PIEMONTE ARTE: I MUSEI RIAPRONO, ISAIA, PAVESE A FUMETTI, DE WAN, PENONE, PRIMO LEVI…

coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 

RITORNO AL MUSEO: GAM, MAO E PALAZZO MADAMA RIAPRONO AL PUBBLICO

a partire da mercoledì 3 febbraio

GAM, Palazzo Madama e MAO riaprono le loro porte. Il pubblico potrà così tornare ad apprezzare le opere custodite e le esposizioni temporanee allestite e pensate per i visitatori: il mercoledì e giovedì dalle 11.00 alle 19.00, e il venerdì con orario prolungato dalle 11.00 alle 20.00. Nel periodo del lockdown Fondazione Torino Musei ha voluto sempre più tenere attivi i musei, continuando a mettere in campo progetti e iniziative sui canali digitali per essere accanto al suo pubblico, alle famiglie, agli studenti e agli insegnanti, e per mantenere sempre vivo il dialogo. Oltre al monitoraggio delle sale espositive e al controllo dello stato di conservazione delle opere, si è lavorato per garantire la programmazione dei prossimi mesi, con la proroga delle mostre non ancora visitate dal pubblico, una su tutte Stasi frenetica di Artissima 2020, allestita nelle sale dei tre musei fino al 12 febbraio, con l’allestimento (anche a musei chiusi) di nuove esposizioni e la riapertura delle mostre già in calendario. Saranno visitabili le sale delle collezioni permanenti e le mostre:

A Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica oltre all’allestimento in Corte Medievale di Stasi frenetica che riunisce circa 30 opere individuate con le gallerie delle edizioni 2020, 2019 e 2018 New Entries di Artissima – le più giovani e sperimentali gallerie aperte da massimo 5 anni – sarà possibile tornare a visitare la più importante mostra internazionale di fotogiornalismo al mondo: World press Photo Exhibition 2020 prorogata fino al 14 marzo 2021. Il 5 febbraio inaugurerà in Sala Atelier Ritratti d’oro e d’argento. Reliquiari medievali in Piemonte, Valle d’Aosta, Svizzera e Savoia, organizzata in partnership con il Museo del Tesoro della Cattedrale di Aosta e in collaborazione con la Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici Piemonte e Valle d’Aosta, iniziativa condivisa con i musei facenti parte della rete internazionale Art Médiéval dans les Alpes.

Alla GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, oltre alle collezioni permanenti del 900 sarà visibile la nuova mostra in wunderkammer Photo action per Torino 2020. Una chiamata alle arti ideata dai fotografi Guido Harari e Paolo Ranzani per sostenere insieme il progetto di un “Fondo Straordinario Covid-19” creato dall’Associazione U.G.I. ONLUS e dalla Città della Salute e della Scienza di Torino. Anche alla GAM il pubblico potrà visitare Stasi Frenetica al piano terra e nella sala mostre al piano -1, con un allestimento di sorprendente polifonia visiva che comprende cento opere delle gallerie delle sezioni Main Section e Monologue/Dialogue di Artissima. Prosegue inoltre in Videoteca la personale dedicata ad Alighiero Boetti. A partire dal 18 febbraio la Sala didattica ospiterà inoltre una nuova mostra realizzata in collaborazione con Luci d’Artista dedicata a Luigi Nervo.

Il MAO Museo d’Arte Orientale riaprirà con la grande esposizione China goes Urban. La nuova epoca della città, a cura del Politecnico di Torino e Prospekt Photographers con la Tsinghua University di Pechino, che propone al pubblico una prospettiva nuova e ampia mettendo in relazione la cultura della Cina tradizionale con le imponenti trasformazioni delle città cinesi contemporanee. La sezione del MAO di Stasi frenetica presenta, inserite nel percorso di visita, una selezione di 10 opere “orientaliste” di Artissima 2020.  Il visitatore sarà invitato a una speciale caccia al tesoro attraverso l’edificio storico che ospita il museo. Saranno inoltre visibili le quattro opere di street art realizzate durante le settimane di chiusura nell’ambito del progetto MAO meets URBAN ART e la rotazione di paraventi e spade In punta di pennello, in punta di lama nella galleria dedicata al Giappone.

GAM, MAO e Palazzo Madama riportano in atto le misure atte a garantire una visita in completa sicurezza, con ingressi contingentati e percorsi che consentano l’adeguato distanziamento, nel rispetto di tutte le linee guida ministeriali. La Fondazione Torino Musei assicura inoltre la regolare, costante e periodica pulizia e igienizzazione degli ambienti museali.

Fino a nuove disposizioni ministeriali i musei osserveranno i seguenti giorni e orari di apertura:

PALAZZO MADAMA – GAM – MAO

Mercoledì e giovedì dalle 11 alle 19

venerdì dalle 11 alle 20

Le biglietterie chiudono un’ora prima.

Sabato, domenica, lunedì e martedì CHIUSI

Per informazioni www.fondazionetorinomusei.it

 

