PIEMONTE ARTE: RAMPAZZI, CHIERI_ART, R-ESISTENZE, UMBERTO CASALE, HUB INDIA, BARD, BARDONECCHIA…

 

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

art

RENATA RAMPAZZI PER LE EDIZIONI SABINAE

Torinese, giovanissima allieva di Riccardo Chicco alla Scuola di Via Cavour, presente nella vita culturale nazionale sin dagli anni ‘70/’80 del Novecento, Renata Rampazzi, che vive e lavora a Roma con il marito e regista Giorgio Treves, ha esposto al Museo Carlo Bilotti-Aranciera di Villa Boghese un “corpus” di opere che testimoniano la sua intensa, singolare e profonda ricerca astratta. L’esposizione, curata da Claudio Strinati e con una prefazione di Maria Vittoria Marini Clarelli nel catalogo “Cruor” delle Edizioni Sabinae, è corredata da un testo della scrittrice Dacia Maraini che sottolinea come sia un fatto trasversale la violenza contro le donne e, in particolare, il discorso pittorico di Renata Rampazzi “trasforma i corpi di carne in visioni fluttuanti, di tela e nuvole, tela e sogni(…)Mentre veli lavati nel sangue calano dall’alto nel tentativo pietoso di coprire le nudità forzate, violate, disarticolate”. La mostra, che si è tenuta tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, rappresenta una testimonianza della straordinaria forza evocatrice dell’intallazione della Rampazzi, della vibrante denuncia del femminicidio, della “violenza fisica sulle donne” consegnata alle “tracce del sangue” impresse sulle superfici delle “stoffe fluttuanti”. E sono pagine che appartengono alla dimensione umana e sociale contemporanea, a una narrazione che emerge da una personale meditazione intorno alla percezione del dolore fisico e interiore, alla sottesa energia di un messaggio che è immagine, storia e solitudine. Formatasi nella Torino dello scultore Mastroianni, dei pittori Piero Ruggeri, Antonio Carena e Adriano Parisot e dei critici Marcello Levi, Paolo Fossati e Luigi Carluccio, Renata Rampazzi ha frequentato l’Accademia di Salisburgo, fondata da Oskar Kokoschka, e lavorato con Emilio Vedova secondo una visione concettuale legata all’espressionismo astratto. Una stagione, la sua, dove il segno, il tono cromatico, le forme appaiono sospese nello spazio atmosferico: impercettibili frammenti di ferite, lacerazioni, bruciature. E, così, l’artista restituisce il dramma di un sofferto vissuto e, contemporaneamente, l’urgenza e la volontà di un riscatto affidato alle garze di cinque metri d’altezza, che scendono dall’alto, tra coinvolgimento emotivo e spiritualità,

Angelo Mistrangelo

 

ASSOCIAZIONE MU.S.E. CHIERI. ESPOSIZIONE CHIERI_ART 2022: DONNA, CREATIVITÀ E RINASCITA.

L’esposizione ChieRI_ART nasce come stimolo per artisti e visitatori all’utilizzo del riciclo creativo e artistico come linguaggi innovativi, dove la creatività e la potenza delle emozioni danno nuova vita a materiali di uso quotidiano. Al centro del progetto ci sono infatti i materiali cosidetti “di scarto”, con le loro peculiarità e le loro capacità trasformative. Il progetto nasce dall’idea che è anche la mission dell’associazione: attraverso la creatività, la sensibilità, l’arte e le idee condivise, qualsiasi donna può uscire da un periodo buio, superare le proprie difficoltà e riprendersi la propria vita, o rigenerarsi scoprendo le proprie risorse e nuove modalità di comunicazione attraverso nuovi materiali e percorsi. Allo stesso modo attraverso la sensibilità, l’arte e le idee qualsiasi oggetto può tornare a riprendere vita, trovare uno scopo e persino diventare veicolo di bellezza ed essere risorsa preziosa. Le analogie sono infinite, e confermano che il riciclo creativo e artistico è una delle tecniche più affini al mondo femminile, spesso assunto a modello di resilienza e di rinnovamento grazie anche alla molteplicità di ruoli che la donna assume da sempre nella società. Il rispetto dell’ambiente e la riduzione dello spreco sono valori da imparare per garantire un futuro migliore, e rappresentano indubbiamente un’importante implicazione del progetto, nato non a caso dopo un anno e mezzo in cui ci si è interrogati sulla necessità di un futuro più sostenibile e consapevole, in cui l’arte invita tramite oggetti scartati e nobilitati a un linguaggio creativo che è, anche, sopravvivenza emozionale. Questa prima edizione è, ovviamente, dedicata alla donna. In ogni società, che sia in tempo di guerra o in tempo di pace, spesso sono le donne a portare il peso più grande e a pagare il prezzo esistenziale più alto. Riescono ad andare avanti e aprogettarsi un futuro grazie a quella che, termine ormai di moda, viene definita resilienza, che è qualcosa di più rispetto alla pura forza di sopravvivenza, e non è solo resistenza, ma la capacità di ricostruire se stesse, la propria famiglia, la comunità di appartenenza, ripartendo dalle radici o da ciò che hanno a disposizione. La creatività è la loro principale fonte di energia, insieme alla capacità di affrontare situazioni di grande straordinarietà ed uscirne indenni, non devastate, e venirne fuori meglio. Nella donna è una forza incredibile. Gli ultimi studi lo confermano, la resilienza come capacità plastica, flessibile, contenibile è potenzialmente “donna”. La flessibilità con cui le donne sono in grado di reimpostare le loro giornate rappresenta un tratto distintivo positivo che la pandemia ha accentuato. La resilienza creativa della donna è “come una barca che in un mare in tempesta riesce a riorganizzare le proprie risorse interne ed esterne non solo per sopravvivere ma anche per poter utilizzare in modo diverso ciò che si ha a disposizione, magari usando quelle stesse energie avverse per creare soluzioni, invenzioni e strategie di navigazione.” (Luana Valletta, vicepresidente Ordine Psicologi Emilia Romagna). Il contesto del progetto non è e non intende essere accademico, l’approccio è partecipativo e non giudicante, poiché l’obiettivo è il maggior coinvolgimento possibile, e la diffusione in modo accessibile, dal basso, del nostro concept.

