CRONACA – Torino: banda di giovani arrestati dopo aver scippato un cellulare. Ma la polizia scopre che c’è dell’altro…
In due indossavano pantaloni rubati come poi scoperto dai poliziotti
Venerdì pomeriggio, un minorenne si avvicina a dei poliziotti che stanno controllando una persona. Scosso, racconta loro di essere stato poco prima rapinato tra tre persone che si sono impossessate del suo cellulare. La vittima, come ad essere circondata, era stata approcciata dai tre in piazza CLN, questi che gli avevano chiesto informazioni sui mezzi pubblici. Ricevute le informazioni, uno dei tre prima strattona il ragazzo, tentando anche di immobilizzarlo, e poi si allontana con i suoi complici in direzione di Piazza Castello. La vittima ben presto si rende conto di non vare più il cellulare in tasca e di essere stato derubato. A distanza vede dei poliziotti, a quali si rivolge immediatamente. Ricevute le descrizioni, gli agenti si mettono sulle tracce dei tre allertando anche altre pattuglie. I poliziotti della Squadra Volante trovano i rei proprio in piazza Castello angolo via Accademie delle Scienze. Questi ultimi, alla vista delle pattuglie della polizia, cercano di darsi alla fuga confondendosi tra la folla, tentativo risultato vano visto che vengono fermati pochi metri dopo. Uno dei tre viene trovato in possesso del cellulare rubato, poi riconsegnato al legittimo proprietario. Il giovane tenta con un escamotage di eludere il rinvenimento dello smartphone rubato, consegnando ai poliziotti il proprio. I componenti del gruppo, un maggiorenne e due minorenni, tutti cittadini marocchini, vengono arrestati per rapina. Successivamente, gli agenti si accorgono anche che due dei tre arrestati indossano pantaloni della stessa marca notando che è ancora presente e danneggiata la cordicella alla quale viene ancorata nei negozi la placca antitaccheggio. Consultando il negozio, gli agenti accertano poi che i due pantaloni erano stati asportati furtivamente dal punto vendita di via Roma, essendo i capi ancora in carico come se desumeva dal codice a barre dei prodotti. Per questo, i due vengono anche denunciati per ricettazione. Uno dei tre, colui il quale era stato trovato in possesso del cellulare rubato e che aveva compiuto la violenza sulla vittima, viene denunciato anche a false attestazioni sull’identità personale. Il giovane, infatti, si è dichiarato infraquattordicenne prima che esami medici lo sconfessassero, essendo sì minore ma con un’età superiore a quella per la quale non si è imputabili per la legge.