PIEMONTE ARTE: MOSTRE ON LINE, CASALE, SOTTODICIOTTO, TORINO CITY LOVE, MONCALIERI, CAMERA, ARTISSIMA, DIVISIONISMO, BIELLA…
coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
MOSTRE D’ARTE ONLINE E LIVE
In questi giorni di forzata chiusura delle attività espositive e culturali a causa dell’emergenza sanitaria, si assiste alla trasmissione online di mostre, conferenze, rassegne a carattere nazionale e internazionale. In questa direzione programmatica, la Fondazione Merz propone, in diretta su Youtube e Facebook, giovedì 19 novembre, alle 18, l’appuntamento #ScusiNonCapisco: un vero e proprio dialogo a due voci aperto al pubblico tra lo scrittore Leonardo Palmisano e gli artisti e registi Gianluca e Massimiliano De Serio. All’iniziativa sono coinvolti professionisti, esperti d’arte e intellettuali, personalità della realtà accademica e imprenditoriale per parlare e riflettere sul linguaggio, il ruolo e l’interpretazione dell’arte contemporanea (facebook:@fodazionemerz/ Youtube: Fondazione Merz). E sempre giovedì 19 novembre, si può ammirare la suggestiva mostra dedicata alle «Cronache dell’800. La vita moderna nelle opere di Carlo Bossoli e nelle fotografie del suo tempo», allestita nelle sale del Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, diretto da Luca Mana. Un affascinante racconto virtuale sui social, ogni giovedì, attraverso immagini e video (www.fondazioneaccorsi-ometto.it). Proseguendo, si rileva, tra le proposte, che sino al 7 marzo 2021 il sito di «Flashback, l’arte è tutta contemporanea» presenta online l’attività di oltre 40 gallerie d’arte che afferiscono alla fiera virtuale. Attraverso un singolare viaggio s’incontrano i giardini di Piero Gilardi da «Biasutti&Biasutti» e Mario Schifano alla Galleria Benappi, Carol Rama nelle sale della Galleria Del Ponte e Piero Manzoni, Enrico Baj e Lucio Fontana in piazza Solferino alla Galleria Mazzoleni Torino-Londra. Un lungo percorso, quindi, scandito dai Maestri Fiamminghi e dall’ottocentista Quadrone, da una Madonna lignea (Oulx) e Felice Casorati, Aldo Mondino, Claudio Rotta Loria, Piero Ruggeri(Consultazione: www.flashback.to.it alla voce «visit», per la fiera online alla voce «fiera online»). Di sicuro interesse si è rivelata la mostra bipersonale «Scaglie Party», a cura di Paola Stroppiana da un’idea di Daniela Fresco, inserita all’interno del sito della Biennale Tecnologia (sino al 15 novembre). Le due artiste contemporanee Silvia Fubini e Ornella Rovera hanno presentato al pubblico online il video, il catalogo e le fotografie della loro esposizione presso la Sala delle Colonne del Castello del Valentino. Si tratta di una serie di pregevoli e innovative opere realizzate con scaglie di materiali destinati al riciclo, prodotte dalla Dentis Recycling. In presenza si può invece vedere, nella rotonda di Piazza Bottesini l’opera-manifesto «Opera Viva, 13 verticale. Che? del 2020, dell’artista Alessandro Bulgini, ideatore della rassegna Opera Viva Barrira di Milano. Un progetto a cura di Christian Caliandro e sostenuto da «Flashback». Pur nelle limitazioni imposte dal COVID-19, per chi percorre via Po, da via Rossini a via Sant’Ottavio, incontra le opere della rassegna «Spazio Portici-Percorsi Creativi» che trasforma le arcate dei portici in un galleria d’arte a cielo aperto in sicurezza. Curata da Roberto Mastroianni, l’iniziativa ha coinvolto artisti contemporanei a livello internazionale. E con il naso all’insù, come recita il banner, si notano i lavori di autori come Br1, Truly design Crew, Vesod, Wasp, Mr.Fijdor, Rems182. Il progetto animerà progressivamente i portici torinesi da via Nizza a via Sacchi, per estendersi a tutti i 12 chilometri di portici della città.
Angelo Mistrangelo
LA SCOMPARSA DELL’ARTISTA TORINESE GIAN CRAVERO
Torinese, pittore, grafico e illustratore, Gian Cravero è morto il 9 novembre lasciando un vuoto nel mondo dell’arte, tra gli amici e i pittori del Circolo degli Artisti, dove nello scorso mese di febbraio era presente alla 158° Mostra Sociale, allestita alla Giardiniera Reale, in corso san Maurizio 6. In quella occasione aveva esposto il dipinto «Faro a Capo Caccia»: un «paesaggio surreale», ha scritto in catalogo Gian Giorgio Massara. Docente all’Istituto Europeo di Design, aveva esordito nel 1969 al Salone del Broletto di Novara, con una pittura intensa e immagini che parlavano di un «uomo nuovo». Una ricerca, la sua, sicuramente legata a un coinvolgente realismo espresso durante le partecipazioni ai Premi di Pittura del Comune di Grugliasco, al 1° Premio di Pittura C.T.O. e alle collettive della Cooperativa Arti Visive ‘78. Nelle opere del primo periodo, si avverte una forte indagine intorno alla figura, che emerge attraverso la definizione di una serie di uomini-atleti robotizzati, con un grande casco, impegnati nella corsa ad ostacoli o nel salto con l’asta. L’energia concettuale di quelle raffigurazioni si è stemperata nel tempo, approdando a un naturalismo dalle cadenze surreali con scorci di marine, rocce e casolari immersi nel verde della campagna. E dalle «Opere su carta» alla Galleria Davico alla mostra del Piemonte Artistico e Culturale, dalla personale alla Galleria Arte Club alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia, Padiglione Italia a Torino, si snoda un percorso che segna il cammino di un artista appartato, estremamente misurato, attento ai valori dell’arte e della società contemporanea.
