LIBERATE PATRICK ZAKI. ANCHE CHIERI ADERISCE ALL’EVENTO DELL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
Anche Chieri aderisce all’evento organizzato dall’Università di Bologna nella gionata di lunedì 8 febbraio, e si unisce alla voce di tanti Sindaci, docenti, studentesse, studenti, cittadine e cittadini italiani per chiedere giustizia e libertà per lo studente Patrick Zaki, che da un anno si trova in stato di detenzione.
Esattamente un anno fa, il 7 febbraio 2020, Patrick Zaki è stato arrestato all’aeroporto del Cairo, mentre stava tornando a casa per un breve periodo di pausa prima di iniziare il suo secondo semestre di studi all’Università di Bologna. Da allora è in stato di fermo: ha compiuto i suoi 29 anni nel carcere di Tora, dove si trova, e dove continua ad aspettare, tra ripetuti rinvii di udienze e rinnovi di custodia cautelare, l’esito della sentenza che dovrà decidere delle sue sorti.
«Patrick deve tornare in Italia, deve tornare ad essere uno studente e un cittadino del Paese e della città che ama-afferma il Sindaco di Chieri Alessandro SICCHIERO-a marzo il Consiglio comunale aveva approvato un Ordine del giorno di adesione all’appello di Amnesty International, chiedendo alle autorità egiziane il rilascio di Patrick Zaki. Successivamente, a giugno, il Consiglio comunale all’unanimità aveva approvato una Mozione per il conferimento della Cittadinanza Onoraria. Consideriamo quella di Zaki una detenzione ingiustificata: è un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media. Per questo anche Chieri aderisce all’iniziativa promossa dall’Università di Bologna: libertà per Zaki, rispetto dei diritti umani e dei principi fondanti lo stato di diritto».