MONTALDO SCARAMPI.  LA STORIA DELLA MADONNA DEL ROSARIO NELLA PARROCCHIA SS.ANNUNZIATA LUNGA TRE SECOLI      

In una nicchia posta sulla navata destra della parrocchiale SS. Annunzuiata di Montaldo Scarampi si trova una splendida scultura in legno scolpito, raffigurante la Madonna del Rosario, realizzata intorno al 1700 e si può riferire all’ottavo decennio del secolo XVIII e attribuita allo scultore Stefano Maria Clemente, nato a Torino nel 1719, artista di primaria importanza nel panorama della scultura lignea piemontese. La statua che misura 165×120 cm. è in legno scolpito, argentato meccato e dipinto, che nel corso del tempo si è fortemente deteriorato per la situazione di relativo abbandono. L’opera, prelevata nel 2009 nella chiesa parrocchiale, è stata restaurata dal laboratorio “Habilis”, conservazione e restauro di beni culturali di Acqui Terme. L’intervento è durato sei mesi ed è costato settemila euro, finanziati con il contributo della Cassa di Risparmio di Asti ed è stato seguito dalla dott.sa Rosanna Vitello e dal dott. Franco Gualano, funzionario della Soprintendenza Valli Lanzo. In un primo tempo, si è disinfestata la scultura dai tarli che l’hanno corrosa e si è intervenuti sulla pulitura e sui relativi distacchi di parti di legno. Nonostante la particolare situazione d’abbandono e la mancanza di manutenzione, la statua ha però consentito la colorazione settecentesca originaria, dorata e argenatata, accompagnate nei volti da una delicata policromia rifatta in antico, probabilmente entro la metà dell’ottocento. Si è potuta ammirare la statua restaurata, in tutto il suo splendore, esposta a Palazzo Mazzetti ad Asti, in occasione della mostra “Il Teatro del Sacro”, dedicata alle sculture sacre tra 1600 e 1700 nelle chiese astigiane. In questa Madonna del Rosario o Madonna del Carmine (denominazione della chiesa d’origine), si  sottolineano il complesso armonico della veste,  la bellezza dei lineamenti del  volto con il capo  lievemente inclinato e un braccio proteso in avanti nell’atto di stringere delicatamente il rosario (andato perduto), mentre con l’altro tiene amorevolmente il bimbo  con le gambine incrociate che allarga le manine, quasi nell’atto d’abbracciare tutta l’umanità. La Madonna del Rosario restaurata è tornata a presentarsi con la veste originale nella chiesa parrocchiale SS.Annunziata.

Alessandra Gallo