PIEMONTE ARTE: GROTTESCHE FOSSANO, PALAZZINA STUPINIGI, LUZZATI, LEVIS E SISMONDA, CALDERARA, CAMERA, VIALE, SCHIVARDI, ORTO BOTANICO, MASCIA, FERRARIS, FIORINO, BENE VAGIENNA…

coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

APRE A FOSSANO “FANTASTICHE GROTTESCHE”, LA MOSTRA CHE VALORIZZA L’OPERA DI GIOVANNI CARACCA AL CASTELLO DEGLI ACAJA

Dal 18 dicembre fino al 25 aprile 2022 la Sala delle Grottesche della fortezza ospiterà un nuovo allestimento immersivo sulla storia del pittore fiammingo alla corte dei Savoia. Un progetto del Comune di Fossano e Fondazione Artea, realizzato con il coordinamento scientifico di Palazzo Madama – Fondazione Torino Musei, in collaborazione con ATL del Cuneese

Venerdì 17 dicembre, alle ore 16, inaugura al Castello degli Acaja di Fossano la mostra “Fantastiche Grottesche”, un progetto espositivo site-specific ideato e promosso dal Comune di Fossano e Fondazione Artea, con il coordinamento scientifico di Palazzo Madama – Fondazione Torino Musei e in collaborazione con ATL del Cuneese, per valorizzare il ciclo di affreschi della Sala delle Grottesche, uno dei più importanti esempi di pittura tardomanierista piemontese, opera di Giovanni Caracca. Dal 18 dicembre 2021 fino al 25 aprile 2022 (con intenzione dell’Amministrazione Comunale di prolungare la mostra oltre tale data), dal mercoledì alla domenica, alle 11 e alle 15 con prenotazione consigliata, sarà possibile approfondire attraverso un’esperienza immersiva e una selezione di opere provenienti dalle collezioni di Palazzo Madama a Torino la storia e le vicende del pittore fiammingo alla corte dei Duchi di Savoia. Per info e prenotazioni contattare l’Ufficio Turistico IAT di Fossano al numero 0172 60160, oppure scrivere a iatfossano@cuneoholiday.com.

www.comune.fossano.cn.it – www.fondazioneartea.org – www.visitfossano.it

Gli affreschi della volta del piccolo ambiente sono uno dei più importanti esempi di pittura tardomanierista in Piemonte. Realizzati da Jan Kraeck, italianizzato Giovanni Caracca, intorno al 1585 per volere di Carlo Emanuele I di Savoia, coniugano la cultura degli emblemi, che conosce notevole fortuna in epoca umanistica e rinascimentale in tutta l’Europa, con il gusto per la decorazione a grottesche che si diffonde in seguito alla scoperta della Domus Aurea a Roma all’inizio del Cinquecento. Caracca per oltre trentacinque anni, dal 1568 al 1607, operò alla corte dei duchi di Savoia Emanuele Filiberto e Carlo Emanuele I e venne apprezzato incondizionatamente per le sue capacità di disegnatore, ritrattista, pittore su tavola, tela e ad affresco, e anche di “controllore generale di nostre fortezze”. Il percorso multimediale attraverso l’uso delle tecnologie immersive coinvolgerà i visitatori delle “Fantastiche Grottesche” in un colloquio ideale con l’autore degli affreschi, Giovanni Caracca. Il pittore fiammingo racconterà la storia dei personaggi che per brevi o lunghi periodi hanno abitato il castello e approfondirà il tema delle campagne decorative, illustrando i soggetti e il loro significato. Una selezione di opere dalle collezioni di Palazzo Madama, infine, arricchirà la narrazione con ritratti e oggetti dell’epoca, seguendo un doppio filo conduttore: la ritrattistica dei duchi di Savoia e il tema formale della grottesca nelle sue varie declinazioni.

 FANTASTICHE GROTTESCHE. Giovanni Caracca e i Duchi di Savoia al Castello di Fossano

Fossano, Castello degli Acaja 18 dicembre 2021 – 25 aprile 2022. Ingresso con visita guidata dal mercoledì alla domenica e festivi, alle 11.00 e alle 15.00. Consigliata la prenotazione. Info e prenotazioni: t. 0172 60160 – iatfossano@cuneoholiday.com    – www.comune.fossano.cn.it – www.fondazioneartea.org – www.visitfossano.it

 

NATALE ALLA REGGIA DI VENARIA

Fino al 6 gennaio un autentico scenario da fiaba accoglierà i visitatori della Reggia di Venaria già fuori dal complesso monumentale. Ha inizio il Natale di Venaria Reale, con le proiezioni animate di Immaginaria, il grande Cervo luminoso, il raffinato Presepe de Re nella Cappella di Sant’Uberto e, a partire dal 26 dicembre, le Sere di Natale alla Reggia, appuntamenti serali con suggestioni musicali e teatrali nell’incanto degli ambienti barocchi.