Angelo Mistrangelo
URBAN VIBRATIONS. CASALE RISPLENDE. HELIDON XHIXHA.
Percorso all’aperto nel centro storico di Casale Monferrato (AL)
Fino al 28 febbraio 2021
Curatela e Testo critico: Anselmo Villata
9 opere scultoree monumentali in acciaio lucido/satinato/corten
Tra gli accordi di collaborazione tra l’I.N.A.C., Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea e il Comune di Casale Monferrato, rientra la progettazione, promozione, realizzazione della mostra “Urban Vibrations. Casale Risplende. Helidon Xhixha”, che è anche la XIV edizione de “La leggerezza della scultura”. La mostra è realizzata a cura di Anselmo Villata, Presidente dello stesso I.N.A.C., con il patrocinio degli Enti promotori e dell’Université Montpellier III Paul Valéry (Francia) e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Le opere scultoree monumentali presenzieranno il centro storico di Casale Monferrato dal 10 novembre 2020 al 28 febbraio 2021. Questa l’affermazione del curatore: “Con le istallazioni pubbliche delle opere monumentali di Helidon Xhixha si vuole arricchire questo tessuto urbano con un percorso intenso e vivace in cui l’incontro con le opere vibranti e ricche di movimento (in perfetta sintonia con il casalese Bistolfi) plasmato attraverso l’interazione con la luce, doni al centro storico di Casale una nuova forma. In questo modo si potrà guidare chi vive Casale (abitanti o turisti) attraverso un itinerario che sia coinvolgente e consenta di vivere e vedere il centro storico attraverso uno sguardo nuovo, grazie alla presenza delle grandi opere monumentali che con la loro presenza imponente modificheranno la percezione dei luoghi e degli spazi. Attraverso la ricerca dell’interazione tra le architetture casalesi e le sculture del Maestro di origini albanesi, sarà possibile offrire una vera e propria esperienza ai visitatori che avranno l’opportunità di vivere una intensa interazione tra la storia e il presente, tra la struttura del reale e la percezione intensa e personale data dai materiali riflettenti e movimentati delle sculture in acciaio lucido….” Sono nove le opere collocate in punti strategici che segnano un percorso ricco di storia e di attualità, di architetture di varie epoche che si specchiano e interagiscono con le sculture di Xhixha. Ecco che la percezione dello spazio e dello scenario urbano si modifica, diventa mutevole, offre un nuovo modo di vedere l’ambiente circostante anche maggiorente illuminato grazie alla luce riflessa dalle superfici specchianti e riflettenti delle opere. Queste le collocazioni: “Elliptical Reflection”, nel cortile del Castello; “Terra Ferma”, nella Piazza del Castello; “Nebula” e “Capitello d’Acciaio”, davanti e accanto al Teatro Civico; “Neon” e “Saturno”, nella Piazza Mazzini; “Inner Peace”, a Palazzo Langosco (Biblioteca Civica); “Roccia Marina” e “Corallo d’Acciaio”, nel Chiostro di Santa Chiara del Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi. È interessante informare e sottolineare che è stato attivato un QR Code, comunicato sullo stendardo affisso all’ingresso del Castello, in aiuto ai visitatori, che può ritenersi sia una guida alla visita che l’indicazione delle didascalie delle opere. La mostra è corredata da un libro edito per l’occasione da Verso l’Arte Edizioni, 128 pagine a colori, introdotto dai saluti istituzionali di Federico Riboldi e Gigliola Fracchia, rispettivamente Sindaco e Assessore alla Cultura di Casale Monferrato, contenente il testo critico di Anselmo Villata, le fotografie delle opere esposte, la biografia dell’artista.
TORINO, FESTIVAL SOTTODICIOTTO
Dal 4 all’8 dicembre, un’edizione online sulla piattaforma streaming di MYmovies: 54 film (di cui 24 cortometraggi in concorso), incontri e masterclass ad accesso gratuito.
