PIEMONTE ARTE: CIPRO, MONCALIERI SOTTO LE STELLE, NOTTE DEI MUSEI, ACCADEMIA BRUSA, DOMODOSSOLA, BAVENO, TORRE PELLICE, MAGLIANO ALFIERI, VALSUSA, CASTELLO DI RIVOLI…
coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
MUSEI REALI: MOSTRA “CIPRO. CROCEVIA DELLE CIVILTÀ”
29 giugno 2021 – 9 gennaio 2022
Musei Reali di Torino, Sale Chiablese
Piazzetta Reale, Torino
Il fascino millenario di Cipro, cuore del Mediterraneo e ponte tra Oriente e Occidente, è protagonista della mostra internazionale Cipro. Crocevia delle civiltà, ospitata nelle Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino dal 29 giugno 2021 al 9 gennaio 2022, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, con il patrocinio della Città di Torino e della Regione Piemonte e il sostegno di Fondazione CRT, Reale Mutua, Giubileo e Ribes Solutions. Curata da Luca Bombardieri, docente dell’Ateneo torinese, ed Elisa Panero, curatrice delle collezioni archeologiche dei Musei Reali, è un’occasione unica per lasciarsi conquistare da una delle isole mediterranee più misteriose, il cui incanto è a tutt’oggi immutato: mitica culla di Afrodite, che nasce dalla spuma del mare cipriota, è il centro del più importante mare dell’antichità, crocevia di scambi commerciali e approdo di culture differenti in cui si forma la moderna concezione del mondo mediterraneo. La mostra si delinea intorno alla più importante collezione cipriota italiana, quella dei Musei Reali di Torino, ad oggi largamente inedita, ed è arricchita da prestiti unici per la prima volta in Italia provenienti da illustri istituzioni straniere, tra cui il British Museum di Londra, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Fitzwilliam Museum di Cambridge, il Medelhavetmuseet di Stoccolma, il Kunsthistorisches Museum di Vienna e il Museo di Cipro a Nicosia. Le collezioni cipriote dei Musei Reali di Torino costituiscono un nucleo pressoché unico nel panorama dei grandi musei europei. Il Museo di Antichità conta infatti più di 1.000 reperti, frutto di donazioni avvenute a partire dal 1847 sotto il console del Regno di Sardegna Marcello Cerruti prima e soprattutto grazie agli scavi condotti da Luigi Palma di Cesnola, console americano sull’isola ma nato a Rivarolo, in provincia di Torino. Tale raccolta è paragonabile per importanza scientifica e varietà alla grande collezione del Museo Egizio di Torino, di cui rappresenta un ideale contraltare mediterraneo. La raccolta torinese – la più antica fuori dall’isola e probabilmente anche la più completa in termini cronologici – costituisce nel contempo l’alter ego della collezione cipriota allestita al Metropolitan Museum of Art di New York dallo stesso Luigi Palma di Cesnola, in veste di primo direttore.
Il percorso espositivo
Soltanto negli ultimi decenni, i recenti studi archeologici hanno permesso di restituire all’isola la sua identità̀, il suo ruolo determinante nel commercio mediterraneo e il suo percorso di sviluppo millenario. Cipro fu, infatti, una tappa fondamentale per la navigazione antica: dall’età del Bronzo in avanti conferma il suo ruolo nodale nei contatti con il Vicino Oriente, prima con la presenza dei Fenici, poi con le dominazioni assira, egizia e persiana fino a quella romana. L’eredità cipriota appare come un insieme di modelli e influenze differenti, lingue e conoscenze, che si armonizzano in una cultura del tutto originale e fortemente distintiva. La civiltà cipriota rivive attraverso le sculture lapidee e in terracotta, le ceramiche e gli alabastri, i vetri, i metalli, le lucerne e i gioielli, oltre a specchi, epigrafi, sigilli e monete in mostra negli spazi delle Sale Chiablese. Qui l’esposizione si modula su un percorso che parte dal collezionismo e dalla ricerca erudita ottocentesca a Torino e in Europa, delineando il contesto culturale che ha portato al formarsi dell’importante collezione del Museo di Antichità, e ritorna nella capitale sabauda con i più recenti aggiornamenti e linee di ricerca dell’archeologia scientifica attuale. Sette sezioni tematiche permetteranno di inquadrare i materiali nella storia e nel mito legato all’isola, non solo ripercorrendo cronologicamente le vicende che hanno portato dai primi stanziamenti preistorici alla formazione delle città-stato e al periodo dei grandi imperi, ma anche esplorando i culti, i simboli e le ritualità tipiche così come le contaminazioni tra lingue, scritture e potere. Un’attenzione particolare sarà dedicata al ruolo della donna in tutte le sue espressioni – madre, sacerdotessa, dea (in particolare Afrodite) – con statue, gioielli e dipinti provenienti dalla Galleria Sabauda, che dialogano con le raffigurazioni più antiche definendo nuovi significati. Installazioni multimediali interattive ed esperienze multisensoriali che coinvolgono olfatto e udito arricchiscono la visita, che si conclude con il ritorno a Torino, luogo di partenza e insieme di arrivo di un viaggio che nella sua parte finale si concentra su