La Peste a Chieri nel 1630. Quinta ed ultima puntata: il voto alla Madonna delle Grazie – fine del contagio, le conseguenze
Tratto da “ Memorie storiche del gran contagio in Piemonte, in Chieri e nei suoi contorni” Torino, 1830
La Peste ebbe inizio a giugno 1630 e svanì gradatamente nel 1631 e 1632. Gli atti della “Collegiata” riportano che dal principio di luglio 1630 a fine febbraio 1631 ci furono 4500 decessi per peste a Chieri; i testi testamentari riportano che vi furono oltre 50 decessi al giorno in quel periodo, ma molte morti continuarono in tutto il 1631 ed oltre, tanto che si ritiene che morirono di peste a Chieri circa 5000 persone. La popolazione si affidava con voti e preghiere ai santi per ottenere clemenza per quell’orribile morbo, il monastero di Santa Margherita si era affidato al voto fatto a San Giuseppe ottenendo clemenza e quello di S Andrea anche se devastato non soccombette grazie al voto fatto a San Sebastiano. Per questo motivo, per placare l’ira di Dio, con l’intercessione di Maria Vergine Madre di Dio, i Conservatori della Sanità il 26 luglio 1630, con l’approvazione del Consiglio Comunale del 2 agosto 1630 , fecero voto solenne di far fabbricare nella chiesa della Collegiata una Cappella col suo altare dedicandola sotto il titolo di “ Madonna delle Grazie” dotandola del necessario per mantenere una messa solenne con musica ogni primo del mese di settembre di tutti gli anni a venire ed una messa “bassa” il sabato di ogni settimana; e che si debba erger in detta Cappella di un altare col la statua della Madonna Santissima con due angeli lavorati, dipinti e dorati, adornando l’altare di paramenti e contraltare, di candelieri e lampadario di ottone, cuscini ed altre forniture necessarie ed opportune per la qualità del voto; adornando la Cappella di stucco ed oro proporzionato con la sua vetrata a mezza luna o finestra, come verrà giudicato più opportuno dai signori Lelio Tana e Giacobino Borgarello; e cingendo la cappella di ferrata con adornamenti di ottone. Il Sindaco Carlo Robbio ed il Consiglio Comunale approvarono il voto facendo disporre sostanze per la sua esecuzione, imponendo in perpetuo gli obblighi perché in futuro non venisse meno l’impegno assunto col voto alla Santissima Maria Vergine Madre di Dio. Per favorire l’immediata esecuzione della Cappella Lelio Tana e Giacobino Borgarello offrirono quattromila Fiorini, il signor Gabriel Ormea e Bernardino Chiaventone di fiorini ottocento, il signor Battista Visca di fiorini ottocento, il signor Francesco Borgarello di fiorini quattrocento, il signor Fortunio Tana di fiorini duecento, ed il signor Gabriel Bergera di fiorini cento. L’intercessione della Beata Vergine ebbe il suo effetto immediato, in città si salvò dalla peste i due terzi della popolazione. Non fu la stessa cosa in altre città del Piemonte, Saluzzo restò quasi senza abitanti, in Costigliole di Saluzzo si salvarono 17 famiglie, quattro sole a Busca; a Torino rimasero tremila persone delle undicimila residenti prima del contagio. I comuni intorno a Chieri si trasformarono:
– Andezeno passò da 700 a 400 abitanti
– Baldissero – ebbe 59 decessi
– Cambiano 96 morti solo in tre mesi, poi non si sa per la morte del parroco
In altri comuni non si conosce la conseguenza della peste, ma la mancanza di informazioni nel 1630 fa pensare al peggio.
In foto la Cappella della Madonna delle Grazie oggi e nel disegno di Ludovico Quarini
Carlo Bagnasacco