“My families” il tema della 21ma edizione. Il Festival esplora attraverso il cinema un concetto mutevole e in continua evoluzione raccontando diverse, possibili famiglie: emergenti e tradizionali, naturali o d’elezione, felici o infelici, funzionali o disfunzionali. Nella sezione “That’s all families”, legata direttamente al tema del Festival, se ne incontrano di ogni tipo: quelle borghesi e patriarcali ostili alle differenze in Madame, di Stéphane Riethauser, quelle acquisite attraverso lo sport in Sisterhood di Domiziana De Fulvio, quelle composte da animali in Los Reyes, di Bettina Perut e Ivan Osnovikoff, e quelle allargate di uomini e animali in The Cat Rescuers, di Rob Fruchtman e Steven Lawrence, quelle segnate dalla nascita di una nuova vita e dalla morte in Nel mondo, di Danilo Monti, quelle magiche e misteriose di Ceniza negra, di Sofia Quirós Ubeda, quelle che producono killer di professione in Samp, il nuovo film di Flavia Mastrella e Antonio Rezza. Tanti tipi di legami e tante famiglie diverse anche nella ricca sezione di animazione: a cominciare da quelle dei pionieri del selvaggio West nel film di apertura del Festival, Calamity, il nuovo lungometraggio di Rémi Chayé dedicato all’infanzia scatenata di Martha Jane Canary-Burke, per passare al rapporto simbiotico tra La linea e la mano del suo geniale papà Osvaldo Cavandoli, che il Festival ricorda a cento anni dalla nascita, e alla famiglia di pari del terzetto dei Super Pigiamini, idoli dell’età prescolare, raccontati dall’autore della serie, Christian De Vita, nella prima e unica masterclass interamente pensata per i più piccini. Non mancano neppure le famiglie delle favole: c’è un padre cattivo come solo i fratelli Grimm potevano inventare in La Jeune Fille sans mains, di Sébastien Laudenbach, e un cucciolo sperso in cerca d’adozione in L’Extraordinaire Voyage de Marona di Anca Damian. Infine, almeno un prototipo modello, quello della famiglia Mezil, protagonista della celebre serie degli anni 70-80, mentre il Festival non dimentica i cento anni dalla nascita di Gianni Rodari, riproponendo due personaggi dei suoi racconti, Cipollino e Giovanni il distratto, in un’insolita versione animata russa. Un omaggio a due maestri dell’obiettivo, Martha Cooper ed Elliott Erwitt. La leggendaria fotografa dei writer è protagonista del film di chiusura del Festival, Martha: A Picture Story, di Selina Miles, mentre al celebre artista della Magnum è dedicato il documentario-ritratto Elliott Erwitt. Silence Sounds Good, di Adriana Lopez-Sanfeliu. Con la sezione “Sweet families” un omaggio ad Alexandre Rockwell e al suo cinema indipendente, fatto “in famiglia”, con cui il regista statunitense esplora la dimensione più intima dei legami affettivi e parentali e porta anche moglie e figli sul set come interpreti dei suoi film. In collegamento da New York, anche una masterclass del regista statunitense su “Il cinema indipendente da Cassevetes a oggi”. Nella sezione “Animare l’impegno” (a cura di Missioni Don Bosco), un omaggio al regista spagnolo Raúl de la Fuente e ai suoi film che danno voce agli ultimi e raccontano le storie taciute. Tra questi, il suo premiato Ancora un giorno, sulla guerra civile in Angola, presentato dal regista insieme con Willie Peyote, che ha scritto, con i Bluebeaters, la title-track della colonna sonora del film. Al Festival, due dei film finalisti allo Young Audience Award 2020, il più importante premio europeo dedicato al cinema per ragazzi, promosso da European Film Academy: Rocca Changes the World, di Katja Benrath, e My Extraordinary Summer with Tess, di Steven Wouterlood. Una nuova sezione, Sotto18 Industry, che apre il Festival ai professionisti del settore cinematografico con due primi appuntamenti dedicati alle serie tv, il genere più amato dal pubblico teen. Il primo incontro, all’interno dei Production Days organizzati da Film Commission Torino Piemonte, sarà dedicato al cult di successo ormai mondiale “Skam Italia”, ospite il regista Ludovico Bessegato. Il secondo al giovane emergente Alessandro Guida (tenuto a battesimo da Sottodiciotto), autore del corto Pupone, pensato per essere sviluppato in serie, ospite di un incontro con gli amatissimi attori di “Baby” e “Skam Italia”. Il tema-guida della 21ma edizione al centro anche della sezione Wikicampus, gli incontri organizzati in collaborazione con il DAMS. Accademici, studiosi, scrittori, fotografi e professionisti del settore cinematografico si confrontano sulla famiglia immortalata su pellicola, nelle fotografie, nei filmini in super8 o nei filmati degli archivi storici, raccontata nei romanzi e descritta nelle web series… Il cinema dei più giovani in mostra in specifiche sezioni competitive e non competitive: nel nuovo Campus Short Film Competition, rivolto agli studenti delle università e delle scuole post-diploma, nella call #iogiroincasa, con cui bambini e ragazzi sono stati invitati a raccontare la propria esperienza del confinamento durante la pandemia, nel tradizionale Concorso nazionale Sotto18 OFF, aperto alle opere realizzate in ambito extrascolastico dai giovanissimi che non hanno ancora raggiunto la maggiore età. Il programma per le Scuole, dal 20 novembre all’8 dicembre: proiezioni, incontri, attività didattiche, laboratori ripensati per la modalità online, ma senza rinunciare, per quanto possibile, all’interazione con il giovanissimo pubblico e al suo coinvolgimento diretto. Al centro del programma, come sempre, il Concorso nazionale dei prodotti audiovisivi realizzati dalle Scuole, che gareggiano in tre sezioni (Scuole dell’Infanzia e Primarie, Scuole Secondarie di I grado, Scuole Secondarie di II grado) e in cui, in quest’edizione, si sfidano 175 titoli finalisti.