quanto scoperto e messo in luce dalle più recenti missioni italiane a Cipro. Un contributo che consente di riscontrare l’evoluzione della disciplina archeologica attraverso ricostruzioni 3D e strumentazioni informatiche, interagendo attraverso esperienze tattili che guidano alla comprensione dell’archeologia come concepita oggi. Tra i pezzi più significativi esposti in questa affascinante mostra a cavallo tra mito e realtà si evidenziano alcuni reperti conservati presso il Museo di Antichità, tra cui una testa di divinità o sacerdotessa di piccole dimensioni, in terracotta, risalente al 625-550 a.C.; un unguentario a forma di dattero, in vetro, della prima età imperiale, contenente probabilmente una sostanza oleosa a base del frutto tropicale; e una statua della dea (Afrodite) assisa in trono, arrivata a Torino nel marzo del 1847, il cui corpo e testa risalgono a età diverse, montate insieme secondo un uso caratteristico del collezionismo antiquario dell’epoca. Arriva invece da Vienna la statua di dea assisa in trono del periodo cipro-arcaico, in prestito dal Kunsthistorisches Museum, mentre dal The Metropolitan Museum of Art di New York una statua votiva in abito assiro, in calcare, datata tra 550–525 a.C., per la prima volta esposta al pubblico. Largo spazio, infine, sarà dedicato anche alle collaborazioni con le istituzioni italiane e piemontesi, in particolare: il Museo Egizio di Torino; l’Accademia delle Scienze di Torino; l’Archivio Storico, il Museo di Anatomia e il Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino; e il Museo Camillo Leone di Vercelli oltre al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
Podcast, concerti e visite guidate
Cipro. Crocevia delle civiltà non si esaurisce nel percorso espositivo: l’inaugurazione della mostra è stata preceduta dalla pubblicazione di un podcast realizzato dagli studenti della Scuola Holden con il coordinamento dell’autore e regista Alessandro Avataneo. Partendo da alcuni dei reperti presenti nell’allestimento e dal dialogo con gli archeologi, i giovani storyteller hanno raccontato in dieci puntate il rapporto tra Cipro e il Piemonte, tra i fratelli Palma di Cesnola e la contemporaneità, attraverso gli occhi e le parole di un inedito Mediterraneo. Il pubblico avrà l’occasione di espandere l’esperienza di visita partecipando inoltre alle numerose attività collaterali che animeranno i prossimi mesi. Dal 16 luglio al 27 agosto, ogni venerdì alle ore 21 ad eccezione di sabato 14 agosto, la corte e i giardini dei Musei Reali ospiteranno un ciclo di concerti Torino. Crocevia di sonorità in collaborazione con il Conservatorio Statale di Musica Giuseppe Verdi di Torino. Fiati, percussioni, archi e chitarre accompagneranno gli ascoltatori in un viaggio musicale che porta Torino al centro di diverse sonorità del Mediterraneo e attraversando l’Oceano, come fece a metà Ottocento Luigi Palma di Cesnola, fino al jazz americano. Chi parteciperà ai concerti avrà la possibilità di fruire, in un pacchetto unico dedicato, della visita serale alla mostra, aperta in via straordinaria fino alle 23.30.
La mostra conta inoltre su una collaborazione eccezionale per la ricostruzione delle sonorità antiche: anche la band torinese Eugenio in Via di Gioia si è lasciata affascinare dal viaggio archeologico nella terra di Afrodite, collaborando con i curatori per ricostruire e interpretare le sonorità antiche che saranno apprezzabili all’interno dello spazio destinato al Sacro, alla dea e ai suoi miti.
Dal 17 luglio sarà inoltre possibile, camminando tra i viali ombrosi dei Giardini Reali, conoscere le essenze “navigando” verso Cipro. L’isola, massimo produttore nell’antichità di profumi dedicati alla dea Afrodite, sarà mostrata ai visitatori tramite esperienze multisensoriali e olfattive: piccoli gruppi verranno condotti alla scoperta delle fragranze antiche, in un viaggio nei secoli tra Oriente e Occidente.
Oltre alle visite guidate su prenotazione in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo, per promuovere una fruizione dei Musei sempre più accessibile è previsto un ciclo di visite guidate in LIS – Lingua dei Segni Italiana, che offrirà l’opportunità ai non udenti e ipoudenti di avvicinarsi al percorso espositivo in forma inclusiva e partecipata.
MUSEI REALI TORINO
www.museireali.beniculturali.it
Orari
Da mercoledì 30 giugno 2021 a domenica 9 gennaio 2022, la mostra sarà aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18).
NOTTE EUROPEA DEI MUSEI. SABATO 3 LUGLIO 202, APERTURE STRAORDINARIE SERALI CON INGRESSO A 1 EURO
In occasione della diciassettesima edizione della Notte Europea dei Musei, organizzata dal Ministero della Cultura francese con il patrocinio di UNESCO, Consiglio d’Europa e ICOM, sabato 3 luglio 2021 apertura straordinaria serale a Palazzo Carignano, Villa della Regina, Castello di Racconigi e Forte di Gavi, con ingresso al costo simbolico di 1 euro (eccetto le gratuità previste per legge).
