LE PERLE NERE DELLA MUSICA a cura di Edoardo Ferrati

Paul Vranitzky (1756-1808). foto

Der Schreiner (Il grido) ouverture, Sinfonie in re minore (La tempesta), in la maggiore op.16 n. 2e in fa maggiore op. 33 n.3

Orchestra da Camera Céca Filarmonica di Pardubice diretta da Marek Stilec

etichetta discografica: Naxos 8574255

registrazione: giugno 2020

pubblicazione: novembre 2021

durata 1h.13’50”

Il moravo Paul Vranitzky fu stimato  compositore  nella Vienna di fine Settecento, ma rapidamente dimenticato .Ora grazie all’etichetta olandese Naxos ne possiamo ascoltare la musica .Autore di ben 226 lavori, tra cui 23 opere, che investono un po’ tutti i generi sinfonico (51 lavori), cameristico, solistico e sacro. Destinato alla carica ecclesiastica, ricevette lezioni di canto, organo e violino, oltre a sviluppare la sua formazione teologica. All’inizio emerse come violinista e, in seguito, come rispettabile direttore d’orchestra, tant’è che sia Haydn che Beethoven lo preferirono in tale ruolo delle proprie composizioni: il primo per esecuzioni dell’oratorio “La Creazione” (1799), e il secondo per la prima assoluta della sinfonia n. 1 (1800). Vranitzky balzò alla notorietà nel biennio 1786/88. Esplorò l’emergente stile romantico: la sua musica andava molto di moda grazie alla melodia naturale e allo stile brillante che reggono molto bene il confronto con la produzione di Haydn.Il presente CD dovrebbe far parte di un ciclo Vranitzky di cui verrà proposta un’ampia selezione dei suoi lavori più significativi. S’inizia con l’ouverture dall’opera Der Schreiner , andata in scena al Teatro viennese di Porta Carinzia il 18 luglio 1799 su libretto di August Kotzebue. La Sinfonia in re minore (La tempesta) , con probabilità datata 1795,  è interessante: l’ampio Vivace iniziale è costruito sul solido impianto della forma Sonata che richiama a Haydn; poi un sereno Adagio dall’atmosfera pastorale con eleganti passaggi dei legni , prima della tempesta la quale irrompe nell’Allegro con fuoco conclusivo dove sembra già intravedere il Beethoven della Sesta sinfonia. Edita nel 1792 la sinfonia in la maggiore anch’essa con echi di Haydn, anche se Vranitzky non ne fu allievo diretto, ne seguì  con  interesse l’itinerario sinfonico. La Sinfonia in fa maggiore op. 33 n. 3( 1798) non si sottrae all’ombra delle “Lodinesi” di Haydn per una strumentazione dove fantasia e tono arguto convivono. Fresche , vivaci, ben proporzionate le letture dell’orchestra cèca. Accattivante l’ascolto di queste prime registrazioni assolute. A quanti intendano approfondire Vranitzky segnalo il bel sito The Vranitzky Project (www.vranitzky.com) ricco d’informazioni circa la biografia, le opere, materiale prezioso, incluse alcune partiture. Un compositore dimenticato, ma degno di una certa attenzione.