PIEMONTE ARTE: FATTORI, MUSEO DEL TESSILE CHIERI, VIGLIATURO, INCISORI CHIERESI, TABUSSO, BRUCATO, VIALE, CORDERO, RIVALTA…
coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
G.A.M. : FATTORI. CAPOLAVORI E APERTURE SUL ‘900
MUSEO DEL TESSILE DI CHIERI. ADAM STCLAIR. KASHMIR: CONFLICT AND STITCHERY
KASHMIR: conflitto e lavoro ad ago. Mostra di fotografia e cultura materiale tessile – Dal 16 al 26 ottobre 2021
Sabato 16 ottobre, alle ore 15.00, si inaugura al Museo del Tessile di Chieri, in via Santa Chiara 5, la mostra del fotografo, antropologo e docente inglese Adam STCLAIR (Norwich, 1967, vive e lavora a Torino), che, insieme ad una selezione di fotografie di viaggio, presenta anche una collezione di manufatti di artigianato artistico dal Kashmir. Come il vicino Afghanistan, anche il Kashmir ha subito una delle più lunghe occupazioni militari al mondo. Tuttavia, la comunità internazionale sembrerebbe aver ignorato per decenni la negazione o la ripetuta violazione dei diritti umani delle popolazioni che abitano il territorio oggi identificato come Kashmir, le cui terre sono controllate in parte dall’India, in parte dal Pakistan e in parte dalla Cina. L’instabilità derivante da questa situazione ha pesato inevitabilmente sulle attività delle piccole manifatture e botteghe di artigiani, la cui vitalità e maestria traspaiono dagli smaglianti manufatti tessili che ancora producono. Adam STCLAIR ha avuto modo di rapportarsi direttamente con la vita in Kashmir poiché, per diverso tempo, è stato ospite di una famiglia sul lago Dal, nei pressi della città di Srinagar, e ha viaggiato in lungo e in largo attraverso il Kashmir per condurre la sua ricerca di dottorato in antropologia visiva, che già lo aveva condotto a Mumbai (India). Durante i suoi viaggi attraverso paesaggi himalayani, ha fotografato, ripreso e intervistato persone che lavoravano nelle botteghe e piccole manifatture tessili del Kashmir. Ha così realizzato il valore dell’intenso lavoro manuale necessario a realizzarli, quasi sempre eseguito da donne che operano in condizioni ambientali estreme subendo ingiustizia ed esclusione dalla vita sociale e culturale. Ha osservato le loro abili mani filare, pettinare e tessere disegni intricati con fili di seta, lana e cotone a telaio. Ha visto la manifattura di bellissimi tappeti in seta, stole in lana Pashmina (ricavata dalla capra tibetana) tessute con aghi porgifilo lignei detti kani, ma anche scialli in lana Shahtoosh (ricavata dall’antilope tibetana) decorati con splendidi disegni ricamati a mano, ognuno dei quali esprime un senso di identità e orgoglio per i Kashmiri. «Il Kashmir non è una storia, bensì una moltitudine storie che accadono intorno all’osservatore», afferma Adam STCLAIR, la cui mostra, ospitata al al Museo del Tessile di Chieri fino al 26 ottobre, offre scorci sulla sua esperienza di viaggio in quell’area tormentata nel cuore dell’Asia centrale. Oltre a raffinati tappeti e stole, sono esposti strumenti tradizionali quali aghi uncinati per il ricamo a punto catenella, pettini e kani impiegati a telaio per oltre un secolo e persino un Corano Kashmiri. Le fotografie ritraggono bambini e adulti in abiti tradizionali, ambienti domestici e paesaggi, manufatti di alto artigianato e particolari di quegli stessi lavori d’arte tessile. Una produzione audiovisiva restituisce i suoni che erano parte integrante della vita quotidiana del Kashmir al tempo in cui furono effettuate le riprese – musica trasmessa da una stazione radio locale, l’adhān (chiamata islamica alla preghiera) da diverse moschee di Srinagar, il suono ubiquo della voga prodotto sul lago Dal da chi cerca un incontro o la fuga dal coprifuoco. «Questa esposizione dalle diverse anime racchiude ‘storie personali’ che restituiscono il senso di cosa significa vivere in Kashmir, dove conflitto e lavoro ad ago coesistono-spiega di Melanie ZEFFERINO, Presidente della Fondazione Chierese per il Tessile e per il Museo del Tessile, e curatrice del ciclo di eventi “Ars et Industria”-Scriveva la storica e scrittrice di viaggi gallese Jan Morris che “il Kashmir è sempre stato più di un mero luogo. Esso ha la qualità di un’esperienza, di uno stato mentale o forse di un ideale”. Anche Adam STCLAIR vede il Kashmir come una realtà dalle molteplici sfaccettature, e le diverse tradizioni tessili del Kashmir, seppure diffuse anche in alcune regioni limitrofe, sono presentate per la prima volta al Museo del Tessile in questa intrigante mostra, contestualizzandole attraverso immagini di grande impatto. Tutto ciò non solo nell’ottica di esaltare il valore estetico ed etnografico dei manufatti esposti, ma anche di riconoscere, attraverso la cultura materiale, la diversità come valore per l’essere umano».
Il giorno dell’inaugurazione della mostra, sabato 16 ottobre, sarà possibile visitare presso la sede del Museo del Tessile di Chieri anche il laboratorio di ricamo diretto da Anna Ghigo, Presidente dell’Associazione Amici del Ricamo Bandera, tecnica di tradizione chierese che contempla anche il punto catenella tipico del lavoro ad ago nel Kashmir.