A Palazzo Carignano le magnificenti sale degli Appartamenti dei Principi sono aperte al pubblico dalle 18 alle 21, con ultimo ingresso alle ore 20. Nel pomeriggio sono, inoltre, in programma concerti, accessibili però con l’acquisto del biglietto a tariffa ordinaria, nell’ambito della rassegna musicale Le Nvove Mvsiche, promossa in collaborazione con l’Associazione Musicaviva: alle ore 16 e 17, nel Salone dell’Appartamento di Mezzanotte, il Duo Vitalis, composto da Lorenzo Cion e Xincheng Zhao, esegue alla chitarra musiche di Mario Castelnuovo-Tedesco e Isaac Albeniz.
Il complesso museale di Villa della Regina, sulle pendici della collina torinese, attende i visitatori dalle 18 alle 21, con ultimo ingresso alle ore 20, un’opportunità per ammirare, anche verso il tramonto, lo spettacolare panorama di Torino su cui si affaccia la residenza con la sua straordinaria cornice verde. In concomitanza con Palazzo Carignano, nel pomeriggio si tengono concerti nell’ambito della rassegna musicale Le Nvove Mvsiche, sempre previo acquisto del biglietto a tariffa ordinaria: alle ore 16 e 17 Celeste Di Meo esegue al violino musiche di J.S. Bach e E. Ysaye. La rassegna prosegue domenica 4 luglio alle ore 10.30 e 11.30, con l’Ensemble vocale IKOS che interpreta musiche di G.P. Palestrina, O. Di Lasso e J.S. Bach.
Il Castello di Racconigi propone, invece, un suggestivo itinerario notturno, in orario 19.30-22.30, con visite accompagnate in gruppo ogni mezz’ora fino alle 22. Il percorso, che si snoda fino agli ambienti di rappresentanza del Primo piano nobile, comincia al piano terreno, permettendo di visitare non solo la galleria del Fregio palagiano, ma anche, nel suo primo giorno di apertura al pubblico, la mostra Storie dal mondo in Castello, allestita nella Cappella settecentesca con oggetti selezionati dalla raccolta di armi e oggetti etnografici del Deposito Armeria, uno dei segmenti inediti e più sorprendenti del patrimonio della Castello rimasto sinora nascosto agli occhi dei visitatori.
Al Forte di Gavi, in orario 17.30-19.30, si possono rivivere le rocambolesche fughe dei militari tenuti prigionieri nel Forte durante la seconda guerra mondiale: dall’evasione del maggiore americano Jack Pringle nel 1943 a quella del generale Marras nel 1944, per proseguire con le traversie del tenente colonnello Teucci, di due sottoufficiali e dodici soldati, con l’accompagnamento di letture dai verbali dell’epoca. Le visite sono accompagnate in gruppo con partenza ogni ora (17.30, 18.30, 19.30). Nel corso del pomeriggio, dalle ore 14.30 alle ore 20, in programma una performance “art specific” in cui quindici artisti, posizionati in diversi punti del Forte, ne rappresentano gli aspetti più suggestivi attraverso l’utilizzo di tecniche artistiche e linguaggi creativi diversi.
Prenotazione obbligatoria per l’ingresso nelle sedi museali e per la partecipazione agli eventi: tutte le info sono disponibili sul sito web http://polomusealepiemonte.beniculturali.it/
MONCALIERI SOTTO LE STELLE, VISITE GUIDATE AL CENTRO STORICO
1-31 LUGLIO 2021
In occasione dell’iniziativa “Moncalieri. Ogni passo una scoperta”, l’Associazione Amici del Real Castello e del Parco di Moncalieri –da oltre dieci anni impegnata nella valorizzazione del centro storico cittadino e del Castello Reale –propone percorsi guidati gratuiti alla scoperta del cuore della città per concludersi davanti a Palazzo Civico dove, nell’ambito del programma estivo di eventi cittadini, si terrà uno spettacolo di video mapping. La visita comincia con una breve introduzione storica sulla nascita di Moncalieri e della piazza maggiore, oggi intitolata al primo re d’Italia, raccontando il Palazzo Comunale con i palazzi e le chiese limitrofe. Il percorso si sviluppa poi tra le strade del centro, ricche di edifici che raccontano la gloriosa storia della città, così strettamente legata al suo passato sabaudo e non solo: dal Real Collegio Carlo Alberto alla Contrada dei Signori, dalla Chiesa di Santa Croce al Monastero delle Carmelitane Scalze, per arrivare infine davanti al monumento simbolo della città, il Castello Reale, e concludersi con un calice di vino. Le visite si terranno tutti i giovedì, venerdì e sabato di luglio alle ore 21:15(durata della visita 1h30, massimo 15 persone). È possibile prenotare la propria partecipazione entro le ore 19del giorno precedente la visita all’indirizzo e-mailamicicastellomoncalieri@gmail.com(in caso di disponibilità di posti sarà possibile prenotarsi anche la sera stessa dell’evento presso lo stand di Moncalieri Giovane).
