazione aggiornata. Un libro che è qualcosa in più: un oggetto d’arte, come lo sono tutti i libri di Baronciani. Anche Quando tutto diventò blu parla di attacchi di panico.
Chiara, la protagonista, è una ragazza che ama il mare e le immersioni; un giorno si sente come soffocare sott’acqua: il cuore inizia a battere sempre più forte, ed ha paura. Da quel momento in poi il panico e l’ansia la accompagnano in episodi sempre più frequenti, sempre più difficili da controllare, che mettono alla prova le sue abitudini quotidiane e le sue relazioni sociali.
Chiara non sa dare una ragione alla sua paura, ma soprattutto non ammette di avere un problema e – tra infinite visite mediche e ricette di farmaci – cerca qualcuno che dia un nome alla sua malattia per non dover ammettere di avere paura della paura. Una situazione che sembra non avere vie d’uscita, descritta da Alessandro Baronciani con uno stile apparentemente sintetico e asciutto, ma di rara potenza grafica e con un’immediatezza nei dialoghi e nei pensieri, così intimi da sembrare il diario di una persona vera, e non un racconto di invenzione.
Quando tutto diventò blu al Circolo dei Lettori di Torino
Alessandro Baronciani ha presentato la nuova edizione di Quando tutto diventò blu al Circolo dei Lettori di Torino giovedì 30 gennaio 2020, dialogando con Maurizio Blatto, in cui ha parlato più o meno di tutto (Jodorowsky, l’avventura, Tex, la conquista del West e dello spazio, i manga, la Divina Commedia, i colori, Asterix & Obelix, l’arte fatta con i superpoteri, le Winx, Icaro da Rosso Oltremare di Manuele Fior, Django di Tarantino, le pitture rupestri, le proprie esperienze scolastiche, Toy Story). Quando tutto diventò blu è l’esplorazione di uno spazio interno, un’avventura che si svolge in una cameretta da cui si vuole uscire. E poi la tristezza, la sofferenza. Nessuno si guarda mai allo specchio quando piange. Per l’autore la difficoltà maggiore è stata quella di cercare di rappresentare gli attacchi di panico. Non c’era nulla da cui partire.
In ogni caso, se pure Baronciani ha confessato di preferire disegnare personaggi tristi, è stato un incontro in cui si è riso molto.
Gli autori
Brian Freschi, classe 1993, scrive racconti per la rivista online “L’Inquieto” prima di diplomarsi in sceneggiatura presso l’Accademia Internazionale di Comics a Firenze. Dal 2015 collabora con il collettivo Manticora Autoproduzioni (Der Krampus, Le Piccole Morti, Maison LàLà, Nessuno ci farà entrare) e con diverse realtà del fumetto italiano. Per BAO Publishig, Brian Freschi ha già scritto i testi de Gli anni che restano, su disegni di Davide Aurilia.
Ilaria Urbinati, torinese, è una nota illustratrice di libri per bambini e ragazzi per editori italiani e stranieri come Disney, Mondadori, DeAgostini, Il Castoro, Giunti, Erickson, Little Bee Books. I suoi disegni sono apparsi in progetti di McDonald’s, Science Magazine, Barilla, Unilever. Da tre anni tutte le settimane illustra la Posta del Cuore del quotidiano La Stampa. Ilaria è anche una grande esperta di Fumetto e Graphic Novel e ha tenuto diversi incontri presso la Libreria Therése di Torino di cui potete leggere i resoconti in alcuni miei articoli (Serata Graphic Novel 1, 2, 3, 4).
Alessandro Baronciani è fumettista, illustratore, art director, grafico e musicista. Nato a Pesaro ma milanese d’adozione, ha pubblicato Una storia a fumetti (Black Velvet) raccolta delle sue prime autoproduzioni e poi Quando tutto diventò blu e Le ragazze nello studio di Munari, entrambi recentemente ristampati da BAO Publishing in versione “rimasterizzata”. La collaborazione con la BAO nasce nel 2013 con la pubblicazione di Raccolta – 1992/2012 e continua nel 2015 con La distanza, scritto a quattro mani insieme a Colapesce. Nel 2018 pubblica, sempre insieme a BAO, il suo primo graphic novel horror: Negativa.
Immagini © Bao Publishing e autori