PIEMONTE ARTE: ZAGO, GIARDINI REALI, GHERLONE, SALUZZO, RACCONIGI, BAHAR H., FAVETTO, BIELLA, PARR, BARDONECCHIA, TOOMULTO, INTRA…
coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
IL CHIERESE ZAGO A ROCCA BRIVIO PER LA MOSTRA SU DANTE
L’artista chierese Leonardo Zago è presente con una sua opera alla grande mostra dedicata a Dante, che ha iniziato il suo tour in Italia dalla Rocca di Brivio, il castello degli Sforza adibito agli eventi di arte contemporanea. La mostra dedicata alla Divina Commedia dantesca è stata presentata dal critico Giorgio Grasso e vede la partecipazione di 333 artisti a livello nazionale,
I GIARDINI REALI APRONO AL PUBBLICO CON LA RESTITUZIONE DELLA FONTANA DEI TRITONI NEL GIARDINO DI LEVANTE, IL RESTAURO CONSERVATIVO DEL MURO DI CINTA, DEI BASTIONI E DEL TEATRO ROMANO
Dopo una lunga attesa durata oltre cinque anni, i Giardini Reali – cuore verde che abbraccia come una corolla il complesso dei Musei Reali di Torino – riaprono nella loro interezza per tornare ad essere patrimonio dei cittadini e di tutti gli amanti di garden art d’autore. Con l’importante lavoro di restauro e rifunzionalizzazione della Fontana delle Nereidi e dei Tritoni nel Giardino di Levante, del muro di cinta dell’antica fortificazione e dei Bastioni si completa così la restituzione di uno dei luoghi più suggestivi della città e di grande importanza per il suo alto valore storico ed artistico. Da oggi si potranno di nuovo percorrere gli eleganti viali geometrici che rivelano meraviglie botaniche, giochi prospettici e sculture, naturale proseguimento del percorso di visita che dalle sale di Palazzo Reale e della Galleria Sabauda fluisce verso l’esterno, ampliando ancor di più un’offerta culturale da vivere sia dentro che fuori. L’inaugurazione dei rinnovati sette ettari esterni sarà anche l’occasione per presentare al pubblico il recupero dell’area archeologica del Teatro di Augusta Taurinorum, che insieme alla Porta Palatina è il più importante monumento romano conservato in città. Dopo due anni di complesso restauro, il Teatro verrà consegnato ufficialmente dal Segretariato Regionale per il Piemonte del Ministero ai Musei Reali, che si prenderanno cura della sua apertura al pubblico.
I Giardini Reali, un’area verde urbana unica
Il grande intervento conservativo è l’ultimo tassello del progetto che nel 2020 ha riportato al suo antico splendore il Giardino Ducale e il Boschetto, nella porzione più storica dei Giardini Reali disegnati da André le Nôtre, architetto paesaggista di fiducia di Luigi XIV e già progettista dei giardini di Versailles, per mostrare all’Europa la ricchezza e il potere della Casa dei Savoia. I Giardini Reali costituiscono un’area verde urbana unica per valore monumentale e ambientale, si sviluppano nella porzione tuttora racchiusa dai Bastioni, su una superficie complessiva di circa sette ettari. Il primo impianto risale all’epoca di Emanuele Filiberto di Savoia (1528-1580). Il percorso comprende il Giardino Ducale, a nord del Palazzo Reale, il Giardino di Levante, risultante dell’ampliamento voluto da Carlo Emanuele II (1634-1675) e il Boschetto, nel settore nord-est.
Il muro di cinta dell’antica fortificazione e i Bastioni
Grazie ad uno specifico accordo di collaborazione con il Comune di Torino, i Musei Reali hanno avviato nel 2016 una vasta azione di recupero e valorizzazione del tratto più antico delle mura di fortificazione che si sviluppano all’interno dei Giardini Reali. Esteso su circa un chilometro e impreziosito dai due padiglioni settecenteschi detti Bastion Verde e Bastione di San Maurizio, è uno dei pochi elementi conservati fino ad oggi, che testimoniano la storica cinta muraria e il processo di stratificazione avvenuto nel tempo. Realizzato nella prima metà del Cinquecento sotto la dominazione francese, venne infatti riplasmato a più riprese durante i due secoli successivi nella città diventata capitale del Ducato ed è ritratto nel famoso dipinto di Bernardo Bellotto custodito nella Galleria Sabauda. Con l’obiettivo di restituire alla Città una presenza ormai cancellata dal degrado e dall’abbandono, l’antica opera muraria a scarpa è stata ripulita dalla vegetazione infestante e dai vecchi impianti e consolidata con l’eliminazione delle radici che erano cresciute tra le brecce dei mattoni; infine sono stati esplorati i condotti idraulici costruiti tra Cinque e Ottocento per il drenaggio dei giardini e il funzionamento delle fontane. Il pubblico si potrà nuovamente affacciare dall’alto delle mura godendo di un panorama mozzafiato sull’imponente struttura architettonica. Ma la vera novità sarà la riapertura della celebre rampa elicoidale che collega il Giardino Ducale con i giardini bassi, un tempo utilizzato per il trasporto dei vasi di agrumi e altre essenze fino alle Serre Reali in Corso Regina Margherita: un monumento ritrovato che permetterà un emozionante percorso in spazi mai aperti prima d’ora ai visitatori.
La Fontana delle Nereidi e dei Tritoni nel Giardino di Levante
Con il restauro della Fontana delle Nereidi e dei Tritoni, capolavoro di Simone Martinez, nipote di Filippo Juvarra, si è conclusa anche la valorizzazione del Giardino di Levante, dove si concentrano le essenze più antiche del parco. Grazie al sostegno della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e a un contributo di 270 mila euro del Ministero della cultura, è stato possibile ripristinare l’antico miroir che vede al centro il gruppo scultoreo in marmo bianco, realizzato secondo il gusto barocco, raffigurante una ninfa circondata da tritoni e creature acquatiche che si ergono dal bacino d’acqua. A completamento dell’intervento, sarà infine realizzato anche un impianto di illuminazione della fontana e dei viali circostanti, per consentire l’organizzazione di eventi aperti alla città.
Il Teatro Romano
Fulcro della vita sociale di Augusta Taurinorum, ritornato alla luce soltanto nel 1899 durante i lavori per l’ampliamento della Manica Lunga di Palazzo Reale, il Teatro Romano occupava un intero isolato a ridosso dell’angolo nordorientale della cinta muraria. Demolito in età tardoimperiale per ricavarne materiale da costruzione per gli edifici vicini e sotterrato dalle sue stesse macerie, è oggi uno dei simboli dell’origine della Città, negli ultimi 120 anni oggetto di scavi archeologici, lavori e ricerche da parte della Soprintendenza, che hanno fornito importanti dati sulla Torino antica. I resti della cavea semicircolare, del portico di retroscena e delle mura sono stati interessati da una serie di interventi di manutenzione, liberazione da sovrastrutture, verifiche archeologiche, restauro e allestimento scenografico che hanno consentito di recuperare le spazialità originarie e la leggibilità dell’architettura dell’antico monumento. Il nuovo percorso di visita, grazie a scelte di design degli elementi allestitivi e a una nuova illuminazione comunicativa dei caratteri architettonici, consentirà ai visitatori di ripercorrere i camminamenti e di meglio comprendere le parti dell’edificio, sia durante la visita in sito, sia nella visione serale dalle strade limitrofe.
Il Teatro è stato inoltre preparato al futuro utilizzo per spettacoli ed eventi culturali, grazie alla dotazione impiantistica appropriata e ad un pavimento tecnico facilmente montabile nelle stagioni di attività, a basso impatto conservativo e rispettoso delle testimonianze antiche. Per sostenere la cura e la manutenzione costante dell’immenso patrimonio dei Giardini, i Musei Reali hanno scelto di lanciare una campagna di tesseramento solidale con quattro tipologie di sottoscrizioni di valore e benefit crescenti, che daranno accesso a riduzioni esclusive e vantaggi speciali.