RIAPERTURA AL PUBBLICO PER LA DIREZIONE REGIONALE MUSEI

Percorsi museali nuovamente accessibili

Si conclude per la Direzione regionale Musei Piemonte il periodo di chiusura iniziato a novembre: la regione è stata inserita nella cosiddetta fascia di rischio gialla in cui le recenti disposizioni governative consentono l’apertura al pubblico degli spazi museali nei giorni feriali con l’esclusione del fine settimana. Sono pronti ad accogliere i visitatori, dal martedì al venerdì, i complessi museali di Villa della Regina, del Castello di Agliè, del Castello di Racconigi e del Forte di Gavi. Da lunedì 8 febbraio Villa della Regina estende l’orario anche al primo giorno della settimana. Sono invece accessibili nei giorni di giovedì e venerdì gli appartamenti di Palazzo Carignano e del Castello di Moncalieri. Stesse due giornate anche per l’Abbazia di Vezzolano che però riapre le porte a partire da giovedì 11 febbraio. Restano chiusi l’Abbazia di Fruttuaria, in cui il percorso archeologico sotterraneo è dotato di un sistema di aerazione non conforme ai parametri previsti attualmente, e il Castello di Serralunga d’Alba che osserva, come ogni anno, la sospensione delle attività nei mesi invernali. Si confermano, ovviamente, le misure già adottate in precedenza per garantire lo svolgimento delle visite in sicurezza: ingressi contingentati in piccoli gruppi, prenotazioni via telefono e mail, rilevazione della temperatura corporea e obbligo di mascherina. Al fine di evitare assembramenti e forme di rischio, gli spazi per raggiungere le biglietterie e gli itinerari di visita sono inoltre scanditi da indicazioni segnaletiche e alcuni percorsi museali sono anche dotati di strumenti che propongono contenuti di supporto fruibili tramite dispositivi mobili, come ad esempio l’app disponibile per Villa della Regina e i QR-code posizionati sui pannelli di sala all’interno del Castello di Racconigi, con la possibilità di approfondire aree tematiche dedicate a personaggi, opere e racconti. La realtà multiforme del patrimonio gestito dalla Direzione regionale Musei regala l’opportunità di ammirare architetture singolari, sale magnificenti, arredi meravigliosi e paesaggi straordinari anche in una dimensione lontana dai circuiti caotici: colline, giardini e parchi storici circondano infatti siti museali come il Castello di Agliè, l’Abbazia di Vezzolano, il Castello di Racconigi e il Forte di Gavi, ma anche Villa della Regina, raggiungibile persino a piedi dal centro di Torino. Diverse sono quindi le declinazioni che può assumere l’esperienza della fruizione di ambienti e collezioni museali, dalle esigenze di studio al piacere dello svago culturale attraverso i risvolti ludici e introspettivi offerti dalla bellezza dell’arte. Nell’incertezza dell’eccezionale scenario in cui stiamo vivendo, il ruolo dei musei si ritrova tuttavia al centro di una riflessione che, oltre a definire e consolidare nuove forme di interazione con il pubblico, implica un ripensamento delle funzioni svolte e una maggiore consapevolezza rispetto alle valenze sociali della propria mission. In questa prospettiva la riapertura dei percorsi museali vuole essere, dunque, un segno di ripresa, un messaggio positivo che risponde anche all’interesse e all’entusiasmo mai venuti meno da parte del pubblico, come ha dimostrato l’affluenza di visitatori che si è registrata nei nostri musei tra l’estate e l’autunno.

INFO E ORARI

PALAZZO CARIGNANO

Riapertura dal 4 febbraio 2021

Orario: giov.-ven. 9-18; visite accompagnate in gruppo, max 5 persone; ultimo ingresso alle ore 17;

Orario biglietteria: giov.-ven. 9-17;

Biglietti: intero € 5,00; ridotto € 2,00 dai 18 ai 25 anni; gratuito per minori di 18 anni; ulteriori riduzioni e gratuità in base a disposizioni di legge e convenzioni *;

Prenotazione: obbligatoria;

Info e prenotazioni: drm-pie.palazzocarignano@beniculturali.it; tel 011 5641733 – 011 5641791.

VILLA DELLA REGINA

Riapertura dal 2 febbraio 2021

Orario dal 2 febbraio: mart.-ven. 10-18; ultimo ingresso alle ore 17; visite libere contingentate;

Orario dall’8 febbraio: lun.-ven. 10-18; ultimo ingresso alle ore 17; visite libere contingentate;

Orario biglietteria: mart.-ven. 10-17; da lunedì 8 febbraio lun.-ven. 10-17.

Biglietti: intero € 7,00; ridotto € 2,00 dai 18 ai 25 anni; gratuito per minori di 18 anni; ulteriori riduzioni e gratuità in base a disposizioni di legge e convenzioni *;

Prenotazione: obbligatoria

Info e prenotazioni: drm-pie.villadellaregina@beniculturali; tel. 011 8195035.

CASTELLO DI MONCALIERI

Riapertura dal 4 febbraio 2021

Orario: giov.-ven. 10-18; visite accompagnate in gruppo, max 8 persone all’ora; ultimo ingresso alle ore 17;

Orario biglietteria: giov.-ven. 10-17;

Biglietti: intero € 7.00;

Prenotazione: obbligatoria on-line;

Info e prenotazioni: www.lavenaria.it; tel. 011 4992333.

COMPLESSO DEL CASTELLO DI AGLIE’

Riapertura dal 2 febbraio 2021

Orario Castello: mart.-ven. 9-12 / 14-19; visite accompagnate in gruppo, max 10 persone, con partenza ogni ora dalle ore 9; ultimo ingresso al mattino alle ore 12, al pomeriggio alle ore 18;

Orario Giardini: mart.-ven. 9-19; visita libera; ultimo ingresso alle ore 18;

Orario biglietteria: mart.-ven. 9-17.30;

Biglietti: intero Castello € 4,00; ridotto Castello € 2,00 dai 18 ai 25 anni; tariffa unica Giardini € 2,00; ingresso gratuito ai Giardini fino al 31 luglio 2021 per i residenti nel Comune di Agliè (è necessaria l’esibizione di un documento attestante la residenza); gratuito Castello e Giardini per minori di 18 anni; ulteriori riduzioni e gratuità in base a disposizioni di legge e convenzioni *;

Prenotazione: non necessaria per i Giardini; obbligatoria per la visita al Castello drm-pie.aglie.prenotazioni@beniculturali.it (servizio attivo lun.-ven. 9-18) è possibile prenotare fino alle ore 18 del giorno precedente a quello in cui si vorrebbe effettuare la visita e la prenotazione è da intendersi effettuata solo in seguito a ricezione di conferma da parte dello staff; in caso di rinuncia si prega cortesemente di darne comunicazione entro tale orario; tel. 0124 330102 (servizio attivo lun.-ven. 9-18);

Info: drm-pie.aglie@beniculturali.it; tel. 0124 330102.

