F.A.R.E. INCLUSIONE SOCIALE. Le attività del 4° bando regionale per ODV e APS per favorire l’inclusione di persone fragili
Il progetto F.A.R.E. inclusione sociale è il vincitore di un importante bando di Regione Piemonte. Va avanti così il grande lavoro della rete di associazioni ed enti che operano nelle province di Novara, Verbania e Vercelli.
F.A.R.E. sta per Formazione, Appartenenza, Responsabilità, Esperienza, un percorso partito nel 2019 che unisce e fa dialogare chi si occupa di inclusione sociale. Il sito che ne raccoglie e racconta le attività è fareinclusione.it
Per questo progetto, l’ente capofila è ODV Orizzonti di Borgomanero insieme a tanti partner: Associazione Dignità e Lavoro – Cecco Fornara ODV di Borgomanero, Cooperativa Sociale Il Ponte di Invorio, Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali di Borgomanero, Irene Impresa Sociale di Borgomanero, A.P.S. Emisferi Musicali di Borgomanero, Cooperativa Sociale Vedogiovane di Arona, Agenzia Formativa Finis Terrae di Arona, CST di Novara e VCO, Compagni di volo ODV di Borgomanero, Villa Rolandi Onlus di Quarona, ODV Mamre di Borgomanero, Rete Nondisolopane di Arona, Associazione di promozione sociale “Amicigio” di Dormelletto, A.P.S. Gazza Ladra di Borgomanero, e i Comuni di Arona, Borgomanero, Briga Novarese, Dormelletto, Invorio, Quarona e Soriso dove sono attivate diverse attività e proposte della rete FARE. Altri enti si sono avvicinati alla proposta e sono stati coinvolti: Ispam Borgomanero, Caritas Borgomanero, Borgo Emporio Solidale, Cooperativa Il Sogno di Verbania, Associazione “Mamma, parliamone” di Arona. La parte vincente del progetto è proprio la varietà degli enti che ne fanno parte, non solo per tipologia, ma anche per grandezza e raggio d’azione. C’è chi è impegnato nel volontariato ed è ben radicato grazie a numerosi contatti sul territorio, ci sono le cooperative sociali che si occupano di inserimento lavorativo e di servizi per persone in difficoltà, ma anche APS e ODV che lavorano in altri ambiti, tra cui quello culturale, e che creano occasioni e buone pratiche di inclusione sociale. L’idea alla base del bando è declinata in tre azioni principali. La prima riguarda l’inserimento lavorativo di persone con disabilità e fragilità. Molte delle risorse economiche e umane previste dal bando sono destinate proprio alla sensibilizzazione delle aziende e alla creazione di laboratori di sperimentazione lavorativa, luoghi in cui la produttività non è la priorità, ma lo sono, al contrario, gli aspetti socializzanti e i percorsi formativi. I laboratori sono pensati per persone con difficoltà che sono messe così alla prova in un contesto lavorativo protetto, per poi passare, quando e se pronte, all’interno di aziende del territorio. Un esempio virtuoso sono i laboratori Gener.Attiva attivati da marzo di quest’anno a Borgomanero e Quarona.
La seconda azione concentra l’attenzione sul volontariato. La ricerca di nuovi volontari e la relativa sensibilizzazione della popolazione diventano centrali e fondamentali, così come la creazione di una rete tra le associazioni che si occupano proprio di questo. Anche il sito FARE è stato pensato costruendo una speciale sezione chiamata FARE VOLONTARIATO, una vera e propria vetrina per associazioni ed enti che offrono, a chi desidera donare agli altri parte del proprio tempo, l’opportunità di farlo. Un esempio concreto è il progetto Vuoi uscire con me? di ODV Orizzonti che ha l’obiettivo di creare e sostenere, con continuità, occasioni inclusive di socializzazione per persone fragili o con disabilità in ambito sociale e sportivo. Ma anche le attività di Irene Cooperativa Impresa Sociale che creano momenti di scambio e gioco per bambini figli di donne vittime di violenza, e il laboratorio di falegnameria di Associazione ISPAM Onlus per chi soffre di disagi psichici. Opportunità diverse ed eterogenee che permettono di sperimentarsi come volontari e di mettere al centro il tema del dono.
Ancora, un altro traguardo è creare e rafforzare all’interno dei diversi enti la presenza di persone che facciano da referenti per i volontari, persone che li accolgano, li guidino e li supervisionino nel loro percorso. L’idea è quella di prendersi cura dei donatori di tempo, percorso che va di pari passo con l’ingaggio di nuovi volontari, anche grazie a incontri di sensibilizzazione e di avvicinamento per gli studenti delle scuole superiori del territorio. Al Liceo Linguistico e delle Scienze Umane di Gozzano le attività di sensibilizzazione sono in partenza coinvolgendo gli studenti in un percorso prima di consapevolezza di sé e dell’importanza di prendersi cura della propria comunità guardando oltre sé, poi di videomaking con un’esperta del settore. Saranno realizzati video presso le realtà associative al fine di conoscerle e promuoverle. La consapevolezza del valore educativo e formativo delle esperienze di volontariato, anche per le nuove generazioni, è un’ulteriore sfida del progetto.
In ultimo, si vuole portare avanti il tema della rete e delle relazioni dirette tra i diversi enti sul territorio, tema complesso e di non facile gestione. Si tratta di offrire incontri di formazione su materie trasversali, ma comuni: dagli aspetti burocratici che riguardano la riforma del terzo settore alla progettazione, dal fund e people raising a indicazioni concrete per relazionarsi con gli enti pubblici. L’idea è quella di condividere punti di forza e competenze per sostenere e rafforzare al loro interno i diversi attori e renderli così più competenti e incisivi nel loro operato.
Per farsi avanti e partecipare alla rete FARE, come ente, azienda o come volontario, ci sono due email: fare@fareinclusione.it | volontariato@fareinclusione.it
I social di FARE, così come il sito, sono costantemente aggiornati con tutte le iniziative. Basta cercare FARE inclusione su Facebook, Instagram e Youtube.