SILVANO GHERLONE: GALLERISTA E CULTORE D’ARTE
Gallerista, esperto d’arte, personalità della Torino tra gli anni Settanta e il 2004, Silvano Gherlone è scomparso domenica 11 luglio, lasciando un vuoto nell’ambiente che aveva lungamente frequentato e amato. Nato a Torino il 26 gennaio 1931, ha sviluppato un’intensa e qualificata attività all’interno dell’arte figurativa e fantastica con incontri, mostre personali e collettive promosse nell’accogliente spazio espositivo della centralissima Galleria Davico, in Galleria Subalpina 30. Una galleria che ha rappresentato una parte non indifferente della cultura torinese con il nome del fondatore “Davico”, come ha suggerito Bruno Gambarotta, e, in particolare, con il signorile impegno di Silvano Gherlone e, successivamente, con il gallerista e collezionista Emilio Gargioni, recentemente scomparso (in società con Renata Lattes, figlia del pittore e scrittore Mario Lattes) che ha affermato “noi che amiamo la pittura frutto di un mestiere eccelso, con una storia ogni volta diversa”. E in questa angolazione, la storia di Silvano Gherlone si snoda attraverso le figure di Tabusso e Kiki Macciotta, Italo Cremona e Soffiantino, Colombotto Rosso e Alessandri, creando nelle sale della galleria un punto di riferimento per parlare d’arte e confrontarsi con i problemi del settore, per trasmettere gli aspetti della cultura visiva tra Abacuc (Silvano Gilardi) e Giuseppe Bergomi, Velasco Vitali e Pontecorvo. Gli scambi culturali con la Galleria Forni di Bologna, le iniziative dell’Apgam (Associazione Piemontese Gallerie d’Arte Moderna), le vicende legate al mondo del calcio (il Torino, la grande passione), costituiscono altrettanti momenti della sua esperienza quotidiana. La galleria era, infatti, il suo mondo con le preziose incisioni di Calandri e Vincenzo Gatti, i metafisici paesaggi di Gregorio Calvi di Bergolo e gli acquerelli della Lequio, sino alle ricerche di Piero Gilardi, Alfredo Billetto, Giorgio Ramella e dello scultore Riccardo Cordero. Un lungo percorso, quindi, condotto con estrema misura, legato a una realtà continuamente rivisitata e aggiornata, scandita da una stagione irripetibile con la delicatezza poetica di Eandi e i miti di Theimer, l’essenza compositiva di Saroni, Ruggeri e Aimone e le pagine pittoriche di Fico, Campagnoli, Casorati e Chessa. Da questa estrema sintesi emergono le personalità di Andrea Barin e Sabatino Cersosimo (con il quale era nata una costruttiva collaborazione), di Om Bosser e Bertello, di Balzola, Proverbio e Ottavio Mazzonis, che appartengono, con Pino Mantovani, al racconto della “Davico”. E sono personaggi e artisti presenti, di volta in volta, ai vernissage: da Aime a Titti Garelli, da Sandro Lobalzo a Borga e Faravelli, Capello, Seveso, Jervolino, Perugia, Taliano, Franco Fanelli, Sergio Albano e lo scultore Omedè, Spessot, Saccomandi e le favole di Fabrizio Riccardi. Un elenco che riporta alla memoria amici ed estimatori di Gherlone, pittori e scultori, incisori, con pregevoli cartelle di grafica, e interpreti di immagini impreziosite dalla luce atmosferica. E’ anche il ricordo della Torino con gli storici circoli culturali e i caffè letterari, i giardini e la sottile nebbia che avvolge la città in una sorta di intima narrazione: “Fu qui, in questo caffè, che ti parlai,/ fuori era neve, un vigile sospeso muoveva con le mani la strada (…)Guardo il vento pei portici, le luci/ laggiù un tiepido verde attira i passi/ di donne ben vestite (Giovanni Arpino, da “Torino, via Roma”, Mondadori, 1957).
Angelo Mistrangelo
ALLEGRO CON BRIO 2021. LIBRI, MUSICA E TEATRO SUL LAGO MAGGIORE
Torna la rassegna organizzata dalla Biblioteca Civica Ceretti e dal Comune di Verbania con la collaborazione dell’Associazione 21 Marzo, giunta alla sua nona edizione
DAL 30 LUGLIO ALL’8 AGOSTO 10 GIORNI DI SPETTACOLI, TRA MUSICA E INCONTRI CON GLI AUTORI
Dai rapper MURUBUTU e CLAVER GOLD fino al funambolo ANDREA LORENI, passando per gli autori MARTINO FERRO, TIZIANO FRATUS , MARCO BALIANI, l’allenatore di pallavolo e dirigente d’azienda MAURO BERRUTO, lo youtuber ADRIAN FARTADE, il fumettista DANIEL CUELLO, ROSSELLA KOHLER e l’illustratrice ILARIA ZANELLATO, EMANUELA GARILLI ed EMANUELA BUSSOLATI, i performer DARIO APICELLA, ALICE SALVOLDI, MATTHIAS MARTELLI, lo stand up comedian DAVIDE MAFRICA, l’attore VALERIO APREA, il regista FEDERICO GAGLIARDI e la coreografa ELISA SBARALDI, il pianista e compositore ARRIGO CAPPELLETTI, gli artisti musicali GILSON SILVEIRA, LUCA GUSELLA, PAOLO PASQUALIN, la danza contemporanea della compagnia EGRI BIANCO DANZA, il teatro di ONDA TEATRO e i numerosi laboratori per bambini e adulti
Dopo il successo di pubblico raccolto durante le prime otto edizioni, torna a Verbania la rassegna ALLEGRO CON BRIO. Libri, musica e teatro sul Lago Maggiore organizzata dalla Biblioteca Civica Ceretti e dal Comune di Verbania in collaborazione con l’Associazione 21 marzo. Dieci giorni di appuntamenti culturali e con l’editoria, tra musica, spettacolo, incontri con gli autori, danza, teatro e laboratori che, dopo mesi di chiusura, permetteranno a grandi e bambini di tornare a ritrovarsi in platea e condividere emozioni, prendendo parte fisicamente alle diverse iniziative nel pieno rispetto delle normative attualmente in vigore. Una rassegna che, grazie a un cartellone molto variegato, oltre a voler regalare ai suoi spettatori incontri ricchi di valore, capaci di divertire e di stimolare la curiosità, alla scoperta di artisti e forme artistiche nuove e diverse, vuole invitare a scoprire e riscoprire, proprio grazie alla cultura, le meraviglie del territorio del Verbano. “La rassegna 2021 conferma la volontà espressa in questi anni di far crescere questo appuntamento che risulta ormai centrale nell’estate culturale verbanese – commenta l’Assessore alla Cultura Riccardo Brezza – Allegro con Brio è uno degli strumenti più interessanti per far vivere la nostra Biblioteca Civica al di fuori del proprio compito istituzionale, mettendo in connessione la sua funzione tradizionale con linguaggi e forme artistiche diverse. Teatro, musica, danza e letteratura si fondono in un percorso che continua ad attrarre il pubblico verbanese e non solo”. “È ormai il secondo anno che l’Associazione 21 Marzo collabora attivamente alla realizzazione di uno dei più ricchi festival dell’estate verbanese – dichiara la Presidente di 21 marzo Matilde Zanni. Di nuovo quest’anno, abbiamo potuto costruire insieme al Comune e alla Biblioteca la programmazione: abbiamo cercato di ripartire da temi e ospiti legati al mondo giovanile, dalla divulgazione scientifica (di influencer un po’ diversi dallo stereotipo) alla musica rap che si unisce alla letteratura, e non solo. E dopo questi lunghi mesi, pensare a questi artisti, a queste occasioni di incontro e scoperta, è stato come riprendere a respirare.”
VENERDÌ 30 LUGLIO, ore 21.00
Inaugura l’edizione 2021 di ALLEGRO CON BRIO lo spettacolo DANTE ALIGHIERI A TEMPO DI RAP con i rapper CLAVER GOLD & MURUBUTU: in occasione dell’anno dantesco, un incontro in bilico tra narrazione e performance musicale. Murubuto e Claver Gold, due degli esponenti più in vista dello storytelling rap in Italia, hanno pubblicato Infernvm, un album completamente dedicato all’Inferno di Dante; personaggi come Caronte, Pier della Vigna, Taide vengono riletti in relazione a tematiche come dipendenza da sostanze, bullismo, prostituzione, individualismo che sempre più caratterizzano la nostra società contemporanea.
SABATO 31 LUGLIO
Alle ore 10.30 appuntamento con POTI POTI, il sabato mattina d’estate per bambine, bambini e famiglie. Carichiamo di libri il carrettino della nostra bicicletta, cerchiamo il posto più fresco del Parco, allestiamo isole di cuscini per ciascuna famiglia e… si ascoltano storie con i lettori del Progetto Nati per Leggere VCO.