COMPLESSO DEL CASTELLO DI RACCONIGI

Riapertura dal 2 febbraio 2021

Orario Castello: mart.-ven. 9-19; visite accompagnate in gruppo, max 5 persone oltre i minori, con partenza ogni ora a partire dalle ore 9; ultimo ingresso alle ore 18;

Orario Parco: mart.-ven. 9.30-12.00 / 14.30-18.30; accesso contingentato max 30 persone all’ora; ultimo ingresso al mattino alle ore 11.30, al pomeriggio alle ore 18;

Orario biglietteria: mart.-ven. 9-18;

Biglietti: intero Castello € 5,00; ridotto Castello € 2,00 dai 18 ai 25 anni; tariffa unica Parco € 2,00; gratuito Castello e Parco per minori di 18 anni; ulteriori riduzioni e gratuità in base a disposizioni di legge e convenzioni *;

Prenotazione: non necessaria per l’accesso al Parco; obbligatoria per la visita al Castello racconigi.prenotazioni@beniculturali.it (servizio attivo lun.-ven. 9-15; la richiesta sarà evasa entro 24 ore e la prenotazione è da intendersi effettuata in seguito a mail di conferma da parte dell’ufficio prenotazioni del Castello di Racconigi); tel. 0172 84005 (servizio attivo sab.-dom. 9-15).

Info: 0172 84005.

FORTE DI GAVI

Riapertura dal 2 febbraio 2021

Orario: mart.-ven. 8.30-17.30; ultima visita alle ore 16.30; aperto inoltre secondo il seguente calendario: febbraio dal 2 al 5, dal 9 al 12, dal 16 al 19, dal 23 al 26; marzo dal 2 al 5,

visite guidate in gruppo, max 8 persone, con partenza nei seguenti orari:

giorni feriali 8.30, 9.30, 10.30, 11.30, 12.30, 13.30, 14.30, 15.30, 16.30;

Biglietti: intero € 5,00; ridotto € 2,00 dai 18 ai 25 anni; gratuito per minori di 18 anni; ulteriori riduzioni e gratuità in base a disposizioni di legge e convenzioni **;

Prenotazione: obbligatoria;

Info e prenotazioni: drm-pie.gavi@beniculturali.it; tel. 0143 643554.

ABBAZIA DI VEZZOLANO

Riapertura dall’11 febbraio 2021

Orario: giov.-ven. 10-17; visite libere in gruppo, max 10 persone, con partenza ogni 30 minuti; ultimo ingresso alle ore 16.30;

Biglietti: gratuito;

Prenotazione: obbligatoria per i gruppi, consigliata per gli altri visitatori;

Info e prenotazioni: Associazione InCollina Turismo nel Cuore del Piemonte infopoint@turismoincollina.it; tel. 333 1365812.

* Gratuito per docenti delle scuole italiane pubbliche e private paritarie con presentazione della certificazione del proprio stato di docente; studenti delle facoltà di Architettura, Lettere e Filosofia; titolari di Abbonamento Musei, Torino+Piemonte Card; Royal Card; personale MiBACT; membri ICOM; giornalisti muniti di tessera professionale; persone con disabilità e accompagnatori.

** Gratuito per docenti delle scuole italiane pubbliche e private paritarie con presentazione della certificazione del proprio stato di docente; studenti delle facoltà di Architettura, Lettere e Filosofia; titolari di Abbonamento Musei; personale MiBACT; membri ICOM; giornalisti muniti di tessera professionale; persone con disabilità e accompagnatori.

 

RIAPRE IL POLO DEL ‘900 DI TORINO

Accessibili al pubblico le  sale lettura del Polo, con oltre 300mila volumi disponibili per il prestito.

Riapertura Museo Diffuso della Resistenza e inaugurazione mostra “75 anni dopo. La liberazione di Torino nelle fotografie di Felix de Cavero”

Con la riapertura dei luoghi di cultura, tornano accessibili al pubblico gli spazi del Polo del ‘900 di Torino e ripartono i servizi alla cittadinanza. Da mercoledì 3 febbraio, riaprono su prenotazione gli spazi di lettura e studio di Salotto 900 e Sala Voltoni. Riattivato il servizio prestito di oltre 300mila volumi delle biblioteche, con due modalità di ritiro: in loco da Palazzo San Daniele (dal lunedì al venerdì, Via del Carmine, 14) e attraverso la consegna a domicilio (martedì – venerdì), grazie alla collaborazione con la Rete Italiana di Cultura Popolare e Lo Spaccio di cultura- Portineria di comunità. Tornano disponibili anche il servizio di consultazioni archivi del Polo e dei suoi 22 Enti partner, pur rimanendo attivo il document delivery gratuito. Giovedì 4 febbraio, riapre anche il Museo Diffuso della Resistenza con l’allestimento permanente “Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione” e il rifugio antiaereo nei suggestivi sotterranei di Palazzo San Celso (Corso Valdocco 4/A), dal martedì al venerdì, dalle ore 10 alle ore 18. L’apertura del Polo rende finalmente visitabile la mostra “75 anni dopo. La liberazione di Torino nelle fotografie di Felix de Cavero” che inaugura giovedì 4 febbraio presso la Galleria delle immagini (Corso Valdocco 4/A), aperta gratuitamente dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 18. La mostra – prevista il 25 aprile 2020 e sospesa causa pandemia – presenta, dopo più di settantacinque anni, un raro complesso fotografico di un centinaio di foto che Felix de Cavero (1908-1994), fotoreporter partigiano nel comando della XIV divisione Garibaldi nelle Langhe, scattò durante la liberazione di Torino, immortalando con uno sguardo artistico volti, momenti e avvenimenti della vita partigiana nelle Langhe fino alla discesa su Torino nell’aprile 1945. La mostra, a cura di Luciano Boccalatte e Paola Boccalatte con la collaborazione di Paola de Cavero rimarrà aperta fino al 28 aprile 2021. Un iniziativa di Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea (Istoreto); Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà; Archivio nazionale cinematografico della Resistenza con il Polo del ‘900 e il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte – Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e di principi della Costituzione repubblicana. Un video in anteprima è stato presentato a dicembre, per anticipare virtualmente la mostra, disponibile sul canale YouTube di Istoreto.