 

 

STUPINIGI 2030: PRENDE IL VIA IL PROGETTO DI RILANCIO DELLA PALAZZINA DI CACCIA CON IL SUO BORGO

Prende il via concretamente il progetto di rilancio della Palazzina di Caccia di Stupinigi, presentato nei mesi scorsi da Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt e Fondazione Ordine Mauriziano: ieri durante un incontro presso la Presidenza della Regione Piemonte è stata definita la costituzione dell’Unità di missione “Stupinigi 2030” che avrà il compito di attuare una delle più grandi sfide internazionali di riqualificazione architettonica e culturale, dopo quella che ha coinvolto in passato la Reggia di Venaria. L’investimento previsto è di 25 milioni di euro, 20 nell’ambito del Pnrr e 5 nell’ambito della programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale: sarà proposto al Ministero della Cultura con l’obiettivo di non frammentare le energie di queste risorse, concentrandole in un grande intervento dalle ricadute storiche per l’intero territorio piemontese e italiano. «Stupinigi 2030 mira alla creazione di una seconda Venaria capace di attrarre milioni di visitatori e di un sistema in grado non solo di competere, ma anche di superare per qualità e attrattività i Castelli della Loira – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio con l’assessore alla Cultura e Turismo Vittoria Poggio e l’assessore al Patrimonio Andrea Tronzano -. Mentre per la Reggia di Venaria la vocazione è principalmente culturale e artistica, per la Palazzina di Caccia di Stupinigi immaginiamo una mission storica e architettonica, ma allo stesso tempo rurale ed esperienziale. Per questo il progetto di recupero non coinvolgerà solo la Residenza reale, ma anche le sue cascine e le antiche botteghe. Daremo nuovamente vita ad un borgo, dove il visitatore potrà immergersi in una esperienza unica». Per non generare nuove strutture, l’ipotesi è di insediare l’Unità di missione “Stupinigi 2030” all’interno del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, punto di riferimento nel panorama nazionale per il recupero di opere e beni artistici. Nata nel 2005 nell’ambito dei grandi interventi di riqualificazione della Reggia di Venaria, la Fondazione vede già tra i suoi fondatori il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Comune di Torino, Comune di Venaria Reale, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Compagnia di San Paolo e Università degli Studi di Torino.

 

UNA MOSTRA PER LUZZATI A 100 ANNI DALLA NASCITA

A 100 anni dalla nascita di Luzzati, una mostra per far scoprire un Lele “diverso” resa possibile dall’incontro al “Bostrico” di Albissola con il gallerista Alfredo Meconi, amico e stampatore per anni di Luzzati. Assoluta novità e particolarità delle opere su carta, nata dall’intuizione di Alfredo, fu ritagliare le lastre di zinco con un seghetto ed ottenere così sagome di diversi personaggi in modo tale da farli divenire protagonisti sempre differenti in ogni incisione: questa tecnica permise di disporre i pezzi di lastre ritagliate a mo’ di scenografia teatrale o teatrino per burattini. I personaggi ritagliati potevano esser collocati in posizioni diverse facendo sì che le figure di una lastra potessero anche combinarsi con i personaggi di un’altra lastra incisa e ritagliata al fine di ottenere una differente immagine. L’inserimento di elementi di collage in fase di stampa e coloriture a mano in post-stampa conferivano forza e vivacità cromatica all’opera. Tutti i lavori che così nascevano potevano considerarsi ” Opere Uniche Multiple”. In mostra una settantina di acqueforti ed acquetinte con interventi di acquerellature a mano e collage.

 

 

 

