Chieri, San Bernardino accende il Natale

Lo spettacolo del video mapping accende quest’anno la Chiesa dei Santi Bernardino e Rocco, gioiello barocco di Chieri. Torna ad illuminarsi anche l’Arco Trionfale

Il progetto Chieri in luce accende quest’anno la facciata della Chiesa dei Santi Bernardino e Rocco che, a partire dall’8 dicembre, è illuminata da due proiezioni artistiche. La prima è dedicata al Natale ed è un gioco di suoni, luci e colori che vanno a rivestire gli spazi architettonici della facciata, tra tradizione e innovazione. La seconda invece celebra il Barocco chierese e il patrimonio artistico custodito nella chiesa attraverso l’animazione delle preziose pale d’altare di Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo, e la musica dell’organo, il più antico della Città, conservato nella chiesa monumentale (eretta tra il 1675 e il 1683, ma la facciata è stata terminata nel 1792). Torna anche ad accendersi l’Arco Trionfale (edificato nel 1580, un raro esempio di monumento celebrativo di età manieristica, uno dei pochi ancora esistenti in Piemonte). “Nonostante i giorni difficili che stiamo vivendo, Chieri vuole ripartire e dunque anche questo Natale come Comune vogliamo regalare cultura e bellezza ai cittadini, oltre agli aiuti già messi in campo per famiglie, esercenti e imprese-spiega l’assessore alla Cultura Antonella GIORDANO-Ogni anno un monumento chierese viene illuminato, così da ‘restituirlo’ alla comunità e attrarre l’attenzione delle generazioni più giovani e dei turisti. Lo scorso anno abbiamo cominciato con l’Arco Trionfale, quest’anno è la volta della chiesa monumentale dei Santi Bernardino e Rocco”. Il progetto vuole valorizzare, riqualificare e riattualizzare il patrimonio storico e architettonico attraverso un’illuminazione performativa e artistica che coinvolge monumenti ed edifici simbolo dell’identità cittadina. Non si tratta quindi di una semplice illuminazione ma di una complessa e suggestiva proiezione artistica che guarda a consolidate esperienze straniere, per esempio Madrid, Lione e la Fête des Images di Épinal, città francese gemellata con Chieri.  “Abbiamo scelto la chiesa dei Santi Bernardino e Rocco -continua l’assessore Antonella GIORDANO-perché questo è l’anno che la Regione Piemonte ha dedicato all’arte Barocca. Ricorrono anche le celebrazioni dei 250 anni dalla morte dell’architetto Bernardo Antonio Vittone, artefice della cupola della chiesa. Il Video Mapping che illuminerà la facciata riprende le immagini di angeli, santi e Madonne raffigurate nelle preziose opere custodite all’interno, e queste animazioni artistiche sono accompagnate dalle note dell’organo di San Bernardino, il più antico di Chieri, infatti, sulla facciata compariranno le canne d’organo che si muoveranno a tempo di musica. Un’occasione per esaltare una delle nostre eccellenze culturali, per celebrare il Barocco e per valorizzare la nuova e ritrovata piazza Cavour, che, terminati da poco i lavori, viene così restituita ai cittadini”. Lo spettacolo di luci e suoni affiancato alle luminarie, alle installazioni natalizie e ai decori rappresenta un segno di speranza, utile a rendere Chieri ancora più accogliente e a rinsaldare il legame tra tessuto commerciale locale e i suoi abitanti, garantendo la massima sicurezza e senza incentivare assembramenti.

La facciata della Chiesa monumentale di San Bernardino e Rocco è illuminata tutti i giorni dall’imbrunire fino a tarda serata, fino a domenica 27 dicembre. Il video mapping dedicato al Barocco e realizzato dal regista chierese Claudio Zucca verrà proposto ad intervalli di 45-50 minuti. “Nell’immaginare i contenuti di questa proiezione perseguendo un risultato che fosse filologicamente corretto, mi sono posto come vincolo l’esclusivo utilizzo di elementi e opere custodite nell’edificio- spiega il regista Claudio ZUCCA – Grazie al prezioso contributo datomi dall’Associazione Carreum Potentia, ho potuto individuare le opere più significative contenute nel complesso della Chiesa, in particolare le pale d’altare di Guglielmo Caccia, i ricercati fregi lignei, gli stucchi e il meraviglioso organo. Le musiche originarie dell’epoca, porzioni di brani di Frescobaldi, Lipoli, Pasquini, interpretati dal Maestro Walter Bianchi sul prezioso organo di San Bernardino, costituiscono la struttura sulla quale si erge il racconto. Una sintetica narrazione ispirata alla mia personale interpretazione dei dipinti, alla esasperata sublime teatralità che i canoni dell’iconografia del periodo esaltano”. Inoltre, torna ad essere illuminato anche l’Arco Trionfale, grazie a un video mapping che si ispira alla trama di un tessuto di inizio ‘900 il cui disegno preparatorio è conservato nell’Archivio della Fondazione Chierese per il Tessile.

 

Opere di Guglielmo Caccia presentate nella proiezione

 Incoronazione di Maria Vergine e i Santi Giorgio e Guglielmo e Rocco e Sebastiano (1601 ca).

Nel 1845 venne collocata questa pala d’altare che il Comune di Chieri aveva dovuto asportare dalla chiesa di San Rocco, della quale si era reso necessario l’abbattimento.

Si tratta di un’opera eseguita attorno al 1601 da Guglielmo Caccia, detto “il Moncalvo”, su commissione del Comune di Chieri, in seguito al voto, emesso in occasione della peste del 1599, di erigere (o restaurare) la chiesa di San Rocco, attigua a quella di San Domenico.

La tela raffigura Maria Vergine incoronata dalla SS. Trinità e i protettori di Chieri San Giorgio e San Guglielmo, insieme ai Santi Rocco e Sebastiano che a Chieri, come dovunque, erano invocati contro la peste. È un’opera nella quale si ritrovano tutti gli elementi caratteristici dello stile del Moncalvo: l’armoniosa composizione raffaellesca, lo “sfumato” leonardesco, il misticismo che emana dai volti estatici e dal pacato gestire dei personaggi. Ma un elemento la caratterizza particolarmente: in basso, sullo sfondo, il Moncalvo ha dipinto una veduta della Chieri di inizio Seicento, con le sue mura. le sue torri, le sue chiese (delle quali spicca soprattutto quella di San Giorgio).

 Madonna col Bambino, San Bernardino e San Michele Arcangelo (1591).

La pala dell’altar maggiore, collocata nella parte alta del coro, è un’opera di Guglielmo Caccia detto “il Moncalvo”. Rappresenta la Madonna con il Bambino e, in basso, San Bernardino da Siena e San Michele Arcangelo. Dai documenti dell’archivio della Confraternita risulta che un quadro con tale soggetto esistesse sull’altare della cappella di San Bernardino fin dal 1591, quando aveva sede nel chiostro del convento di San Francesco. Ma non sembra verosimile che si tratti di quello attuale. Se così fosse, questo sarebbe un’opera giovanile del Moncalvo (essendo egli nato nel 1568), eseguita nel periodo in cui lavorava nelle cappelle del Sacro Monte di Crea e prima dell’esperienza torinese e chierese: il che sembra difficilmente sostenibile. È più probabile nei primi anni del Seicento, quando il pittore lavorava a Torino nella Grande Galleria di Carlo Emanuele I e risiedeva a Chieri, la Confraternita gli abbia commissionato questa pala in sostituzione di quella vecchia.