Testimoni di Geova in Russia: preoccupazione e solidarietà dalla comunità di Chieri

Torture e violenze. La comunità chierese è preoccupata

I seicento testimoni di Geova appartenenti alle comunità di Chieri e dintorni, sono molto preoccupati e solidali con i loro confratelli della Federazione Russa. «Abbiamo ricevuto in questi giorni allarmanti notizie riguardanti l’aggravamento della sistematica persecuzione religiosa in atto, alla quale si sono aggiunti recenti episodi di brutali torture, sevizie e sequestri di persona. Queste azioni sono commesse dagli stessi agenti di polizia che, invece di difendere i cittadini, si schierano inspiegabilmente, con la violenza, dalla parte di coloro che intendono sopprimere la libertà religiosa dei nostri confratelli russi», commenta Irina Touliganòva Ambrogio, testimone di Geova russa della congregazione di Villanova. «Dal 2017, quando la Corte Suprema di Mosca ha dichiarato estremiste le attività degli oltre 175mila Testimoni di Geova russi, la situazione della comunità è andata peggiorando. 559 Testimoni hanno subito un processo penale, 299 fedeli in totale sono stati incarcerati e sono state già pronunciate 143 sentenze con condanne fino a 8 anni di carcere». Ha precisato Alberto Bertone anziano della congregazione locale. «La Comunità Internazionale si è più volte espressa contro questa incredibile e ingiustificabile persecuzione. Anche il Ministero degli Affari Esteri Italiano, in risposta a due interrogazioni parlamentari nel 2019 e nel 2020, ha affermato che la situazione dei Testimoni di Geova in Russia “rappresenta oggi una delle più evidenti criticità in materia di diritti umani nel Paese”». Ha concluso Bertone.

Nella foto: Irina Touliganòva e il marito Mario Ambrogio