ACCADEMIA DI FORMAZIONE TEATRALE “MARIO BRUSA”, OFFERTA DIDATTICA E PROFESSIONALE
Si è conclusa presso la Giardiniera Reale del Circolo degli Artisti di Torino, la presentazione dell’Accademia Diffusa di Formazione Teatrale Mario Brusa, con ospite d’eccezione Arturo Brachetti, il quale è stato omaggiato della prima tessera quale Socio Benemerito e la bella scultura opera di Francesco Marinaro rappresentante il Bogo, nume tutelare del Circolo degli Artisti. Brusa e i docenti della scuola, hanno presentato corsi e progetti, in vista di un anno ricco di studi e copioni, sotto l’egida dello storico Circolo degli Artisti di Torino. L’offerta didattica e professionale dell‘Accademia di Formazione Teatrale “Mario Brusa” si articola in tre percorsi distinti a seconda delle finalità dei frequentanti, seguendo il modello dell’Alta Formazione Artistica. Sarà infatti avviato un Triennio Propedeutico di avvicinamento al teatro (100 ore annue); un Biennio di Base (300 ore annue), un Biennio Accademico vero e proprio (900 ore annue).Corso Propedeutico di formazione teatraleCorso triennale, un incontro settimanale di 3 ore. Monte ore annuo: 100 ore. Il corso è aperto a tutti, al fine di avvicinare alla pratica della scena teatrale chiunque possa essere interessato senza necessariamente avere fini professionali.Materie: Dizione e ortoepia, Improvvisazione, espressione corporea, Recitazione. Corso di Base di formazione teatrale Corso biennale, tre incontri settimanali di 3 ore. Monte ore annuo: 300 ore È un percorso introduttivo alla professione che garantisce una preparazione di base dell’attore. Vi si accede previo incontro preliminare.Materie: Dizione e ortoepia, Prosodia e metrica, Linguaggi del corpo e della maschera, Espressione corporea, Educazione al canto e alla voce, Improvvisazione, Recitazione teatrale.Corso Accademico di formazione teatrale Corso biennale, 5 incontri a settimana per un totale di 25 ore di lezione. Monte ore annuo: 900 ore. Percorso completo di forte disciplina per la formazione tecnica e culturale di un attore professionista. È indirizzato a coloro che desiderano intraprendere la professione d’attore sia teatrale che cinematografico. Vi si accede previo incontro-audizioneMaterie: Dizione e Ortoepia, Educazione al canto e alla voce, Linguaggi del corpo e della maschera, Danza, Recitazione e interpretazione teatrale, Recitazione cinematografica e televisiva, Recitazione al microfono, Improvvisazione e teatro popolare di tradizione, Drammaturgia, Storia del Teatro.Altri corsi specifici, stages e masterclass si affiancheranno al percorso più propriamente teatrale, come completamento e specializzazione del mestiere dell’attore:Cinema & MultimediaDoppiaggioScrittura e DrammaturgiaSono inoltre previsti corsi di Teatro Ragazzisuddivisi per fasce d’età con incontri di due ore consecutive settimanali.
DOMODOSSOLA. VERTIGINE. VISIONI CONTEMPORANEE DELLA MONTAGNA
a cura di Giorgio Caione, Casa De Rodis (Domodossola – VB) dal 4 luglio al 5 settembre 2021.
Il tema è declinato grazie alle opere di 21 artisti contemporanei che investigano attraverso media diversi i molteplici aspetti legati all’immaginario della montagna. Un percorso che si apre allo spettatore nelle opere di Fabrizio Albertini, Salvatore Astore, Joseph Beuys, Enrica Borghi, Marta Dell’Angelo e Gohar Martirosyan, Frenzy, Daniele Galliano, Simone Geraci, Daniele Giunta, Marcovinicio, Irene Pessino, Federico Piccari, Laura Pugno, Pierluigi Pusole, Franco Rasma, Turi Rapisarda, Giovanni Rizzoli, Luigi Stoisa, Gosia Turzeniecka, Velasco Vitali.
La mostra inizia con un omaggio al maestro tedesco Joseph Beuys nel centenario della nascita: un suo piccolo disegno e il manifesto originale de “La rivoluzione siamo Noi”, ma anche due fotografie di Turi Rapisarda dove Beuys pianta un albero nel piccolo paese di Bolognano, sull’appennino abruzzese. Il catalogo, un percorso tra testi critici, immagini e riflessioni degli artisti in mostra, include un testo di Michele Bonuomo, storico dell’arte e giornalista che, nella sua lunga e importante carriera, ha conosciuto anche Beuys, punto di partenza di questo viaggio montano.
ACCADEMIA ALBERTINA.”LE DONNE NELL’ARTE”, VISITE GUIDATE
Sabato 3 luglio ore 11.30–14.30 –16.00
Le porte della nostra Accademia si apriranno nuovamente al pubblico per svelare i tesori della nostra Biblioteca, in un tour tutto al femminile: tra sale storiche, documenti, opere e libri antichi conservati nei caveau segreti e raramente esposti, scopriremo insieme che l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino è stata fondata e frequentata da mitiche donne ed è oggi presieduta da una donna: Paola Gribaudo. I nostri libri si apriranno sulle tante storie al femminile per raccontarvi personaggi celebri come la pittrice Evangelina Alciati, allieva di Giacomo Grosso, o meno noti come la raffinata illustratrice Carla Ruffinelli, passando per le suggestive vicende della suora pittrice Orsola Maddalena Caccia e incontrando una lunga galleria di figure femminili: Muse ispiratrici per l’Arte di tutti i tempi!
