Anche a Chieri e nel Chierese le truffe telefoniche del sì. Ecco come comportarsi

di Luisa Zarrella

Le truffe telefoniche non si sono fermate nemmeno con la pandemia da Covid 19 , anzi sono aumentate. Le vittime, spesso anziani, rispondendo ad una telefonata con un semplice sì, non sanno di aver accettato un contratto luce, gas o telefonia. Si rendono conto di essere stati truffati troppo tardi quando gli arriva la comunicazione scritta di aver cambiato gestore. Il più delle volte, le vittime non sanno come fare per disconoscere e a chi rivolgersi. Per informazioni più dettagliate in merito abbiamo sentito l’avvocato Roberto Gotta dell’ Associazione consumatori del chierese. – Ci sono state truffe telefoniche a carico di cittadini chieresi? “ Sono circa una decina di persone sul chierese o almeno quelle venute da noi”. – Le persone truffate a chi devono rivolgersi?” Alla nostra associazione consumatori, direi di evitare di adire alle autorità competenti come ad esempio polizia postale. Se non in casi veramente gravi, perché è vero che ci sono gli estremi della truffa ma sono difficili da  provare in sede legale “. – Cosa è più utile fare nell’immediato se si hanno dei dubbi a seguito di una telefonata? ”Un ipotesi di soluzione è quella di inviare una lettera al proprio gestore chiedendo se vi sono passaggi in corso e richiedere che questo non avvenga. Ad oggi stiamo provando tale procedura, successivamente richiedere la procedura all’ autorità garante dell’energia per contattare il gestore fraudolento per provare a chiedere i danni. L’unica cosa appena si ha un dubbio di essere stati truffati, procedere immediatamente entro 14 giorni dalla telefonata”.