Prenotazione obbligatoria (prenotazioni@fmtessilchieri.org, tel.329/4780542) – costo del biglietto 6 euro (Museo + mostra)
Orari: Martedì, Mercoledì e Venerdì: 9:30-12:30 Sabato: 14:00-18:00 Domenica 10:00-12:00
I visitatori devono essere in possesso di green pass, da esibire all’ingresso, e indossare la mascherina in ottemperanza delle norme di sicurezza in vigore
NEIVE. SILVIO VIGLIATURO. TRA LA TRASPARENZA
GART Contemporary Art Gallery di Neive (Cn), ospiterà la nuova personale dell’artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo (Acri, 1949, vive e lavora a Chieri). La mostra, intitolata evocativamente Tra la trasparenza, mette in mostra i lavori più recenti dell’artista. Fotografia di quel che è, ora, frutto di anni di sperimentazione. Fino al 28 novembre, lo spettatore si troverà a tu per tu con alcune delle tematiche più significative della poetica dell’artista – la Maternità, la Musica, le Mescolanze, tra le altre – personificate in sinuose creazioni in vetro, alcune delle quali superano i due metri d’altezza, che catturano lo sguardo grazie alla maestria dell’artista nel far interagire alla perfezione le cromie accese e la luce, sfruttando la naturale trasparenza della materia. Le sculture si intervalleranno a vorticosi dipinti, testimoni della destrezza di un segno netto che intesse trame e volumi, coniugando sapientemente astrazione e figurazione, e disegnando gli spazi geometrici abitati da colori accesi e brillanti.
Sul canale YouTube dell’artista è possibile vedere un’anteprima video della mostra. (https://youtu.be/Er3MbDcRJsE)
SILVIO VIGLIATURO. Tra la trasparenza – dal 9 ottobre al 28 novembre 2021
GART Contemporary Art Gallery Via Demaria 2, Neive (Cn)
gart.artgallery@gmail.com
FRANCESCO TABUSSO. LE FAVOLE DELLA PITTURA
Archivio di Stato di Torino
27 ottobre 2021 – 7 gennaio 2022
Dal 27 ottobre 2021 al 7 gennaio 2022 le sale juvarriane dell’Archivio di Stato di Torino affaccia-te sul Teatro Regio (Piazzetta Carlo Mollino 1) ospitano la grande retrospettiva dedicata a Fran-cesco Tabusso, curata da Veronica Cavallaro e Daniela Magnetti. Promossa dall’Archivio Francesco Tabusso e dalla Direzione Artistica di Banca Patrimoni Sella & C., alla vigilia del decennale della morte dell’artista (gennaio 2012), la mostra ripercorre gli oltre sessant’anni di attività di un pittore che ha sempre esplorato strade solitarie, al di là delle mode e dei movimenti, conquistando non solo l’apprezzamento della critica, ma anche dei non addetti ai lavori. Il progetto espositivo si avvale dei nuovi studi confluiti nel Catalogo ragionato dei dipinti dell’artista, frutto della ricognizione di un ricco materiale bibliografico e documentario e presenta una selezione di circa sessanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private, che deli-neano le tappe salienti del suo cammino. Le opere degli esordi testimoniano i primi passi mossi alla scuola di Felice Casorati, da cui Tabusso apprende non solo l’amore per il mestiere e il dialogo con i maestri antichi, ma anche la capacità di trasfigurare il reale, proiettandolo in una dimensione incantata, fuori dal tempo. Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta, Tabusso intensifica il dialogo con il linguaggio informale, sempre nel solco della figurazione e della pittura di racconto. Di questo periodo nelle ampie sale dell’Archivio di Stato, è esposta una selezione di opere giovanili di collezione pubblica, raccolte per la prima volta in un’antologica dedicata al pittore: la Festa Campestre che la Galleria Ricci Oddi di Piacenza acquistò alla Biennale di Venezia del 1954, i Boscaioli del Museo del Novecento di Milano, o ancora Il taglio del bosco opera vincitrice del Premio del Golfo ed en-trata così nella collezione del CAMeC di La Spezia. Delle opere di grande formato, eseguite in particolare a partire dal 1962, è in mostra la grande tavola La Sacra di San Michele – esposta per la prima volta al pubblico – un’opera che rias-sume e anticipa le soluzioni stilistiche che verranno. Qui vediamo la Valle di Susa dal poggio dove siedono in primo piano un uomo e una donna che guardano con sorpresa verso di noi e poi bo-schi, sentieri, borgate, la tovaglia bianca con frutta e oggetti e ancora sulle colline un colorato gruppo di contadini, intenti a vivere una giornata di festa. La predilezione di Tabusso per le opere di grande formato ci è suggerita anche dal Bozzetto per San Francesco qui esposto, che costituisce lo studio della monumentale Pala d’altare Il cantico delle creature realizzata nel 1975 per la Chiesa di San Francesco al Fopponino di Milano, proget-tata da Gio Ponti, che con i suoi 96 metri quadri di pittura è una delle Pale d’altare del Nove-cento più grandi d’Europa. Una sezione della mostra è poi dedicata ai numerosi quadri-omaggio (a Grünewald, Reycend, Pitocchetto, Chagall, …) che, a partire dall’inizio degli anni Settanta, si dispongono in veri e propri cicli pittorici in un appassionato dialogo con mondi artistici affini, da cui attingere valori pittorici e personaggi per nuovi colorati racconti, in una sorta di “fa-vola della pittura”. L’ultima produzione è articolata attraverso l’individuazione di nuclei tematici cari all’autore, in un viaggio-pellegrinaggio attraverso i territori della storia dell’arte, della letteratu-ra, delle tradizioni popolari. Grazie al contributo di Finder S.p.a., inoltre, il percorso espositivo non si limita al solo Archivio di Stato, ma prosegue idealmente anche nel territorio della Valle di Susa: a Rubiana la Biennale Fiabe e Boschi, promossa dall’amministrazione comunale per ricordare il suo cittadino onorario, celebrerà nel 2022 la X edizione con mostre e iniziative diffuse nelle borgate, visite alla casa di famiglia e alla Pinacoteca comunale intitolata a Tabusso. La collezione negli anni si è arricchita grazie al coinvolgimento di numerosi artisti piemontesi, rinnovando così la vocazione culturale del paese, legato a personaggi come Dino Campana, Felice Casorati, Italo Cremona e Francesco Menzio. Da visitare anche in alta Valle, a Susa, il Museo Diocesano dove si può ammirare la grande tavola Il volto di Cristo realizzato nel 1997 e donato dall’artista al costituendo Museo nell’anno dell’incendio che colpì la Cappella della Sindone. Ultimo dei pittori cantastorie, Tabusso invita a scoprire attraverso le sue opere una realtà contadi-na miticamente fuori dal tempo, in cui poter recuperare, a contatto con la natura, uno sguardo fanciullesco sul mondo. La mostra è corredata da un catalogo critico, Edizioni Palazzo Bricherasio – Banca Patrimoni Sel-la & C., con testi di Veronica Cavallaro, Daniela Magnetti, Elena Pontiggia e Filippo Timo.
