Chieri, ex Tabasso. C’è un nuovo progetto: demolizioni, un parcheggio interrato, tanto verde
Un progetto preliminare di recupero dell’area ex Tabasso è stato presentato dall’assessore all’urbanistica Flavia Bianchi, mercoledì, in commissione consigliare. A redigerlo lo studio di architettura Artom e Zanotti. Sono passati anni dai primi tentativi di realizzare negli spazi che furono occupati dal cotonificio qualcosa di bello e utile per la città: tentativi andati a vuoto per mille motivi, uno su tutti l’impossibilità di far quadrare i conti in una operazione che il Comune non può in alcun modo affrontare da solo, senza la compartecipazione dei privati. L’idea attuale sfrutta in parte anche i numerosi errori del passato e utilizza uno strumento urbanistico, la variante recentemente approvata in consiglio comunale, che permette soluzioni di più ampio respiro, in grado di sfruttare meglio le potenzialità dell’area e di attirare di più investimenti privati. Ecco le parti essenziali dello studio.
Il progetto di recupero: criteri e linee guida –
“1) Ambito Via Vittorio Emanuele II
- Mantenere parte dell’edificato contiguo al centro storico
- Preservare i fronti prospicienti la via Vittorio ( casa Tabasso ed edificio adiacente, decreto di vincolo del 2009);
- Conservare il sistema dei vicoli e le maniche degli edifici prospicienti (pozzo della Mina e vicolo adiacente);
- Conservare la presenza delle corti interne (casa Tabasso e manica adiacente );
- Rimuovere le volumetrie pericolanti adiacenti l’edificio ex palazzina uffici.
- Connettere, attraverso un sistema di piazze e percorsi pedonali, l’asse principale della via
Vittorio Emanuele, al tessuto del centro storico con gli spazi della nuova manifattura. (rimozione
del recinto spaziale, visivo, storico e socio ambientale tra la città storica e il suo patrimonio industriale);
Verifica e scelta delle attività insediabili, compatibili con la tipologia degli spazi e delle strutture murarie esistenti:
- attività terziarie, artigianato digitale, residenza.
2) Quadranti sud (via F.lli Giordano, via Bruno Buozzi, piazzetta)
- Preservare l’immagine dell’impianto
planimetrico e le volumetrie esistenti (quadranti);
- Eliminazione delle parti incongrue e
ammalorate:
- Quadrante Sud-Ovest; manica di collegamento (edificio ex controllo pezze);
- Ampliamento in adiacenza al fronte Sud-Est (lucernari in c.a.);
- Edificio impianti, edificio ex spaccio e volumetrie adiacenti ( piazzetta )
- Locali cantonieri
- Rampa carraia adiacente al fronte Nord-Ovest
- Parcheggio a raso prospiciente le vie F.lli
Giordano e Buozzi
- Parziale demolizione dell’edifico ex C.Termica
Quadrante Est-SudEst :
- Teatro, spazi accessori ( su due livelli),
ristorazione, terrazza panoramica con visuali
verso la città storica e le sue architetture
significative.
La strategia:
La lettura storica, prima fase del percorso conoscitivo, ha evidenziato
come l’area si caratterizzi per una pluralità di storie e memorie urbane.
- Recuperare un immagine coerente
- Preservare l’impianto originario – depurato dai volumi ormai irrecuperabili per il pessimo stato manutentivo di strutture e finiture – particolarmente idoneo a stabilire un rapporto equilibrato tra: spazio collettivo, strade, piazze, socialità e tempo libero; spazio specializzato: spazi per la cultura (il teatro e la musica, il museo interattivo della manifattura, laboratori didattici), l’impresa sociale (la fattoria urbana aeroponica), i servizi (commercio, terziario, terziario superiore, artigianato digitale), la residenza.
- Preservare le testimonianze significative sia architettoniche
che di cultura materiale e sociale.
- Eliminare il rapporto complesso originario di chiusura morfologica tra l’area di sedime della fabbrica e l’edificato minuto (ormai in precarie condizioni strutturali) prospiciente la via Vittorio
Emanuele (barriera visiva, spaziale e funzionale)
- Alimentare la permeabilità di spazi e funzioni, aprendo nuove visuali e ambiti spaziali di relazione con la città storica. ( le nuove piazze in sequenza: diversificate altimetricamente, dalla via Vittorio Emanuele
alla grande piazza antistante il nuovo atrio di accesso all’ex manifattura, alla piazza prospiciente l’ingresso alla galleria commerciale e al nuovo parco, che amplia quello esistente.
- Accentuare il carattere di mix funzionale e le vocazioni culturali dell’ex complesso industriale (potenziamento del polo culturale esistente: biblioteca, archivio storico della città)
- Valorizzare la particolare posizione strategica del sito, e il suo ruolo polarizzante rispetto all’intero territorio del chierese e oltre, potenziando il ruolo di “porta”orientale dell’area metropolitana e di “porta” occidentale del sistema ambientale delle Colline Centrali (Monferrato, Langhe, Roero)
- L’inserimento di nuove attività: culturali, produttive,
commerciali, terziarie , di ristorazione e residenziali, potenzialmente attrattive non solo per la città di Chieri ma per l’area metropolitana e l’insieme del territorio chierese, incrementeranno fatalmente il flusso di persone e la movimentazione di merci e automezzi, che graviteranno sulla viabilità esistente e sui parcheggi attuali, già insufficienti. Per governare gli effetti indotti dal recupero degli spazi del complesso industriale e delle volumetrie prospicienti la via Vittorio Emanuele, il progetto prevede la creazione di un nuovo parcheggio interrato – a due livelli – con accesso dalla via F.lli Giordano e uscita sulla via Vittorio
Emanuele.
- Mantenere i luoghi della memoria collettiva e gli elementi architettonici significativi del passato (la traccia della cinta muraria (nuovo percorso protetto in quota per raggiungere il bastione della Mina); il vecchio opificio e la sua Ciminiera, l’architettura degli edifici a Shed, la casa “Tabasso e l’edificio adiacente su via Vittorio Emanuele (oggetto di vincolo della Soprintendenza), la presenza dei vicoli (pozzo
della Mina e vicolo adiacente); e la torre serbatoio.”