San Giusto canavese, la villa sequestrata al boss torna bene comune.

La Cità metropolitana ha firmato la consegna alla cooperativa Progest

Una firma importante quella che la sindaca di Città metropolitana di Torino Chiara Appendino ha apposto questa mattina a San Giusto canavese, con la quale è avvenuta la consegna alla cooperativa sociale ProGest vincitrice del bando pubblico della villa sequestrata al boss del narcotraffico Nicola Assisi. Unacerimonia semplice, nel rispetto delle regole imposte dalla prevenzione della pandemia, ma carica di significato: collegata in streaming la ministra dell’interno Luciana Lamorgese, presenti nella villa le istituzioni con il prefetto di Torino Claudio Palomba, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, la sindaca metropolitana Chiara Appendino, don Luigi Ciotti e Maria Jose Fava presidente nazionale e regionale dell’associazione Libera contro le mafie, che per primi hanno avviato la battaglia per ottenere la riconsegna alla collettività dei beni sequestrati ai mafiosi. ProGest nella villa di San Giusto Canavese realizzerà a breve interventi destinati ai disabili, progetta iniziative di cohousing sociale, pensa ad un orto didattico aperto anche alla cittadinanza. Intanto da don Luigi Ciotti è arrivato un appello forte allo Stato perchè la normativa sulla riconsegna dei beni sequestrati ottenga una attenzione speciale nei piani del recovery found ed una accelerazione: solo mille i Comuni in Italia attivi in questo settore e Sa Giusto Canavese si è distinto per impegno con questo progetto. Orgogliosa del lavoro svolto da Città metropolitana di Torino si è detta la sindaca Chiara Appendino che ha ricordato i passi per arrivare alla firma di oggi dall’agosto 2019 quando la villa era stata assegnata al nostro Ente da ANBSC Agenzia nazionale per i beni confiscati.