Piemonte ‘arancione’ da martedì 13 aprile? Cirio è fiducioso…

Secondo “Repubblica” di oggi, il Piemonte è una delle sette regioni in rosso che da martedì 13 aprile potrebbero tornare in arancione (le altre: Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Puglia e Calabria). Solo Campania e Valle d’Aosta resterebbero rosse. Le ragioni: RT sceso  sotto 1,25 e meno di 250 contagi  ogni 100 mila abitanti. Ma per l’indice RT servono alle Regioni in rosso almeno due settimane per diventare arancione, mentre il rapporto sotto i 250 su 100 mila ne basta una. Che, nel caso del Piemonte (e non solo) scadrebbe domani. Insomma, per noi piemontesi, sperare in negozi tutti aperti, spostamenti liberi nel Comune e visite permesse a familiari e amici, non è affatto assurdo. Vedremo molto presto.

IL PRESIDENTE CIRIO SULL’ANDAMENTO EPIDEMIOLOGICO IN PIEMONTE  – “I dati del pre-report settimanale, che verrà validato domani dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità, confermano un progressivo miglioramento della situazione epidemiologica in Piemonte – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Il valore Rt è infatti sceso ulteriormente sotto l’1, attestandosi a 0.9 per l’Rt puntuale e a 0.88 per l’Rt medio. Si riduce il numero di nuovi casi segnalati e anche il numero di focolai attivi o nuovi. La pressione ospedaliera resta alta, ma in fase di stabilizzazione (59% l’occupazione dei posti di terapia intensiva e 67% l’occupazione dei posti letto ordinari). A conferma del quadro in sensibile miglioramento, anche i dati trasmessi oggi a Roma dalla Regione Piemonte vedono l’incidenza scendere sotto il valore soglia di allerta di 250 casi ogni 100.000 abitanti. Naturalmente il report deve essere validato entro domani dalla Cabina di regia nazionale, ma in base a questi parametri siamo fiduciosi che il Piemonte possa ritornare arancione già dalla prossima settimana. È fondamentale però che non venga meno la prudenza da parte di nessuno. Questi segni di miglioramento sono preziosi e vanno difesi con i nostri comportamenti. I vaccini, la prudenza e il rispetto delle regole sono le uniche vere armi per uscire da questa emergenza e poter finalmente ripartire”.