‘TORINO CITY LOVE’, UNICO PROGETTO ITALIANO FINALISTA AGLI ‘WORLD SMART CITY AWARDS 2020’
Oggi, mercoledì 18 novembre alle ore 14 si terrà – completamente online – la decima edizione degli World Smart City Awards 2020, organizzati dallo Smart City Expo World Congress (SCEWC). L’importante concorso internazionale premia i progetti, le idee e le strategie pionieristiche provenienti da tutto il mondo, che mirano a rendere le città più vivibili ed economicamente sostenibili. Quest’anno tra i 27 finalisti provenienti da 5 continenti c’è una sola città italiana (l’unica dell’Unione Europea nella categoria Covid-19 Award). Si tratta di Torino con il progetto ‘Torino City Love’, l’iniziativa di solidarietà digitale promossa dall’Assessorato all’Innovazione nel contesto di Torino City Lab, il “laboratorio a cielo aperto” di innovazione del capoluogo piemontese. ‘Torino City Love’ nasce a marzo 2020 per rispondere alla pandemia Covid-19, chiamando a raccolta i partner tecnologici della Città di Torino per offrire risorse, azioni e competenze a supporto di cittadini e imprese del territorio. Microsoft, Cisco e TIM sono alcuni dei testimonial dell’iniziativa che ha raccolto oltre 90 “progetti innovativi” di solidarietà attraverso i vari partner e la piattaforma di candidatura online. I finalisti degli World Smart City Awards 2020 sono stati selezionati a livello mondiale e suddivisi in 7 categorie: City Award, Covid-19 Award, Enabling Technologies Award, Urban Environment Award, Mobility Award, Governance and Economy Award, Living and Inclusion Award. Il progetto italiano ‘Torino City Love’ rientra nella categoria Covid-19 Award gareggiando direttamente con altre 5 progetti provenienti da Singapore, New York City, il Triangolo della Ricerca (USA), Londra e Kuching (Malaysia). A contendersi l’ambito premio City Award, invece, saranno le città di Belo Horizonte (Brasile), Lisbona (Portogallo), San Pietroburgo (Russia), Shanghai (Cina), Tampere (Finlandia) e Yokohama (Giappone). Secondo gli organizzatori dell’evento, “le numerosissime candidature di questa edizione sono state di altissimo livello e hanno coinvolto ben 46 Paesi di tutto il mondo”. “È un grande riconoscimento per la capacità che ha avuto la Città nello spostare velocemente il focus delle politiche dell’innovazione dai soggetti più veloci e reattivi a quelli più deboli e maggiormente colpiti dalla pandemia”, dichiara Marco Pironti, assessore all’Innovazione della Città di Torino. Con la Cerimonia degli Awards i partecipanti e i loro progetti saranno sotto i riflettori di una rinomata piattaforma internazionale e di fronte ad un pubblico vasto e diversificato. I vincitori saranno insigniti di un riconoscimento di livello mondiale. Il contesto più ampio di questo premio internazionale è lo Smart City Live (SCL), l’edizione digitale di due giorni dello Smart City Expo World Congress (SCEWC) organizzato da Fira de Barcelona. Evento virtuale di matchmaking e conferenze dedicato ai temi delle Smart Cities attraverso due giornate (17-18 novembre) di incontri individuali tra imprese, università e centri di ricerca, autorità pubbliche e municipalità per discutere proposte progettuali ed eventuali collaborazioni.
Lo Smart City Live e gli World Smart City Awards sono ad accesso libero, basta registrarsi sul sito ufficiale dell’evento:
https://www.smartcityexpo.com/
https://www.smartcityexpo.com/agenda/world-smart-city-awards-ceremony/
INCIPIT OFFRESI A MONCALIERI: TALENT LETTERARIO
Giovedì 19 novembre, ore 18
Dalla Biblioteca Civica, in diretta streaming, il primo talent letterario itinerante per aspiranti scrittori
La Biblioteca Civica Arduino di Moncalieri ospiterà, giovedì 19 novembre, la diretta streaming di Incipit Offresi, la sesta edizione del primo talent letterario itinerante dedicato agli aspiranti scrittori, ideato e promosso dalla Fondazione ECM – Biblioteca Civica Multimediale di Settimo Torinese, in sinergia con Regione Piemonte. Incipit Offresi è un format a tappe: la sfida si giocherà a colpi di incipit, da ottobre 2020 a giugno 2021, all’interno delle biblioteche del Piemonte, con qualche tappa “extraterritoriale” in Lombardia, nel Lazio e in Liguria. L’obiettivo non è quello di premiare il romanzo inedito migliore, ma quello di scovare nuovi talenti. Gli aspiranti scrittori, in collegamento da tutta Italia, avranno 60 secondi di tempo per leggere o raccontare il proprio incipit. Allo scadere della prova, la giuria tecnica esprimerà un voto che andrà a sommarsi ai voti assegnati dalla Scuola del Libro di Roma e dalla casa editrice Emons, per decretare il vincitore o la vincitrice della tappa. Una volta designato il vincitore, si aprirà il voto del pubblico che, da casa, attraverso la piattaforma di voto predisposta dal Comitato Organizzatore, potrà esprimere entro le ore 21 della giornata di gara la propria preferenza per un altro