Poirino, Italia Viva: “Per amministrare una città occorrono passione e competenze, il consenso da solo non basta più”
“Negli ultimi decenni, si era fatta strada la convinzione che l’unica condizione necessaria per governare una città fosse quella di ottenere il consenso maggioritario, attraverso le elezioni. Oggi è evidente che non basta più. Le conseguenze non hanno tardato a venire a galla: troppe opere pubbliche vengono realizzate senza la necessaria lungimiranza, condivisione e spesso senza un’adeguata preparazione. “Ho avuto il consenso e perciò decido” è una espressione che, ad esempio, gli amministratori di Poirino ripetono come un disco rotto ad ogni Consiglio Comunale. I limiti di questa visione autoreferenziale, si traducono in progetti approssimativi, anche quando in gioco c’è il rifacimento della principale arteria della città, Via Indipendenza, che ne rappresenta l’asse centrale. Un progetto del valore di 500.000 euro che ha l’ambizione di ridisegnare il centro della città. Premesso che gran parte degli obiettivi dell’opera sono condivisibili, come il superamento delle barriere architettoniche, manca tuttavia il confronto e la collaborazione tra le parti che porti ad una adeguata preparazione del progetto. Ad esempio, le università torinesi sono spesso alla ricerca di casi da analizzare e risolvere; perché non le abbiamo coinvolte? Nulla, l’amministrazione si è fermata al progetto “made in S.M.A.T.”, che aveva come unico obiettivo quello di sostituire tutte le condutture sotto il manto stradale Il progetto definitivo è stato approvato in tutta fretta dalla giunta di Poirino senza coinvolgere né le minoranze presenti in Consiglio né gli operatori economici che operano su via Indipendenza. Uno di essi, il gommista, ha appreso solo dopo l’approvazione del progetto che la sua attività dovrà essere ridotta o addirittura completamente ripensata. La stessa approssimazione ha riguardato per esempio i parcheggi che verranno eliminati in gran numero senza che siano state previste azioni collaterali compensative. A nostro avviso compito degli amministratori deve essere quello di “sporcarsi le mani”, realizzare opere pubbliche che garantiscano il massimo beneficio per tutti i cittadini, non quello di limitarsi a fare i passacarte o gli osservatori. Agli amministratori è affidato in buona parte lo sviluppo o il declino delle nostre città, dobbiamo esigere che abbiano l’umiltà di coinvolgere le migliori energie disponibili per disegnare un futuro più semplice per tutti. Ci sono esempi virtuosi in città vicine come Santena, dove l’amministrazione coinvolge le minoranze, sa fare squadra, e dialoga con le altre amministrazioni locali per fare sistema. In futuro saremo obbligati a selezionare meglio la nostra classe dirigente perché i danni devastanti lasciati dalla pandemia si potranno superare solo unendo tutte le forze, sfruttando al meglio ogni occasione di sviluppo e crescita. Un’occasione unica è già sul piatto oggi, ed è costituita dalla nascita del nuovo distretto del cibo del Chierese e del Carmagnolese.” Così in una nota stampa I referenti Italia Viva del Chierese e Carmagnolese Federica Zamboni e Pier Antonio Pasquero