A Chieri sorgerà il “Bosco dei 19 Comuni”. Ecco dove e con quali piante
Sarà finanziato con 500mila euro il “Bosco dei 19 Comuni”, il progetto che la Città Metropolitana di Torino ha candidato al Bando Forestazione, pubblicato dal ministero per la Transizione ecologica nell’ambito del “Decreto Clima”.
Si tratta di un intervento di riforestazione periurbana, che interessa un’area di circa 12 ettari, posta a sud dell’abitato di Chieri e prossima al rio Tepice, di proprietà del Consorzio Chierese per i Servizi, che rappresenta 19 Comuni del territorio del Chierese-Carmagnolese. «Un intervento assai articolato, che prevede la realizzazione di un bosco, con radure ed un’area umida-spiega Massimo CEPPI, assessore all’Ambiente e alla Pianificazione e gestione del verde pubblico del Comune di Chieri-il progetto è stato candidato dalla Città Metropolitana di Torino alla seconda edizione del Bando Forestazione, ed è stato ammesso a finanziamento. Entro 60 giorni dovrà approvarsi il progetto esecutivo, e nel prossimo autunno inizieranno le piantumazioni. L’obiettivo del progetto è quello di incrementare la naturalità dell’area interessata, massimizzare i servizi eco-sistemici, soprattutto al fine di sequestrare CO2 e, quindi, come azione di contrasto ai cambiamenti climatici, incrementare la biodiversità, migliorare sia la qualità del paesaggio, con particolare riguardo ai fruitori della pista ciclabile esistente, sia la salute e il benessere dei cittadini».
L’area interessata dall’intervento di riforestazione è formata da un ampio settore pianeggiante, attualmente coltivato principalmente a mais, che si sviluppa alla destra del più importante corso d’acqua del settore meridionale della collina torinese, il rio Tepice (la cui vegetazione riparia è discontinua e talvolta assente), è delimitata a nord dalla “circonvallazione di Chieri”, un’infrastruttura stradale a margine della quale si snoda un percorso ciclopedonale, mentre a sud si trovano le strutture edificate afferenti al Consorzio Chierese per i Servizi.
Per quanto riguarda le specie arboree ed arbustive autoctone, che verranno messe a dimora, si tratterà di quelle tradizionalmente presenti nel bosco querco carpineto della bassa pianura. Sarà realizzata, a margine del corso d’acqua, un’area con prevalenza di ontani, costituite ampie porzioni di formazioni boscate a querco-carpineto, a tratti interrotte da bosco rado su aree prative, ed un saliceto-pioppeto e realizzata un’area boscata mesoxerofila, nonché delle siepi a delimitazione dell’area interessata dalle strutture del Consorzio Chierese per i Servizi.
Nello specifico si tratta di 4488 specie arboree autoctone (quercus robur, quercus pubescens, quercus cerris, carpinus betulus, prunus avium, prunus padus, acer campestre, ulmus minor, ulmus laevis, fraxinus excelsior, salix alba, salix caprea, populus alba, populus nigra, alnus
glutinosa, tilia cordata, ecc.), 1528 pioppelle di due anni e 3117 specie arbustive autoctone (sambucus nigra, corylus avellana, crataegus monogyna, cornus sanguinea, cornus mas, euonymus europaeus, salix cinerea, salix eleagnos, ecc.).
«Come è noto la pianura padana è tra le aree con la peggiore qualità dell’aria del pianeta e la Città di Torino da alcuni anni è drammaticamente ai vertici delle graduatorie europee per la pessima qualità dell’aria-aggiunge l’assessore Massimo CEPPI-questo rende necessario porre in essere azioni volte alla riduzione di emissioni inquinanti e al miglioramento della qualità dell’aria e del benessere dei cittadini. E tra queste azioni, una delle più efficaci e facilmente attuabile e quella che consiste nel “piantare alberi”, aumentando o migliorando le superfici forestali, soprattutto in prossimità dei centri urbani. Il “Bosco dei 19 Comuni” potrà stoccare circa 616 tonnellate di carbonio atmosferico CO2 eq/ha, e contribuire all’assorbimento di inquinanti atmosferici (PM10: 1.382,72 kg/anno; biossido di azoto-NO2: 10.947,95 kg/anno)».