DISEGNI E RIFLESSIONI DI FERRUCCIO BRUCATO
Alla Cooperativa di Consumo e Mutua Assistenza, in via Lanfranchi 28, Ferruccio Brucato espone, sino al 27 ottobre, una selezione di opere inedite sul tema “La forma delle parole”, che si riallacciano e confrontano con i versi del poeta giapponese Hino Sojo: “Diventa chiaro di luna/la mia meditazione/che riempie il cielo”. Alberi della vita, strutture geometriche e sottili riflessioni, esprimono il clima e l’essenza di un “corpus” di disegni risolti con una linea efficace. E questo primo incontro con le sue composizioni, a cura di Gloria Fava, rappresenta un momento del tutto particolare per scoprire la trama delle parole significanti, il senso di una visione dell’esistenza che si trasforma in una grafica puntuale, in un’energia espressiva capace di tradurre un’impressione in misurati elaborati. Disegni, delicate tracce di colore, lievi forme nello spazio, sono il risultato di un lungo e appartato percorso scandito dall’incisività della linea che si distende sulle superfici dei fogli. E, così, Brucato fissa un singolare “lumacone”, una luna “su un terrazzo aperto” e, in estrema sintesi, una raffigurazione che permette all’osservatore di entrare in contatto con l’immagine di “Giallo, giallo pazzo al cubo”. Nella saletta espositiva si coglie una ricerca legata all’interpretazione dell’inutile “conversazione con un imbecille” o delle “parole nel vuoto” o, ancora, “mi fa male…la tua presenza…la tua assenza”. Rigore e fantasia, armonia del segno e scrittura, concorrono a definire questa fase del suo discorso pittorico, ma, soprattutto, indicano il senso di una stagione che propone un dialogo serrato con l’ambiente, la storia personale e la quotidiana “lettura” (o rilettura) delle esperienze artistiche che gli appartengono da sempre, tra sogno e meditazione.
Angelo Mistrangelo
ASTI. L’IMMAGINE INCISA. IN MOSTRA GLI INCISORI CHIERESI
CHIERI E IL SALONE OFF. DOMENICA 17 OTTOBRE 2021 – ORE 11.00 INCONTRO CON ANTONIO MANZINI
Sala Conceria, via della Conceria 2 – CHIERI
Domenica 17 ottobre, alle ore 11, in Sala Conceria (via della Conceria, 2), a Chieri, il Salone OFF Torino e la Città di Chieri, organizzano l’incontro con lo scrittore e sceneggiatore Antonio MANZINI. Intervistato dal giornalista Luca Borioni (Corriere della Sera – Torino), Manzini presenterà “Vecchie conoscenze” (Sellerio), il suo ultimo romanzo con protagonista Rocco Schiavone.
L’AFGHANISTAN IN MOSTRA NELLA GALLERIA GIORGIO PERSANO
La violenza dei combattimenti in Afghanistan e la privazione della libertà alle donne è ormai diventato un tema quasi giornaliero di cronaca a livello mondiale. A parlarne in questi ultimi vent’anni, tra l’inizio e la fine dell’occupazione americana, sono stati non solo i giornalisti e reporter sui principali media, ma anche alcuni artisti attraverso le loro opere. E’ il caso di Rob Birza (Geldrop, 1962), un pittore olandese che vive e lavora ad Amsterdam. In occasione di Exhibi.to, la storica galleria Giorgio Persano di Torino presenta sino al 27 novembre, nello spazio del giardino interno, un’opera monumentale di Rob Birza dal titolo Afghanistan. La galleria si trova in Via degli Stampatori nel palazzo Scaglia di Verrua, uno dei pochi edifici torinesi del Cinquecento ad aver mantenuto un aspetto rinascimentale, senza aver subito rimaneggiamenti barocchi. L’opera appartiene all’omonima serie del 2005, creata a partire da fotografie di guerra, tratte dai giornali, scattate nei territori della Palestina, dell’Iraq e dell’Afghanistan. In questa serie era proposto il tema della rappresentazione della guerra, offrendo differenti prospettive che ne complicano la lettura, spesso unilaterale, proposta dai mass-media occidentali. Nell’opera esposta nella galleria Persano al paesaggio onirico e quasi caricaturale di un pastore con il suo gregge, non immediatamente riconducibile all’immaginario di guerra, è accostata una cornice che presenta nella parte alta il nome “Afghanistan” e nella parte bassa il nome di tre sport tipicamente occidentali “Golf”, “Tennis” e “Surf”, a sottolineare in modo provocatorio la dimensione di profitto del conflitto e gli interessi occidentali in Medio Oriente. A rimarcare questa dinamica, è anche il fatto che le parole siano tessute in lana, quasi a creare una linea diretta tra il gregge rappresentato all’interno della cornice e le attività ludiche vicine alla cultura occidentale. L’autore, pur non vivendo in prima persona la guerra in Afghanistan, lancia un appello militarista da europeo attraverso un lavoro in cui emerge un approccio ironico e feroce nei confronti del conflitto