“NEL GRIGIO DELLA LUCE”. MOSTRA DI ANTONIO CALDERARA ALLA “MEB” DI BORGOMANERO

Lo scorso sabato 11 dicembre è stata inaugurata a Borgomanero, presso la galleria “MEB Arte Studio” (Via San Giovanni 26) la mostra di Antonio Calderara “Nel grigio della luce”, curata da Marco Emilio Bertona, che continuerà fino al 29 gennaio 2022 (orari: giovedì, venerdì 17,00 – 19,00; sabato 10,00 – 12,00 / 15,00 – 19,00; altri giorni ed altri orari su appuntamento, cell.342/8854339). Il titolo della mostra è ispirato dal fatto che la rassegna presenta esclusivamente lavori di colore grigio, realizzati dal pittore tra gli anni ’50 e gli anni ’70 del secolo scorso. Si tratta di una serie di acquarelli selezionati che evidenziano l’elegante sintesi formale della astrazione di Calderara, una astrazione che è caratterizzata da una raffinata semplificazione delle forme geometriche e da una costante e intensa ricerca della luce nel contesto di ogni singola opera. Tuttavia è il caso di ricordare che l’artista è giunto al suo affascinante e personale astrattismo monocromatico partendo da un sapiente figurativismo e da un paesaggismo che privilegiava, con convinzione, scorci del suo amato lago d’Orta, dove era la sua abitazione a Vacciago di Ameno, ora sede della Casa-Museo, con la Collezione Calderara e la gestione della Fondazione Calderara. Infatti Antonio Calderara, nato ad Abbiategrasso il 28 ottobre 1903 e deceduto a Vacciago di Ameno il 27 giugno 1978, fin da giovane, ha fatto del territorio del Cusio e del Lago d’Orta la sua casa adottiva, dove vivere, ma anche dove ispirarsi per i suoi lavori. Le opere del periodo figurativo sono infatti quasi sempre rappresentazione diretta o indiretta (negli sfondi di alcuni ritratti) di scorci del lago e della sua isola. I due soggetti: lago ed isola continueranno a caratterizzare anche il successivo periodo di produzione, quando la figura arriva alla sua semplificazione, fino a giungere ad una sintesi estrema (esemplare è la sua “Storia del Lago d’Orta”). Le sue non sono pure rappresentazioni ed i suoi soggetti per eccellenza, di cui si è detto, hanno il ruolo di “volumi” fondamentali per la costruzione delle sue magiche atmosfere. L’ultima fase della attività, quella probabilmente più nota che l’ha reso famoso, vede le sue raffinate composizioni geometriche colorarsi di cromie rarefatte, sottili ed evanescenti. L’uso del colore viene quindi ridotto gradualmente, anche grazie all’uso delle velature, mentre la luce resta l’elemento fondamentale dei suoi lavori, fino a giungere a personalissime opere monotonali. Al 1923 risale la sua prima mostra presso l’Albergo Maulini di Vacciago. Negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso sono invece le storiche gallerie “Spriano” di Omegna e “Uxa” di Novara ad organizzare periodicamente esposizioni del pittore. Delle mostre più recenti, dedicate al maestro di Vacciago nel Novarese, ricordiamo le due grandi antologiche tenutesi nel 1997 ad Arona (a cura di Flaminio Gualdoni e Lorella Giudici) e nel 2007 a Verbania presso la sede del Museo del Paesaggio (a cura di Fabrizio Parachini e Marco Rosci). Nel 2016 è stata poi la galleria “MEB Arte e Studio” di Borgomanero ad allestire una mostra dedicata agli acquarelli che Calderara iniziò a realizzare a partire dal 1936, prendendo spunto da una precedente mostra del 1973, sempre a Borgomanero, della galleria “L’Incontro”. Ora, a distanza di cinque anni, “MEB Arte e Studio” di Marcio Emilio Bertona ha voluto quindi presentare questa nuova mostra del maestro di Vacciago, dal titolo “Nel grigio della luce”, che è patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Borgomanero.

Enzo De Paoli

 

CAMERA. MOSTRA “SGUARDI PLURALI”

Giovedì 16 dicembre, nella Project Room di CAMERA, apre al pubblico la nuova mostra Sguardi Plurali. Nata dalla collaborazione con FIERI – Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione e con Società Umanitaria, la mostra raccoglie 45 scatti di giovani autori che hanno partecipato al concorso fotografico Sguardi Plurali, sui temi della migrazione e delle seconde generazioni. Alcuni di loro sono richiedenti asilo, altri sono cittadini italiani o in attesa di diventarlo. Proprio dalla pluralità delle singole storie ed esperienze sono emersi sguardi differenti e diversi modi di misurarsi con la fotografia: da mezzo di denuncia sociale a strumento per una ricerca intima sulla propria identità, o ancora come forma di espressione all’interno di un percorso artistico. In mostra, saranno esposti i progetti fotografici di Oleksandra Horobets (Kolobok), Karim El Maktafi (They Call Us Second Generation) e di Danielle Souza da Silva (Diario di bordo), vincitori rispettivamente del primo, del secondo e del terzo posto, oltre a un’immagine per ciascun partecipante al bando, in un caleidoscopio di storie e suggestioni capaci di restituire le molteplici sfaccettature della nostra società.

 

 

RACCONIGI INAUGURA LA SUA PINACOTECA CIVICA CON DUE MOSTRE IN OMAGGIO A LEVIS E SISMONDA

Domenica 19 dicembre alle 15,30 apre il nuovo spazio espositivo di piazza Vittorio Emanuele II

Domenica 19 dicembre alle ore 15,30, in piazza Vittorio Emanuele II a Racconigi, avrà luogo l’inaugurazione della Pinacoteca Civica Levis-Sismonda. L’evento, promosso dalla Città di Racconigi, è ideato e organizzato dall’associazione culturale Carlo Sismonda APS, con il contributo di Fondazione CRT, il patrocinio della Regione Piemonte, in collaborazione con il Comune di Torre S.Giorgio. La Pinacoteca Civica Levis-Sismonda potrà essere visitata ogni prima domenica del mese e su appuntamento contattando l’ufficio turistico di Racconigi (visitracconigi@gmail.com – 392/0811406) o l’Associazione Culturale Carlo Sismonda APS (associazionesismonda@gmail.com). La pinacoteca si apre con due mostre, una retrospettiva dedicata a Giuseppe Augusto Levis ed un’antologica che celebra i dieci anni dalla scomparsa di Carlo Sismonda. La mostra antologica dedicata a Sismonda è un’occasione per ripercorrere le stagioni stilistiche di un uomo dal carattere forte ed indomito, amato ed apprezzato in Italia e all’estero. Negli ambienti espositivi si incontrano paesaggi, ritratti, nature morte, soggetti sacri, tutti caratterizzati da un forte ed acceso cromatismo. Sismonda fu pittore appartenente alla grande tradizione figurativa italiana con accenti legati alla rivoluzione formale postimpressionista da Cézanne ai Fauves con al centro Van Gogh, la dialettica tra natura e simbolo e le derive neoespressioniste. Il corpus delle opere selezionate per la mostra retrospettiva su Giuseppe Augusto Levis, è suddiviso in termini cronologici e per temi e contempla i soggetti iconografici prediletti: le vedute delle vallate piemontesi, gli scorci relativi alla Prima Guerra Mondiale cui partecipò come volontario e, dal 1909, anno in cui iniziò l’emancipazione dal suo maestro Lorenzo Delleani, suggestive vedute olandesi e russe, accanto alla scoperta dell’esotismo e della luce nordafricana. La creazione e l’allestimento di una pinacoteca nella quale vengono offerte alla pubblica fruizione le opere d’arte realizzate dai due artisti maggiormente rappresentativi della città, che vissero, sostarono o arricchirono il territorio cittadino attraverso le loro opere, è il primo atto del progetto curatoriale pluriennale ideato dall’Associazione Culturale Carlo Sismonda APS per l’immobile da poco recuperato. L’edificio, situato nel pieno centro storico racconigese, diventerà sede di un nuovo polo culturale sperimentale e un futuro centro di aggregazione in cui la città potrà riscoprire le sue eccellenze artistiche, architettoniche, le sue peculiarità e la sua storia, ma anche diventare luogo di richiamo per un turismo culturale itinerante, nazionale e internazionale. Il passo successivo all’apertura della Pinacoteca Levis-Sismonda, sarà la realizzazione di mostre temporanee ed eventi legati all’arte contemporanea. Entrambi i momenti espositivi sono destinati alla tutela, valorizzazione e riscoperta delle testimonianze artistiche gravitate nel tessuto artistico racconigese nel passato, in dialogo con le nuove tendenze espressive contemporanee.

