Chieri. Sacco scrive a prefetto e sindaco: “Profughi afghani, quanti? Dove? Come?”
Il consigliere comunale Rachele Sacco di progetto Per Chieri – Salviamo l’ospedale Insieme ha scritto al Prefetto Palomba e al Sindaco di Chieri Sicchiero per avere maggiori informazioni e dettagli sulla modalità di accoglienza dei profughi afghani in città a seguito delle dichiarazioni del Sindaco che dava disponibilità da parte di Chieri ad accoglierli. Ecco il testo integrale della missiva (la lettera è stata inviata lunedì ma ad oggi non è pervenuta risposta da nessuno dei destinatari):
“Vi scrivo a seguito della comunicazione, su diversi siti di informazione, della volontà espressa dal Sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero di accogliere nella città di Chieri i profughi provenienti dall’Afghanistan a seguito della recente crisi umanitaria. Pur condividendo, in linea di principio, lo spirito solidale e umanitario espresso dal Sindaco, gradirei conoscere gli aspetti più pratici e pragmatici delle conseguenze, eventuali, di questa disponibilità. Sia ben chiaro che nessuno mette in dubbio la necessità di soccorrere ed aiutare le persone che fuggiranno dagli orrori della guerra civile che sta sconvolgendo quel Paese, ma sarebbe opportuno, al di là dello slancio solidaristico, porci necessarie questioni di ordine concreto. La prima è chi gestirà tale emergenza. Se al pari dell’accoglienza fino ad oggi gestita, anche per i profughi afghani, a procedere sarà direttamente la Prefettura per conto del Ministero degli Interni, ed eventualmente quali competenze potrebbero essere in capo direttamente al Comune di Chieri. Mi chiedo se al momento siano state fatte ipotesi sulla consistenza numerica dei profughi, sulla capacità della nostra città di accoglierli e, quindi, questione ben più importante, su dove e come saranno accolti. Quali strutture idonee vanta la nostra città per accogliere e gestire adeguatamente i profughi e in quale misura e per quanto tempo. Infine, con quali risorse saranno gestiti i profughi, con fondi locali o fondi nazionali appositamente stanziati per gestire questo flusso eccezionale? Io credo che i cittadini di Chieri, che rappresento in qualità di consigliere comunale, debbano avere chiari anche questi elementi prima di “fare la loro parte”. Infine, capisco quanto prematura possa essere la questione, ma credo che molti concittadini vorrebbero avere garanzie che ad essere soccorsi siano soprattutto donne e bambini, soggetti molto più vulnerabili alla violenza talebana. Capisco quanto possa essere difficile porre un discriminante su chi merita o meno di essere accolto e soccorso, ma tutti sappiamo che proprio le donne saranno le più perseguitate dall’estremismo islamico e, quindi, se Chieri accoglierà chiederei di dare precedenza soprattutto a queste persone.”