Luigi Marsero
GALLERIA PIRRA. FORMA SEGNO COLORE
La Galleria Pirra presenta al pubblico un’ampia selezione di opere (disegni, acquerelli, pastelli, gouache) di oltre venti artisti di origini ed epoche diverse. Il progetto espositivo vede tre grandi “gruppi”, all’interno di ciascuno dei quali vi sono autori che hanno punti di contatto con gli altri. Un capitolo a parte per l’importanza del nome è Balthus (1908-2001), del quale esponiamo uno studio a matita su carta quadrettata, pubblicato sul catalogo generale, per l’opera Lena con le braccia incrociate (1954). Nel primo gruppo troviamo artisti riconducibili all’astrattismo e al surrealismo: Léopold Survage (1879-1968), il cui mondo pittorico prefigura l’universo surrealista, con paesaggi acquerellati del 1910, 1911 e 195, Alberto Magnelli (1888-1971), pioniere dell’astrattismo in Italia, con degli studi a matita di figure in movimento degli anni Dieci, Ivan Puni (1892-1956), promotore dell’avanguardia russa del primo Novecento, con un colorato bozzetto per paesaggio con figura del 1912, André Masson (1896-1987), la cui creatività è legata all’esplorazione del mondo irrazionale, Piero Dorazio (1927-2005) con gli iconici reticoli cromatici e gli acquerelli di Andrea Pescio (1972), dalle intense suggestioni oniriche. Survage e Puni, entrambi di origine e formazione artistica russe, sono l’anello di congiunzione con il secondo gruppo, quello rappresentato da altri due artisti sovietici: Konstantin Vialov (1900-1976) e Viktor Konovalov (1912-1995). Entrambi pittori e grafici, del primo, sostenitore del Costruttivismo, sono presenti in mostra delle esemplari astrazioni geometriche di figure rappresentative della rivoluzione sociale e del secondo, autore di numerose opera pubbliche celebrative, dei bellissimi lavori preparatori per la realizzazione della decorazione della stazione Kievskaya della metropolitana di Mosca, omaggio all’operoso popolo ucraino. L’altro anello di congiunzione è Magnelli, perchè, pur non avendone mai fatto parte, è stato legato al gruppo dei Futuristi, terza nutrita “sezione” della mostra. Sono, infatti, esposte diverse opere del secondo Futurismo, tra cui un’aeropittura del 1932 di Alessandro Bruschetti (1910-1980), una ballerina stilizzata di Ugo Pozzo (1900-1981), un’elaborata composizione geometrica di Giovanni Acquaviva (1900-1971), una ballerina futurista e un paesaggio geometrico del 1926 di Fillia (1904-1936), uno studio con volto geometrico di Tullio Crali (1910-2000), motociclisti in movimento e vedute aeree di Uberto Bonetti (1909-1993), un treno “alato” del grafico Paolo Garretto (1903-1989) e due animaletti del periodo futurista di Aligi Sassu (1912-2000). In mostra anche la ricerca cromatica e di movimento degli acquerelli degli anni Cinquanta di Edgardo Corbelli (1918-1989) e due francesi tra loro contemporanei, ma dai percorsi artistici molto diversi: Louis Hayet (1864-1940), con un paesaggio ad acquerello pointilliste e Odilon Roche (1868-1947), con una figura femminile danzante, influenzata dallo studio approfondito di Rodin.
La mostra rimarrà aperta sino al 14 novembre 2021. Aperti tutti i giorni, dal lunedì al sabato 10 – 12,30; 15,30 – 19. Domenica 10 -12,30
MUSEI REALI. FABIO VIALE IN BETWEEN
Dal 14 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022 i Musei Reali ospitano la prima mostra a Torino dedicata allo scultore piemontese Fabio Viale, che ha conquistato notorietà internazionale grazie alle sue statue tatuate e alle straordinarie finzioni del marmo. Cinque opere monumentali allestite in Piazzetta Reale e un percorso curato da Filippo Masino e Roberto Mastroianni all’interno di Palazzo Reale testimoniano i campi di ricerca e presentano opere inedite, che verranno svelate al pubblico negli spazi della residenza sabauda. L’esposizione è realizzata in collaborazione con la Galleria Poggiali di Firenze.
CHIERI. “NELLA LUCE DELLA SERA. RIFLESSI DELLA GRAZIA TRA GLI SCAFFALI DELLA FRANCONE.”