Costo visita guidata: 7euro+ biglietto d’ingresso Biglietto d’ingresso: INTERO 7 euro, RIDOTTO 5 euro, GRATUITO con Abbonamento Musei Prenotazione obbligatoria: pinacoteca.albertina@coopculture.it
TORRE PELLICE. PINO MANTOVANI IL DOPPIO TRA RITRATTI E AUTORITRATTI
Mostra a cura di Andrea Balzola e Luca Motto
3 luglio –31 agosto 2021
Opening 3 luglio 2021 ore 17.00
La Galleria Scroppo di Torre Pellice presenta, dal 3 luglio al 31 agosto 2021, la personale PINO MANTOVANI. Il doppio tra ritratti e autoritratti a cura di Andrea Balzola e Luca Motto. La personale esibisce al pubblico una trentinadi opere di Pino Mantovani, artista, curatore e storico dell’arte, sulle tematiche di ritratto, autoritratto e figure doppie. La mostra è un tributo dell’Amministrazione comunale a Mantovani per l’attenzione che da sempre ha dedicato nei confronti della promozione dell’arte contemporanea a Torre Pellice, seguitando idealmente la visione di Filippo Scoppo. Leggerezza e rarefazione, unite all’intensità espressiva, sono modalità distintive della sua opera: le sue figure, che nella pratica costante del disegno (e anche dell’incisione diretta su lastra) emergono da libere matasse o tratteggi di segni veloci e continui, sulla tela sono risolti con gesti che non riempiono mai, accennano, cercano l’essenziale, privilegiano l’incompiuto, con risonanze spontanee, che intrecciano e rielaborano tracce della straordinaria cultura visiva di Mantovani: dalla pittura quattrocentesca a Rembrandt, dalla Secessione viennese a Rothko. Anche le campiture cromatiche estese sono vibranti ed esaltano il disegno, leggero ma sempre molto sicuro, del corpo ritratto. Spesso compare il tema del doppio, una figura che si ripete o che si confronta con un altra, creando un misterioso ed evocativo dialogo silenzioso, sospeso, reale e metafisico nello stesso tempo. Nato a Bagnolo Mella (Brescia) nel 1943,Pino Mantovani vive e lavora a Torino, è artista, curatore e storico dell’arte, allievo di Paulucci, Davico, Calandri, Franco all’Accademia Albertina, dove in seguito è stato docente di “Storia e metodologia della critica d’arte. Esordisce nella pittura a metà degli anni Sessanta, esponendo dagli anni Settanta in molte personali (gallerie Weber, Peola, Carlina, Davico) e collettive. Noti critici hanno scritto sulla sua opera: Passoni, Bonous, Fossati, Bartoli, Dragone, Balzola, Cavallo, Bellini, Fanelli, Rosci, De Bartolomeis, Mulatero, Poli. In tempi recenti, dopo una mostra antologica della Regione Piemonte nel 2007, ha esposto in un ciclo di mostre personali nei musei russi e nel 2021 presso la Civica Galleria d’arte contemporanea Filippo Scroppo di Torre Pellice. La prima produzione pittorica di Mantovani è dedicata a opere molto grandi: “finestre” o “luoghi”, ampie superfici vibranti di tempere monocrome o bicrome, attraversate da sottili segni o composte da grandi quadrati. Spazi immersivi, come la pittura dell’amato Rothko, che assorbono lo sguardo, impregnandolo nella tela insieme al colore e al non colore. Poi, a metà degli anni Ottanta, sulle superfici cromatiche modulate sulla tela grezza, compaiono le figure, inizialmente angeli, evocati dalla più nobile iconografia pittorica, in seguito sagome ieratiche e mitologche, fuori dal tempo, infine ritratti e autoritratti.
SI TRASFERISCE A BAVENO LA MOSTRA “ITINERARI DEL ROMANICO TRA MONTORFANO E GOLFO BORROMEO”
Inaugurazione
Domenica 4 luglio ore 16.30
Sagrato della chiesa dei SS. Gervaso e Protaso
La mostra ITINERARI DEL ROMANICO TRA MONTORFANO E GOLFO BORROMEO, scaturita dall’omonimo progetto e che ha offerto molte novità sulle chiese romaniche del territorio, viene inaugurata a Baveno, dove sarà ospitata all’interno del Battistero. L’esposizione, articolata in 15 pannelli con immagini, rilievi e testi informativi in italiano e inglese sulle 15 chiese oggetto dello studio, arricchita ora con un nuovo pannello dedicato al Battistero romanico di Baveno, verrà inaugurata domenica 4 luglio alle 16.30, sul sagrato della chiesa dei SS. Gervaso e Protaso (in caso di cattivo tempo nel centro culturale Nostr@domus). Ad introdurre la mostra saranno le autrici dello studio, Eleonora Casarotti e Chiara Ribolla, che proporranno un approfondimento sulle novità emerse sulla chiesa e sul battistero di Baveno grazie al loro lavoro, che, ricordiamo, è stato promosso e coordinato dal Gruppo Archeologico e dal Museo di Mergozzo con il contributo di Fondazione Comunitaria VCO (bando piccoli progetti 2019) ed il sostegno dei Comuni di Mergozzo, Verbania e Baveno e del Lions Club Verbano Borromeo. Importante è stata la collaborazione scientifica delle Università di Pavia e Torino e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli, e la collaborazione operativa, oltre che dei volontari del GAM e del Museo Archeologico di Mergozzo, del Museo del Paesaggio. Per la partecipazione all’evento inaugurale si richiede PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA da effettuare tel. 0323 924632 SMS o Whatsapp +39 345 7936361
info@bavenoturismo.it
La mostra sarà in seguito visitabile con ingresso libero e gratuito presso il Battistero di Baveno fino al 31/8/2021 tutti i giorni ore 9-18.