Alle ore 16.30 le storie di tutti i colori dell’ONDA TEATRO in AZZURRA E SOLE: Azzurra e Sole sono amiche, anche se molto diverse fra loro. E giocano: “Facciamo che io ero rossa, avevo le scarpette rosse ed ero una principessa” “No! Facciamo che ero rossa io”. Così, Azzurra e Sole entrano in conflitto come Cappuccetto Rosso e il Lupo, ma sono anche amiche inseparabili come Piccolo blu e Piccolo giallo, i protagonisti della storia di Leo Lionni, una delle loro preferite.
Dalle 15.00 alle 19.00, anche DOMENICA 1 AGOSTO, laboratorio di Scrittura Creativa LE VOCI DENTRO, con MARTINO FERRO (Appuntamento in collaborazione con Cross Project): un primo passo verso la scoperta della propria voce narrativa interiore, attraverso esercizi, letture, analisi dei propri scritti, giochi narrativi e condivisione di storie. Un percorso di scoperta e di approfondimento per chi ha già scritto racconti, o poesie ma anche per chi non ha mai scritto, sempre frenato dallo scoglio della pagina bianca.
Alle ore 18.00, appuntamento con la danza contemporanea di EGRI BIANCO DANZA e lo spettacolo LO SPAZIO DELL’ANIMA… che potrebbe farci cambiare la nostra idea sulla danza. Uno spettacolo coinvolgente, in cui gli artisti faranno sentire gli spettatori parte attiva della performance. Un percorso fisico ed esistenziale, un’ulteriore prospettiva e percezione degli spazi. Uno spettacolo multidisciplinare, permeato di contemporaneità nel segno dell’ibridazione dei linguaggi, costruito su diversi piani logistici e allegorici.
DOMENICA 1 AGOSTO
Alle ore 17.00, DARIO APICELLA e ALICE SALVOLDI in QUISINARRA… GIANNI RODARI! A partire dalle storie e dalle filastrocche del grande autore, i due narratori si abbandoneranno al gioco dell’invenzione e della creatività, offrendo spazio ad ogni possibilità narrativa con la complicità dei partecipanti.
Alle ore 18.00 incontro con TIZIANO FRATUS, in dialogo con Antonia Santopietro, su SOGNI DI UN DISEGNATORE DI FIORI DI CILIEGIO. Come mai l’uomo, in tutte le epoche della Storia, ha sempre sentito l’esigenza di tornare, presto o tardi, alle foreste, alla natura? E dove, se non in un bosco, l’esperienza può raggiungere l’apice della sua autenticità? Il bosco ospita alberi, animali, muschi, ruscelli e uomini, dove esistono eventi manifesti ed eventi taciuti, agiscono forze maestose visibili e altrettante brutalità invisibili, proprio come nelle persone. Da queste suggestioni nascono i testi di Tiziano Fratus, dal sentimento che l’autore chiama dendro-sofia, da dendron (albero) e sophia.
Alle ore 21.15 il primo stand up comedian in carrozzina DAVIDE MAFRICA, che ha collezionato diverse apparizioni sul canale TV di Comedy Central, porta in scena lo spettacolo A RUOTA LIBERA. Davide tenta di far cambiare mentalità al nostro Paese su determinati argomenti come la disabilità, i concerti, il sesso e molto altro. Il suo spettacolo è un vero e proprio schiaffo alla moralità.
LUNEDÌ 2 AGOSTO
Dalle ore 9.00 alle ore 12.00 LABORATORIO DI TEATRODANZA con il regista FEDERICO GAGLIARDI e la coreografa ELISA SBARAGLI, finalizzato alla realizzazione della performance DESUETI, presentata sabato 7 agosto alle 19:30. Il laboratorio è aperto a tutti, ragazzi e adulti.
Alle ore 18.00 incontro con l’autore MARCO BALIANI in dialogo con DANIELE GIANDOLINI sul libro LA PIETRA OSCURA. Un romanzo per adulti e ragazzi sul potere dei legami e sull’energia che collega mondi e tempi lontani. Ulisse che viene dal Senegal, Inco grande, grosso e trasognato, Ago il minuscolo, Gemma, magra magra e tutta energia, Giorgio detto Stampa per via delle stampelle: insieme in terza media, in questa fine di primavera che è l’ultima da passare come una banda. Poi prenderanno strade diverse, è inevitabile, e fa un po’ male. Intanto condividono tempo e passioni: giochi di ruolo, fumetti, silenzi e chiacchiere. E poi un gioco nuovo che li prende tantissimo, inventato da loro, in cui invece di trasformarsi in eroi potranno restare quello che sono.
Alle ore 21.15 appuntamento con LUCA RADAELLI in A RIVEDER LE STELLE, spettacolo di teatro canzone su Dante Alighieri. A partire dalla grande musicalità della parola di Dante si sono incontrati un attore, con la sua voce, e un musicista, con il suo pianoforte. La capacità compositiva e improvvisativa di Cappelletti (jazzista, che gioca però anche con le note di Liszt) crea una scenografia sonora, all’interno della quale la voce di Radaelli conduce gli spettatori.
MARTEDÌ 3 AGOSTO
Alle ore 18.00 incontro con l’autore MAURO BERRUTO, già allenatore della nazionale italiana di pallavolo che ha vinto, fra le altre, la medaglia bronzo ai Giochi Olimpici di Londra 2012, e il libro CAPOLAVORI. Allenare, allenarsi, guardare altrove. In queste pagine Diego Armando Maradona palleggia con Michelangelo, Jury Chechi sfida Yves Klein, Muhammad Ali e Kostantinos Kavafis recitano insieme poesie, perché atleti, artisti e poeti fanno parte della stessa squadra: uno spazio in cui ogni individuo può esprimere il proprio talento e costruire il proprio personale capolavoro. A metà fra racconto e biografia, “Capolavori” è una mappa per trasformare il potenziale in eccellenza.
Alle ore 21.15, sempre con MAURO BERRUTO, seguirà il LECTURE SHOW. Un’indagine appassionata che ci farà scoprire come il gesto dell’allenare non sia esclusivo di chi entra in uno spogliatoio, ma pratica quotidiana per mettere insieme persone, trasformarle in squadre e orientarle verso l’obiettivo.
MERCOLEDÌ 4 AGOSTO
Alle ore 18.00 A PIEDI NUDI SU MARTE insieme all’autore ADRIAN FARTADE, per un viaggio nel sistema solare interno, alla scoperta della storia dell’esplorazione spaziale del Sistema solare. Questo libro narra la storia leggendaria di come una piccola, meravigliosa e complicata specie, nata su un puntino di roccia e acqua, intorno a una normalissima stella tra centinaia di miliardi di altre stelle, in una galassia tra centinaia di miliardi di altre galassie dell’universo, abbia alzato lo sguardo oltre l’orizzonte e abbia deciso di partire per scoprire ciò che aveva intorno. Questa specie siamo noi umani.
Alle 21.15, sempre con ADRIAN FARTADE, I BUCHI NERI SONO DELLE PERSONE ORRIBILI. Ripensate a tutte le cose che avete mai perso o smarrito. Ecco, immaginate se ci fosse qualcuno che sa esattamente dove tutto è finito, e anche come recuperarlo. Solo che anche se cerca di parlarvi, parla così a voce bassa che non si sente nemmeno una parola di quel che dice. Nell’astronomia c’è qualcosa di simile…i buchi neri, gli oggetti più estremi mai incontrati nell’universo.
GIOVEDÌ 5 AGOSTO, alle ore 21.15, VALERIO APREA legge GOLA E ALTRI PEZZI BREVI di Mattia Torre. Un assolo spietato ed esilarante al tempo stesso, che fotografa un paese in balìa di una fame atavica, e votato inesorabilmente al raggiro, alla menzogna, al disperato inseguimento di un lusso sfrenato e delirante. Il tutto sulle musiche di Giuliano Taviani e Carmelo Travia composte per ‘Figli’, l’ultimo film scritto dall’autore.
VENERDÌ 6 AGOSTO
Alle ore 18.00 incontro con l’autore DANIEL CUELLO in dialogo con MATILDE ZANNI sul libro MERCEDES. Mercedes è una delle donne più potenti del mondo. Fino al giorno in cui le dicono che sarà chiamata a rispondere di tutto. In un mondo dove i cambiamenti climatici sono diventati sconvolgimenti socio- economici, una donna in fuga è l’ago della bilancia del proprio destino e di quello dell’umanità.
