Asti- Tecnico morto sul lavoro, Cgil, Cisl e Uil chiedono più ispettori e più sicurezza

“Anche Asti paga il proprio tributo si sangue alle morti sul lavoro in questa terribile estate. È infatti giunta la notizia che Giorgio Tibaldi, un lavoratore di 56 anni, ha perso la vita ad Asti in un’esplosione mentre stava facendo manutenzione ad un frigorifero in un negozio del centro. Come CGIL, CISL e UIL esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia Tibaldi e ci auguriamo che si faccia presto luce sull’accaduto e, nel caso ci fossero, si accertino le responsabilità, da parte degli organi competenti”.

Si apre così il comunicato dei sindacati che richiama l’attenzione sulla piaga delle morti bianche che non risparmia nessun settore del mondo del lavoro e nessuna area geografica del paese.

Dall’inizio dell’anno sono stati più di 530 i morti sul lavoro ed il Governo non ha ancora dato il via alle assunzioni promesse negli ispettorati del lavoro né negli altri organi ispettivi – continua la nota di CGIL CISL e UIL – contestualmente il Parlamento non ha ancora emanato una legge che preveda norme più dure per le imprese che non rispettano le norme sulla sicurezza e che mettono al primo posto il profitto rispetto alla salute ed alla incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori. Intanto la strage continua.
Non è tempo di chiacchiere e di tentennamenti. Occorre immediatamente una nuova legge sulla sicurezza nei posti di lavoro, potenziare gli organici e stanziare le risorse per le politiche sulla formazione e per la sicurezza”.

La situazione degli Ispettori del lavoro nelle due province di Asti e Alessandria non è affatto rosea. Ad Asti non ci sono più ispettori dell’Inail e all’Inps gli ispettori sono 6  mentre all’ITL sono 11. Ad Alessandria 2 gli ispettori all’Inail, 6 all’Inps e 21 all’ITL.

Il tristemente noto decreto legislativo 149 del 2015, che ha trasformato le Direzioni Territoriali del Lavoro in Ispettorati Territoriali del Lavoro e ha creato il nuovo Ente Ispettorato nazionale del lavoro, ha stabilito anche che gli Ispettori dell’Inail e dell’Inps costituiscono un ruolo ad esaurimento e operano sotto il coordinamento dell’INL – scrive Salvatore Bullara di Cisl Fp Asti Alessandria –  pertanto questi Enti non possono procedere a nuove assunzioni di ispettori per le materie di loro competenza, riversando così tutto il carico di lavoro sul nuovo Ente e sui funzionari che avevano comunque già ereditato tutte le diverse funzioni e tutti i controlli svolti in precedenza dalle Direzioni territoriali del lavoro. Il pretesto per la creazione del nuovo Ente è stato l’unificazione dei controlli sulle aziende e una maggiore efficienza di questi, i risultati però sono stati disastrosi: a sei anni dall’emanazione del decreto legislativo non solo il numero totale dei controlli è diminuito e il recupero dell’evasione contributiva è crollato a picco, ma perfino il numero degli accertamenti in materia di sicurezza svolti dall’INL si è dimezzato (dai 22.805 del 2017 ai 10.179 del 2020, Fonte INL).

Insomma, in un colpo solo si sono azzoppati i servizi ispettivi dell’Inps e dell’Inail e si è caricato un nuovo Ente di una responsabilità, di compiti che gli erano quasi totalmente estranei e di un carico di lavoro, tali da destinarlo ad un sicuro fallimento nonostante tutta la buona volontà e l’impegno degli ispettori del lavoro”.