MAGLIANO ALFIERI. CREATIVAMENTE ROERO CON ELENA FRANCO
Arte e ricerca per riflettere sull’identità del territorio. Con Creativamente Roero, l’artista Elena Franco ha realizzato una mappa di comunità con gli abitanti di Magliano Alfieri.
È stata rimandata a settembre 2021 a causa delle restrizioni dovute alla pandemia la terza edizione delle residenze d’artista di Creativamente Roero, il cui tema è “A due passi dal mare”, a cura di Patrizia Rossello. Coinvolte quest’anno sono le artiste Enrica Borghi, Elena Franco, Marta Fontana e Seçil Yaylalı, ospitate rispettivamente dai Comuni di Ceresole d’Alba, Magliano Alfieri, Montà d’Alba e Santa Vittoria. Posticipata la fase vera e propria di soggiorno delle artiste nei borghi del Roero e di creazione delle opere, della durata di circa 15 giorni – per realizzare, anno dopo anno, un “museo diffuso” nel territorio – le 4 protagoniste hanno continuato a portare avanti anche nell’anno pandemico il loro lavoro di ricerca e pre-produzione, svoltosi da remoto o in presenza.
Dopo la fase di sopralluogo e conoscenza ha recentemente concluso il primo momento di scambio con la comunità di Magliano Alfieri (CN) Elena Franco, architetto, fotografa e artista, che per l’opera finale della sua residenza nel borgo ha immaginato un percorso culturale e artistico diffuso in diversi punti del Comune, tra ambienti interni ed esterni. Medium protagonista di queste installazioni sarà la fotografia, che restituirà ai visitatori del futuro itinerario a tappe tutto il complesso lavoro di ricerca svolto dall’artista assieme alla comunità locale.
Quella di Elena Franco si configurerà come un’opera d’arte collettiva e diffusa, che testimonierà sì la presenza del mare nel Roero milioni di anni fa (come si può osservare dalle conchiglie e dai fossili che ancora oggi si trovano camminando tra le sue rocche e di cui sono ricchi gli ecomusei della zona), ma raccoglierà al contempo un ritratto corale di memorie e voci della comunità che oggi popola Magliano Alfieri, in un ponte tra passato e presente.
UNA MAPPA DI COMUNITÀ PER MAGLIANO ALFIERI
In questa primavera 2021, Elena Franco ha realizzato dei workshop che hanno visto partecipi i membri della locale Commissione comunale consultiva giovani e della Commissione comunale consultiva turismo ed eventi, effettuati con lo scopo di dare vita a una “mappa di comunità”.
Questa metodologia, pratica etnografica utilizzata dagli ecomusei a partire dagli anni ‘80, è nata per dare alle popolazioni la possibilità di rappresentare il proprio patrimonio culturale, il sapere raccolto negli anni e i tratti distintivi del paesaggio così come viene percepito e vissuto dalle comunità che lo abitano, tra memorie, tradizioni, cambiamenti e visioni per l’avvenire. Uno strumento e processo culturale che raccoglie insomma l’essenza più intima di un luogo, quella che più facilmente può sfuggire ad altre tipologie di studi e classificazione, pensata per trasmettere questo bagaglio identitario eterogeneo alle nuove generazioni.
A Magliano Alfieri, gli incontri tra l’artista e la comunità hanno avuto come risultato la creazione di veri e propri manufatti cartografici, particolarmente apprezzati dalle persone coinvolte. L’esito positivo di questi processi ha convinto inoltre i cittadini a continuare con questa metodologia per creare autonomamente ulteriori “mappe” identitarie per il Comune, andando a costituire, nel tempo, un vero e proprio archivio del territorio.
