Chieri in rima. Piazza Pellico, la scuola, gli uffici sanitari e una folla di autovetture
Evvi in Chieri un palazzone
(piazza Pellico, sappiate)
ove tutte le persone
sono accolte e ben curate.
Vi si trova un pel parcheggio
su tre piani edificato,
ove al più, se temi il peggio,
giù nel tre sarai piazzato.
Ma rimane abbandonato,
giacché il prode cittadino
sua vettura -sciagurato!-
lascia in piazza lì vicino.
Non si cura che la strada
non sia fatta pel posteggio:
lascia l’auto come in rada
fa il naviglio con l’ormeggio.
Ma cotale occupazione,
reca incomodo ogni giorno,
causa un po’ d’irritazione,
quasi quasi mi ci scorno.
Ma com’è che qualcheduno
per questione sanitaria
con quest’atto inopportuno
lascia gli altri gambe all’aria?
Oltre a questo, ancor sappiate
che in attesa di studenti,
lascian l’auto parcheggiate
per minuti, dieci, venti!
Non lo san che già lì accanto
nel budello sotto il suolo,
lì lo spazio è tanto tanto,
e lo trovi sempre al volo?
Preferiscon che l’agente
-taccuino e penna pronta-
la sanzione pertinente
gli commini e siagli d’onta?
Ogni dì dice il cervello
che la testa ci abbisogna:
altrimenti il rischio è quello
che ci mettano alla gogna.
Orsù dunque, cittadini,
non pesate sui maroni!
Su, non siate malandrini,
falabracchi o gran pigroni!
Deh la via sgombra lasciate,
state in regola, una volta:
piede e gamba utilizzate
e la cosa è ben risolta!
Vincenzo Tedesco