Carmagnola. La morte di Giorgio Demichelis e la nascita del centro sportivo di Salsasio
Era il 26 giugno del 1971 quando una vettura proveniente da Carignano, guidata da Maria Fracchia di Bra, all’altezza di via Pochettino, perdeva il controllo e, senza cenno di frenata, piombava frontalmente contro una 850 proveniente da Carmagnola. Nell’urto la vettura della Fracchia finiva nel terreno fronte strada capovolgendosi mentre l’850 si fermava nella carreggiata. Dalla vettura capovolta venivano estratte la donna e la figlioletta Loredana di 6 mesi le cui condizioni si presentavano subito molto gravi; venivano quindi trasportate al San Lorenzo insieme agli occupanti dell’altra vettura feriti non gravemente. Sebastiano Grande, infermiere della sala operatoria, veniva chiamato dal Pronto Soccorso insieme all’anestesista dottor Giorgio Giacumakis per soccorrere la bambina. Intanto, nel terreno di Salsasio dalla rimozione della vettura capovolta si rilevava, solo allora, che la stessa era piombata addosso al giovane Giorgio Demichelis intento a raccogliere le fragole. Una corsa disperata al Pronto Soccorso diagnosticando però che per il povero Giorgio, come per la piccola Loredana, non c’erano più speranze di vita. Sebastiano Grande, a distanza di 50 anni, non ha dimenticato il volto di quella mamma che chiedeva notizie della sua piccola e la disperazione di un padre straziato dalla morte dell’unico figlio. Dagli appunti del compianto Francesco Carena, memoria storica del borgo Salsasio, leggiamo: “Nel 1977, all’età di 50 anni nello stabilimento FIAT di Carmagnola, perde la vita a seguito di un infortunio sul lavoro Francesco Demichelis di Salsasio il quale con testamento lega al Comune di Carmagnola i suoi beni affinché venga costruito localmente un centro “per lo sport dei giovani di Salsasio”, in memoria dell’unico figlio Giorgio Demichelis, studente universitario – facoltà di chimica, che era deceduto all’età di 19 anni nel 1971, investito da un’auto uscita di strada mentre era intento a raccogliere le fragole nell’orto di casa in via Torino angolo via Pochettino”. Causa le lungaggini burocratiche e la decorrenza dei termini di legge, si rischia di perdere l’occasione di avere un centro sportivo a Salsasio. L’U.S. Salsasio tramite i suoi amministratori non cessa mai di sollecitare gli organi competenti soprattutto per evitare che con il tempo il potere di acquisto del legato Demichelis venisse ridotto dall’inflazione; purtroppo questo si è potuto evitare solo parzialmente in quanto il valore è diminuito notevolmente.
Il Comune finalmente acquista il terreno dal comm. Fumero; a questo punto viene stipulato tra il Comune e l’U.S. Salsasio una convenzione relativa alla costruzione del centro sportivo ed alla futura gestione del medesimo. Nell’arco di un anno alcuni volontari soci della Società Sportiva e con materiali forniti dal Comune realizzano diverse opere tra cui la sistemazione della rete di recinzione, dell’impianto idrico per l’irrigazione del campo e della posa dei tubi sotterranei per la futura illuminazione del campo di calcio. Nel mese di settembre 1989, nel giorno della “Crocetta”, la festa patronale del Borgh ëd la Madòna, viene inaugurato il campo di calcio, nel ricordo di Giorgio Demichelis, per i giovani di Salsasio. In seguito i sigg. Rubinetti ed Agnese cederanno volontariamente i loro immobili permettendo così di avere un’area sulla quale, oltre al campo di calcio, verranno costruiti i campi da tennis e bocce ed una sede per la Società Concordia, i Comitati Palio e Festeggiamenti ed i Donatori di sangue. Tutto il complesso comunale di via Mussetti viene denominato “I Salici” dai quali, abbondanti un tempo nella zona, avrebbe derivazione il nome “Salsasio”. L’impianto sportivo del centro viene intitolato, con la collocazione di una targa, al giovane “Giorgio Demichelis”.
Maresita Tagini