Alle 21.15 appuntamento con MATTHIAS MARTELLI e RAFFAELLO. IL FIGLIO DEL VENTO. Raffaello Sanzio, il pittore della grazia e della perfezione. Così è stato definito per secoli. Ma dietro la figura mite e rassicurante del “pittore divino” si nasconde un genio dalla vita esplosiva. Matthias Martelli, accompagnato dalle musiche dal vivo del Maestro Castellan, riprende la tradizione del teatro giullaresco e di narrazione e trascina lo spettatore all’interno di un percorso appassionante. Uno spettacolo che vuole essere celebrazione della vita di un genio, ma anche risposta ad un’esigenza del presente: oggi, come non mai, è necessario puntare a un nuovo Rinascimento dell’arte e della cultura nel nostro Paese.
SABATO 7 AGOSTO
Alle ore 10.30 torna appuntamento con POTI POTI, il sabato mattina d’estate per bambine, bambini e famiglie. Carichiamo di libri il carrettino della nostra bicicletta, cerchiamo il posto più fresco del Parco, allestiamo isole di cuscini per ciascuna famiglia e…si ascoltano storie con i lettori del Progetto Nati per Leggere VCO.
Alle 18.00 musica dal vivo e non solo con ECOSOUND SOLIDALE. Mani tese con brio. Un pomeriggio con musica dal vivo e riflessioni sui temi di Mani Tese Verbania: giustizia ambientale, economia circolare e sostenibilità. I fondi raccolti saranno destinati a sostegno del progetto “Agri-change, piccole imprese grandi opportunità” per lo sviluppo di filiere agroalimentari nel bacino del fiume Molo in Kenya.
Alle 19.30 DESUETI, al termine di un percorso laboratoriale guidato dal regista Federico Gagliardi e la coreografa Elisa Sbaragli, un gruppo di spettatori racconta la mancanza di questo tempo sospeso. Una performance di teatro urbano dove una piccola comunità scopre che nelle proprie vite manca qualcosa. Ma l’arrivo di uno straniero saprà dare nuova interpretazione alle loro certezze.
Alle ore 21.15 MUSIC FOR PLANET EARTH feat. GILSON SILVEIRA, LUCA GUSELLA e PAOLO PASQUALIN. Sul palco si alterneranno prima una piccola formazione, il Waikiki Contemporary Quartet, con il suo programma di musica per percussioni legata al terzo millennio, per poi lasciare spazio all’Orchestra di percussioni Waikiki con tre ospiti internazionali: Luca Gusella alla marimba e vibrafono, Gilson Silveira alle percussioni brasiliane e Paolo Pasqualin alla batteria e percussioni, per un totale di 11 percussionisti sul palco. Un ritmo, una vibrazione, un festival Poliritmica giunto alla settima edizione e quest’anno dedicato all’amico Giorgio Borghini.
DOMENICA 8 AGOSTO
Alle ore 18.00 POSSIAMO CAMBIARE IL MONDO, l’educazione civica raccontata ai bambini per scoprire l’agenda del 2030. L’ONU ha dato il via al progetto dell’Agenda 2030 per migliorare entro quella data la vita del nostro pianeta e di tutti noi cittadini. Per farlo ha individuato 17 Obiettivi globali: dalla lotta al cambiamento climatico, alla battaglia contro le disuguaglianze sociali, alla ricerca di forme di sviluppo sostenibili… Ecco allora una guida davvero semplice e chiarissima che, tra approfondimenti divulgativi, storie e progetti, ci racconta cosa possiamo fare per il nostro pianeta.
Alle ore 21.15 la fiaba musicale CATERINA CAMMINA CAMMINA di EMANUELA GRILLI con le illustrazioni in presa diretta di EMANUELA BUSSOLATI. Le avventure di Caterina e il suo viaggio esperienziale in un mondo fantastico, un percorso fra voci e terreni diversi, fra incontri e domande, fra pensieri e giochi che richiedono alla nostra protagonista l’accendersi di intelligenze diverse. Una fiaba musicale che nasce come succedeva una volta, dalla costante relazione fra parole e musica, fra azioni sonore che raccontano e illustrazioni che dicono. Con le illustrazioni prodotte dal vivo da Emanuela Bussolati e la narrazione, interpretata da Alessia Canducci.
Alle ore 22.30 LA TRAVERSATA con il funambolo ANDREA LORENI: un movimento su una linea tracciata, fatto in un determinato spazio e in preciso momento. Un momento di estrema sospensione e nello stesso tempo di massimo radicamento nel “qui e ora”. Camminare sul cavo teso sul vuoto crea l’occasione di incontrare parti di sé e di stare con quello che “accade” nel momento: l’insorgere della paura e l’accoglienza della paura, l’acquietarsi del pensiero e la concentrazione sull’attimo presente, lo stare nel corpo con il cavo e sul cavo, il rischio della caduta e il contatto con l’assoluto.
SALUZZO E LE TERRE DEL MONVISO SONO UFFICIALMENTE CANDIDATI AL TITOLO DI CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2024
Un progetto partito da oltre otto mesi, sostenuto dai patrocini della Giunta della Regione Piemonte, del Consiglio regionale e della Provincia di Cuneo oltre che da 50 partner e 30 aziende che hanno manifestato il proprio appoggio alla candidatura
Saluzzo e le Terre del Monviso sono ufficialmente candidate al titolo di Capitale italiana della cultura. Anticipando la scadenza fissata dal Ministero della Cultura al 20 luglio, il Comune di Saluzzo ha fatto partire ieri la pec con la domanda ufficiale, così come stabilito dal bando che quest’anno, per la prima volta, non prevede la presentazione immediata del dossier che dovrà essere consegnato tra tre mesi, entro il 19 ottobre. Saluzzo insieme alle Terre del Monviso ha avviato il percorso di candidatura nel dicembre 2020 e, pochi giorni dopo, ha dato il via ai lavori per la realizzazione del dossier. In questi mesi sono stati raccolti numerosi sostegni alla candidatura, a partire dal patrocinio della Giunta della Regione Piemonte, quello del Consiglio Regionale della Regione Piemonte e infine quello della Provincia di Cuneo. Tre avalli significativi che manifestano il pieno appoggio dell’interno Piemonte al lavoro di Saluzzo Monviso 2024, primo territorio a candidarsi con un progetto incentrato sulla montagna, i giovani e la cultura. A questi Enti si affiancano le numerose realtà pubbliche e private che hanno voluto far parte del percorso: dal 4 dicembre 2020 hanno già manifestato il loro sostegno alla candidatura oltre 50 enti pubblici e privati, locali e nazionali, e 30 aziende che hanno scelto di appoggiare Saluzzo Monviso 2024. Ognuno contribuisce, chi partecipando agli incontri e mettendo la propria esperienza al servizio del progetto, chi fornendo servizi, chi ancora esponendo il logo in ogni comunicazione. Un lavoro di squadra che esprime e spiega come quella di Saluzzo Monviso 2024 sia una candidatura collettiva, inclusiva e partecipata. Il prossimo appuntamento per la costruzione del dossier si terrà a Saluzzo il 10 settembre, con un town meeting generale in cui ci confronterà su quanto raccolto in questi mesi durante gli incontri digitali e in presenza con gli abitanti dei territori.