concorrente. Chi otterrà più voti potrà partecipare alla gara di ballottaggio. Ogni appuntamento, trasmesso in diretta streaming, sarà animato dagli attori di B-Teatro con le incursioni musicali di Mattia Martino, ed interattivo. Il pubblico, infatti, potrà partecipare attivamente alla gara, partecipare ai giochi in programma e vincere i premi in palio: libri ed oggetti realizzati a mano da “Unico e Irripetibile”, laboratorio artistico del Progetto Ponte, servizio dell’Unione N.E.T. per persone con disabilità gestite dalla cooperativa Il Margine. Incipit Offresi è un’occasione innovativa per diventare scrittori e promuovere la lettura e la scrittura, una scommessa basata su poche righe, un investimento sulle potenzialità dell’autore. La vera chance dell’iniziativa è la possibilità offerta agli aspiranti scrittori di incontrare e dialogare direttamente con gli editori coinvolti nelle varie fasi del progetto, farsi conoscere e raccontare la propria idea. Incipit Offresi è un vero e proprio talent della scrittura, lo spazio dove tutti gli aspiranti scrittori possono presentare la propria idea di libro. Fino ad oggi sono stati decretati 5 vincitori, uno per ogni edizione, e sono stati pubblicati più di 45 libri dagli editori aderenti all’iniziativa, a dimostrazione che gli scrittori hanno speranza di vedere pubblicato il proprio libro indipendentemente dall’esito della gara. La partecipazione a Incipit Offresi è gratuita e aperta agli scrittori, esordienti e non, di tutte le nazionalità ed età (a partire dai 15 anni, previa autorizzazione del genitore o tutore). I candidati dovranno presentare le prime righe della propria opera: l’incipit, appunto, un massimo di 1.000 battute con le quali catturare l’attenzione dei lettori e una descrizione dei contenuti dell’opera. I primi classificati di ogni tappa e gli eventuali ripescaggi potranno accedere alle semifinali per giocarsi la possibilità di approdare alla finale, che si terrà a Torino nell’estate 2021. Le ultime due finali sono state presentate da Neri Marcoré e Boosta dei Subsonica. I concorrenti primo e secondo classificato riceveranno rispettivamente un premio in denaro di 1.000 e 500 euro; saranno inoltre messi in palio fra tutti i partecipanti alla finale il Premio Calvino, il Premio Indice dei Libri del Mese ed eventuali altri premi assegnati dagli editori.
Incipit Offresi è un’iniziativa ideata e promossa dalla Fondazione ECM – Biblioteca Archimede di Settimo Torinese e Regione Piemonte, con la collaborazione della Scuola del Libro di Roma e con la sponsorizzazione di NovaCoop. Il Premio Incipit e il campionato sono dedicati a Eugenio Pintore, per la passione e la professionalità con cui ha fatto nascere e curato Incipit Offresi.
INFO E ISCRIZIONI
www.incipitoffresi.it – info@incipitoffresi.it
tel. 011 80.28.722/588 – cell. 339 521.48.19
Diretta online su www.7web.tv e sui canali Facebook e Youtube
CAMERA, IN STREAMING DOCUMENTARIO GIANNI BERENGO GARDIN’S TALE OF TWO CITIES
Giovedì 19 novembre, dalle ore 18.30, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, in collaborazione con il Festival Cinemambiente, propone la visione in streaming del documentario Gianni Berengo Gardin’s Tale of Two Cities (2019) di Donna Serbe-Davis, presentato recentemente sugli schermi online del festival a tematiche ambientali. Uno dei più celebri fotografi italiani Gianni Berengo Gardin – di cui CAMERA ha presentato la mostra “Gianni Berengo Gardin e la Olivetti” insieme all’Associazione Archivio Storico Olivetti, con la collaborazione del Museo Civico “P. A. Garda” di Ivrea, mostra anticipatamente chiusa causa emergenza Covid – ha condotto un’intensa battaglia civile sulla conservazione dell’integrità della laguna veneziana. Battaglia dalla quale è nato uno dei suoi reportage più famosi. In Gardin’s Tale of Two Cities (USA 2019 61’), diretto dalla regista e storica dell’arte americana Donna Serbe-Davis, parla di Venezia, della sua storia, della sua magnificenza, della sua fragilità. Attraverso lo sguardo di Gianni Berengo Gardin, il pubblico viene accompagnato in un viaggio insolito che aiuta a riscoprire la parte più intima e autentica della città lagunare, nel tempo snaturata da un turismo di massa incontrollato. Veneziano di nascita, Berengo Gardin racconta se stesso e la sua sessantennale carriera con una serie di immagini suggestive. Ultime della serie, quelle che testimoniano la presenza delle grandi navi da crociera in laguna e il conseguente pericolo per la salvaguardia del patrimonio architettonico della città. Un messaggio forte e determinante, capace di attirare l’attenzione generale sul problema e di contribuire alla costituzione di un movimento civile di opposizione a politiche commerciali poco sostenibili.
Per vedere il film sarà sufficiente accedere alla piattaforma Streen.org. Il film sarà in streaming dalle 18.30 alle 24.00 di giovedì 19 novembre.