 

AI MUSEI REALI UNA NUOVA INSTALLAZIONE DELLO SCULTORE FABIO VIALE

Ai Musei Reali, la mostra In Between di Fabio Viale si arricchisce di un allestimento inedito: nel Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale, il gruppo Amore e Psiche lascia il posto all’opera Le Tre Grazie, composta da tre figure femminili con un riferimento esplicito sia al mito greco, sia al capolavoro di Canova. L’installazione ha come oggetto una scena che lo scultore vide alcuni anni fa durante uno dei suoi frequenti viaggi in Maghreb, immortalata nello scatto del compagno di viaggio Battista Fasano: tre donne sedute sotto una pensilina del bus a Ghardaia, città algerina di religione islamica, dove il tradizionale haik femminile è un’ampia e lunga veste bianca che avvolge tutto il corpo, lasciando scoperto soltanto un occhio. La femminilità e la presenza del corpo, dissimulate, sono rese plasticamente dal movimento e dalla volumetria, attraverso un virtuosismo tecnico capace di creare un gioco tra il pieno e il vuoto, donando potenza e leggerezza alle sculture.

 

 

 

 

ARTE, PAESAGGIO E TERRITORIO. CONFRONTO ALL’ORTO BOTANICO DI UNITO

Lo scorso 30 novembre, si è tenuto nell’Aula Magna dell’Orto Botanico dell’Università di Torino (viale Pier Andrea Mattioli 25) un confronto dal titolo “Arte, Paesaggio, Territorio: esperienze nel territorio come opera d’arte”. L’incontro, a cui hanno partecipato esperti e istituzioni, è avvenuto in concomitanza con l’esposizione nell’Orto Botanico dell’opera Accoglienza, realizzata dall’artista e architetto del paesaggio Marcella Tisi per il piazzale dello scalo ferroviario Ferrandina – Matera, in Basilicata. L’opera è parte dell’intera riqualificazione del piazzale dello scalo, avviata nel 2019 e in fase di compimento, e rappresenta un tassello di un progetto più ampio sviluppato da Marcella Tisi e Andrea Rolando, dal 2013 a oggi, nel territorio lucano denominato Paesaggi in movimento.

 

 

 

 

 

UNA ZANZARA NELL’ORECCHIO. STORIA DI SARVARI. GRAPHIC NOVEL DI ANDREA FERRARIS

giovedì 16 dicembre 2021 ore 18 –  galleria Febo e Dafne  via Vanchiglia 16 – interno cortile – Torino

