Ospedale unico asl To 5: “Basta perdere tempo, i siti di Moncalieri e Villastellone si equivalgono”

“Occorre fare presto per non perdere l’appuntamento con il Recovery plan; Ospedale Unico e rafforzamento dei presidi territoriali sono complementari e non alternativi;   In realtà i due siti di Moncalieri e Villastellone, in termini di idoneità geologica e idraulica, sono paragonabili.” Questo in sintesi il contenuto di una presa di posizione di Pier Antonio Pasquero, Coordinatore Italia Viva del Chierese e Carmagnolese, contenuta in una nota.

“In Piemonte l’occupazione delle terapie intensive è arrivata ad un tasso del 39%. L’Unità di crisi della Regione sospende  i  ricoveri  no  Covid, escluse  le  urgenze  e  i  ricoveri  oncologici.  Questa è  la  disposizione emergenziale  comunicata  a tutte  le  aziende  sanitarie  a  causa  dell’aggravarsi  della  pandemia  e  della necessità di ulteriori misure per garantire sufficienti posti letto a disposizione dei pazienti Covid. Differite anche tutte le attività ambulatoriali, ad eccezione di quelle urgenti. Esclusi dal provvedimento anche gli screening oncologici. L’obiettivo, in questo modo, è di passare dal 20% al 40% dei posti letto totali dedicati al Covid. Tutto questo accade perché le strutture sanitarie non sono sufficientemente e adeguatamente attrezzate per affrontare la straordinarietà e anzi devono essere ripensate anche per gestire l’ordinarietà. Obiettivi  che  potrebbero  essere  raggiunti  da  una nuova struttura sanitaria come l’Ospedale Unico  e  il sistema di rete sanitaria che creerebbe intorno a sé. Un progetto sanitario che ha l’obiettivo di ridisegnare complessivamente la medicina del territorio e recuperare la funzionalità dei presidi esistenti, connettendoli anche digitalmente allo stesso Ospedale Unico. La  dimensione  dell’ASL  5  è  molto  grande,  ne  siamo  consapevoli,  proprio  per  questo  riteniamo  che  debba essere  ristudiata  anche  tutta  l’organizzazione  della  sanità  con,  a  tendere,  presidi  ospedalieri  nei  centri  più piccoli.  Un  Ospedale  di  eccellenza  unico  dedicato  alle  patologie  più  gravi  mentre  sui  territori  una  rete  di prevenzione, di emergenza, di lungodegenza, di riabilitazione e di assistenza domiciliare per decongestionare l’ospedale principale. Tuttavia,  si  continua  a  perdere  tempo  e  a  bloccare  questo  importante  e,  oggi  più  che  mai, indispensabile cantiere. Come? Sollevando questioni pretestuose che non trovano nella realtà dei fatti motivazioni concrete e neppure spiegazioni tecniche.Ad esempio, c’è chi dichiara che dal punto di vista geologico e idraulico il sito di Moncalieri sarebbe rischioso e inadeguato mentre sarebbe sicuro il sito di Villastellone. In realtà i due siti, in termini di idoneità geologica e idraulica, sono paragonabili:  ●    entrambi  insistono  in  un  contesto  di  pianura  interessato  dalle  dinamiche  del  Po  e  della  rete  idrica minore;  ●    entrambi   sono   soggetti   a   possibili   effetti   collaterali   (soprattutto   per   quanto   concerne   la   rete infrastrutturale);  ●    entrambi hanno il piano campagna a pochi metri dalla superficie piezometrica;  ●    entrambi richiedono accorgimenti tecnici per gestire le interferenze. Italia  Viva  ribadisce  quanto  sottolineato  nel  precedente  comunicato  stampa  del  5  marzo: la contrarietà all’Ospedale Unico ha assunto purtroppo un significato esclusivamente politico. Ed  è  questa  contrarietà  politica  l’unica  vera  causa  della  perdita  di  tempo.  Per  Italia  Viva  questo  non  è  più possibile. Il rischio è quello di non riuscire a trovare uno spazio nell’ambito degli interventi sanitari previsti nel Recovery Plan. L’Ospedale  Unico  è  un  irrinunciabile  investimento  pubblico  per  la  salute  pubblica.  In  altri  termini  è  un investimento per la sicurezza dei cittadini, oggi più che mai in una emergenza sanitaria di questa portata.”