ARTISSIMA 2020: RENATO LEOTTA È IL VINCITORE DELLA PRIMA EDIZIONE DEL PREMIO FPT FOR SUSTAINABLE ART
È Renato Leotta (Torino, 1982) il vincitore della prima edizione del Premio FPT for Sustainable Art, promosso da FPT Industrial e assegnato all’artista la cui ricerca e le cui opere sono frutto di una filiera concettuale e produttiva virtuosa e sostenibile. Nella cornice della mostra di Artissima Unplugged Stasi Frenetica presso la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, l’artista ha presentato l’opera MARE, un “orizzonte” che fa parte della serie di teli intinti in acqua marina la cui trama è disegnata dal sale cristallizzato sul cotone. Renato Leotta è presentato dalla galleria Madragoa di Lisbona, selezionata per la sezione Dialogue/Monologue di Artissima.
Il Premio FPT for Sustainable Art è stato conferito all’artista da una giuria internazionale composta da Marianne Dobner, curatrice presso il MUMOK Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien di Vienna, da Andrea Lissoni, direttore del Haus der Kunst di Monaco, e da Luca Lo Pinto, direttore artistico del MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma, con questa motivazione: Renato Leotta ha svelato con la sua pratica artistica basata sul processo un modo poetico di stabilire un contatto tra condizioni umane e non-umane utilizzando i fenomeni naturali come strumenti di produzione dell’opera. All’apparenza minimalista, il lavoro di Leotta affronta importanti questioni ambientali senza diventare documentale: MARE (2019) presenta un nuovo approccio a un genere tradizionale come la pittura paesaggistica, reinterpretando il suo processo e trasformando il paesaggio stesso nel medium che produce la realtà.
CECILIA MANGINI: PREMIO MARIA ADRIANA PROLO ALLA CARRIERA 2020
Mercoledì 25 novembre, cerimonia online; a seguire, proiezione di Due scatole dimenticate di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli
In occasione del 38° Torino Film Festival, l’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) è lieta di annunciare il conferimento del PREMIO MARIA ADRIANA PROLO ALLA CARRIERA 2020 a Cecilia Mangini, fotografa, documentarista, critico cinematografico, giornalista e sceneggiatrice. Il Premio sarà consegnato nell’ambito di una cerimonia che sarà ospitata sulla piattaforma online dedicata al TFF nel pomeriggio di mercoledì 25 novembre. Alla premiazione seguirà la proiezione del film Due scatole dimenticate – Viaggio in Vietnam (2020, 57′) di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli. Il film sarà visibile per 48 ore su Mymovies a partire dalle ore 14.00 di martedì 24 novembre. Intitolato a Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo Nazionale del Cinema, il premio è un riconoscimento assegnato a una personalità del mondo del cinema che si è particolarmente distinta nel panorama italiano. In passato, il premio è stato conferito ai registi Giuseppe Bertolucci, Marco Bellocchio, Ugo Gregoretti, Giuliano Montaldo, Massimo Scaglione, Daniele Segre, Bruno Bozzetto, Lorenza Mazzetti, Costa-Gavras, David Grieco, agli attori e attrici Piera Degli Esposti, Lucia Bosè, Ottavia Piccolo, Roberto Herlitzka, Elio Pandolfi, al compositore Manuel De Sica, allo sceneggiatore Giorgio Arlorio, al film-maker, artista e operaio Pietro Perotti, all’esercente e storico del cinema Lorenzo Ventavoli. La diciannovesima edizione del premio ha come protagonista Cecilia Mangini: nata a Mola di Bari nel 1927, fin dall’inizio del suo lavoro porta uno sguardo impegnato, attento e personale sugli individui e sulla società, dedicando un’attenzione particolare ai temi della marginalità, dell’immigrazione e delle ingiustizie sociali. Prima donna a girare documentari nel dopoguerra, sceneggiatrice di alcuni lungometraggi e di più di quaranta cortometraggi, in gran parte realizzati insieme al marito Lino Del Fra, ha esplorato con la sua macchina da presa l’Italia dalla fine degli anni Cinquanta fino ai primi anni Settanta, spesso volgendo lo sguardo al Sud Italia e alla Puglia, per cercare i rituali di una cultura antica che scompariva travolta dalle veloci trasformazioni imposte dal boom economico. Nel 2009 Cecilia ha ricevuto a Firenze la Medaglia del Presidente della Repubblica, «per aver trasmesso alle generazioni future, attraverso la sua attività di cineasta documentarista, alcune delle più belle immagini dell’Italia degli anni ‘50 e ‘60». Nell’ultimo decennio le sono state dedicate numerose mostre fotografiche: nel 2008 a Trieste; nel 2010 in Francia, a Créteil nel corso della retrospettiva che le ha dedicato il 33° Festival de Films des Femmes; nel 2011 a Barcellona nel corso della sua retrospettiva al Festival de Dones; nel 2015 a Lipari, nel 2016 a Bari, nell’ambito del BIF&ST e nei Cineporti di Puglia (Lecce e Foggia), nel 2017 al Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari a Roma, nel 2017 la mostra CECILIA MANGINI – visioni e passioni, a cura di Claudio Domini e Paolo Pisanelli, realizzata da Big Sur, Erratacorrige, Cinema del reale, OfficinaVisioni. Dal 2013 è tornata alla regia grazie al coinvolgimento della regista Mariangela Barbanente con la quale ha realizzato il documentario In viaggio con Cecilia. Recentemente Cecilia Mangini ha inoltre stretto un sodalizio artistico con il regista Paolo Pisanelli, con il quale ha realizzato i film: Il Vietnam sera libre (2018), Due scatole dimenticate (2020), e ha in lavorazione un nuovo film dedicato a Grazia Deledda, dal titolo Grazia Deledda, la rivoluzionaria.