“Una Zanzara nell’Orecchio. Storia di Sarvari” è il graphic novel del fumettista torinese Andrea Ferraris che sarà presentato alla galleria Febo e Dafne in collaborazione con Cooperativa Letteraria, giovedì 16 dicembre 2021 alle ore 18.00. Il volume, edito da Einaudi, ha vinto nel 2021 il Premio Emilio Lussu, sezione fumetto. “Una Zanzara nell’Orecchio. Storia di Sarvari” è una storia felice di adozione, integrazione e paternità. Un graphic novel dolce e pieno di vita che parla la lingua universale dell’amore. La parola «adozione» non si può dire che arrivi improvvisa nella vita di Andrea. Tuttavia riesce, senza che ci sia stato il tempo di digerirla, a scombussolare il quieto tran tran che regola la sua vita di disegnatore di fumetti e frequentatore della movida cittadina. Soprattutto, lo mette davanti allo scoglio più grande, quello di immaginarsi padre. Ad aiutarlo, in questo caso, c’è Daniela, con la quale si crea un’intimità diversa, una sintonia nuova. I due si sposano e insieme si lanciano in un viaggio burocratico per adottare un bambino. Tra riunioni snervanti, colloqui con psicologi e assistenti sociali, rimangono sospesi in un limbo senza scadenza, fino al giorno in cui conoscono l’abbinamento con il paese d’adozione, l’India, e il nome della bimba di cui saranno genitori: Sarvari. Un nome evocativo e pieno d’incanto, che vuol dire «notte» o «raga musicale», una particolare struttura della musica classica indiana. L’atterraggio a Mumbai è l’inizio di una nuova vita, anche se l’incontro con Sarvari si rivela più difficile del previsto. Eppure, Andrea e Daniela imparano a stabilire un contatto che sembra impossibile, a spazzare via quei mille dubbi che ronzano fastidiosamente nelle orecchie: è stata la scelta giusta? E così, dopo un forte temporale, attraverso gli occhi di quella bimba venuta da un Paese lontano ricco di colori, capiscono che ce l’hanno fatta. Sono diventati una famiglia. Andrea Ferraris vive e lavora a Torino, nel 2021 ha vinto il Premio Emilio Lussu. Ha collaborato per oltre 15 anni con Disney Italia, realizzando storie di Topolino e Paperino. Disegna tuttora per Egmont storie di Donald Duck su quattro strisce, seguendo lo stile di Carl Barks. Per Tunuè ha disegnato, su testi di Giacomo Revelli, Bottecchia (2008). Ha pubblicato inoltre Churubusco (Coconino Press-Fandango 2016); La Cicatrice (Oblomov 2017) e La Lingua del Diavolo (Oblomov 2018). Per Einaudi ha pubblicato Una Zanzara nell’Orecchio. Storia di Sarvari (2021). Collabora con «Alias», «La Lettura» e «Internazionale».

 

TEMPO RITROVATO. GLI ACQUERELLI DI ALICE SCHIVARDI

visitabile da martedì a venerdì 16:00 – 19:30 sabato 11:00 – 13:30, 16:00 – 19:30. Oggetti Specifici, Via Santa Giulia 32 bis, Torino.

info@oggettispecifici.com

Negli anni ho sempre mantenuto vivo uno spazio per dedicarmi alla pratica dell’acquerello come momento meditativo e in profonda armonia con l’ambiente circostante. Grazie a questa tecnica ho potuto godere a fondo, imprimendo su carta di diverse fatture, le emozioni che ho vissuto direttamente in quegli istanti, collegandomi a quella parte profonda di me che parla a colori. Come appunti di viaggio ho trasformato direttamente le emozioni in colore, ho raccolto una sorta di diario che contiene ricordi.  Questo metodo di riflessione, pur rimanendo al momento un mondo a sé stante nel mio percorso lavorativo, partecipa in modo attivo alle mie analisi progettuali e si integra perfettamente alla mia idea di indagine all’interno dei molteplici fenomeni che ci circondano. Sento che la delicatezza dell’acqua imbevuta di colore, quando si scioglie e si espande sul foglio, è un processo che mi mette in connessione con un tempo intimo che riscopro sempre più prezioso.

Alice Schivardi

 

ANTONIO MASCIA. “IL CARTOLINIERE AL CAMPIDOGLIO”

Il Museo d’Arte Urbana, presso la sua Galleria di via Rocciamelone 7/C, propone frequentemente personali degli artisti, tutti di elevata professionalità, che hanno arricchito le strade di Borgo Campidoglio, ma anche di altre zone di Torino, con le loro opere murali. Ora è il turno di Antonio Mascia, autore di due importanti installazioni parietali. L’”Ulanodonte”, in via Fabrizi 15, opera sotto teca della “Galleria Campidoglio”, e “Campidoglius” del 2001, murale di grande impatto visivo tra i più apprezzati e fotografati del MAU, che a breve sarà oggetto di un radicale restauro con lieve variazione dell’immagine base. Antonio Mascia è un ironico giocoliere dell’immagine. Da sempre l’artista persegue una sua personalissima inclinazione nella narrazione di un universo fantastico, dove figure umane convivono con un bestiario zoomorfo sia reale che immaginario. Il segno grafico si declina sia con l’incisione, tramite l’acquaforte a punta secca, che realizzando disegni multicolori con la penna a biro, tramite un paziente lavoro di sovrapposizioni lineari. La sua fertile vena lo porta a spaziare nella realizzazione di cartoline, in cui è un maestro riconosciuto, disegni, ma anche sculture e installazioni spesso ispirate alle rievocazioni d’epoca, di cui è assiduo cultore. La mostra presso la Galleria del MAU si focalizza su uno dei temi portanti della sua creatività e della sua poetica, quello inerente uno strumento un tempo usato abitualmente per comunicazioni e saluti, ed attualmente divenuto oggetto da collezione come la cartolina. “Cartoliniere al Campidoglio” all’interno della Galleria del MAU, è una originale proposta che coinvolge l’immaginario dispiegato nel formato cartolina anziché sui muri o in teche urbane, creato da una figura unica nel panorama artistico e culturale italiano, il Cartoliniere. La sua opera ha origine nel decennio ottanta del Novecento ed è mirata a valorizzare una forma d’arte popolare ma in disuso, densa di rimandi relazionali e simbolici, letterari e iconici, che è la cartolina postale. L’esposizione di cartoline disegnate in originale, indicata nel presente progetto, naturalmente spedite, timbrate e recapitate, ripercorre l’approfondito lavoro del Cartoliniere con circa 300 opere originali tra le quali emergono alcune dedicate espressamente a Torino e al Borgo Campidoglio. Nell’esposizione sono raccolte tutte le cartoline realizzate per l’evento con il corredo di un apposito annullo postale ideato per l’occasione dal Cartoliniere e accompagnato da una originale cartolina invito e un manifesto. Uno speciale corredo espositivo particolarmente gradito da tutti coloro che sono filatelici o semplici collezionisti e appassionati delle cartoline postali. Nelle ore che precedono e accompagnano l’inaugurazione dell’esposizione, il pubblico è accolto da una vera e propria “postazione da campo” organizzata da Poste Italiane all’interno della quale si svolgono le procedure ufficiali di annullo con il timbro della mostra sulle cartoline invito. Una preziosa “cassetta postale da viaggio” sarà a disposizione nella giornata inaugurale. Saranno anche messe in vendita decine di cartoline (editate in questi anni )che saranno ben visibili sull’inconfondibile raccoglitore espositivo.Il titolo della mostra, come spesso accade nel lungo percorso creativo del Cartoliniere Antonio Mascia, è un calembour oltre che una simpatica allusione ironicamente proposta. Il nome del quartiere torinese all’interno del quale è situato il MAU, ha il medesimo nome del celebre colle su cui venne fondata Roma ed è anche la sede di rappresentanza del Comune della Città Eterna. Siglando il titolo con questo doppio senso e significato, il Cartoliniere suggerisce una distopia spazio-temporale in grado di abbracciare epoche storiche diverse e anche scenari del tutto differenti ma accomunati dallo sguardo interpretativo dell’artista. Opere in formato cartolina appositamente ideate, create, viaggiate, timbrate per l’occasione espositiva a Torino.