CASTELLO DI RIVOLI. A.B.O. THEATRON. L’ARTE O LA VITA
Coordinamento e sviluppo curatoriale: Andrea Viliani
Concept: Carolyn Christov-Bakargiev e Achille Bonito Oliva
Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e il CRRI (Centro di Ricerca Castello di Rivoli) presentano la mostra A.B.O. THEATRON. L’Arte o la Vita che indaga la figura di uno dei più importanti storici dell’arte, critici e curatori contemporanei, Achille Bonito Oliva (Caggiano, 1939). Dopo la mostra dedicata ad Harald Szeemann nel 2019, organizzata in collaborazione con il Getty Research Institute di Los Angeles, la mostra dedicata ad Achille Bonito Oliva costituisce il secondo capitolo del grande progetto dedicato dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e dal CRRI ai più autorevoli curatori d’arte contemporanea del XX e XXI secolo. A.B.O. THEATRON. L’Arte o la Vita è stata sviluppata curatorialmente da Andrea Viliani, Responsabile e Curatore del CRRI sulla base di un concetto di Carolyn Christov-Bakargiev e Achille Bonito Oliva, con un Comitato scientifico composto da Marcella Beccaria, Capo Curatore e Curatore delle Collezioni del Museo, e Cecilia Casorati, Laura Cherubini, Stefano Chiodi, Paola Marino, storici dell’arte e curatori che negli anni hanno seguito con particolare attenzione la ricerca e l’attività saggistica e espositiva di Achille Bonito Oliva. La mostra raccoglie opere d’arte, documentazione di allestimenti, materiale d’archivio e una grande selezione di materiali televisivi gentilmente concessi da Rai Teche. Tra le più recenti partecipazioni mediatiche del critico d’arte è la conversazione di Bonito Oliva con Harry Styles commissionata da GUCCI per GucciFest. Tra i capolavori in mostra figura l’opera Primo piano labbra (1965) di Pino Pascali presente nella prima mostra del curatore alla Libreria-Galleria Guida a Napoli nel 1966. In mostra anche il capolavoro Lo Spirato (1968-73) di Luciano Fabro presente in Contemporanea nel 1973, oltre a una serie di importanti opere della Transavanguardia tra le quali Silenzioso mi ritiro a dipingere un quadro (1977) di Mimmo Paladino, Cani con la lingua a spasso (1980) di Enzo Cucchi, Sinfonia incompiuta (1980) di Sandro Chia, Il cerchio di Milarepa (1982) di Francesco Clemente e Testa dell’artista cosmico a Torino (1984-85) di Nicola De Maria. In mostra anche La Luna (1968) di Fabio Mauri esposto in Vitalità del negativo, 1970; Metrocubo d’Infinito (1966) di Michelangelo Pistoletto e Articolazione totale (1962) di Francesco Lo Savio esposti in Minimalia nel 1997-99, nonché TV-Buddha Duchamp-Beuys (1989) di Nam June Paik presente nella mostra Tribù dell’Arte, 2001. Di particolare interesse anche Fountain (1917-64) di Marcel Duchamp.
RICETTO PER L’ARTE – AGORÀ DELLA VALSUSA
“Ricordando Gino Donè partigiano italiano e rivoluzionario cubano” inaugurazione venerdi 2 luglio 2021 ore 18.00
Il Circolo Valle Susa Associazione Nazionale di Amicizia Italia Cuba e il Ricetto per l’Arte – Agorà della ValSusa – in occasione della manifestazione partigiana al Colle del Lys – con il patrocinio del Comune di Almese, Comune di Rubiana, Unione Montana Alpi Graie, Unione Montana Valle Susa – propongono la mostra “Ricordando Gino Donè partigiano italiano e rivoluzionario cubano”. La mostra viene presentata per la prima volta in Italia dopo essere stata esposta a Cuba, all’Avana nel novembre 2019, in occasione dei festeggiamenti dei 500 anni della capitale cubana. L’esposizione presenta fotografie realizzate da Pier Carlo Porporato e dal professor Gilberto Forneris, soci del Circolo Valle Susa dell’Associazione di Amicizia Italia Cuba, che illustrano il backstage del documentario Cuba Libre realizzato nel 2006 in occasione del 50nario del desembarco del Granma (l’atto di inizio della rivoluzione cubana). Una produzione realizzata in collaborazione tra Italia e Cuba da LibLab (produzione torinese) e Mundo Latino televisione cubana, con la regia del torinese Liborio Labbate e del cubano la partenza dal Messico dell’ imbarcazione, mitica, “Granma”. Al documentario partecipa anche Gino Donè, da pochi anni rientrato in Italia dopo la sua vita passata in America: partigiano italiano di San Donà del Piave e rivoluzionario cubano, unico europeo a partecipare alla rivoluzione cubana, diventando amico di Ernesto Chè Guevara. Nel documentario e nel backstage si vedono le immagini dell’abbraccio tra Gino Donè e Fidel Castro dopo 50 anni che non si incontravano, nel giorno stesso dell’ultima apparizione in pubblico del Comandante Fidel prima della sua malattia e il ritiro dalla vita politica.La mostra è arricchita da una serie di documenti storici sulla vita avventurosa, partigiana e rivoluzionaria di Gino Donè, dall’archivio personale del Comandante Arsenio Garcia Davila, uno degli espedizionarios e suo grande amico.Per ricordare il partigiano dei due mondi, sono esposti anche quattro Cartel cubani, serigrafie di grande formato della cultura grafica cubana, una interpretazione su Gino Donè da parte di 4 giovani e affermati grafici, realizzate in collaborazione con il “Centro Studi Cartel Cubano di Venezia” del 2018 in occasione delle celebrazioni dei 10 anni dalla sua scomparsa.Durante l’esposizione presso il Ricetto per l’Arte – Agorà della Valsusa- sarà possibile vedere la proiezione del documentario “Cuba Libre” e conoscere attraverso libri, pubblicazioni e oggetti messi a disposizione dei visitatori, la cultura del paese caraibico.