DOMODOSSOLA, FESTIVAL DELL’ILLUSTRAZIONE DI-SE
prima edizione del Festival dell’illustrazione Di-Se, Disegnare il territorio in programma a Pomodossola (VB), dal 24 luglio al 1 agosto. Una settimana di incontri, mostre, laboratori, workshop, talk, performance, street sketch e disegni dal vivo, ma anche di momenti più conviviali come aperitivi e cene con l’autore, accompagnati da alcuni degli illustratori più interessanti del panorama nazionale, conosciuti, apprezzati e premiati anche a livello internazionale. I sei artisti coinvolti in questa prima edizione sono Massimo Caccia, Cecilia Campironi, Gianluca Folì, Il Borse, Giulia Neri, SeaCreative. Il programma completo può essere scaricato a questo link: https://bit.ly/programmafestivaldise
VITA PRIVATA DI UN RE. NASCE UN NUOVO PERCORSO AL CASTELLO DI RACCONIGI
Una grande operazione di rilancio condotta dall’Associazione Le Terre dei Savoia, insieme alla Direzione regionale Musei Piemonte e alla Direzione del Castello di Racconigi, e resa possibile grazie ai fondi europei del progetto “I Duchi delle Alpi/Les Ducs des Alpes”, al sostegno di Fondazione CRT e al contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRC
A partire da sabato 17 luglio 2021 apre al pubblico Vita privata di un re, un nuovo percorso di visita che si aggiunge ad arricchire l’offerta culturale del Castello di Racconigi. Si tratta di ambienti non aperti al pubblico, restaurati e rifunzionalizzati con progetti e fondi attivati dall’Associazione Le Terre dei Savoia, frutto di un lavoro di anni condiviso con la Direzione regionale Musei Piemonte del Ministero della cultura, già Polo Museale del Piemonte, e la direzione del Castello di Racconigi. Il percorso focalizza l’attenzione sulla figura del re Carlo Alberto, raccontandone la dimensione più intima, attraverso gli spazi privati e della ritualità quotidiana, come la Biblioteca o i Bagni voluti dal sovrano. In forza della Convenzione stipulata con l’allora Polo Museale, nonché del successivo Disciplinare Attuativo, l’Associazione Le Terre dei Savoia è il soggetto incaricato della gestione del nuovo percorso che integra quello ordinario attualmente fruibile presso il Castello di Racconigi. “Il risultato raggiunto con l’apertura del nuovo percorso di visita – precisa Elena De Filippis, Direttrice regionale Musei – conferma l’importanza di lavorare in rete con le istituzioni e le realtà coinvolte su strategie e obiettivi condivisi. La gestione di beni come il Castello di Racconigi richiede un’opportuna integrazione tra le esigenze locali, il valore dell’identità collettiva e l’inserimento nei flussi turistici per arricchire quel repertorio di buone pratiche che deve accompagnare la valorizzazione del patrimonio culturale”. Come prosegue Riccardo Vitale, Direttore del Castello di Racconigi, “l’inaugurazione dei Bagni di Carlo Alberto e degli spazi ad essi connessi segna infatti un punto di arrivo significativo per il ventennale percorso di collaborazione con l’Associazione Le Terre dei Savoia e, più in generale, amplia la prospettiva di visita coinvolgendo non solo il Castello, ma l’intero territorio di riferimento, ingenerando così un circolo virtuoso”. “Il Castello vuole essere il centro dal quale si irradiano alcune grandi proposte in ambiti come l’arte e la cultura, l’attrattività turistica e l’offerta ludico-didattica e ricreativa – osserva Valerio Oderda, Presidente dell’Associazione Le Terre dei Savoia e Sindaco del Comune di Racconigi. Negli scorsi anni abbiamo lavorato molto, a livello europeo e nazionale, per contribuire al rilancio del Castello e grazie a diversi progetti siamo riusciti a creare una nuova esperienza di visita che mi auguro sia di grande successo”. Fra questi progetti, il più importante è stato l’Interreg ALCOTRA I Duchi delle Alpi/Les Ducs des Alpes che ha voluto fare dell’insieme dei luoghi storici della dinastia sabauda il centro di un articolato sistema turistico-esperienziale. Grazie ad esso è stato infatti creato lo strumento digitale Savoia Experience: una piattaforma web in italiano e francese che propone uno sguardo sull’incredibile varietà turistica e culturale del territorio transfrontaliero e permette di costruire il proprio viaggio sul territorio all’insegna della scoperta. Non solo, questo progetto europeo e Fondazione CRT hanno reso disponibili le risorse che hanno consentito all’Associazione Le Terre dei Savoia di sostenere i lavori per la riqualificazione dei Bagni di Carlo Alberto, luoghi di una bellezza unica, adesso accessibili ai visitatori e punta di diamante del nuovo percorso. “Aggiungiamo un nuovo importante tassello al lungo percorso di riqualificazione, valorizzazione e rilancio del Castello di Racconigi, di cui Fondazione CRT è da sempre il principale sostenitore privato – dichiara Giovanni Quaglia, Presidente di Fondazione CRT –. Questo percorso di visita, che tocca anche il fregio palagiano rinato da poco grazie alla Fondazione, accompagna i visitatori alla scoperta della storia, dell’identità e della grande bellezza della residenza sabauda, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco: un’operazione davvero grandiosa, frutto del lavoro di squadra, che permette di riportare questo gioiello storico-artistico al centro del sistema turistico piemontese e nazionale”. I Bagni di Carlo Alberto rientrano in un itinerario di visita più ampio e articolato che include anche altri ambienti, a partire dalla Biblioteca di Carlo Alberto, di cui è stata migliorata la fruibilità grazie a un finanziamento della Compagnia di San Paolo. Inoltre il piccolo affascinante spazio della Biblioteca, già oggetto di un intervento di restauro, catalogazione dei volumi e digitalizzazione dei testi più significativi, è celebrato con una piattaforma online che ne presenta la storia e, ispirandosi ai libri, propone spunti e percorsi tematici sul territorio delle Terre dei Savoia. Si prosegue poi con il Fregio Palagiano – restaurato dall’Associazione Amici del Real Castello grazie al sostegno di Fondazione CRT e al contributo di Fondazione CRC – protagonista di un allestimento particolarmente suggestivo, all’interno di una teca vetrata e illuminata che si estende per oltre 35 metri, permettendo una lettura d’insieme dell’opera originale ideata da Pelagio Palagi. Il percorso comprende anche lo Spazio 21, area rifunzionalizzata che prepara il visitatore alla scoperta dei Bagni di Carlo Alberto con un’esperienza di tipo immersivo, una visita narrata da Specchi Parlanti e Oculus GO dotati di audio, realizzata in collaborazione con il Team UXDesign del Politecnico di Torino. Al termine della visita si incontra, invece, la Cappella settecentesca, restaurata con un progetto finanziato dalla Fondazione CRC, completato grazie al contributo di Fondazione CRT e al già citato programma InterregAlcotra.
SEGNI E SIMBOLI DI UN VISSUTO NELLE OPERE DELLA BAHAR H.
Il disaddattamento sociale, il distanziamento forzato, l’incomunicabilità a causa della pandemia Covid 19, ha trasformato i rapporti con il proprio vissuto, con gli sguardi e i segni che creano emozioni, sensazioni, linguaggi. La ricerca dell’iraniana Bahar H. appartiene a questo nostro tempo, ai meccanismi della sperimentazione, a quei legami che sono espressioni e riflessioni intorno allo sviluppo di una singolare quotidianità. Una quotidianità lontana da Teheran, dalle personalissime e indimenticabili esperienze, dall’incontro con la storia, in una visione contraddistinta dalle stagioni che scorrono rapide attraverso una narrazione diffusa, sensibilissima globalizzata. E per la performance, “Bani Adam”, ideata e progettata per Palazzo Barolo, ha delineato una casa-ambiente in cui ha ricostruito i parametri di una vitale e vibrante identità, di un perimetro sicuro e sicuramente accogliente, di un’emozione che le appartiene come i versi “I figli di Adamo fanno parte di uno stesso corpo,/ essi sono creati tutti di una stessa essenza” (da Bani Adam di Saadi Shiraz). Una performance, quindi, che ridefinisce un “angolo di mondo” (Gaston Bachelard), ricompone frammenti di una scrittura che la pandemia ha disperso a causa di una situazione sanitaria quanto mai complessa e, talora, inquietante, mentre ripropone il valore assoluto della casa che, pur essendo un “contenitore di forte potenziale di stress”, offre un approdo sicuro, magicamente vivibile. Il cortile di Palazzo Barolo, che può ospitare una cinquantina di persone, permette all’artista di raccontare le relazioni che intercorrono tra i blocchi di mattoni in calcestruzzo di colore grigio e il pubblico, le reazioni emotive all’azione performativa e la struttura, gli interventi che modificano la forma geometrica, spostando o aggiungento mattoni o, in particolare, scrivendo sulle superfici degli stessi le proprie profonde impressioni, i turbamenti e il dialogo tra arte e interiorità rivelata. Nella solitudine metafisica della scena, nei silenzi altamente evocativi e nella sequenza delle immagini, si avverte la sottile energia di un’infanzia ritrovata e riconquistata, dove la scansione dei mattoni stabilisce connessioni, riferimenti, momenti di un dettato che ha il fascino indiscusso, e misterioso, di una frase incisa su lievissime pagine: “non puoi salvare la storia dalla polvere” (André Naffis-Sahely). Una performance che mette in gioco i meccanismi relazionali, ma è anche l’avventura e il fascino della creatività e dell’esistenza, che unisce l’artista iraniana all’intervento curatoriale di Elena Radovix, la presenza del fotografo d’arte Emanuele Pensavalle a Palazzo Barolo insieme ad Enrico Zanellati della comunicazione dell’Accademia Albertina, che hanno contribuito con il pubblico alla “costruzione” di una sorta di visione rigorosamente condotta tra azione performativa e concettuale.
