Chieri, teatro. “Matite sbriciolate”, lager di ieri e di oggi
dalla testimonianza di Antonio Colaleo, prigioniero di guerra in Germania, a Balde Moussa, prigioniero di pace in Italia. Claudio Canal con CoroTeatro Bequadro e con Silvia A. Genta
Lager di ieri e di oggi: cambiano le strutture, le latitudini, i protagonisti ma nella vita degli uomini i lager sono una presenza cupa e costante. E’ il tema dello spettacolo teatrale Matite sbriciolate che sarà presentato a Chieri all’interno della rassegna “Ci vuole coraggio”, sostenuta dal comune di Chieri, il 9 settembre prossimo presso la sala Conceria, via della Conceria n. 1, alle ore 21. Claudio Canal, autore e interprete della performance, prende spunto dalla prigionia del capitano barese Antonio Colaleo, internato militare italiano, e sulla trama della prigionia riannoda le vicende di uomini e di donne vittime della segregazione. Storie diverse tra loro ma tutte uguali nel dolore, nella sofferenza e nella privazione delle libertà. La prigionia di Antonio Colaleo, raccontata nel libro Matite sbriciolate (Rubbettino Editore) di Antonella Bartolo Colaleo, è il dramma dei 650 mila soldati italiani i quali, dopo l’8 settembre 1943, per aver detto No alla Repubblica di Salò, vennero deportati nei lager del terzo Reich. Vi rimasero quasi due anni dimenticati e abbandonati. 50 mila di loro non fecero mai più ritorno a casa. Il capitano barese ritrasse in 34 disegni i luoghi della sua prigionia con alcune matite che egli stesso aveva sbriciolato nelle tasche affinché sfuggissero ai controlli. Sono immagini delicate e di grande bellezza che ritornano nello spettacolo di Canal a sottolineare quanto sia possibile per l’essere umano resistere e andare oltre. Non c’è violenza, né morte nei disegni di Antonio Colaleo; la realtà sembra sospesa, si percepisce la volontà di non contaminazione della sofferenza. Nel testo teatrale le matite sbriciolate diventano il simbolo di tante vite spezzate ma anche di resistenza al dolore e di sopportazione all’ingiustizia. Ma non sempre è così. C’è anche la rinuncia, quando la segregazione sembra la fine di un sogno. E’ la storia di Balde Moussa, il giovane immigrato dalla Guinea trovato morto impiccato nel Centro di Permanenza Rimpatri di Torino nel maggio scorso. Barbaramente picchiato da tre balordi a Ventimiglia perché chiedeva l’elemosina, Moussa era stato portato in una cella di isolamento ufficialmente per motivi sanitari. Per giorni si è chiesto disperatamente per quale ragione fosse finito lì. Era innamorato dell’Italia. Era un prigioniero di pace. Ed era in Italia.
Lo spettacolo di Canal Matite sbriciolate si articola in letture, video, musiche e danza insieme a Silvia A. Genta e il CoroTeatro Bequadro.
Claudio Canal: ricercatore on the road, collabora con “Il Manifesto”, “Avvenire” e altre testate. Ha scritto alcuni libri e suonato diverse musiche.
Antonella Bartolo, nata a Bari, vive dal 1975 a Chieri, Torino. Laureata in Scienze Politiche all’Università di Torino ha lavorato come free lance in alcune testate giornalistiche piemontesi ed è stata responsabile della comunicazione di un’azienda leader nel settore dell’energia. Matite sbriciolate è la sua prima esperienza editoriale.