Mostra: “Ricordando Gino Donè partigiano italiano e rivoluzionario cubano”
Luogo: Ricetto per l’Arte – Agorà della Valsusa
Periodo: dal 2 al 18 luglio2021
Orari: mercoledì dalle 10.00 alle 12.30, venerdì 10.00-12.30 e 15.00-18.00 su prenotazione, sabato e domenica dalle 15.00 alle 18.30.
Info e prenotazioni: Associazione Culturale Cumalè – cumale.ass@gmail.com
Tel : 328 9161 589
AL VIA IL CONCORSO CINEMATOGRAFICO NAZIONALE LIBERAZIONI – LE ARTI DENTRO E FUORI
Giovedì 1 luglio, ore 21.15, Cinema Massimo sala 2
ANTEPRIMA REGIONALE di Cattività di Bruno Oliviero
(Via Giuseppe Verdi, 18 – Torino)
Giovedì 1 luglio, alle ore 21.15 nella sala 2 del Cinema Massimo di Torino, si dà ufficialmente il via alle iscrizioni per partecipare alla terza edizione del concorso cinematografico nazionale LiberAzioni – le arti dentro e fuori, primo passo di avvicinamento al festival LiberAzioni che si svolgerà in autunno. Il lancio del concorso è accompagnato dall’anteprima regionale del film Cattività di Bruno Oliviero (2020, 80’) che racconta l’esperienza unica del teatro in carcere per un gruppo di detenute della sezione femminile della casa circondariale di Vigevano, sottoposte a un regime di Alta sicurezza. Il documentario attraversa il percorso di formazione ed emancipazione emotiva, artistica e professionale di un gruppo di otto donne segnate da esperienze estremamente dure e faticose con le quali lavora da diversi anni, con grande rigore e umanità, il regista teatrale Mimmo Sorrentino che sarà in sala insieme ad Oliviero a presentare il film. A moderare l’incontro sarà Valentina Noya, progettista dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema e direttrice del festival LiberAzioni. “Il progetto LiberAzioni – festival delle arti dentro e fuori – dichiara la direttrice Valentina Noya – è nato con l’intento di sollecitare e promuovere la creatività attorno al tema del carcere e della pena e in particolare creare, attraverso laboratori a beneficio delle detenute e dei detenuti del carcere di Torino, eventi culturali, opportunità di incontro, conoscenza e scambio tra chi in carcere vive e il territorio che il carcere ospita. Il progetto si svolge a Torino, ma ha un respiro nazionale quanto di catalizzatore della comunità locale. Due concorsi, di cinema e scrittura, quest’ultimo esclusivamente destinato a detenuti delle carceri d’Italia, avranno la propria restituzione tra fine settembre e la prima metà di ottobre 2021; posso però fin da ora anticipare che tra gli eventi artistici del festival inaugureremo una mostra fotografica di Stefania Bosso sull’ultimo spettacolo teatrale nel carcere di Volterra della Compagnia della Fortezza di Armando Punzo, a Palazzo Barolo, dal 25 settembre. A livello locale, nel quartiere Le Vallette di Torino, abbiamo portato avanti i laboratori artistici esterni e interni al carcere Lorusso e Cutugno, fino al sopraggiungere della prima ondata pandemica: da allora non essendo stato più possibile avere accesso in carcere, abbiamo convertito le nostre forze in una campagna di raccolta fondi dal marzo del 2020 per aiutare i detenuti in uscita senza casa e senza un supporto relazionale o familiare.”
“Il senso del film-documentario Cattività – dichiara il regista Bruno Oliviero – si sviluppa seguendo, all’interno delle giornate di uscita che hanno vissuto le detenute grazie allo spettacolo sulla loro infanzia, i dettagli del modo in cui reagiscono di volta in volta a queste ‘giornate particolari’. I loro stupori per l’accoglienza che ricevono, i loro modi per difendersi dalle troppe emozioni, le loro durezze, il rapporto che cresce ad ogni uscita con le loro guardie, il loro essere quasi stordite dal rapporto che instaurano con il pubblico o con le persone che vogliono imparare da loro come fare teatro. La regia è il risultato della scelta di filmare nella loro interezza e lunghezza proprio quelle ‘giornate particolari’ non filmando solo lo spettacolo ma ciò che accade nelle pause, negli interstizi degli messe in scena e delle incombenze carcerarie. Momenti nei quali si registra, man mano che il film va avanti, qualcosa di sempre più doloroso mentre i loro occhi scoprono l’enormità della normalità del mondo fuori.”
LiberAzioni è un progetto a cura di
Associazione Museo Nazionale del Cinema, Antigone Piemonte, Cooperativa Etabeta e Lacumbia Film. Il bando di concorso rimarrà aperto fino al 31 agosto 2021.