Angelo Mistrangelo
FESTIVAL LETTERARIO “SCRITTO MISTO” VI EDIZIONE
DAL 17 LUGLIO ALL’8 AGOSTO modalità itinerante
PEROSA ARGENTINA, FENESTRELLE, USSEAUX, PRAGELATO
L’ARIA CHE CAMBIA: STORIE DI TRASFORMAZIONI
Scritto Misto apre i battenti nel mese di Luglio nella suggestiva cornice del Parco Villa Willy di Perosa Argentina (TO) e poi continua per la Val Chisone in versione itinerante sul territorio passando anche a Fenestrelle a Usseaux ( Lago del Laux) e poi a Pragelato. Il Festival propone sempre l’abbinamento della letteratura e della musica tradizionale e classica .
Segnaliamo Il Quintetto d’archi del maestro Guido Neri e l’Ensemble di clarinetti e sassofoni della maestra Chiara Percivati. La musica tradizionale vedrà Giovanni Battaglino voce e chitarra, Dino Tron fisarmonica e Simone Lombardo alla ghironda. Le musiche tradizionali si intrecciano con la contemporaneità degli autori noti come : Andrea De Carlo; Laura Pariani; Lorenzo Marone, Luca Mercalli, ama anche con autori editati da piccole ma significative case editrici di prossimità che danno il ” senso ” di territorio e di comunità per il territorio. La nostra cifra è di intercettare il passato con il presente. Il tema proposto per questa 7 edizione è L’ARIA CHE CAMBIA: STORIE DI TRASFORMAZIONI, l’esperienza della pandemia ha trasformato il nostro modo di vivere e percepire l’esistenza. Come se avessimo perso l’orientamento e non sapessimo più dove i nostri pensieri ci possono portare. In questo smarrimento cerchiamo dei punti di riferimento, dove ricostruire nuove speranze e riprendere a vivere superando le nostre più grandi fragilità personali e collettive.
CREATIVAMENTE ROERO: FAVETTO A VEZZA D’ALBA
Lo scrittore Gian Luca Favetto torna a Vezza d’Alba (CN) per presentare il suo libro “Attraverso persone e cose. Il racconto della poesia”, con un capitolo dedicato al borgo e al territorio in cui nel 2019 ha trascorso un periodo in residenza grazie al progetto Creativamente Roero. L’evento si terrà sabato 24 luglio alle ore 18 nella splendida cornice del Santuario della Madonna dei Boschi in presenza del Sindaco Carla Bonino. Creativamente Roero torna a Vezza d’Alba con un evento letterario che vedrà protagonista Gian Luca Favetto, scrittore, giornalista e drammaturgo piemontese che nel 2019, invitato dal direttore artistico della manifestazione culturale Patrizia Rossello, ha trascorso a Vezza d’Alba (CN) un periodo di residenza d’artista di tre settimane, realizzando una composizione poetica dedicata al borgo. L’opera, dal titolo “Il paese col bosco per cappello”, era poi stata trasformata in una installazione artistica urbana, mappa poetica installata tra le vie del Comune. Un anno dopo, Vezza è tornata protagonista nel lavoro dello scrittore – assieme al paesaggio UNESCO del Roero – nelle pagine del suo ultimo libro “Attraverso persone e cose. Il racconto della poesia” (Agosto 2020, ADD Editore), “mappa di storie e racconto di geografie” che Favetto ha composto mettendo assieme i ricordi di persone, luoghi e libri che hanno lasciato nella sua vita un’impronta indimenticabile. In quest’opera – viaggio letterario per scoprire cos’è la poesia – compaiono i paesi e le aree geografiche più diverse, dal Vietnam a New York, dal Sudamerica a Parigi al Roero, così come le opere letterarie di autori di epoche lontanissime tra loro, come quelle di Omero, Shakespeare, Hemingway, Montale, Yourcenar e Blixen e di tanti altri, ma anche i lavori di artisti come Rilke, Pollock, Chagall e Villon, e grandi capolavori cinematografici quali L’attimo fuggente e 2001 Odissea nello spazio. È il capitolo 9 quello dedicato a Vezza d’Alba e al paesaggio collinare che la circonda, con le sue caratteristiche rocche. Nei 15 giorni trascorsi in questi luoghi, lo scrittore ha potuto immergersi nel territorio vistandone i luoghi più caratteristici e i più nascosti. Raccogliendone e custodendone suggestioni e ricordi – le immagini di uno stagno colmo di ninfee, il Santuario della Madonna dei Boschi con i suoi affreschi antichi, il verde circostante, così come i frammenti di voci e racconti degli abitanti del paese – Favetto ha portato nel libro tutta la memoria dell’esperienza vissuta nel corso della sua residenza d’artista. Perché – come sostiene lo scrittore – la poesia si fa vivendo e attraversando il mondo, ma sono anche i luoghi ad attraversare noi.
MARTIN PARR, PROTAGONISTA INSIEME ALLO SPORT DI UNA GRANDE MOSTRA IN AUTUNNO A CAMERA, TORINO
CAMERA – Centro Italiano per la fotografia annuncia “Martin Parr. We ❤ Sports”, la grande mostra d’autunno che avrà per protagonista un mito assoluto della fotografia contemporanea. L’esposizione sarà realizzata in collaborazione con Gruppo Lavazza, partner istituzionale e storico sostenitore di CAMERA e con Magnum Photos, in occasione delle Nitto ATP Finals e si terrà a Torino dal 28 ottobre 2021 al 13 febbraio 2022 in via delle Rosine 18. “Martin Parr. We ❤ Sports”, a cura di Walter Guadagnini con la collaborazione di Monica Poggi, ripercorrerà la carriera del celebre autore inglese (classe 1952), membro di Magnum Photos, attraverso circa 150 immagini dedicate a svariati eventi sportivi, con un focus tematico incentrato sugli scatti realizzati da Parr – su commissione del Gruppo Lavazza – in occasione dei più rilevanti tornei di tennis degli ultimi anni. “Sono entusiasta di mostrare le fotografie sul tennis, che sono state il risultato di una stimolante commissione ricevuta dal Gruppo Lavazza, e allo stesso tempo di presentare una nuova selezione di immagini di sports realizzate nel corso della mia lunga carriera.” commenta Martin Parr. Attento interprete del presente, sin dagli esordi Parr ha ritratto la società contemporanea con spietata e divertita ironia, realizzando immagini che sono diventate vere e proprie icone del nostro tempo. Attraverso i netti contrasti di colore che caratterizzano il suo stile, ha rivelato gli aspetti grotteschi e involontariamente comici di un mondo sempre più consumista e globalizzato. “Lo sport è un tema ricorrente nella lunga carriera di Parr: catalizzatore delle più diverse emozioni, viene raccontato dal fotografo soprattutto attraverso le divise, le coreografie e le tradizioni dei tifosi e degli spettatori, autentici protagonisti di questo rito collettivo” evidenzia Walter Guadagnini, Direttore di CAMERA. Il percorso di mostra si apre su una serie di immagini in bianco e nero realizzate dal fotografo inglese nei primi anni della sua carriera, in gran parte pubblicate all’interno di uno dei suoi primi volumi, A Fair Day (1984), dove lo sguardo si posa sugli atteggiamenti delle persone intente a osservare e praticare le più disparate discipline, dalle corse di cavalli sulle spiagge irlandesi al Tai Chi per le strade di Shanghai. Se in questa prima sala si nota già la capacità compositiva di Parr, in grado di coniugare l’analisi dei costumi sociali con una forte attenzione per la resa formale di gestualità e movimenti, è a partire dalle immagini della seconda sala che emerge appieno lo stile per il quale è riconosciuto. Dedicata ai Supporters, lo sport è qui raccontato attraverso i gadget kitsch, i travestimenti grotteschi delle mascotte e gli ingegnosi escamotages di chi cerca di osservare le competizioni da una posizione privilegiata. Richiamando il celebre film del 1937 interpretato dai fratelli Marx, la terza sala denominata A Day at the Races racconta invece lo specifico ambiente delle corse di cavallo, a cui Parr ha dedicato numerosi scatti, ritraendo l’abbigliamento e gli atteggiamenti di questo passatempo particolarmente amato dagli inglesi. Anche il titolo della sala quattro si ispira al cinema, e in particolare a Fever Pitch (in italiano Febbre a 90°) tratto dall’omonimo romanzo di Nick Hornby, con immagini di esultanza sfrenata da parte di tifosi di football che condividono la stessa incontenibile passione del protagonista del film. Le sale cinque e sei sono invece interamente dedicate al lavoro sul tennis realizzato negli ultimi anni. A partire dal 2014 l’artista ha frequentato i quattro tornei del Grande Slam (The Australian Open a Melbourne; l’Open di Francia a Parigi, noto come Roland Garros; il Torneo di Wimbledon a Londra; l’US Open di New York) raccontando le dinamiche che animano sia gli spalti che il campo da gioco. Con 40 immagini presentate attraverso un allestimento scenografico che trasporta i visitatori nel vivo della competizione, questa sezione si struttura come il focus tematico più corposo dell’intera mostra, in grado di sintetizzare al suo interno i vari aspetti della poetica di Parr. La mostra prosegue nel corridoio dello spazio espositivo con una sezione dedicata a differenti discipline sportive ritratte in tutto il mondo, e infine, con una selezione incentrata sulla vita da spiaggia, dove i vari hobbies si mescolano con l’ormai meritato riposo.
