I REPORTAGE SUI “RESTAURI D’ARTE” PROSEGUONO CON LA CHIESA DI SANTA MARIA MAGGIORE NEL BORGO MEDIOEVALE DI AVIGLIANA
La serie di reportage televisivi che la Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana di Torino dedica ai “Restauri d’Arte”prosegue questa settimana con il filmato dedicato alla chiesa di Santa Maria Maggiore nel borgo vecchio di Avigliana. I filmati dei “Restauri d’Arte”vengono messi in onda dall’emittente televisiva locale GRP sul canale 114 del digitale terrestre, il venerdì alle 21,30, il sabato alle 13,45 e la domenica alle 20,45. Per visionare la playlist dei reportage video sinora pubblicati sul canale YouTube della Città metropolitana di Torino e le fotogallery basta accedere al portale Internet della Città metropolitana di Torino, alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/riflettori_restauri_arte/
Per visionare tutte le fotogallery dei Restauri d’Arte e scaricare le immagini: urly.it/3dkm8
UN GIOIELLO ARCHITETTONICO E STORICO E LE OPERE DI UN’ARTISTA CHE LO VALORIZZANO
Avigliana, che è per collocazione ambientale un terrazzo sulla Valle di Susa e sulla pianura torinese, ai piedi della Sacra di San Michele, ai margini delle colline moreniche e con i suoi due laghi, ha sviluppato nei secoli un borgo medioevale di primario interesse. In questa preziosa cornice e in un’incantevole posizione panoramica affacciata sull’antico borgo si trova la chiesa di Santa Maria Maggiore. Le origini dell’edificio sono incerte e le prime notizie certe fanno riferimento a rifacimenti eseguiti nel 774, in seguito ai danni subìti dall’edificio durante la battaglia tra Carlo Magno e i Longobardi. Dopo una serie di distruzioni e ricostruzioni, prima della fine del XVII secolo la chiesa venne riedificata per la quinta volta, secondo le linee di ispirazione barocca che si possono ammirare ancora oggi. Ulteriori interventi di restauro e ristrutturazionesi susseguirono, fino all’abbandono del borgo medioevale negli anni ‘60 del secolo scorso e al conseguente trasferimento del culto nella nuova chiesa di Santa Maria, situata nel borgo basso di Avigliana. Numerosi furti hanno depauperato il patrimonio di arredi sacri e la decadenza strutturale è stata accentuata dalla vandalizzazione dei locali, ai danni soprattutto degli affreschi. Grazie al parroco don Robero Balbiano, aiutato dai borghigiani e da alcune associazioni di volontari, nel 1984 iniziarono importanti interventi strutturali. Oggi la chiesa è sede del centro culturale “Vita e Pace” che, da oltre vent’anni,promuove i lavori di restauro e le indagini archeologiche e ospita la collezione permanente delle opere scultoree dell’artista Elsa Veglio Turino. La restauratrice Raffaella Bianchi, accreditata dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Città metropolitana di Torino, dal 2015 collabora con l’associazione “Vita e pace” e ci ha raccontato i recenti interventi per il recupero delle pareti della prima e seconda campata della navata centrale a sinistra dell’ingresso e per il restauro della fase ottocentesca a monocromo dal cornicione sino a terra. Manuela Turino Matlì è la presidente del centro culturale “Vita e Pace”. Dal suo cognome si può intuire il profondo legame che la unisce alle opere scultoree di Elsa Veglio Turino, che da oltre vent’anni sono qui custodite e arricchiscono un luogo già carico di storia e significati. Elsa Veglio Turino (1921-1986), all’età di 35 anni e senza essersi mai dedicata all’arte della scultura, sentì forte l’impulso di creare plasmando ed iniziò a realizzare prima volti del Cristo e poi vere e proprie statue a grandezza d’uomo, quasi tutte di carattere religioso. Nell’intervista registrata per il reportage video Manuela Turino Matlì, figlia di Elsa, ha raccontato la storia artistica della madre e il recupero delle sue opere, andate disperse nel corso degli anni. Lo spazio ritenuto ideale per ricomporre l’opera di Elsa Veglio Turno e restituire alle opere il loro significato più autentico è la chiesa di Santa Maria Maggiore, che oggi ospita in maniera permanente le sculture dell’artista, oltre a numerose attività culturali di “Vita e Pace”. L’associazione, che ha superato i vent’anni di attività, ha tra i suoi obiettivi il restauro, la manutenzione e la valorizzazione dell’edificio, attraverso l’organizzazione di eventi culturali come concerti, presentazioni e mostre, gratuiti e aperti a tutti.