CRONACA – Asti, droga: con tre arresti conclusa l’operazione ‘Bad Boys’
A conclusione di un’articolata attività di indagine svolta dalla Polizia di Stato – Squadra Mobile della Questura di Asti, 4^ Sezione Antidroga e Contrasto al Crimine Diffuso, finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, nella giornata di giovedì 3 giugno è stata data esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla D.ssa Francesca DI NARO, G.I.P. del Tribunale di Asti, su richiesta del P.M. Dr. Gabriele FIZ, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Asti, a carico dei due cittadini italiani P.M. di anni 49 e G.A. di anni 42, associati al carcere, e della cittadina italiana P.S. di anni 37, sottoposta agli arresti domiciliari, tutti dimoranti in Asti. Nel 2019 gli investigatori della Squadra Mobile conducevano l’operazione antidroga denominata “Fiore dell’Est”, coordinata dal Dr. Gabriele FIZ, che vedeva coinvolti 35 indagati e portava nel 2020 all’emissione ed esecuzione di 24 misure cautelari personali per reati inerenti gli stupefacenti, a firma della D.ssa Francesca DI NARO. Nel corso di quell’indagine il cittadino di nazionalità albanese D.F. di anni 48 veniva arrestato in flagranza del reato di spaccio di cocaina e successivamente veniva eseguita a suo carico l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Nel successivo marzo 2020, nasceva l’operazione antidroga “Bad Boys 2020”, quando gli investigatori venivano nuovamente a conoscenza che il cittadino albanese, uscito dal carcere perché sottoposto al regime degli arresti domiciliari, aveva immediatamente ripreso la proficua e intensa attività di spaccio di cocaina nell’astigiano, con cessioni che avvenivano ad ogni ora del giorno e della notte, soprattutto nel fine settimana, per “servire” i frequentatori della movida, rifornendo anche lo spacciatore italiano T.G. di anni 49, il quale a sua volta rivendeva la cocaina ai propri “clienti”. Nel mese di dicembre, si concludeva parzialmente l’indagine con l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla D.ssa Francesca DI NARO, G.I.P. del Tribunale di Asti, su richiesta del P.M. Dr. Gabriele FIZ, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Asti, nei confronti dei due predetti spacciatori. L’operazione “Bad Boys 2020” però proseguiva anche dopo l’esecuzione delle custodie cautelari in quanto nel corso delle investigazioni emergeva che lo spacciatore italiano T.G., associato al carcere, concorreva nell’attività di spaccio e riforniva di cocaina il pusher italiano G.A. di anni 42, il quale, a sua volta, cedeva lo stupefacente ai suoi “clienti” astigiani avvalendosi della collaborazione della fidanzata P.S. di anni 37, presentando la qualità della sostanza da loro venduta come ottima. I due fidanzati si rifornivano di cocaina anche presso un noto pregiudicato italiano P.M. di anni 49, nei cui confronti avevano accumulato vari debiti legati agli approvvigionamenti di stupefacente, fino a 2.000 Euro, saldati e poi riaccumulati, ed emergeva che altri consumatori erano arrivati ad avere passivi fino a 3.400 Euro. L’ambiente violento dello spaccio astigiano, già emerso nel corso dell’operazione “Fiore dell’Est”, si manifestava nelle preoccupazioni di G.A. che temeva eventuali agguanti alla propria persona, anche con la partecipazione di altri soggetti, ai quali si sarebbe potuto rivolgere il suo creditore. G.A. e P.S. si rifornivano di cocaina anche presso un terzo fornitore albanese astigiano, solito confezionare le dosi di stupefacente con lo scotch colorato, che incontravano nei pressi di una tabaccheria del centro. I due tenevano una condotta prudente e scaltra, ricevevano le richieste criptiche di stupefacente dai “clienti”, che incontravano di persona facendosi consegnare il denaro, poi si recavano ad acquistare la cocaina, la pesavano, quindi la preparavano utilizzando la sostanza da taglio chiamata “colla” o “stucco”, dopodiché la confezionavano anche presso un appartamento messo a disposizione dallo stesso fornitore P.M., infine concretizzavano la cessione illecita nei luoghi d’incontro prestabiliti. Nelle varie cessioni si registravano anche delle “vendite” ad un consumatore-pusher genovese, il quale, a sua volta, recapitava la cocaina ai “clienti” liguri, ed emergeva anche la presenza dello spacciatore magrebino T.J. di anni 57, poi arrestato in flagranza di reato nel mese di ottobre per la detenzione ai fini di spaccio di nr.108 dosi di eroina e per il reato di resistenza e lesioni perpetrate ai danni degli stessi investigatori della 4^ Sezione. Alla donna sono stati contestati anche alcuni furti commessi all’interno di esercizi commerciali astigiani, emersi nel corso delle investigazioni condotte.