Come di consueto il numero di Mondo Niovo 18-24 ft/s, la rivista dell’AMNC diretta da Caterina Taricano, sarà interamente dedicato alla destinataria del premio, Cecilia Mangini. Curato da Micaela Veronesi con la collaborazione di Maria Giulia Petrini, il numero 105 di Mondo Niovo 18-24 ft/s sarà presentato in occasione della consegna del Premio Maria Adriana Prolo alla carriera e ospiterà una lunga intervista alla regista che ci racconta il suo lavoro, la sua militanza nei circoli del cinema, la sua attenzione agli ultimi, alle periferie, al Sud, del lavoro con Pier Paolo Pasolini e Lino Del Fra e di cosa ha significato fare cinema documentario ed essere donna in un ambiente fortemente maschile. Il numero raccoglie anche numerose testimonianze di amici e collaboratori tra cui Mariangela Barbanente, Gabriella Gallozzi, Claudio Domini, Davide Barletti, Lorenzo Conte e Paolo Pisanelli, un apparato storico-critico sul lavoro della documentarista e moltissime immagini che raccontano anche il suo interessante lavoro come fotografa, e inoltre saggi e contributi di Silvia Nugara, Anna Masecchia, Daniela Persico e Gianluca Sciannameo.
Dopo la premiazione sarà proiettato Due scatole dimenticate – Viaggio in Vietnam di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli (Italia 2020, 57′, DCP, col.), una produzione OfficinaVisioni in collaborazione con Rai Cinema con il sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission con il supporto dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, l’Archivio Cinema del reale, Erratacorrige e Big Sur; la distribuzione è curata da Kiné.
Dimenticate per più di cinquant’anni in un vecchio scaffale sono state inaspettatamente ritrovate due scatole da scarpe piene di negativi fotografici 6×6. Nel 1965-66 Lino Del Fra e Cecilia Mangini hanno vissuto per tre mesi nel Vietnam del Nord in guerra con gli Stati Uniti effettuando i sopralluoghi per un film documentario sulla lotta di quel popolo deciso a conquistare l’unità e l’indipendenza. Dalla frontiera con la Cina fino al confine con il Sud, formalmente filo-statunitense e occupato militarmente dagli americani, Lino e Cecilia hanno esplorato le città, i porti, i paesi, le risaie, i fronti di guerra. Nel tentativo di piegarla, al Sud gli americani incendiavano le foreste con il napalm e al Nord avevano iniziato a fare terra bruciata con i bombardamenti a tappeto di giorno in giorno sempre più vicini alla capitale. Per l’assenza di rifugi antiaerei veri e propri Lino e Cecilia sono stati rimpatriati insieme alle tante delegazioni internazionali e a tutti gli stranieri presenti ad Hanoi. Quelle bombe americane interruppero la lavorazione del film. Durante tutti i sopralluoghi Cecilia Mangini aveva realizzato un grande reportage fotografico, in gran parte ancora inedito. Quella guerra, quella resistenza, quel popolo in armi rivive attraverso foto, scritti, ricordi e vuoti di memoria.
NOVARA, INCONTRI SUL DIVISIONISMO
Un ciclo di quattro incontri per far rivivere, per arricchire e per dialogare con il pubblico sulla mostra del Divisionismo che, a causa dell’emergenza sanitaria, è stata sospesa.
Mets – Percorsi d’arte propone quattro incontri online, organizzati con Circolo dei Lettori e Fondazione Castello, nell’ambito del progetto, promosso dal Comune di Novara, “La Cultura è essenziale”.
Questi gli appuntamenti della rassegna “INCANTESIMI di sguardi, di occhi, colori, stagioni”
– Mercoledì 18 novembre, alle ore 18: “Temi e generi nella pittura divisionista”, conferenza di Simone Ferrari
– Mercoledì 25 novembre, alle ore 18 “I diritti delle donne, una responsabilità del genere umano”, Barbara Cottavoz ne parla con Fiammetta Fazio, Elia Impaloni, Giulia Ruggerone in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
– Mercoledì 2 dicembre, alle ore 18 “La Maternità: luce genitrice delle forme” , conferenza di Roberto Consolandi
– Mercoledì 9 dicembre, alle ore 18.00 “Studi scientifici, scoperte e approcci conservativi”, conferenza con Davide Bussolari, Stefano Volpin ed Enrica Boschetti
“Lo scopo dell’iniziativa – spiega Paolo Tacchini, presidente di Mets-Percorsi d’arte – è quello di mantenere vivo il rapporto con il pubblico che purtroppo è impossibilitato, in questo momento, ad accedere alla mostra sul Divisionismo. Nel ciclo di incontri riproponiamo anche eventi della vecchia rassegna poi cancellati, ma arricchendoli ulteriormente e attualizzandoli: l’incontro del 25 novembre prende spunto dalla tematica sociale cara ai Divisionisti e si inserisce nel contesto della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Per questi motivi, abbiamo scelto, quale spunto iniziale, il dipinto “Venduta” di Angelo Morbelli. Ci auguriamo di poter riaprire presto i battenti della mostra e che il pubblico, possa, nel frattempo, beneficiare di questi incontri per vivere ed approfondire, insieme a noi, il percorso espositivo”. Come gli altri eventi de “La Cultura è essenziale”, il ciclo di incontri di Mets sarà visibile al pubblico attraverso il canale YouTube di A-Novara e i canali social degli enti promotori.
