CHIERI RICORDA IL MAGISTRATO LIVATINO

Approvata dal Consiglio comunale una Mozione che prevede l’installazione di un pannello informativo o di un QR-code all’auditorium del liceo Monti

 

Rosario Livatino

Sarà collocato presso l’auditorium del liceo Monti di Chieri, intitolato al magistrato Rosario Livatino, un pannello informativo o un QR-code, concordandone con l’istituto scolastico posizione e contenuti, al fine di evidenziare le caratteristiche peculiari della vita del “giudice ragazzino”, assassinato dalla stidda agrigentina il 21 settembre del 1990, e Beatificato da Papa Francesco lo scorso mese di maggio: è quanto prevede una Mozione approvata dal Consiglio comunale di Chieri, con 22 voti a favore, e presentata dal consigliere di minoranza Luigi FURGIUELE (Gruppo Misto di Minoranza). «Sono soddisfatto, è stato un onore portare in Consiglio comunale il ricordo di una persona e un magistrato che deve restare impresso nella memoria dei Chieresi e degli italiani tutti-commenta il consigliere Luigi FURGIUELE-Il giudice Rosario Livatino rappresenta un orgoglio italiano per l’elevato valore umano, professionale, sociale che nella sua breve vita lo ha caratterizzato. Un magistrato ed un uomo dotato di forte etica, apolitico, autonomo, indipendente, pronto al dialogo, nel rispetto della legge e degli imputati da giudicare. Per questo è opportuno che i Chieresi tutti, ma in modo particolare i giovani, portino avanti i valori che uomini di Stato come i magistrati Livatino, Falcone e Borsellino hanno rappresentato. I valori della lotta alla criminalità organizzata, la difesa dei più deboli e il trionfo della verità su qualunque oppressione fisica e psicologica esercitata verso chi è più inerme. Perché il ricordo è il fondamento su cui costruiamo il futuro». «Papa Francesco ha definito Rosario Livatino martire di giustizia ed esempio di legalità, per questo ringrazio il consigliere Luigi Furgiuele per la sua proposta-commenta il Sindaco Alessandro SICCHIERO-Rosario Livatino con il suo sacrificio è diventato uno dei simboli della cultura della legalità e della lotta alla mafia, un simbolo come Falcone, Borsellino ed il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che noi ricordiamo nel giardino del nostro Municipio. Come sostituto procuratore prima e giudice poi, Livatino ha indagato lo stretto legame tra mafia e affari, svolgendo la sua attività con sobrietà, rigore morale, fermezza e instancabile impegno. Come ha affermato il Presidente Mattarella, ricordare la vile uccisione di Rosario Livatino significa richiamare la necessità di resistere alle intimidazioni della mafia opponendosi alle logiche compromissorie e all’indifferenza, che minano le fondamenta dello stato di diritto».