Per info e prenotazioni sui servizi riattivati e la mostra su De Cravero consultare polodel900.it

 

ARTE E LETTERATURA NELLA GRAPHIC NOVEL PER CESARE PAVESE

L’interpretazione a fumetti del capolavoro “La luna e i falò” di Cesare Pavese è in uscita domani 4 febbraio nella collana “Prosperos Book” delle edizioni Tunué, 2021. L’adattamento in graphic novel del libro, con la prefazione di Marta Barone, costituisce un ulteriore documento dell’interesse intorno alle pagine letterarie di Pavese che sono state riscritte da Marino Magliani e dall’artista e illustratore Marco D’Aponte. Un’esperienza, quindi, che rinnova, dopo il successo di “Sostiene Pereira”, tratto dal romanzo di Antonio Tabucchi, il loro comune impegno nella ricerca dell’immagine-scrittura, nell’affrontare i temi e i contenuti legati alle importanti testimonianze della cultura italiana. E le “tavole” raccontano della luna e del fuoco, della terra e delle donne, in una narrazione che unisce i campi ai vigneti e alle riflessioni di Pavese affidate ai personaggi che, all’indomani della Liberazione, ripercorrono “i luoghi dell’ infanzia e dell’adolescenza in un viaggio nel tempo alla ricerca di antiche e sofferte radici”. Un viaggio che il lettore rivive attraverso un segno rapido e efficace, che fissa i momenti, gli incontri e le singole espressioni rivelandone le interiori emozioni e sensazioni.            (A. Mis.)

 

 

 

 

GALLERIA D’ARTE PIRRA: MOSTRA “FEMMINILE  PLURALE”

Le sale della Galleria Pirra, da sabato 30 gennaio, ospitano una mostra collettiva al femminile. Non c’è un filo conduttore che lega i soggetti rappresentati, l’unico comune denominatore è che le opere esposte sono realizzate da donne. Lontane per formazione, origine e epoca, le artiste in mostra rappresentano generi e contenuti diversi, strettamente collegati ai personali linguaggi espressivi. Un nutrito gruppo è costituito dalle pittrici russe dell’era sovietica: l’illustratrice di libri per l’infanzia Marina Uspenskaya (Mosca 1925 – 2007), le intimiste Nadezhda Vorobieva (Mosca 1924 – 2011), Klara Vlasova (Mosca 1926), Olga Bogaevskaja (San Pietroburgo 1916 – 2000), e Maya Kopitzeva (Gagra, Georgia 1924 – San Pietroburgo 2005), una delle principali rappresentanti della scuola di pittura di Leningrado, brillante colorista specie nelle originali nature morte. Sono inoltre esposte alcune opere, dall’atmosfera raccolta e delicata, della pittrice Emmalisa Matteazzi Senin (Este, Padova 1914 – Bologna 1995), le nature morte e gli interni della torinese Luisa Albert (Torino 1969), le suggestive “declinazioni dell’acqua” di Birgitte Lykke Madsen (Odense 1960) e un acrilico e tessuto su carta della cinese Zhang Hongmei (1973). Di una certa rarità l’acquerello della Futurista Barbara, pseudonimo di Olga Biglieri (Mortare 1915 – Roma 2002), e due oli della ormai iconica Doora Maar (Parigi 1907 – 1997). Insomma, una mostra che offre una pluralità di sguardi su soggetti che spaziano dalla natura morta al paesaggio, dagli interni alla figura; opere selezionate di grande, medio e piccolo formato che raccontano modi diversi di fare arte e che, alla fine, confermano che «grazie a Dio, all’arte non interessa se sei donna o uomo» (Alice Neel), l’importante è avere talento.

La mostra rimarrà aperta sino al 28 febbraio 2021.

Orari – dal lunedì al sabato 10 – 12,30; 15,30 – 19

domenica 10 -12,30.

Corso Vittorio Emanuele II, 82 – 10121 Torino – Tel. 011.543393 – www.galleriapirra.it

 

IL FOTOGRAFO TORINESE ENZO ISAIA ESPONE A TRENTO

Dopo la tappa al Museo Nazionale della Montagna, la mostra aprirà lunedì 25 gennaio presso Palazzo Roccabruna a Trento e sarà visitabile fino al 26 febbraio 2021. Nel corso dell’ultimo decennio, Enzo Isaia ha dedicato una serie fotografica al Monferrato, ponendone in evidenza la relazione con l’arco alpino. L’esposizione presenta una selezione di scatti che valorizzano tale straordinario paesaggio naturale e culturale attraverso le luci delle stagioni, con un approccio che mette in naturale ma non scontata relazione due eccellenze del panorama nazionale. Ciò che rende ineguagliabili i suoi paesaggi – fotografati spaziando tra le province di Asti e Alessandria, tra la Langa e il Roero astigiani e nelle pianure intorno a Villanova d’Asti – è lo scenografico valore della corona delle Alpi: una maestosa presenza che fisicamente si trova a una distanza variabile tra i 90 e i 150 chilometri, ma che l’uso di differenti ottiche rende più o meno imponenti, vicine o lontane. Una novità segna questa nuovo allestimento della mostra: la presenza della serie Vite Notturne, che leggiamo nelle parole di Giorgio La Rocca. “Per quattro anni e quattro vendemmie, un uomo, un cane e una macchina fotografica si sono aggirati nottetempo nei vigneti, sfidando il freddo e il sonno, il fango e i fossi, vignaioli ansiosi e passanti curiosi, con un solo obiettivo: fotografare l’invisibile in una situazione improbabile.  Il risultato sono immagini che distillano le forme di acini, grappoli, tralci e pampini, illuminate da un singolo led e da un piccolo specchio, proiettandole in un mondo fantastico: come gioielli unici appoggiati sul nero velluto della notte”.

 

PITTURA E SCULTURA TRA FIGURAZIONE E ASTRAZIONE

Il fashion designer torinese Roberto De Wan espone nello storico spazio della Galleria Antonio Battaglia, in via Ciovasso 5 a Milano, una serie di opere inedite del periodo 2020-2021, che esprimono gli aspetti della sua ricerca fortemente espressiva.

