Treno Chieri-Rivarolo e polemiche. Il sindaco Sicchiero: “Uno sgarbo non invitarmi all’incontro alla stazione di…Chieri”. E pone sette domande…

“PARTITI CON IL PIEDE SBAGLIATO. ORA ASPETTIAMO TRENITALIA E REGIONE A CHIERI PER UN VERO CONFRONTO”. Il sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero solleva sette questioni: “Un vero sgarbo istituzionale essersi ‘dimenticati’ di invitare il Sindaco di Chieri alla stazione di Chieri! Ora un vero confronto con i sindaci della nostra area, i pendolari e i cittadini.”

«Il subentro di Trenitalia nella gestione della linea ferroviaria Sfm1 Chieri-Torino-Rivarolo è un evento molto atteso da lavoratori pendolari, studenti e utenti del chierese, che per anni hanno sopportato ritardi, disservizi ed inefficienze del trasporto pubblico locale.  Per questo sono profondamente dispiaciuto dal fatto di non aver potuto dare ufficialmente il benvenuto a Trenitalia alla stazione di Chieri la mattina del 1 gennaio. Sarei stato ben felice di accogliere il direttore generale di Trenitalia, l’ing. Marco Dalla Monica, e i sindaci del Canavese che il Presidente della Commissione Trasporti del Consiglio regionale, Mauro Fava, ha ritenuto di coinvolgere nell’iniziativa. Purtroppo non sono stato invitato, e non ho potuto fare gli ‘onori di casa’, nonostante la ‘casa’ in questione fosse la stazione della nostra città. Uno sgarbo istituzionale che non ha giustificazione alcuna. Non è così che ci si comporta. Quello della Sfm1 è un tema di interesse generale, che richiede una costante interlocuzione con le amministrazioni locali e con i comitati dei pendolari, invece l’iniziativa del consigliere Mauro Fava si è rivelata una semplice passerella. Si è iniziato con il piede sbagliato. Pertanto, come ho già avuto modo di fare a metà dicembre all’incontro di Rivarolo, rinnovo a Trenitalia e alla Regione Piemonte l’invito a venire a Chieri per un vero confronto con i sindaci della nostra area, i pendolari e i cittadini. Vogliamo sperare che i nuovi treni “Pop” da ieri in servizio sulla linea Sfm1 siano solo il primo passo verso nuovi investimenti ed interventi: dopo tante promesse non mantenute, ci attendiamo un netto, rapido e tangibile cambiamento rispetto alla precedente gestione di GTT, così da fare della Chieri-Torino-Rivarolo una vera linea metropolitana che ‘cuce’ Torino con una parte rilevante del territorio metropolitano, il chierese e il canavese. Restano, però, non poche questioni che devono essere definite. Ovvero:

1.il completamento del nodo di Settimo Torinese: è fondamentale per il collegamento tra Canavesana e la Torino-Milano, e quindi per il rispetto degli orari: ci sono aggiornamenti?;

2.il completamento del sistema SCMT (sistema di controllo della marcia del treno) sulla linea del Canavese, che è fondamentale per tornare alla velocità di 105 km/h e quindi per il rispetto degli orari. Ci sono novità?

3.ulteriori nuovi treni promessi con maggiore capienza: quando entreranno in funzione?

  1. fino ad oggi i treni nella tratta del Canavese finivano in un “buco nero”, nel senso che non erano tracciati e non si sapeva se arrivavano in orario o in ritardo. Con Trenitalia sarà risolto questo problema?

5.con la nuova gestione, miglioreranno le condizioni di accessibilità per le persone con disabilità? Oggi, ad esempio, a Chieri le persone con disabilità possono salire autonomamente sui treni solo da uno dei due binari, quindi possono prendere un treno sì e uno no;

6.i Comuni del Chierese avevano approvato un ordine del giorno rivolto alla Regione Piemonte, per riattivare la fermata di Madonna della Scala, al confine tra Chieri, Cambiano e Pecetto, per promuovere una mobilità più sostenibile. Ci sono novità in proposito?

  1. come Comune abbiamo investito molte risorse per il nuovo parcheggio dietro la stazione, e per realizzare la ciclostazione (bike box), con l’obiettivo di favorire l’uso del treno. Ora anche gli altri attori del sistema devono fare la loro parte, garantendo un servizio all’altezza delle aspettative e delle necessità dei nostri territori.

Di tutto questo, e di altro, vorremmo parlare quanto prima con Trenitalia, Regione Piemonte e Agenzia della Mobilità».