Questo il titolo della nuova mostra allestita, a cura del bibliotecario CoopCulture Sandro Molinu, nella saletta espositiva della Biblioteca Civica di Chieri. Nella brochure informativa il Dott. Molinu traccia un percorso guida per comprendere i vari livelli concettuali sulla cui base si fonda l’esposizione. Si parte da un luogo fisico: l’abbazia cistercense di Port-Royal des Champs. Questo luogo di ritiro di uomini virtuosi che si dedicavano ad esercizi di pietà e all’insegnamento, fu roccaforte di “intelligenze raffinate e bagliori di Grazia spirituale”. Dal 1608 una giovane badessa, madre Angélique de Sainte-Madeleine, aveva avviato una rigenerazione spirituale tutta fondata sull’interiorità. Fulcro di un movimento teologico, filosofico e politico che fonda le sue radici nel corpus del Vescovo di Ippona, a partire dal quale l’Augustinus di Giansenio ne divenne voce prorompente; Port-Royal des Champs, a 20km da Parigi, fu il centro dei Giansenisti, fortemente osteggiati ed attaccati dai Gesuiti, confessori delle corti europee e difensori dell’autorità del Papa. Le sorti furono nefaste: una bolla papale del 1709 ne sancì la soppressione e, per volere di Luigi XIV, fu rasa al suolo nel 1713. Il percorso ideologico della mostra continua passando da un concetto di fortezza spirituale ad uno metafisico, di cui l’ufficiale Giovanni Drogo, del Deserto dei Tartari di Dino Buzzati, n’è testimone: alla fine della sua esistenza la Grazia scese nel suo cuore, nell’intimità del silenzio e in un’atmosfera dimessa. “Prediletta via della Grazia è forse questo sguardo nuovo, luce del disincanto capace di rischiarare imbrogliate esistenze affannate a rincorrere abbaglianti illusioni, attratte non da vigile ricerca di verità ma dal suo esatto contrario: il “divertissement”, fuga illusoria e labile distrazione da una condizione umana ontologicamente limitata e dolente, teorizzato nelle “Pensée” dal più noto dei “solitaire” di Port-Royal: Blaise Pascal. Può accadere, tuttavia, che la distrazione si converta in convergenza: è quanto realizzato nel suo cammino terreno da Maria, figura di donna niente affatto gregaria come una lunga tradizione clericale si ostina a presentarla.”- scrive Molinu. I volumi esposti, visionabili negli orari di apertura della biblioteca fino al 23 ottobre, sono testi pubblicati tra Sette e Novecento di carattere storico, spirituale, letterario.
Serena Goldin
IL CIRCOLO DEL DESIGN DI TORINO OSPITA LA MOSTRA «GRAPHIQUOTE – A POSTCARD NOVEL» DI THIS IS NOT A LOVE SONG IN COLLABORAZIONE CON MINIMA&MORALIA
L’appuntamento si inserisce all’interno del calendario del Salone Off del Salone Internazionale del Libro di Torino
15 cartoline illustrate ispirate a 15 capolavori lirici che hanno fatto la storia della letteratura mondiale: la mostra «GraphiQuote – A postcard novel» promossa dal progetto indipendente This Is Not A Love Song in collaborazione con minima & moralia e Circolo del Design di Torino coinvolge 15 autrici, ognuna delle quali ha scelto un passaggio emblematico di un romanzo, racconto o poesia carpendone il mood e la potenza immaginifica fissandola artisticamente sulla cartolina. «GraphiQuote» è un atto d’amore artistico verso quegli scorci letterari che avremmo voluto sempre fissare materialmente nel tempo e nello spazio. L’esposizione, ospitata al Circolo del Design di Torino in via San Francesco da Paola 17 dal 15 al 29 ottobre 2021, si sviluppa in 15+15 stampe da 30×45 cm. Ogni cartolina è composta dall’illustrazione sul fronte e dal testo dell’opera alla quale è ispirata sul retro. Queste saranno poi disponibili allo stand This Is Not A Love Song (TINALS) all’interno del Salone Internazionale del Libro di Torino dal 14 al 19 ottobre 2021 e verranno date in omaggio a chiunque acquisterà prodotti TINALS. Successivamente saranno regalate con ogni acquisto fatto sul sito www.thisisnotalovesong.it fino al 31 dicembre 2021.
La mostra sarà visitabile a partire dalle ore 14.00 del 15 ottobre, fino al 29 ottobre 2021, tutti i giorni dal lunedì a venerdì dalle 14.00 alle 19.00 al Circolo del Design.
I GIOVEDÌ IN CAMERA. ALTRA VERSIONE DELLO STESSO PAESAGGIO. INCONTRO CON ARIANNA ARCARA
Giovedì 14 ottobre, ore 18.30, in presenza nel Gymnasium di CAMERA (Via delle Rosine, 18 – Torino)
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia è lieto di ospitare un incontro sul progetto della fotografa Arianna Arcara (Monza, 1984), a cura dell’Associazione Arteco e di Jest, in programma giovedì 14 ottobre, alle ore 18.30, in presenza nel Gynmasium di CAMERA. L’incontro si inserisce nel programma de “I Giovedì in CAMERA” volti ad approfondire temi legati alla mostra “Walter Niedermayr. Transformations”, un ampio focus sulle opere del fotografo contemporaneo Niedermayr che si fondano sulle mutazioni del paesaggio alpino e sulla relazione con le persone che lo abitano, visitabile fino al 17 ottobre nelle sale principali di CAMERA. Arcara, la cui ricerca si incentra sul tema del confine, attraverso progetti che indagano la funzione sociale della fotografia e il rapporto tra soggetto e autore, è stata invitata a lavorare nelle aree della Val di Susa dove ha cercato di delineare uno spaccato contemporaneo, sociale e paesaggistico, del territorio per rappresentare ciò che lei stessa ha definito un’«Altra versione dello stesso paesaggio». L’attivazione di un dialogo concreto e duraturo con la comunità di riferimento restituisce l’idea di fotografia come pratica che investe e coinvolge i luoghi e le persone, in cui il processo di costruzione della narrazione proposta dall’artista scaturisce da un continuo scambio che vede coinvolti tutti i soggetti. I paesaggi e i ritratti di bambini, adolescenti e giovani adulti, restituiscono uno scenario comune ad altri contesti isolati, dove l’equilibrio tra un’eccessiva antropizzazione e l’ambiente naturale dà vita a forti contraddizioni e complessità. Arcara è membro del collettivo fotografico Cesura e il suo progetto Altra versione dello stesso paesaggio è vincitore dell’avviso pubblico “Strategia Fotografia 2020”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il progetto ha inaugurato la serie di residenze d’artista a cura della Pinacoteca G.A. Levis di Chiomonte: residenze volte a ospitare fotografi e artisti con l’intento di attivare nuove narrazioni a partire dal patrimonio di opere pittoriche del paesaggista Giuseppe Augusto Levis, vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo. I risultati del lavoro di Arianna Arcara saranno esposti in una mostra dal titolo Arianna Arcara. Altra Versione dello stesso paesaggio a cura di Arteco (Beatrice Zanelli e Ilaria Peretti) e Jest (Francesca Cirilli) che inaugurerà nelle sale della Pinacoteca G.A. Levis di Chiomonte sabato 16 ottobre 2021 e sarà visitabile sino al 16 gennaio 2022. Un progetto di Pinacoteca G.A. Levis di Chiomonte nell’ambito dell’iniziativa Riscoprendo Levis con il sostegno di Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Comune di Chiomonte.
