Chieri. Auto in sosta tra Zoldana, Biblioteca e Tabaccaio
Caro e fido Centotorri,
vengo teco a lamentare
ché non voglio far lo gnorri,
anzi vado a argomentar.
Tu sai che la biblioteca
egli è un posto frequentato
ché saggezza al mondo arreca,
ma io debbo dubitar.
Ognidì che Iddio ci dona
vedi cose scandalose:
sulla strada ogni persona
senza testa a folleggiar.
Nello spazio che a corriera
il Comune ha dedicato
-io ti dico cosa vera-
veggo auto ed apecar.
Poi dinnanzi al gelataio,
che ci rende ben golosi,
là succede un gran bel guaio:
un delirio senza par.
Ogni tanto arriva il busse
(quel che trenta chiama il volgo),
che approdare se volesse,
lui dovrebbe strombazzar.
Certo è ver che un minutino
chiede ognora il fumatore
per andar dal tabacchino
e acquistare da fumar.
Ma il minuto mai non cessa,
sono cento i fumatori:
quella sosta non concessa
il pedon farà arrabbiar.
Ecco quindi il parapiglia,
auto storte e senza legge:
certo non mi meraviglia
che mi senta canzonar.
Tutti furbi (grr che bile!)
quei che il loro deretano
han poggiato sul sedile;
e noi pochi a protestar.
Dove stanno le maniere,
il decor del tempo andato?
Sono peggio delle fiere:
che lo dico, dico a far?!
Alla fin di mie lagnanze,
temo inutili e moleste,
ora s’aprano le danze
di chi vuole commentar.
Vincenzo Tedesco