L’esposizione, organizzata in occasione di Milano Moda Uomo, propone i momenti di un dialogo quanto mai intenso fra mitologia e letteratura, immagine e pulsante cromatismo, in una sorta di narrazione che sottolinea il percorso di Roberto De Wan. I ritratti femminili, le simboliche figure, l’omaggio alla Divina Commedia, nell’anno delle celebrazioni promosse per Dante Alighieri, costituiscono altrettanti punti di riferimento del suo discorso. Un’esperienza che, sino al 6 febbraio, è presente all’interno di una interesante e pregevole mostra collettiva insieme ai lavori degli artisti della galleria, tra pittura e scultura dagli anni Sessanta ad oggi. Ed è possibile, quindi, cogliere il clima di una stagione creativa e culturale caratterizzata dalla sensibilità compositiva delle tele di Piermario Dorigatti e Tetsuro Shimizu, e dalle poetiche pagine pittoriche di Francesco Correggia, che nel 2012 ha esposto a Torino. Di Alessandro Russo si ricorda l’energia incisiva del segno, mentre Maria Vincenza Giacobbe realizza eleganti e raffinate sculture-gioiello. Il 23 febbraio verrà inaugurata, durante Milano Moda Donna, sempre nelle sale della Galleria Antonio Battaglia la mostra “Women Anyway”, con una nuova selezione di dipinti di Roberto De Wan, formatosi nell’atelier del pittore surrealista-fantastico Raffaele Pontecorvo.                    (info@galleriantoniobattaglia.com)

                                         Angelo Mistrangelo

 

M.A.O.: IN PUNTA DI PENNELLO, IN PUNTA DI LAMA. ROTAZIONE DI PARAVENTI E DI SPADE GIAPPONESI

Coniugando la necessità di mettere a riposo le opere dopo un’esposizione di alcuni mesi con la volontà di presentare le meraviglie custodite nei depositi, le gallerie del MAO si rinnovano periodicamente, mostrandosi al visitatore in una veste sempre nuova. È quanto accade anche ora con la rotazione di paraventi giapponesi a sei ante: le due coppie di esemplari esposti negli scorsi mesi lasciano il posto a una selezione di manufatti dai tratti delicati, di ispirazione cinese. La prima coppia selezionata narra, attraverso l’evocazione di atmosfere rarefatte e bucoliche, quasi da sogno, la leggenda della Sorgente dei Fiori di Pesco. Un barcaiolo trova una fenditura nella roccia all’altezza di una sorgente immersa nei fiori di pesco e decide di entrarvi, giungendo così in un villaggio rurale, con piccole abitazioni e animali da cortile, dove viene accolto benevolmente dalla popolazione. Non si tratta di un villaggio normale, ma di un paese utopico celato al resto del mondo, al quale il pescatore, una volta partito, non riuscirà mai più a far ritorno.  I due paraventi raccontano proprio i due momenti chiave dell’ingresso in questo mondo magico e dell’addio del pescatore a questa società utopica: grazie al sapiente utilizzo delle sfumature di inchiostro e dall’uso della foglia d’oro a spruzzo, che creano sottili velature, riverberi, spruzzi d’acqua fra le cascate, l’autore, Okamoto Toyohiko, riesce a dare vita a un’atmosfera eterea, sospesa e sognante.  Nella seconda vetrina sono accostati due paraventi a sei ante singoli, uniti dal tema dell’acqua. Il primo risale al XVII secolo e presenta scene paesaggistiche di ispirazione cinese dipinte a inchiostro, probabilmente un’opera giovanile dell’artista Kano Yasunobu. Il secondo paravento si intitola “Attraversando il ponte sul ruscello” e racconta un episodio ispirato all’aneddoto cinese noto come “I tre che ridono al Ruscello della Tigre”.  Sullo sfondo di un paesaggio montano si stagliano le figure del monaco buddhista Huiyuan, del saggio taoista Lu Xiujing e del poeta Tao Yuanming, protagonisti dell’aneddoto: i tre sono colti nel momento della risata quando il monaco, assorto nella conversazione, finisce per rompere il veto autoimposto di non oltrepassare il ruscello e comprendono così che la purezza spirituale non può essere misurata attraverso i limiti fisici.  La dialettica tra vuoto e pieno dà forma allo sfondo, in cui vette montuose sempre più rarefatte emergono dallo sfumato e dagli spruzzi della foglia di rame, mentre lo stile caricaturale con cui sono resi i personaggi è particolarmente evidente nelle espressioni dei volti e nelle dita. Contestualmente ai paraventi vengono sostituite anche le spade giapponesi, esposte in un’apposita teca al secondo piano: i visitatori potranno ammirare alcune katana, wakizashi e tanto con le rispettive montature; fra quelle esposte, la lama più antica è una katana attribuita alla scuola Naoe Shizu, attiva nella provincia di Mino fin dalla metà del Trecento, probabilmente realizzata nel primo periodo Muromachi (1333-1573). Tra i pezzi più pregiati segnaliamo una imponente katana koto, lunga 81 cm, databile 1530 circa e firmata Iyetsugu, della scuola Soden Bizen operante nel periodo Muromachi. Essa è accompagnata da un fodero in lacca rossa e ornato di finiture floreali in lega rame-argento patinato (shibuichi) caratterizzata da una gamma di grigi sottili e sfumature tenui di blu, ottenute attraverso l’uso del processo “colore cotto” (niiro) e l’elsa (tsuba) in ferro è laminata in oro. Altrettanto pregevole una wakizashi Shinto firmata Omi Daijo Fujiwara Tadahiro, della scuola Hizen Tadayoshi (1645). Tadahiro (il cui vero nome era Heisakuro Hashimoto), figlio legittimo di Tadayoshi I, era noto per essere un artigiano particolarmente abile: era apprezzato per la sua capacità di forgiare lame di ottima fattura e di realizzare decorazioni estremamente nitide.

MAO Museo d’Arte Orientale – Via San Domenico 11, Torino

INFO www.maotorino.it

 

GIUSEPPE PENONE DONA AL CASTELLO DI RIVOLI PIÙ DI DUECENTO OPERE SU CARTA DAL 1968 A OGGI E LA GRANDE OPERA SVOLGERE LA PROPRIA PELLE – FINESTRA, 1970-2019

