Tangest. I pro e i contro. Ma serve una decisione
La tangest è un tracciato stradale di 22 Km ad alto scorrimento, il cui progetto era stato per la prima volta proposto nel 2009 con questo obiettivo: decongestionare l’anello ovest di Torino, collegando Santena a San Raffaele Cimena, attraverso l’unione dell’autostrada Torino – Piacenza e Torino – Savona, a sud della regione, con l’autostrada Torino – Aosta e Torino – Milano, a nord del territorio. Accantonato poi nel 2014 per mancanza di fondi, quest’anno il progetto è riemerso con la prospettiva di ricevere un finanziamento di circa un miliardo di euro dal fondo europeo “Next Generation EU”.
Ora, tuttavia, la vera sfida consiste nel migliorare la viabilità in un’ottica di sostenibilità ambientale, come hanno sottolineato 26 sindaci del territorio interessato, tra cui il sindaco Sicchiero di Chieri, in una lettera inviata al sindaco Lo Russo di Torino in data 1 dicembre 2021, insistendo sulla cooperazione tra enti locali.
La realizzazione della tangest, infatti, come fanno notare coloro che sono contrari all’opera, comporterebbe il consumo di una quantità di terreno pari a circa settanta campi di calcio, il quale in futuro non potrà più generare del verde, e al momento porterebbe alla perdita di circa 60 aziende agricole della zona. Inoltre, la sua costruzione causerebbe l’emissione di gas climalteranti, quali la CO2, l’ossido di azoto e polveri sottili. Insomma, non mancano certo i lati negativi del progetto; in ogni caso, si avverte pure la necessità di risolvere il problema del traffico pesante, ossia i Tir che ogni giorno attraversano i centri storici delle aree abitate, provocando disagi anche in termini di inquinamento.
Il dibattito sulla tangest, finora, si consuma da più di 20 anni: si riuscirà prima o poi a prendere una decisione in merito, valutando magari anche altre proposte per la risoluzione del problema?
Anna Carfì