NUCLEARE. SICCHIERO: “CHIERI METTERÀ A DISPOSIZIONE DI CARMAGNOLA LE PROPRIE COMPETENZE PER L’ELABORAZIONE DELLE OSSERVAZIONI”
Il sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero: “Bisogna procedere con serietà, con approfondimenti e dati tecnici che escludano aree fortemente antropizzate o con terreni di pregio. Non serve la propaganda dei neo antinuclearisti che dieci anni fa volevano costruire le centrali.”
«Abbiamo dato alla Sindaca di Carmagnola, Ivana Gaveglio, la piena disponibilità a contribuire, con le nostre competenze e i nostri tecnici, al lavoro di predisposizione delle osservazioni relative alla scelta di inserire il sito di Carmagnola tra le aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi. Su questo argomento occorre procedere con serietà, garantendo il confronto con i territori, e sulla base di informazioni e conoscenze puntuali. Sono certo che le osservazioni che andremo ad elaborare verranno attentamente valutate in sede di seminario nazionale. Il fatto che questa settimana si sia tenuto il primo incontro del Tavolo di trasparenza e partecipazione sul nucleare, costituisce già una buona notizia, che dimostra la volontà di portare avanti un percorso di concertazione e consultazione pubblica»: lo afferma il Sindaco di Chieri Alessandro SICCHIERO. «Come Comune di Chieri faremo la nostra parte. Ma faremo ciò che serve, ovvero approfondimento, analisi, dati tecnici. Così si risponde davvero alle giuste preoccupazioni dei cittadini. Sono abbastanza stupito nel vedere esponenti di partiti da sempre favorevoli alle centrali nucleari, trasformarsi oggi in ferventi antinuclearisti. Voglio ricordare che dieci anni fa, era il giugno del 2011, si svolse il referendum che abrogò la legge, voluta da Governo Berlusconi, che consentiva la produzione nel territorio italiano di energia elettrica nucleare. Ai senza-memoria e agli opportunisti della memoria selettiva, ricordo che fu proprio il centrodestra a guida Berlusconi nel 2009 a decidere il ritorno al nucleare. Infine, voglio ricordare che a due passi dai nostri territori, c’è il sito di Saluggia, dove sono stoccate scorie ad alta radioattività. Per troppo tempo il pericolo rappresentato da questo sito, che in caso di allagamento trasformerebbe la pianura in una piscina nucleare, è stato rimosso dal dibattito pubblico. Credo che ora la proposta elaborata da Sogin possa costituire l’occasione per affrontare con la dovuta serietà e trasparenza il problema dei rifiuti nucleari presenti in Piemonte, che dovranno trovare una collocazione certamente non in aree fortemente antropizzate o con terreni di pregio ma in un sito adeguato e sicuro».