In concomitanza con l’apertura della mostra uscirà anche il volume Match Point, edito da Phaidon, composto da oltre 80 fotografie dedicate al mondo del tennis.
BIELLA. MOSTRA VIRTUALE MONET+VAN GOGH: SONO QUASI MILLE I BIGLIETTI PRENOTATI AL MUSEO
Il viaggio virtuale della mostra Monet+Van Gogh ha catturato l’attenzione dei biellesi e non solo, viste le richieste giunte anche da fuori provincia con presenze da tutto il Piemonte e dalle province di Milano e Pavia. In poco più di un mese Museo del Territorio Biellese e Next Exhibition srl hanno già fatto registrare quasi mille prenotazioni. Nel dettaglio i biglietti prenotati dall’apertura ufficiale dello scorso 5 giugno sono 947. Oltre 700 i tagliandi già venduti e utilizzati per l’accesso alle sale, con un continuo crescendo di prenotazioni on li-ne. Si ricorda che la mostra proseguirà fino al 5 dicembre 2021.
Sta riscuotendo grande interesse anche la mostra, gratuita al piano terreno del Museo del Territorio, dedicata al Ferragosto Andornese e intitolata “La musica italiana è passata di qui”. Quasi 500 i biglietti già staccati. Gli allestimenti hanno fatto esordio lo scorso 20 giu-gno e proseguiranno fino al 12 settembre.
Mostra Monet+Van Gogh
Grazie alla tecnologia VR il visitatore sarà immerso a 360 gradi nei paesaggi, nei colori e nelle atmosfere di Arles e Giverny, come se stesse vivendo all’interno del quadro. La mo-stra, prodotta e distribuita a livello internazionale da Next Exhibition srl, è realizzata in col-laborazione con l’Assessorato alla Cultura e con il Patrocinio della Città di Biella.
La mostra è aperta nei seguenti orari: giovedì 10-14, venerdì 14-18, sabato e domenica 10-18. Prezzi biglietti. Intero: 9 euro. Ridotto 7 euro (Ragazzi 10-14, Over 65, Studenti uni-versitari, Possessori Tessera Abbonamento Musei Piemonte e Lombardia, Personale del-le Forze Armate, Insegnanti, Giornalisti, Convenzionati CRAL). Ridotto 5 euro (Residenti Comune di Biella). Gratuito Under 10, Diversamente abili, Accompagnatori persone diver-samente abili. Tutte le info: https://artevirtualexperience.it/.
Mostra Gli anni d’oro del Ferragosto Andornese
Nato come festa patronale dedicata a San Lorenzo è diventato in pochi anni qualcosa di più di una semplice festa di paese. Ogni anno, tra luglio e agosto, 39 giorni di spettacolo e divertimento riempivano di musica e colore le notti estive, ma c’è stato un periodo, tra il 1958 e il 1973, che ha visto la manifestazione raggiungere l’apice dello splendore, sotto la guida dell’infaticabile Efrem Galliera, carrozziere di giorno e organizzatore di spettacoli di notte. Nell’arco di quei 15 anni il Ferragosto accolse le esibizioni dei più grandi artisti della canzone italiana, richiamando folle oceaniche di spettatori.
La mostra è aperta nei seguenti orari: giovedì 10-14, venerdì 14-18, sabato e domenica 10-18. Biglietto gratuito.
BARDONECCHIA. “PASSEGGIANDO TRA I COLORI”. MOSTRA PERSONALE DI BRUNO BLANC ILLUSTRE ARTISTA-ARTIGIANO BARDONECCHIESE
Dal 24 luglio al 15 agosto 2021
Palazzo delle Feste – Piazza Valle Stretta, 1
Bardonecchia, nell’ambito del fitto calendario degli eventi estivi 2021, sulla scia del percorso iniziato anni fa, continua a rendere omaggio ai suoi concittadini più talentuosi, allestendo da sabato 24 luglio a domenica 15 agosto, al Palazzo delle Feste, “Passeggiando tra i colori”, mostra personale di più di trenta quadri e litografie prodotte da Bruno Blanc a cura di Carola Scanavino e dell’architetto Rachele Vicario, che ne hanno curato anche il catalogo ufficiale, illustrato con foto di Matilde Tusi e realizzazione grafica di Alice Giani. Lo incontriamo nel suo laboratorio ricavato nel retro del negozio di via Medail e gli chiediamo :”Si considera più un artista o un buon artigiano?” e lui circondato da alcune delle sue opere pronte ad essere esposte, ci risponde: “Più che un artista penso di essere un artigiano, attento a ciò che lo circonda, pronto a convivere con i suoi acciacchi senili, ma determinato a vivere a pieno nel chiuso del mio laboratorio e all’aperto, a stretto contato con la natura, la mia principale fonte di ispirazione. Mi piace dipingere soggetti e oggetti “brutti”, non graziosi e tanto meno colti, utilizzando al meglio la chimica dei colori, ricorrendo alla canapa, alla juta, alla calce, ai colori naturali. Il periodo storico che prediligo è il Medio Evo ingiustamente considerato poco proficuo, e pur non avendo un pittore specifico di riferimento non disdegno l’espressionismo tedesco, corrente pittorica caratterizzata dalla ricerca del soggettivo inserito nella realtà che lo circonda”. Nel salutarci ci regala un ramoscello porta fortuna. “La mostra “Passeggiando tra i colori” – sostiene Chiara Rossetti, Vice sindaco e Assessore alla Cultura – è un fantastico viaggio attraverso luoghi conosciuti e vicini o sconosciuti e lontani, ma tutti raccontati con un linguaggio artistico affascinante, quasi magico, che traduce in immagini le sensazioni, le introspezioni e le riflessioni dell’animo di Bruno, rendendolo specchio del nostro animo. Come Amministratori, siamo particolarmente orgogliosi e felici di offrire a residenti e turisti l’opportunità di ritrovare, conoscere ed apprezzare il talento di Bruno, che ringraziamo di cuore per aver accettato il nostro invito nonostante la sua proverbiale signorile riservatezza e la sua umiltà. Un doveroso ringraziamento va a tutti coloro che hanno contribuito ad allestire la mostra”. “Sono oltremodo lieta – dice Carola Scanavino, ex consigliere comunale – di aver contribuito al ritorno di Bruno Blanc al Palazzo delle Feste dopo trent’anni, direi quasi emozionata. Bruno Blanc è un orgoglio bardonecchiese, un artista, anche se lui non vorrebbe che lo definissi così, a tutto tondo, un vero artigiano della tela e dei colori con una profondità di sentimento e di visione unica. Un uomo che non ha mai reciso il cordone ombelicale con la Madre Terra pur sapendo volare intellettualmente molto in alto. Auguro a questa mostra tutto il successo che merita”.