L’ANNULLO

IL timbro ideato per l’evento, realizzato grazie all’Associazione Filatelica Numismatica Carovillese, si intitola “Oca di Guardia” ed è chiaramente allusivo alla leggenda delle Oche del Campidoglio: queste avrebbero allertato i Romani del colpo di mano dei Galli di Brenno ai danni della collina del Campidoglio.

LE CARTOLINE

Due le cartoline dal titolo “Galla Bironte”sono state create appositamente per la mostra: una nuotatrice armata( è una Galla? Viene aggalla? Galla di nome?)attacca ,si difende o è semplicemente disegnata da Bironte (Caronte o un portatore di penne a sfera, un romano?)il riferimento è anche quello al murale ‘Campiodoglius’ della collezione del MAU.

Sabato 18 dicembre 2021 Galleria del Museo d’Arte Urbana via Rocciamelone 7/c Torino. Mostra a cura di Daniele D’Antonio e Edoardo Di Mauro. Annullo postale dalle ore 16.00 alle 20.00. Inaugurazione dalle 18.00 alle 20.30. Fino al 12 febbraio 2022 su appuntamento.

Info: 335 6398351 info@museoarteurbana.it www.museoarteurbana.it dragone@antoniomascia.it

 

 

VERBANIA. SULL’IRREQUIETEZZA DEL DIVENIRE

Dal 19 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022 Inaugurazione 19 dicembre ore 14.30 presso Museo del Paesaggio – sede di Palazzo Viani Dugnani (via Ruga 44, Pallanza – VB). Ingresso gratuito

Per info: 0323 502254

  Sull’irrequietezza del divenire è un’indagine artistica sui corpi, a partire dal corpo. Nato da una riflessione sugli spazi residuali, quegli interstizi urbani dimenticati – lo spazio incolto tra due edifici, il bordo di una strada, la vegetazione che occupa una fabbrica abbandonata – sull’irrequietezza del divenire è un progetto artistico multidisciplinare di Elisa Sbaragli, Edoardo Sansonne e Fabio Brusadin. Il progetto porta avanti una riflessione attraverso il suono, la corporeità e le immagini sul tema dell’incontro con il regno vegetale. In questa occasione il progetto si sviluppa attraverso un’installazione pensata per gli spazi del Museo del Paesaggio di Verbania: qui gli artisti costruiscono un ambiente percettivo dove mettere in scena l’ibridazione tra forme organiche, inorganiche e sintetiche. Un’ambientazione dove prossimità e lontananza vengono messe in gioco e rimescolate. Grazie alla logica dell’assemblaggio e del meticciato, sull’irrequietezza del divenire crea uno spazio sensibile in cui materia, corpi e oggetti dialogano portando alla luce rimandi e somiglianze, abitando terreni di confine. La realizzazione dell’’installazione è stata possibile grazie al contributo e il patrocinio del Comune della Città di Verbania ed il supporto del Museo del Paesaggio.

Programma di incontri:

19 DICEMBRE 2021

Inaugurazione dalle ore 14:30 alle 17:00 con performance a cura di Elisa Sbaragli ed elaborazione sonora a cura di Edoardo Sansonne/Kawabate. Durante la giornata è possibile incontrare gli artisti.