BIELLA, L’OPERA “DX PLANET SX” DELL’ARTISTA PAOLO BARICHELLO AL FIANCO DEL BATTISTERO
Sarà esposta fino al prossimo 7 dicembre
Una nuova opera dell’artista biellese Paolo Barichello fa capolino in città. E’ stata posizionata a due passi dal Battistero “DX PLANET SX”, una scultura che rappresenta un grande cervello lungo 4,5 metri, alto 3 metri e largo 2 metri che accoglie piante, fiori, pesci e uccelli. Ad attendere l’opera l’assessore alla Cultura della Città di Biella Massimiliano Gaggino. La scultura resterà esposta nel centro storico di Biella fino al 7 dicembre per poi essere trasferita al Museo della Montagna di Torino. DX PLANET SX è già stata esposta ad Alagna, alla Capanna Margherita, a Gressoney Trinité, ad Ayas e al Forte di Bard. L’opera DX PLANET SX vuole essere un omaggio al Pianeta, al suo essere monumento naturale, messo alla prova nei secoli dall’uomo. La sintesi geometrica del cervello umano, che come tutti i pianeti si divide in due emisferi, porta a generare una nuova tappa del millenario dialogo tra l’uomo, la montagna e il mare. Emisfero destro: sogno, creatività, colore, forma e intuito. Emisfero sinistro: concetto, dettaglio, tempo, metodo e coscienza. Al centro le forme di vita animali che popolano in armonia naturale pendii e vette, mari e abissi. L’uomo agisce in questo Pianeta, non sempre come custode amorevole, ma troppo spesso come intruso che produce “tracce” del suo passaggio. La vetta e l’abisso luoghi da percorrere alla ricerca delle più profonde risposte, oggi, forse scenari e accessori in cui l’uomo è alla ricerca di un confronto estremo con la natura, dimenticando a volte di porsi con rispetto e umiltà. Spiega l’artista biellese Paolo Barichello: “Ringrazio la Città di Biella che mi ospita in questa bellissima location, ho sempre voluto che i miei lavori fossero tra la gente, è una bella opportunità, anche se il periodo è difficile per tutti. Ma voglio lanciare un messaggio di speranza per il futuro. Questa opera propone un esame di coscienza, la necessaria sintesi tra pensiero, azione e produzione, orientata alla consapevolezza che l’uomo è parte integrante dell’Universo”. Aggiunge l’assessore alla Cultura della Città di Biella Massimiliano Gaggino: “Ci hanno chiuso le biblioteche e i musei, ma noi andiamo avanti. Insieme al sindaco abbiamo pensato che se non possiamo esporre all’interno noi continuiamo a farlo all’esterno. Ci stiamo organizzando per Natale, questa è la prima azione. Ringraziamo Paolo Barichello perché dopo tutto il tour che quest’opera ha fatto ora è arrivata finalmente a Biella”.
MATOSTO – MOSTRA ON LINE, APPENA PUBBLICATA, IN COLLABORAZIONE CON LA CAMERA DI COMMERCIO DI TORINO
MaToSto® è l’acronimo di Marchi Torinesi nella Storia ed è la banca dati on line che la Camera di commercio di Torino ha recentemente inaugurato per mettere a disposizione del pubblico i verbali delle domande di registrazione di marchi nazionali ed internazionali che fanno parte dell’archivio storico dell’ente. Una ricca, articolata e preziosa raccolta storica che testimonia in modo significativo la storia economica del territorio e la sua evoluzione nel tempo.
Gli allievi del corso di Tecniche Grafiche Speciali dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, coordinati dal prof. Stefano W. Pasquini, hanno rielaborato la grafica di alcuni marchi storici in un percorso didattico proposto dalla Camera di commercio di Torino e da ISMEL – Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell’Impresa e dei Diritti Sociali. Nel corso di un semestre, gli studenti hanno analizzato l’estetica di una serie di marchi, legati per lo più al comparto tessile, dei primi anni della catalogazione, dal 1926 ai primi anni ’30, di aziende che nel corso degli anni hanno perso la loro operatività. In un’operazione a metà tra il nostalgico e il tecnologico, utilizzando l’importante catalogazione della Camera di commercio, che ora è aperta a tutti sul sito www.matosto.it, gli allievi del corso di Tecniche Grafiche Speciali hanno voluto pensare a una contemporaneizzazione di questi marchi, catapultandoli negli ambiti a loro familiari: quello della grafica, dell’arte contemporanea, della fotografia e della pubblicità. Il loro lavoro verrà pubblicato nel mese di novembre 2020 sui canali social della Pinacoteca dell’Accademia Albertina ed è scaricabile nella sua totalità a questo link:
http://matosto.it/wp-content/uploads/2020/09/Matosto2020-1.pdf