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea è lieto di annunciare la donazione da parte dall’artista Giuseppe Penone (Garessio, 1947) di 219 opere su carta e preziosi materiali d’archivio, oltre che Svolgere la propria pelle – finestra, 1970-2019, versione dell’importante opera allestita dall’artista nel 1972 in occasione di documenta 5 a Kassel. Le opere donate rappresentano una fondamentale occasione di approfondimento della pratica artistica di Penone e saranno conservate presso il CRRI (Castello di Rivoli Research Institute). La donazione al Castello di Rivoli integra e completa quelle effettuate nel giugno 2020 a due fra i più importanti musei internazionali: il Philadelphia Museum of Art (che ha ricevuto 309 opere su carta e 5 libri d’artista in edizione limitata) e il Centre Pompidou di Parigi (che ha ricevuto 350 opere su carta). Nel 2022 i tre musei organizzeranno mostre dedicate ai materiali donati, perlopiù mai esposti. In tale occasione, il CRRI del Castello di Rivoli editerà un volume, concepito in stretta collaborazione con l’artista, che documenterà tutte le opere pubbliche collocate all’aperto, con particolare attenzione a quelle appena donate al Museo. Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore del Castello di Rivoli, afferma: “Significa qualcosa quando uno tra i più grandi artisti del mondo decide di donare un eccezionale corpus di opere a tre grandi musei pubblici. È un’investitura e un atto di fiducia nella capacità delle istituzioni pubbliche di reggere alle crisi momentanee e alle intemperie, e pertanto di durare nel tempo – un tempo molto più lungo di quello di una sola vita. Si tratta di trasmettere ai posteri dei semi che sono la propria arte, fiduciosi che essi potranno germinare in un futuro oggi ancora inimmaginabile. Il Castello di Rivoli è lieto di ricevere questo dono, e grato della fiducia che l’artista ripone nel Museo. L’arte di Giuseppe Penone esplora i fondamenti della scultura quale modo di conoscere e comprendere empiricamente il mondo. La sua arte si basa sul principio di incarnare una consapevolezza fisica, tattile-visiva, di tutti gli organismi viventi e delle loro trasformazioni. Penone percepisce il mondo e la vita in modo scultoreo, toccandone e accarezzandone le parti costitutive, senza mai distinguere tra natura e cultura o, piuttosto, senza pretendere alcuna superiorità dell’essere umano rispetto al resto del mondo naturale. Si tratta di un incontro e, quindi, di relazioni tra l’umano e la materia, tra l’umano e il non umano, questioni di pelle e di toccarsi, elementi conoscitivi a cui i disegni su carta donati puntualmente ci introducono. Il dono del lavoro Svolgere la propria pelle, realizzato utilizzando i materiali originali dell’installazione sulle finestre a Kassel nel 1972, è un ulteriore gesto straordinario”. “I materiali donati da Giuseppe Penone rappresentano una fondamentale occasione di approfondimento della pratica dell’artista”, dichiara Andrea Viliani, Responsabile e Curatore del CRRI. “Custoditi presso il CRRI, il nuovo dipartimento di ricerca del Castello di Rivoli, essi verranno messi a disposizione degli studiosi di tutto il mondo contribuendo alla diffusione della conoscenza dell’artista, nell’ambito delle ricerche e delle poetiche afferenti in vario modo all’Arte povera, di cui il Castello di Rivoli si pone come istituzione di riferimento a livello internazionale. Tra i movimenti artistici più importanti del XX secolo, l’Arte povera trova la sua origine in Piemonte, territorio dal quale, come Penone stesso, un numeroso gruppo degli artisti proviene. Ricongiungendo natura e cultura, l’artista ci ricorda l’importanza di radicarci poeticamente nel mondo in cui viviamo. Lezione la cui urgenza e importanza il nostro mondo globalizzato e digitalizzato, ma anche in profonda crisi da un punto di vista ecologico, sta imparando a riconoscere, sulla propria pelle”.

 

PRIMO LEVI IN PIAZZA CASTELLO

L’esposizione Primo Levi. Momenti si sposta nella Sala Trasparenza della Regione Piemonte in piazza Castello 165 a Torino

Nell’ambito di Io so che cosa vuol dire non tornare, il ciclo di incontri dedicato alla Memoria e alla figura del grande scrittore, organizzato dalla Fondazione Circolo dei lettori in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi, la mostra Primo Levi. Momenti si sposta nella Sala Trasparenza di piazza Castello 165 a Torino. Realizzata in collaborazione con la Regione Piemonte, l’esposizione è allestita nella Sala Trasparenza di piazza Castello all’angolo con via Palazzo di Città, da mercoledì 27 gennaio, in occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria 2021. Dal momento che la mostra non sarà visitabile in presenza, il particolare allestimento in vetrina consentirà ai passanti di osservare la selezione di ritratti e gettare uno sguardo nella vita di Primo Levi. Il percorso, curato da Guido Vaglio, presenta alcune significative immagini fotografiche di Primo Levi che rimandano alla sua quotidianità, alla testimonianza sul Lager, alla formazione e alle sue passioni: la chimica, la letteratura, la montagna, accanto al piacere del fantastico, l’umorismo, la curiosità per tanti e differenti campi del sapere. Questa sequenza di immagini si è voluta intitolare Momenti, a sottolinearne il carattere. Si tratta di frammenti, capaci di restituirci il senso di una vita, una storia, un’opera. Brevi testi tratti da romanzi, racconti, poesie, interviste di Levi che diventano una sorta di controcanto alle immagini capaci di rimandarci a un universo denso e multiforme, evocando la sua complessa figura. In Primo Levi, tradotto in oltre 40 lingue, c’è molta Torino, la sua città natale, ma anche e soprattutto luogo di elezione di cui parla con convinzione, orgoglio e affetto.

Io so cosa vuol dire non tornare è un progetto di Fondazione Circolo dei lettori, realizzato con Centro Internazionale di Studi Primo Levi, in collaborazione con Regione Piemonte, Giulio Einaudi Editore, TPE – Teatro Piemonte Europa, Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della Nascita di Primo Levi, Ministero dell’Istruzione, Fondazione Leonardo Sinisgalli, Comune di Novara e Comune di Settimo Torinese.

 

ARTE CITTA’ AMICA: MOSTRA COLLETTIVA “SOTTO IL SEGNO DELLO ZODIACO”

(esposizione virtuale)

Via Rubiana, 15 – Torino

Inaugurazione il 5 febbraio 2021

La mostra resterà aperta fino al 15 febbraio

Dato il perdurare delle misure restrittive, affinché l’arte non sparisca ma che sia un valido supporto in un periodo in cui il Covid-19 ha generato un tessuto di incertezza e fragilità sociale, si procederà con un’esposizione virtuale, con l’inserimento della mostra sul nostro sito e su YouTube. Questa mostra vede la partecipazione di circa cinquanta artisti con opere di ottima esecuzione, che vanno dall’informale, al figurativo, all’astrattismo, all’incisione. Ogni autore si è espresso con il proprio stile e carattere, creando così un appassionante giostra di forme e di colore.