RE-FLOW PORTRAITS: AL CIRCOLO DEL DESIGN DI TORINO UN’INSTALLAZIONE VIDEO-ACUSTICA CIRCOLARE
La coreografa Chrysanti Badeka porta in scena una performance che, attraverso il linguaggio cinematografico, destruttura e ricompone sette quadri di un’opera di danza transmediale del 2019
re-FLOW Portraits, in prima nazionale dal 21 al 23 luglio al Circolo del Design di Torino, è un’installazione video-acustica circolare, nata da un progetto di COORPI, che trasporta il pubblico in un viaggio poetico e immersivo. Durante la performance, la coreografa Chrysanti Badeka destruttura e ricompone in re-FLOW Portraits i sette quadri di un’opera di danza transmediale del 2019 attraverso la resa cinematografica in super slow motion. Ognuno di essi è preso nel suo momento culminante e poi ricomposto nell’insieme attraverso sette monitor in dialogo visivo sonoro. Il linguaggio cinematografico si fonde con la danza e un sofisticato sound-design, mentre i diversi episodi sonori fanno emergere le storie sugli schermi. I corpi al rallentatore, grazie alla tecnica dello slow motion, invitano gli osservatori ad assumere un ruolo attivo: analizzare i comportamenti umani, spostando la propria attenzione sulla messa a fuoco del movimento su una micro scala e tracciando le storie degli eroi sullo schermo, attraverso la ricomposizione di paesaggi sonori coinvolgenti con l’on-and-off dell’immagine in movimento. Il focus artistico è qui concentrato sul potere del corpo politico sullo schermo. Attraverso un linguaggio misto i re-FLOW Portraits esplorano il concetto di resilienza, rigenerazione, forza, caduta, recupero, mutazione e opposizione. Il progetto re-FLOW, dopo il debutto della performance di lunga durata dell’autunno 2019 e dopo la sosta forzata a causa dell’emergenza pandemica e si sdoppia. Chrysanthi Badeka, direttrice artistica, si concentra in questa seconda e conclusiva fase sulla tematica del potere del corpo politico sullo schermo, attraverso un’installazione audio-video [danza] e un’inedita esperienza VR che vengono ospitate in diversi contesti sul territorio nazionale da Festival a Gallerie d’arte. La performance re-FLOW Portraits è fruibile da 3 spettatori alla volta, per una durata complessiva di circa 25 minuti, più volte al giorno, previa prenotazione. L’appuntamento si inserisce all’interno di «Humanizing technology», il programma culturale del Circolo del Design di Torino dedicato all’umanizzazione della tecnologia che, da maggio a settembre, vede confrontarsi più di 70 tra designer, ricercatori, ingegneri, filosofi, artisti, registi nazionali e internazionali in un ricco palinsesto di mostre, convegni, talk, workshop, proiezioni di film e performance.
re-FLOW PORTRAITS | installazione coreografica transmediale
Quando: da mercoledì 21 a venerdì 23 luglio
Orario: 21 e 23 luglio ore 14.00-20.00 | 22 luglio ore 14.00-22.00
Dove: Circolo del Design, Via San Francesco da Paola 17
Ingresso: riservato ai soci e regolamentato secondo normativa Covid-19. Se non si è in possesso della tessera soci del Circolo del Design, il tesseramento sarà effettuato in loco prima dell’inizio dell’evento.
Tesseramento: € 10
“TOOMULTO”. TORINO FOTOGRAFATA DA VALERIO MINATO E INTERPRETATA DA 13 STREET ARTIST PER UN FINE BENEFICO.
Da martedì 20 luglio il racconto della città è in mostra
fra urban art e cultura underground
Torino è in “ToomulTO”, gli scatti inediti di Valerio Minato raccontano la città nell’incontro con tredici street artist torinesi – di fama nazionale e internazionale – in un progetto promosso da Fondazione Pudens Onlus per mettere in luce, attraverso l’arte, i problemi sociali della città, accentuati dalla pandemia. La street art quindi come linguaggio, per avvicinarsi ad un’azione concreta nei confronti delle persone più svantaggiate. L’obiettivo è benefico: raccogliere donazioni per garantire 14.000 pasti all’anno da servire nelle mense di Villa Pellizzari e Casa Betania gestite da Caritas Diocesana. La mostra, ospite degli spazi di ISC – Innovation Square Center di Mirafiori, nuovo polo di innovazione sorto dalla riqualificazione dell’ex tipografia Mario Gros e progettata negli anni ’50 dall’architetto Gualtiero Casalegno, inaugura martedì 20 luglio visitabile su appuntamento fino al 30 Settembre 2021. L’iniziativa con il patrocinio della Città di Torino è promossa da Fondazione Pudens, onlus fondata da Antonella Graziano e Pierangelo Decisi, con il supporto di Feelthebeat e la direzione artistica di Massimo Gioscia, in collaborazione con “Il Cerchio E le Gocce”, nata da un interesse profondo per le culture underground, la street-art e il graffiti-writing. Valerio Minato mostra quindi una Torino inedita e affascinante attraverso gli scatti realizzati appositamente per il progetto, dove ogni artista è intervenuto attraverso la propria interpretazione. Le opere realizzate, differenti per composizione e materiale a seconda della tecnica artistica scelta (acrilico, markers, spray, collage, ossidazione, ecc.), lanciano un forte messaggio sociale e artistico, che porta la firma congiunta di Valerio Minato e di ciascun street artist. Nell’intreccio dei linguaggi tra fotografia e street art, ToomulTo punta a smuovere i sentimenti dei torinesi, per spingerli ad interrogarsi sul valore della cultura grazie al quale la città di Torino si è sempre contraddistinta. I suoi luoghi simbolo scorrono così sotto i nostri occhi in una veste inedita, per aprire la mente a nuove possibilità e guardare la città con occhi diversi, per ricominciare ad esplorare mettendo in discussione, spingendoci a risvegliarci dal torpore cui la globalizzazione e la massificazione ha intrappolato i nostri sguardi. La mostra è visitabile solo su appuntamento dal lunedi al venerdi, a partire da martedì 20 luglio fino al 30 settembre 2021. Per ingresso e prenotazioni scrivere a fondazionepudens@gmail.com
Ingresso e prenotazioni:
fondazionepudens@gmail.com
Num. 011.536.09.71 – 339.61.70.644 (Whatsapp)
www.pudens.it
INTRA. INAUGURAZIONE MOSTRA OLTRE OGNI SOGLIA, UNA STORIA PAROLE E IMMAGINI DAL QUARTIERE SASSONIA
Sabato 24 luglio nel giardini delle Case della Sassonia dalle 17 alle 21
in caso di pioggia l’evento si svolgerà a Casa Ceretti. La mostra resterà visibile a Casa Ceretti nella caffetteria Interviste e testi: Valentina Volonté Fotografie: Eleonora Mari
Tra febbraio e maggio 2021, ancora in pandemia, abbiamo attraversato diverse soglie fisiche ed emotive per incontrare gli abitanti del quartiere Sassonia. Volevamo raccoglierne le storie, le visioni, le percezioni rispetto al proprio percorso abitativo e al modo di abitare il quartiere. Volevamo fotografare ogni abitante in quel momento in cui ci concedeva un pezzo di sé, dentro il suo mondo di quotidianità, di abitudini, di ricordi, di desideri. Le storie di ciascuno possono contribuire a rafforzare il senso di appartenenza a una comunità. Ogni singola storia, se condivisa, produce un cambiamento in tutti quelli che la raccolgono, la narrano e la ascoltano. Una storia che è anche immagine. Volevamo creare un dialogo a distanza, un ponte tra memoria e presente: avvicinare gli abitanti alla storia del quartiere, tra il sogno di un passato intatto nel ricordo, un presente a tratti complesso da gestire e un futuro ancora da costruire. La mostra è un percorso tra estratti delle interviste agli abitanti e fotografie in b/n scattate nel loro contesto di vita. Gli abitanti contattati NON sono solo quelli delle “case popolari”. L’inaugurazione avverrà nel giardini delle Case della Sassonia tra via Marsala e via Palestro conmusica e un rinfresco a cura di Casa Ceretti – caffetteria di quartiere.
BARDONECCHIA. MOSTRA FOTOGRAFICA “DONNE FORTI”
Da domenica 18 a sabato 25 luglio 2021 – Dalle 16.30 alle 19.00
Palazzo delle Feste – Piazza Valle Stretta, 1
In collaborazione con il XXV Valsusa Festival e con il patrocinio del Comune di Bardonecchia, viene inaugurata sabato 18 luglio alle ore 16.30 al Palazzo delle Feste, piazza Valle Stretta, 1, alla presenza di Marzia Verona, la mostra fotografica di Valeria Fioravanti “Donne forti-Racconto per immagini. Le allevatrici ricordano Agitu Ideo Gudeta” che espone i ritratti di vent’otto donne che, tra mille difficoltà, allevano bestiame in Valle di Susa. La rassegna è nata su iniziativa di Marzia Verona, scrittrice e allevatrice nata a Torino da sempre appassionata di montagna, che ha iniziato a interessarsi di allevamento durante gli studi universitari in Scienze forestali ed ambientali, presente all’inaugurazione, per ricordare Agitu Ideo Gudeta, l’imprenditrice agricola etiope immigrata in Italia, in Trentino, dove aveva fondato l’azienda “La capra felice”, vittima di femminicidio il 29 dicembre 2020. L’esposizione ad ingresso gratuito, nel pieno rispetto delle norme volte a contenere la diffusione della pandemia COVID-19, è aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 16.30 alle ore 19.00 sino a domenica 25 luglio