23 DICEMBRE 2021 Inaugurazione installazione sonora dalle ore 18:00 alle ore 20:00 a cura di Edoardo Sansonne/Kawabate all’interno della collezione permanente del Museo del Paesaggio – Palazzo Viani Dugnani. Durante la serata è previsto un talk con gli artisti sul tema degli spazi residuali e del terzo paesaggio. Ingresso: 3 € (prezzo ridotto per l’evento)

9 GENNAIO 2022 Finissage dalle ore 14:30 alle 17:00 con performance a cura di Elisa Sbaragli ed elaborazione sonora a cura di Edoardo Sansonne/Kawabate. Durante la giornata è possibile incontrare gli artisti.

sull’irrequietezza del divenire – Installazione

Ideazione e realizzazione: Fabio Brusadin, Edoardo Sansonne ed Elisa Sbaragli. Testi: Irene Pipicelli. Curatela: Federica Torgano. Grafica: Rebecca Curri

 

 

SALUZZO. VIVERE E REGALARE I MUSEI NELLE FESTIVITA’

UN NATALE CULTURALE PER GRANDI E PICCINI

Anche nel mese di Dicembre, MuSa – Musei Saluzzo, propone un ricco calendario di eventi e visite per soddisfare il gusto dei diversi target di visitatori, dai più piccoli ai più grandi. Nello specifico, il periodo delle feste offre la possibilità di godersi l’atmosfera natalizia e di partecipare a visite tematiche uniche nel loro genere.

19 DICEMBRE 2021 #NataleHandMade. Aspettando il Natale… la Castiglia di Saluzzo si trasforma in un vero e proprio laboratorio artigianale di creazioni natalizie per tutti i gusti e tutte le età. Paro-la d’ordine: creatività! Età: 5-12 anni. Orario: dalle ore 15 alle 18 dalla biglietteria della Castiglia. Costo: 5 euro a partecipante. Info e prenotazioni: musakids@itur.it

19 DICEMBRE 2021 Apertura della Biblioteca Storica. In data 19 dicembre ci sarà nuovamente l’apertura straordinaria della Biblioteca Storica situata in via Volta n. 8.  Il pubblico avrà la possibilità di accedervi e di seguire una visita guidata gratuita. Orario: 14-18. Costo: ingresso e visita gratuiti

 

BIELLA. MOSTRA: IL SALOTTO DI UN COLLEZIONISTA

Il lascito della famiglia Fornaro al Museo del Territorio dal 19 dicembre al 6 marzo

Verrà inaugurata sabato 18 dicembre alle 17 la mostra dedicata al “Lascito della Famiglia Mario Fornaro”: la nuova collezione recentemente donata al Museo del Territorio Biellese dalla famiglia il cui nome è legato all’omonima Sartoria, presente in città fin dagli anni Venti del Novecento, in via Italia. L’attività fu avviata da Luigi Barbera e poi passata al genero Mario Fornaro che ne sposò la figlia. La collezione di dipinti, frutto della passione di tre generazioni, è costituita da una trentina di opere arrivate al Museo di Biella per volontà testamentaria di Marisa Fornaro (Biella, 1932 – 2018), figlia di Mario, che per anni aveva lavorato presso la Farmacia Servo. «Le collezioni del Museo – spiega l’Assessore alla Cultura del Comune di Biella Massimiliano Gaggino – sono strettamente legate al fenomeno del collezionismo privato locale che ha conosciuto momenti di massima espressione tra gli anni Trenta e Sessanta del Novecento». Così anche le opere donate dalla famiglia Fornaro rispecchiano ciò che la città offriva culturalmente tra gli anni ‘50 e ‘60. Si tratta di una raccolta che affianca pittori piemontesi di fine Ottocento, come Giuseppe e Alberto Falchetti o Giuseppe Gheduzzi, a numerosi biellesi tra cui Luigi Boffa Tarlatta, Guido Mosca e Mario Carletti e altri artisti del Novecento italiano. «Donazioni come quella dei Fornaro  – aggiunge l’Assessore Gaggino – sono gesti importanti che permettono anche di far riemergere dipinti finora poco noti e arricchire i cataloghi dei singoli artisti. Pertanto sono davvero felice di inaugurare questa mostra affinché i cittadini biellesi possano godere delle opere che sono state loro donate ed in parte restaurate nell’Amministrazione Comunale. Si tratta di un’offerta generosa da parte di Marisa Fornaro, che ha voluto donare alla Città una preziosa collezione appartenente alla sua famiglia da decenni».

Il salotto di un collezionista

Orari: giovedì: 10-14 venerdì: 14-18 sabato, domenica e festivi: 10-18. Biglietti Ingresso: € 5,00 (ridotto € 3,00).

 

“FRAMMENTI DI ME” DI MATTIA FIORINO A DOMODOSSOLA

Lo spazio Gallery – ufficio dei Private Banker di Domodossola (via G. Marconi 26) ospita la mostra “Frammenti di me” di Mattia Fiorino dal 13 dicembre al febbraio 2022, con i seguenti orari di apertura al pubblico: da lunedì a venerdì 8,45 – 12,30 / 15,00 – 18,30; sabato 8,45 – 12,30. Mattia Fiorino è napoletano di nascita, ma domese di adozione e ha iniziato ad avvicinarsi all’arte da piccolo, dimostrando un profondo amore per ogni forma artistica, in particolar modo per il disegno. Ha soli 17 anni ma si può dire che abbia passato praticamente tutta la sua vita immerso nell’arte, disegnando e ascoltando sua madre che ogni sera, prima di andare a dormire, suonava la chitarra per lui e per sua sorella. La musica e la poesia sono diventati così le sue più grandi passioni insieme al disegno. Nella mostra “Frammenti di me” sono esposti una serie di disegni su carta, alcuni di un realismo quasi fotografico, altri rappresentanti atmosfere sognanti, realizzati con tratti sfumati, evanescenti, fortemente lirici. Tutta la sua produzione è però caratterizzata da una espressione con forte carica intima ed emozionale.