Gli artisti:

Actis Gianpiero, Albanese Egidio, Alderucci Corrado, Aquino Patrizia, Arizio Giuseppe, Ashblow Marius, Azzarita Mauro, Baldelli Margherita, Balliano Ezio, Berardi Enrica, Caldera Valeria, Carlini Rita, Chiarelli Lidia, Cottino Isidoro, Curletto Ezio, De Leonardis Alfredo, Evola Dora, Fioraso Alessandro, Gentile Carla, Ghirelli Fanny, Giancastelli, Giovenale Maria Rosa, Lazzaretto Elda, Lauricella Attilio, Lucatello Gabriella, Manis Marisa, Masoero Gianna, Mendola Mirella, Miletto  Piera, Novella Cristina, Piras Angelo, Pirrone Paolo, Randò Nazzareno, Rodino Laura, Sanino Giuseppe, Sannazzaro Giovanna, Sartori Anna, Scalia Maria, Seccatore Renata, Spinnler Teresa,  Viotto Giorgio, Zucca Loredana.

 

CAMERA HA RIAPERTO AL PUBBLICO DA LUNEDÌ 1 FEBBRAIO

Proroga della mostra Paolo Ventura. Carousel,

prenotazioni sul sito di CAMERA, visite guidate in diretta su Zoom, ingresso a 1 euro per i giovani

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino riapre al pubblico da lunedì 1 febbraio con la mostra Paolo Ventura. Carousel – prorogata al 28 febbraio – con un nuovo sistema di prenotazioni online sul proprio sito, con visite guidate in diretta su Zoom. E nelle settimane di apertura in febbraio, CAMERA attiva, per offrire ai giovani un segnale e un’opportunità, una speciale tariffa d’ingresso a 1 euro valida per i visitatori dai 13 ai 26 anni. Ad arricchire il percorso alla scoperta dell’eclettica carriera di Paolo Ventura (Milano, 1968) – uno degli artisti italiani più riconosciuti e apprezzati in Italia e all’estero – in mostra nuove e inedite opere appartenenti alla serie War and Flowers, a cui l’artista ha lavorato proprio in queste ultime settimane, che si sommano alle oltre 200 fotografie e 150 maquette già esposti nelle sale di via delle Rosine 18 a Torino. Con War and Flowers Paolo Ventura prosegue la propria ricerca pittorica, iniziata nella scorsa primavera durante il lockdown passato in Toscana, nel borgo di Anghiari. Lontano dalla propria macchina fotografica e dagli abituali strumenti di lavoro, rimasti nello studio di Milano, Ventura si è infatti dedicato all’unica attività consentitagli dal ritrovamento di alcuni vecchi acrilici e dai fogli 100×140, reperibili nella cartoleria vicino a casa: la creazione di un diario visivo della quarantena in cui la pittura prende il posto della fotografia. Sebbene questo nucleo di opere inedite riprenda sia lo stile che la tecnica utilizzata da Ventura in “Quarantine Diary”, qui le immagini si caricano di un significato completamente nuovo. I reperti della guerra vengono accostati alla delicatezza dei fiori di campo che, nella loro semplicità, fanno da contraltare alla tragedia che questo lavoro richiama. Da un punto di vista formale, l’inquadratura ravvicinata e l’uso di sfondo monocromatico che decontestualizza gli oggetti ritratti, ricorda l’impostazione di un’altra serie in mostra: W.W.I del 1994, una delle prime opere di Paolo Ventura, pressoché sconosciuta al pubblico prima di quest’occasione. I soggetti delle inquadrature, qui, sono alcuni reperti della Prima Guerra Mondiale, collezionati dall’artista stesso e fotografati con un approccio documentario, quasi scientifico. W.W.I e War and Flowers costituiscono, in un certo senso, i due estremi della sua produzione, sia da un punto di vista cronologico che linguistico, fra i quali si collocano gli altri lavori in mostra a CAMERA. La presentazione in anteprima di questa selezione da War and Flowers anticipa la mostra che si terrà presso la Galleria Consadori di Milano, per la quale il progetto è stato realizzato.

Nelle settimane precedenti all’ultima chiusura – commenta il direttore di CAMERA, Walter Guadagnini – siamo rimasti piacevolmente stupiti da quanti hanno espresso l’intenzione di tornare una seconda volta a vedere la mostra di Paolo Ventura. Chi deciderà di farlo ora che è di nuovo possibile, troverà esposto un nuovo nucleo di opere, in un’ottica che si adatta perfettamente alla pratica artistica di Ventura, impossibile da incasellare in un orizzonte statico. Anche la decisione di installare immagini puramente pittoriche all’interno di uno spazio dedicato alla fotografia va in questa direzione, sottolineando la fluidità con cui i diversi linguaggi vengono da lui utilizzati all’interno di un percorso che rimane estremamente coerente.

 

IMMORTALA CON UN CLICK UNA LUCE D’ARTISTA E PARTECIPA AL CONCORSO ‘OBIETTIVO SULLE LUCI’

#obiettivosulleluci

La Città di Torino, in collaborazione con la Fondazione per Cultura Torino e l’Associazione AbbonamentoMusei.it, ha ideato un concorso dedicato alla rassegna Luci d’Artista, progetto d’arte contemporanea open air, giunto quest’anno alla sua XXIII edizione. ‘Obiettivo sulle Luci’, questo è il nome del contest, ha come intento la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio d’arte pubblica costituito dalle installazioni di luce che quest’anno, eccezionalmente, resteranno accese fino al 28 febbraio. Il bando per partecipare al concorso si aprirà lunedì 1 febbraio e durerà fino alla fine del mese, ultimo giorno d’esposizione delle opere a cielo aperto. Per partecipare all’iniziativa è sufficiente immortalare le luminarie artistiche e pubblicare lo scatto sul proprio profilo Instagram usando l’hashtag #obiettivosulleluci. In questo modo tutte le foto potranno essere viste direttamente dalla Pagina IG di Luci D’Artista senza dover inviare dati sensibili. Sarà una giuria composta dai rappresentanti delle istituzioni museali (coinvolte nella realizzazione del ‘Public Program’ Luci d’Artista) a scegliere la foto che, più di tutte le altre, saprà esprimere al meglio la ‘magia’ trasmessa dalle opere allestite nelle vie e nelle piazze di Torino.    Il secondo posto, invece, verrà assegnato dal pubblico dei social. Sarà infatti premiata la foto che avrà ricevuto più ‘like’. Gli autori degli scatti selezionati riceveranno in premio 2 Abbonamenti Musei Piemonte Valle d’Aosta 2021 ciascuno. Le immagini pubblicate nel contesto del concorso saranno considerate libere da diritti d’autore e utilizzabili dalla Città di Torino per scopi istituzionali.

