CRONACA – Torino. “Arrestatemi, sono stufo di non poter più spacciare quando voglio per l’obbligo di firma”
E’ successo la scorsa domenica mattina: un venticinquenne marocchino si è presentato al corpo di guardia del Comm.to Madonna di Campagna; in stato di ubriachezza, pretendeva dagli agenti di essere arrestato ed accompagnato in carcere in quanto “stufo” di non riuscire più ad esercitare l’attività di spaccio negli orari a lui più congeniali a causa dell’obbligo di firma a cui è sottoposto. L’uomo, inizialmente, effettuava una resistenza passiva all’allontanamento, riferendo che sarebbe rimasto davanti al Comm.to, citofonando insistentemente e impedendo l’accesso agli altri utenti fino a quando non avrebbe ottenuto quanto richiesto. Anche all’arrivo di una Volante sul posto, non demordeva, affermando che lo Stato Italiano fosse “complice del suo malessere” impedendogli di fatto l’unica attività fonte di sostentamento per lui. Seguivano minacce di morte ai poliziotti e pugni contro il plexiglass della Volante sulla quale veniva trasportato negli uffici della Polizia Scientifica per il fotosegnalamento, essendosi rifiutato di fornire i documenti di identità. Il giovane, con numerosi precedenti penali a suo carico, è irregolarmente residente in Italia e inottemperante a diverse espulsioni; al termine delle attività di polizia veniva denunciato a piede libero per interruzione di pubblico servizio, resistenza e minaccia a P.U., rifiuto di fornire le proprie generalità. Capito che era stato rimesso in libertà dopo la denuncia, il venticinquenne ritornava davanti al Comm.to, questa volta con fare più aggressivo, e si sedeva dinanzi alla porta principale, ostruendo l’accesso e l’uscita dall’edificio. Questa volta, all’arrivo dei poliziotti, il giovane esercitava una resistenza attiva nei loro confronti, scagliandosi con veemenza al loro indirizzo con l’intento di colpirli, tanto che era necessario contenerlo. Pertanto, i poliziotti lo hanno arrestato per violenza, minaccia e resistenza a Pubblico Ufficiale, nonchè sanzionato amministrativamente per ubriachezza molesta.