Intervengono: Arianna Arcara, artista Beatrice Zanelli e Ilaria Peretti, curatrici ARTECO Francesca Cirilli, curatrice JEST Walter Guadagnini, direttore di CAMERA Giangavino Pazzola, curatore, responsabile progetti di ricerca a CAMERA È consigliato prenotare per l’incontro sul sito di CAMERA. Il biglietto d’ingresso per l’incontro ha un costo di 3 Euro.
MOSTRA DI RICCARDO CORDERO A MONTE TAMARO
FESTA DEL LIBRO MEDIEVALE E ANTICO DI SALUZZO “LE DONNE, I CAVALLIER, L’ARME, GLI AMORI”
Prima edizione. Da venerdì 22 a domenica 24 ottobre 2021, Saluzzo (CN). Lectio magistralis mercoledì 27 ottobre 2021. Tra gli ospiti: Angelo Branduardi, Aldo Cazzullo, Franco Cardini, Chiara Frugoni, Sara Marconi, Marcello Simoni, Castello di Rivoli, Mons. Franco Giulio Brambilla. Tra gli appuntamenti: Incontri con l’autore, lezioni magistrali, laboratori per bambine e bambini, concerti, reading, mostre, spettacoli di falconeria, spettacoli teatrali, esposizione di libri, azioni pittoriche collettive, aperitivi e cene letterarie, laboratori di calligrafia, proiezioni di film, sfilate di gruppi storici
Aspettando la Festa:
tra il 7 e il 21 ottobre letture per bambine e bambini, laboratori di miniatura e musicali
salonelibro.it – visitsaluzzo.it
La Festa del libro medievale e antico di Saluzzo “Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori” è la nuova manifestazione libraria dedicata alla cultura e storia medioevale, lette e approfondite attraverso romanzi, saggi, fantasy, lezioni, musiche e performance, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo e dalla Città di Saluzzo, in collaborazione con Salone Internazionale del Libro di Torino e Fondazione Amleto Bertoni. Nasce dalla volontà di portare all’attenzione del grande pubblico e celebrare un periodo storico, dal V al XIV secolo, che da sempre esercita una forte fascinazione sull’immaginario collettivo (come dimostrano il successo di romanzi, serie televisive, film e videogiochi che a quelle atmosfere si ispirano) e che fu un laboratorio culturale straordinario da cui nacque l’idea europea, anche se troppo spesso viene minimizzato come momento oscuro in opposizione al Rinascimento. L’iniziativa si svolgerà sabato 23 e domenica 24 ottobre 2021, con due lezioni magistrali venerdì 22 ottobre e mercoledì 27 ottobre, e trova nella città di Saluzzo, che fu capitale dell’omonimo marchesato, il suo luogo ideale di espressione. Saluzzo (Cn), infatti, si iscrive di diritto nella storia del Medioevo europeo, con le sue testimonianze architettoniche di impronta gotica, costruite tra il Duecento e la fine del Quattrocento, che ancora caratterizzano il suo antico e intatto centro storico. E fu il marchese Tommaso III di Saluzzo, intorno ai primi anni del Quattrocento, a scrivere il poema epico-cortese Le Chevalier Errant, uno dei più importanti testi cavallereschi medioevali. La prima edizione della Festa del libro medievale e antico di Saluzzo mutua, come sottotitolo, i primi versi del poema cavalleresco L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, “Le donne, i cavallier, l’arme gli amori”, che avvicinano subito il lettore all’immaginario medievale intessuto di eroismi, sfide, viaggi, guerre, amori e magie. L’immagine guida che accoglierà il pubblico è un particolare dell’affresco presente nella cappella campestre di San Ponzio a Castellar, vicino a Saluzzo, risalente al XIII secolo, che riproduce una principessa e un cavaliere.
AOSTA, SAINT-BENIN: I MONDI SEGRETI DI GUIDO CREPAX
Un incontro di approfondimento sul maestro del fumetto nell’ambito della mostra Guido Crepax. I mille volti di Valentina
L’Assessorato Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che, nell’ambito dell’esposizione Guido Crepax. I mille volti di Valentina, proposta al Centro Saint-Bénin di Aosta sino al 31 ottobre, viene organizzato un incontro di approfondimento sulla figura di Guido Crepax che evidenzia gli aspetti inediti della sua personalità. Mercoledì 13 ottobre 2021, alle ore 17.00 al Centro Saint-Bénin si svolge l’incontro Valentina e non solo. I mondi segreti di Guido Crepax. Tra arte, musica e letteratura a cui partecipano i tre figli dell’artista Antonio, Caterina e Giacomo Crepax, in dialogo con il curatore della mostra Alberto Fiz e Daria Jorioz, dirigente della struttura Attività espositive e promozione identità culturale. Sono oltre cento le opere che compongono il progetto inserite all’interno di un allestimento spettacolare che consente allo spettatore di attraversare ambienti tematici in dialogo tra loro, arricchiti da manichini, sagome tridimensionali e tappezzerie d’autore. Insieme alle tavole originali più emblematiche e alle storie più rappresentative di Valentina, la rassegna, divisa in sette sezioni, analizza la poliedrica indagine artistica di Crepax presentando documenti d’archivio, copertine di dischi, oggetti di design, abiti, paraventi, studi per la pubblicità, grandi giochi tridimensionali. La prenotazione per assistere all’incontro è obbligatoria telefonando al numero 0165.272687. Si precisa che, in occasione dell’evento a ingresso gratuito, è possibile visitare la mostra. Il pubblico dovrà essere dotato di Green pass.