Sito Luci d’Artista : http://www.contemporarytorinopiemonte.it

 ELENCO LUCI D’ARTISTA 2020/21

CENTRO CITTÀ

    Cosmometrie – Mario AIRÒ – piazza Carignano

    Tappeto Volante – Daniel BUREN – piazza Palazzo di Città

    Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime – Nicola DE MARIA – piazza Carlina – Opera permanente in via sperimentale

    Giardino Barocco Verticale – Richi FERRERO – via Alfieri 6 – Palazzo Valperga Galleani – Opera privata permanente

    L’energia che unisce si espande nel blu – Marco GASTINI – Galleria Umberto I – Opera permanente

    Planetario – Carmelo GIAMMELLO – via Roma

    Migrazioni (Climate Change) – Piero GILARDI – Galleria San Federico

    Cultura=Capitale – Alfredo JAAR – piazza Carlo Alberto – Opera permanente

    Doppio passaggio (Torino) – Joseph KOSUTH – ponte Vittorio Emanuele I -Opera permanente

     Luì e l’arte di andare nel bosco – Luigi MAINOLFI – via Carlo Alberto

     Il volo dei numeri – Mario MERZ – Mole Antonelliana – Opera permanente

     Vento Solare – Luigi NERVO – piazzetta Mollino

     Palomar – Giulio PAOLINI – via Po

     Noi – Luigi STOISA – via Garibaldi

ELENCO CIRCOSCRIZIONI: DALLA 2 ALLA 8

 

    Ice Cream Light – Vanessa SAFAVI – piazza Livio Bianco(Circoscrizione 2)

    Volo su… – Francesco CASORATI – area pedonale di via Di Nanni (Circoscrizione 3)

    My noon – Tobias REHBERGER – nuova collocazione – Borgata Lesna – cortile dell’Istituto Comprensivo King-Mila, via Germonio 12 (Circoscrizione 3)

    Illuminated Benches –  Jeppe HEIN – piazza Risorgimento – Opera permanente in via sperimentale (Circoscrizione 4)

    L’amore non fa rumore – Luca PANNOLI – piazza Eugenio Montale (Circoscrizione 5)

    Vele di Natale – Vasco ARE – piazza Foroni, zona mercato rionale (Circoscrizione 6)

    Amare le differenze – Michelangelo PISTOLETTO – piazza della Repubblica – Opera permanente (Circoscrizione 7)

    Piccoli spiriti blu – Rebecca HORN – Monte dei Cappuccini – Opera permanente (Circoscrizione 8)

    Ancora una volta – Valerio BERRUTI – via Monferrato (Circoscrizione 8)

    Luce Fontana Ruota – Gilberto ZORIO – Laghetto Italia ’61 – Opera permanente (Circoscrizione 8)

    L’albero del PAV – Piero GILARDI – Via Giordano Bruno, 31 (Circoscrizione 8)

 

“FELICE ANNO DEL BUE! IL RACCONTO DEL CAPODANNO CINESE SOTTO I PORTICI DI VIA PO”

Si inaugura il 5 febbraio la mostra dell’Istituto Confucio dell’Università di Torino per celebrare il Nuovo Anno cinese

Nell’ambito delle celebrazioni per il Nuovo Anno cinese, che quest’anno cade il 12 febbraio, l’Istituto Confucio dell’Università di Torino ha progettato una esposizione di banner a tema lungo i due lati dei portici di via Po, patrocinata da Regione Piemonte e Città di Torino, che si svolgerà tra il 5 e il 21 febbraio. All’organizzazione della Mostra hanno partecipato Fondazione Contrada Torino Onlus e Associazione Commercianti Via Po. I banner presentano alla cittadinanza il Capodanno cinese, le sue tradizioni, alcuni testi letterari che lo celebrano. Una scelta di componimenti poetici dedicati al Capodanno, presentati nella lingua originale e in traduzione, consentiranno di percepire la grande importanza che questa ricorrenza ha nella cultura cinese, al di là della festa, e di proporre alcuni testi letterari, scritti da autori molto cari ai Cinesi, proposti anche in lingua originale. L’utilizzo di immagini beneauguranti mutuate dalla tradizione delle “carte intagliate” permetterà anche di gettare uno sguardo a una delle “arti popolari” più famose della Cina. La presenza cinese in Città è ormai consolidata. Oggi, a fenomeno migratorio pressoché esaurito, essa si arricchisce di figure nuove, come i numerosissimi studenti che frequentano l’Università, il Politecnico, l’Accademia di Belle Arti e altre istituzioni di formazione della Città. Il Covid19 ha talvolta creato un clima di ingiustificata ostilità verso questa operosa comunità. Le celebrazioni per il Capodanno sono una occasione per stringerci virtualmente la mano, tra cittadini torinesi di origine diversa, nel rispetto dei valori di inclusione cui la città di Torino si è sempre ispirata e per rinnovare l’auspicio che l’Anno del Bue che sta per cominciare sia meno difficile di quello che ci siamo lasciati alle spalle. L’inaugurazione virtuale della mostra avrà luogo venerdì 5 febbraio alle ore 18.00 sulla piattaforma Google Meet (https://meet.google.com/tcw-yino-cwp) e sarà seguita da una breve conferenza della prof. Stefania Stafutti, dell’Università di Torino, Direttrice dell’Istituto, sulle tradizioni e i costumi del Capodanno.

La mostra – dove e quando: via Po, dal 5 al 21 febbraio

Inaugurazione online: venerdì 5 febbraio ore 18.00

Google Meet: https://meet.google.com/tcw-yino-cwp

Informazioni: Istituto Confucio dell’Università di Torino

segreteria@istiutoconfucio.torino.it – 011-6703913