Ospedale unico dell’Asl To 5. “Si sta dicendo no ad una nuova sanità”

Sul futuro, nuovo ospedale unico dell’Asl To 5 ospitiamo un documento di Italia Viva e del suo coordinatore del Chierese e Carmagnolese, il poirinese Pier Antonio Pasquero

 

NUOVO OSPEDALE DI ECCELLENZA DEL TERRITORIO. QUANDO LA VERITÀ DIVENTA UN’OPZIONE

“I TANTI SE Se non si trattasse della tutela della nostra salute. Se non fosse che è dal 2015 che si affronta e pianifica ufficialmente l’argomento. Se si ignorasse che gli atti formali della Regione Piemonte risalgono al 2016-2018.Se non si facesse troppo caso allo stop imposto ormai dal 2019 all’iter procedurale da parte della politica. Sesi dimenticassero per un attimo i risultati dello studio di fattibilità, dell’approfondimento specialistico del Politecnico di Torino e dell’analisi approfondita degli aspetti socio-economici e sanitari effettuata dall’Ires Piemonte. Se non si facesse troppo caso alla svolta imposta dalla pandemia che di fatto ha portato in primo piano i presidi ospedalieri e la medicina del territorio. Se non si leggessero le numerose e contraddittorie dichiarazioni, soprattutto quelle rilasciate nel periodo 2020-2021, di chi ha chiare responsabilità politiche.

L’AMARA CONSTATAZIONE

Noi tutti concluderemmo che l’Ospedale di eccellenza del territorio a Vadò è ormai cosa fatta. E invece no. Il nuovo ospedale non è affatto al traguardo, anzi si apprende dai recenti articoli di giornale che l’Assessore regionale Icardi ha ritenuto come necessità improrogabile l’istituzione dell’ennesimo nuovo gruppo di lavoro.Per far cosa? Per rianalizzare, rivalutare, ridiscutere, ridecidere, ecc …

QUANDO POTREBBE MATERIALIZZARSI IL NUOVO OSPEDALE DI ECCELLENZA DEL TERRITORIO?

Dai cronoprogrammi analizzati emerge sostanzialmente che dalla progettazione al collaudo dell’opera occorrerebbero grosso modo 8 anni. Quindi se iniziasse oggi la progettazione potremmo vedere l’ospedale all’inizio del 2030. Se consideriamo che la programmazione sanitaria risale al 2015, l’opera potrebbe veder la luce dopo 15 anni di gestazione. Ma concedeteci un dubbio lecito: ma siamo veramente all’avvio della progettazione? Diremmo di no. Quindi i tempi suddetti potrebbero essere ulteriormente dilatati con un forte rischio, ad esempio, per la finanziabilità dell’opera stessa (tema affrontato nel nostro comunicato stampa nr.10 del 17/03/2021 in merito al finanziamento previsto del Piano di investimenti triennale 2019-2021 dell’Inail).

SI STA DICENDO L’ENNESIMO NO IN UNA FASE POLITICO SANITARIA DEL NOSTRO PAESE NELLA QUALEOCCORREREBBERO TANTI SI

Il nostro Paese oggi ha l’assoluta necessità di dire SI alla tutela della salute e allo sviluppo.Purtroppo, in antitesi alle linee tracciate dal Governo, noi cittadini del territorio dell’ASLTO5 stiamo vivendo un vero incubo per un NO al presidio e al sistema ospedaliero del futuro. Un NO che con il passare del tempo sta diventando sostanziale.

MA LA VERITÀ NON È UN’OPZIONE

È vero ed innegabile che tutti noi abbiamo compreso che la pandemia ha aumentato la domanda di servizi sanitari di eccellenza e di una rete capillare di servizi di prossimità che possano raggiungere il maggior numero di persone.Come è altrettanto vero che il nuovo ospedale non sarà solo un contenitore di reparti ad altaspecializzazione, ma al contrario sarà il fulcro di una nuova sanità del territorio in grado di gestire, in sinergiacon presidi sanitari esistenti e futuri, il nuovo scenario sanitario e sociale che avremo davanti a noi nei prossimi decenni.Quello che non è assolutamente vero è che ci sia ancora la necessità di approfondire quello che abbiamo già CAPITO.”