PINEROLO. DAVIDE RIVALTA. PASSAGGI IRRITUALI
9 ottobre 2021 – 9 gennaio 2022
Un percorso artistico allestito per le vie del centro di Pinerolo, che prevede l’esposizione di sculture monumentali site-specific. Quest’anno Scultura Diffusa vede protagoniste le opere dell’artista bolognese Davide Rivalta, sotto la direzione artistica del curatore Pier Luigi Tazzi.
9° EDIZIONE DI CUNEOVUALÀ
Fondazione Peano, Corso Francia 47, Cuneo. INAUGURAZIONE venerdì 15 ottobre ore 18. dal 15 ottobre al 14 novembre 2021 dal giovedì alla domenica ore 15.30-18.30
Dopo il grande successo delle passate edizioni di CuneoVualà, rassegna che giunge quest’anno alla nona edizione con l’ideazione e cura di Ivana Mulatero, Fondazione Peano presenta al pubblico un progetto espositivo in consonanza con le celebrazioni nazionali per i settecento anni della morte di Dante Alighieri. La rassegna propone una duplice esposizione: “I viaggi di Dante a CuneoVualà”, collettiva di autori dei carnet de voyage, e “DANTE La Vita e la Commedia nelle tavole di Roberto Malfatti”, personale di Roberto Malfatti, carnettista, architetto e noto urban sketcher fiorentino
ASSOCIAZIONE PIERO MARENGO. RAPPORTI TRA EDITORIA E LIBRO D’ARTISTA
Due eventi distinti, ma intimamente connessi, a cura dell’Associazione culturale Collezione Piero Marengo – Progetto libro animato e d’artista, si propongono di riesaminare i rapporti tra editoria e libro d’artista, in una reciproca ridefinizione, in un costante ‘faccia a faccia’. L’editoria si “fa” piccola per aderire strettamente ai problemi della riproduzione del libro d’artista.
TAVOLA ROTONDA – Piccola editoria e libro d’artista. Biblioteca Civica Centrale / Sala Conferenze / Via della Cittadella, 5 Torino. mercoledì 20 ottobre 2021, ore 15.00-17.00
La Tavola rotonda intende favorire la discussione dei problemi inerenti l’ideazione e la produzione (artigianale o industriale, del pezzo unico o di quello a stampa), considerando la varietà e la ricchezza delle interazioni tra artisti ed editori, su base interdisciplinare, intorno alla funzione culturale del libro d’artista nel sistema dell’arte.
www.librianimatiedartista.it www.antiquafreddi.it
MOSTRA – Sulle “tracce” di multiformi percorsi d’artista: libri d’artista e di poesia visiva
Forme e funzioni del libro d’artista nel sistema dell’arte
Libreria Antiquaria Freddi / Via Mazzini, 40 Torino
INAUGURAZIONE – mercoledì 20 ottobre 2021, ore 18.00 (e rispettivamente 18.30, 19.00, 19.30, in
ragione di 15 persone al massimo, per volta).
Visite dal 21 al 30 ottobre 2021 (periodo di durata della mostra).
Orari di apertura: dal lunedì al sabato 10.30-12.30 – 16.00-19.30
Per informazioni e prenotazioni: 011/8178751 – 392/2372527 – www.antiquafreddi.it
Occasione di approfondimenti critici, la mostra presenta libri di poesia visiva, libri
d’artista, libri oggetto e pop-up d’artista (alcuni ad opera degli stessi artisti presenti alla Tavola rotonda), ponendo l’accento sulla varietà delle tipologie e delle tecniche rappresentate e sulla necessità di intendere il libro d’artista come strumento vivo in costante evoluzione. Promossa e a cura di: Associazione culturale Collezione Piero Marengo – Progetto libro animato e d’artista.
ALESSANDRIA. MUSEO ETNOGRAFICO GAMBARINA. INCONTRO CON L’AUTORE: GIANLUCA D’AQUINO
“TRAIANO – il sogno immortale di Roma” & “EXTINCTION – Ultima luce”
Venerdì 15 ottobre, alle ore 21.15, presso il Museo Etnografico Gambarina di Alessandria (piazza della Gambarina n. 1), sarà ospite lo scrittore D’Aquino Gianluca, che presenterà i suoi recenti romanzi “TRAIANO – il sogno immortale di Roma” e “EXTINCTION – Ultima luce”. Nel corso dell’evento, l’autore dialogherà con il professor Ferdinando Caputi e la scrittrice Silvia Vigliotti, addentrandosi nei temi della biografia romanzata dell’imperatore romano Marco Ulpio Traiano, ripercorrendone la vita e i grandi successi politici e militari, e dello scenario distopico, di stretta attualità al tempo del COVID-19, in cui è ambientato il recente “EXTINCTION – Ultima luce”, incentrato sulla diffusione di un virus che mette a rischio il perpetuarsi dell’umanità, scritto pochi mesi prima dello scoppio della tristemente nota crisi sanitaria.
