Ospedale unico asl To 5 sempre nella bufera: si farà con i soldi dell’Inail? E dove?
Ancora roventi polemiche sul futuro (futuribile?) ospedale unico dell’asl To 5. La Giunta Regionale ha revocato 14 milioni di euro destinati per l’asl alla realizzazione del nuovo ospedale unico, assegnandoli al presidio Valle Belbo. Una decisione che ha scatenato la protesta di un consigliere regionale di opposizione. Ricostruiamo la vicenda.
La Giunta Regionale ha revocato un finanziamento di 14 milioni di euro destinati alla realizzazione dell’ospedale unico dell’asl To5 nella zona di Vadò, tra Moncalieri e Trofarello e li ha destinati al presidio Valle Belbo a Nizza Monferrato. Un consigliere di opposizione, il dem Diego Sarno, ha definito ‘colpo di mano’ l’operazione. Ma è arrivata la replica della Regione. L’assessore Icardi ha giustificato la revoca collegandola ad un precedente metodo di finanziamento dell’opera, un partenariato pubblico-privato che avrebbe in effetti richiesto un cofinanziamento regionale. Ora, spiega Icardi, con un dpcm del 2018, il finanziamento per costruire il nuovo ospedale è stato inserito nel piano di investimenti dell’Inail per 202 milioni e la quota di finanziamento regionale è stata dirottata altrove.
Davide Nicco, consigliere regionale di Fratelli d’Italia ed ex sindaco di Villastellone, è con Icardi. “È noto da ormai due anni che l’ospedale unico dell’Asl To5 verrà costruito interamente con fondi dell’Inail, e non con fondi della Regione”. La Regione sosterrà infatti solo il costo della progettazione, e non quello della realizzazione edilizia, come ad esempio è avvenuto recentemente per l’ospedale di Novara. Pertanto i fondi che, seppur in maniera del tutto insufficiente, nel 2016 erano stati accantonati per la costruzione, vengono ora usati sempre in ambito sanitario per opere che invece sono a carico della Regione. Nessun fondo è pertanto stato sottratto alla costruzione dell’ospedale unico, perché – banalmente – non è la Regione a sostenerne la spesa di costruzione. L’unica spesa che sosterrà la Regione è per la progettazione, e per questa i fondi ci sono e sono rimasti a disposizione. Spiace che figure che dovrebbero mantenere un comportamento istituzionalmente corretto specie in periodi difficili come questo, si lascino andare ad illazioni gratuite ed accuse prive di fondamento, per strumentalizzare una vicenda che la Regione sta al contrario affrontando con serietà e scrupolo a favore di tutti cittadini dell’Asl To5. Non scendo in simili polemiche, ma auspico che per il futuro prima di alzare polveroni si raccolgano informazioni e si leggano con più attenzione i bilanci per capire quali meccanismi economici sono alla base delle scelte amministrative.”
Il sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna, però, non è affatto convinto. Ha detto: “Questi due anni di tentennamenti e bugie di Icardi erano il sintomo di ciò che oggi si rivela a tutti con chiarezza. La Regione non ha intenzione di realizzare un nuovo ospedale unico, moderno ed efficiente per il territorio a sud di Torino, privilegiando altre zone del Piemonte”. Montagna annuncia di avere chiesto al presidente dei sindaci dei comuni dell’asl To 5, il santenese Ugo Baldi, la convocazione urgente di una assemblea straordinaria perché tutto il territorio prenda posizione per la realizzazione di un’opera da tanto tempo attesa e non più rinviabile.
Un’altra domanda, subito dopo, si impone: ammesso che i soldi ci siano e l’ospedale si faccia, sarà ancora a Vadò o a Villastellone, o a Cambiano, o dove?