Enzo De Paoli  

 

 

NOVARA. MOSTRA COLLETTIVA DANTE E IL SUO TEMPO, POETICA E IMMAGINI

L’ associazione culturale Artenova, partecipe del “Comitato Dante e Novara” promosso dal Comune di Novara, celebra questa importante ricorrenza per la cultura con la realizzazione di una mostra collettiva dal titolo “DANTE E IL SUO TEMPO, POETICA E IMMAGINI”. La mostra si terrà dal 18 al 26 dicembre 2021 e sarà allestita a cura di Patrizia Galassi nella sala dell’Accademia del Broletto di Novara. L’ inaugurazione avverrà il giorno 18 dicembre alle ore 17:00 presso la sala dell’Arengo del Broletto con un evento che ha per titolo RIME E NOTE AL TEMPO DI DANTE ideato da Eva Boglio e Silvio Fazio , con la  presentazione della mostra a cura della professoressa Federica Mingozzi,  la voce narrante di Mariarosa Franchini , la chitarra classica di Marcello Nardilli  e la videoclip di Violetta Viola. Le opere in mostra sono 50 di 37 artisti e la partecipazione straordinaria della scultrice Florin Offergelt.

Artisti partecipanti: Florine Offergelt, Alberganti Emilia, Alleva Cristina, Angotti Rosanna, Barbaglia  Claudia Aurelia, Battaiotto Rosanna, Bennardo Alessia, Bietti Monica, Bigotta Daniela, Boglio Eva, Bologna Giorgio, Casarotti Maria, Casiraghi Gianluigi, Castaldo Vincenzo, Civardi Cinzia, Cobelli Ennio, Colombo Roberto, Diotallevi Dino, Emma Giuseppe, Fasolis Daniela, Fazio Amedeo, Fazio Silvio, Fortin Flavio, Fusetti Cristina, Frontini Bruno, Galante Paolo Nunzio,Galassi Patrizia, Gobatto Giannina, Iacone Raffaele, Lozzi Liliana, Mera Emilio, Piccolini Marco, Sapino lodovica, Sassi Mariapia, Trillini Flavio, Vandone Gabriella Agnese, Viola Violetta, Zanetti Maria Grazia.

 

MOMBERCELLI, MOSTRA “ATMOSFERE DI NATALE. PRESEPI E ANGELI”

Inaugurazione della mostra “Atmosfere di Natale. Presepi e Angeli” sabato 18 dicembre alle ore 16 presso il Musarmo. Al primo piano, grazie alla disponibilità delle artiste, continuerà la mostra “Regine di Carta”.

 

BENE VAGIENNA. PROGRAMMA NATALIZIO 2021

SABATO 18 DICEMBRE

ore 15,30 Casa Ravera (Via Roma, 43) Saluto delle Autorità Presentazione:

  • Atti del Convegno (tenutosi il 26 ottobre 2019):”Da Bene al Piemonte:memorie araldiche e genealogiche di famiglie sabaude tra arte e storia, tra guerra e pace” Relatori: Gustavo Mola di Nomaglio e Attilio Offman
  • Pubblicazione d’Arte “Palazzo Perrone di San Martinoda dimora nobiliare a sede della Fondazione CRT’

– Atlante fotografico di Pino Dell’Aquila

Relatori: Laura Facchin, Luca Mana e Attilio Offman

  • Incisione artistica

“Storia e poesia di un antico parco”

realizzazione di Teresita Terreno

ore 18,00 Chiesa di San Bernardino dei Disciplinanti Bianchi (Via Roma, 16/bis) – Apertura del Presepe 2021 dedicato ali’ antico parco dei Conti Giriodi di Monastero già degli Oreglia di Santo Stefano. La sua realizzazione è stata possibile grazie al volontariato degli Amici di Bene. Ospite d’Onore: Mauro Gola (Presidente della Camera di Commercio e Confindustria di Cuneo)

Musiche, canti e poesie:

– Banda musicale della Città di Bene Vagienna – Cantori di Revello – Alunni della Scuola Elementare cittadina

l Presepe sarà visitabile nei giorni festivi sino al 24 gennaio 2022 (ricorrenza della Beata Paola Gambara Costa Signora di Bene, Carrù e Trinità).

ore 18,30 Cappella dei Magi (Via XX Settembre, 2)

  • Luci e canti natalizi(l’edificio sacro presenta raffinati stucchibarocchi dei Beltramelli luganesi, volutidall’Abate Melchiorre Magistrati)
  • Presentazione nuova campanadono della compagnia teatrale Banda Brusca

DOMENICA 19 DICEMBRE

ore 8,00  Apertura Edizione Natalizia di Augusta Antiquaria