IL POLO DEL ‘900 AL SALONE DEL LIBRO 2021
Anche quest’anno il Polo del ‘900 e gli enti partner partecipano alla programmazione del Salone del Libro e del Salone Off con incontri e presentazioni. Si inizia giovedì 14 ottobre alle ore 12.30 (Lingotto Fiere – Sala Argento) con Percorsi di memoria, tra realtà e digitale. Con: Alessandro Bollo, Daniele Borioli, Luciano Boccalatte, Luca Dal Pozzolo, Carla Gatti e Gabriella Serratrice. Venerdì 15 ottobre la Fondazione Nocentini propone alle ore 17.00 (Lingotto Fiere – Sala Argento) con la FIM CISL Torino la presentazione di Lessico del nuovo mondo di Daniele Marini e alle ore 20.30 (corso Valdocco 4/a – Sala Conferenze) la presentazione di Trattato di Medicina in 19 racconti e ½ di Arben Dedja. Sabato 16 ottobre: ore 17.00 (Lingotto Fiere – Arena Piemonte) I 50 anni del FUORI! presentazione del catalogo della mostra per il cinquantennale (Hopefulmonster) e dell’antologia dei primi 12 numeri dello storico giornale (Nero edizioni) con Angelo Pezzana, Roberto Mastroianni, Carlo Antonelli, Beatrice Merz; ore 18.00 (via del Carmine 14 – Sala ‘900) il Polo propone Prossimità e città culturale, una riflessione su come la città di prossimità può favorire il fiorire della città culturale e, viceversa, come la città culturale può essere un motore per una nuova prossimità. Saluti: Alessandro Bollo; introduce: Francesco De Biase; conduce: Roberta Paltrinieri; intervengono: Lucio Argano e Ezio Manzini; conclusioni: Franco Bianchini; ore 21.00 (via Cesare Battisti 4b) l’Unione Culturale e il Centro Gobetti organizzano la presentazione del libro Le letture tendenziose di Franco Antonicelli. Domenica 17 ottobre: ore 15.30 (Lingotto Fiere – Sala Argento) Giovanni De Luna presenta il documentario Italia ‘61. Il Festival del miracolo, realizzato da Istoreto e da Istituto Luce- Cinecittà sulle celebrazioni del Centenario dell’Unità d’Italia; ore 16.30 (via del Carmine 14 – Sala Lettura) la Fondazione Nocentini organizza la presentazione del libro Mingus di Squaz e Flavio Massarutto.
MOSTRA “MONCALIERI OPERAIA. DALLA FABBRICA ALLA RESISTENZA”
Moncalieri, ore 10-19,30 16/17 e 23/24 ottobre 2021. Giardino delle Rose al Castello Reale. INAUGURAZIONE Sabato 16, ore 14,30
Moncalieri ha annoverato tra i suoi cittadini oltre 600 partigiani, molti giovani o giovanissimi che sapevano di rischiare la loro vita e di andare incontro alla fame, agli stenti, al freddo, dovendosi guardare dalle spie, dai delatori, rischiando di finire prigionieri dei fascisti e quindi torturati prima di essere uccisi. 51 caddero in combattimento, molti lontano da casa senza più contatti con i parenti. Per capire tali scelte è necessario osservare l’ambiente sociale in cui esse hanno potuto maturare. E’ quello che si propone di scandagliare la mostra che si inaugura sabato 16 ottobre al Giardino delle Rose di Moncalieri (ingresso libero, orario: 10-19,30), dal titolo suggestivo: Moncalieri operaia. Dalla fabbrica alla Resistenza. Promossa dall’Assessorato alla Cultura della Città di Moncalieri, è a cura della locale sezione Anpi e dello Spi-Cgil. “L’insediamento di opifici industriali già dalla seconda metà dell’Ottocento ha comportato lo spostamento di larghi strati di popolazione dalla campagna in città, con un fermento culturale nuovo – illustra il presidente Anpi Mario Bauducco – La necessità di organizzarsi per far fronte ai problemi creati dall’assenza di misure previdenziali o di assistenza che garantissero la sopravvivenza in caso di malattia, infortunio, vecchiaia, comporta la creazione di organizzazioni, società di mutuo soccorso, terreno di cultura del Movimento operaio. Fu un terreno difficile, tra la diffidenza e la paura delle classi agiate che non volevano accettare che i lavoratori si organizzassero autonomamente, dotandosi di strutture e partiti autonomi”. Le sconfitte, le difficoltà sono state una dura scuola per generazioni di lavoratori anche di fronte a venti anni di fascismo, di indottrinamento ideologico, con la repressione di qualsiasi forma di dissenso o pensiero critico. La mostra al Giardino delle Rose aggiorna la radiografia della struttura produttiva e industriale del territorio. E rinnova il ricordo di alcune biografie che, in termini di scelte personali, hanno lasciato tracce durature nel tessuto vivo della città: “Molte persone pagarono con il carcere, il confino o l’esilio la coerenza delle scelte fatte – continua Bauducco – E’ nostro preciso dovere tenere viva la memoria dei fatti passati perché ognuno si assuma la responsabilità di scelte consapevoli, di cittadini ben informati”.
ALPIGNANO. PABLO NERUDA E CASA TALLONE: UNA TESTIMONIANZA DI AMICIZIA E PASSIONE
Salone del Libro 2021 – Salone OFF
Biblioteca comunale, Salone museale – via Matteotti 2, Alpignano
venerdì 15 ottobre – ore 18
PABLO NERUDA E CASA TALLONE: UNA TESTIMONIANZA DI AMICIZIA E PASSIONE
Mattia Mariani (attore di Assemblea Teatro) legge l’Orazione di Pablo Neruda tenuta all’Accademia di Stoccolma in occasione della consegna del Nobel. Testo gentilmente fornito da Alberto Tallone Editore