L’esposizione avrà luogo presso Palazzo Opesso, via San Giorgio 3, Chieri da sabato 5 a domenica 13 marzo 2022

 

“R-ESISTENZE” UNA NUOVA RIVISTA CULTURALE E ARTISTICA

L’anno nuovo si apre con la rivista culturale “R-ESISTENZE”, che all’interno del numero 0 propone un’ampia e approfondita indagine intorno al tema “Menzogna/Libertà” sviluppata all’insegna di “culture etiche ed artistiche differenti” e, in particolare, esprime la volontà di delineare i molteplici e complessi aspetti dell’attuale realtà sociale, tra analisi concettuale e ricerca perché è necessario – si rileva nell’editoriale – “riappropriarsi di un pensiero libero, vivace, a tutto campo, anticonformista, lungimirante, che sappia unire tradizione e innovazione, memoria e immaginazione, riflessione e creatività”. Coordinata da Andrea Balzola, la redazione è composta da allievi ed ex allievi dell’Accademia Albertina e dell’Università, con una “rete di collaboratori di tutte le età con esperienze, pratiche artistiche e culturali diverse, allo scopo di rimescolare la terra e lanciare semi di rigenerazione sulla Rete”. Un progetto editoriale, quindi, ricco di contenuti di alto profilo, realizzato con il determinante impegno di Chiara Bolla, Chiara Caforio, Lucia Cammarata, Lorenzo Colella, Alessia Gervasone, Sara Mazzetti e Deborah Zuanazzi. Pubblicata da AlbertinaPress, per le edizioni dell’Accademia Albertina e della Pinacoteca Albertina, la rivista offre un panorama di scritti, documenti, immagini, riflessioni che rispecchia “la tenacia e la vitalità di studenti e docenti dell’Accademia Albertina – sottolineano la Presidente Paola Gribaudo e il Direttore Edoardo Di Mauro – nel riscoprire la dimensione didattica ed etica dell’arte”. Una dimensione che unisce l’intervento di Stefano W. Pasquini, sulla menzogna orizzontale e la memoria visiva, alle fotografie dell’Amazzonia, le immagini cinematografiche alle poesie di Paola Mongelli e Lucia Triolo, in una sorta di visione generale legata al popolo Curdo di Daniele Gay, alla forza creatrice e alla tensione espressiva di Lucia Nazzaro. Attraverso oltre 180 pagine, s’incontra il concetto di “Vero, reale, virtuale” di Lino Stragis e il “Manifesto Viralismo” di Marco Abrate, Lorenzo Agnata e Andrea Villa, l’omaggio dedicato a Paolo Rosa e Giacomo Verde e il libro d’artista “Il mio Pinocchio” di Ezio Gribaudo, il teatro e musica, filosofia, letteratura. E ancora interviste, media art, illustrazioni, politica, che costituiscono altrettanti momenti di una scrittura scandita dagli interventi di Gian Paolo Caprettini, Leonardo Caffo, Ave Appiano, Gian Alberto Farinella, Nazli Amiri, Germana Tappero Merlo e Angelo D’Orsi con un testo sulle “menzogne del revisionismo e del “rovescismo” storico sulla resistenza”, corredato dalle pagine pittoriche di Francesco Tabusso, Francesco Casorati e Massimo Tosco. Sino ai laboratori d’arte di Chiara Casorati e Altisensi e la memoria armena di Robert Tsarukian. Storia, arte, nuove tecnologie, si intersecano creando un possibile, a volte esclusivo, dialogo che coinvolge autori e lettori, tra sperimentazione, linguaggio contemporaneo e una generazione alla continua ricerca e scoperta di una propria misura interiore.

                                           Angelo Mistrangelo

 

MOSTRA UGI DEI DISEGNI REALIZZATI DAI PICCOLI RICOVERATI AL REGINA MARGHERITA

Nella stessa Sala esposto anche un presepe del Comune di Usseglio

Si chiuderà domenica 9 gennaio 2022, nella Sala Trasparenza del Palazzo della Regione Piemonte, in piazza Castello 165, la mostra “Che cos’è il Natale?”, composta da una quarantina di disegni realizzati dai bambini ricoverati nei reparti dell’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino. La mostra, voluta dall’Ugi torinese (Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini Odv), in collaborazione con la Regione Piemonte, è visibile anche dal porticato esterno. «Non si possono che osservare con ammirazione e commozione questi significativi disegni. Opere da cui emerge la passione per la vita, la voglia di normalità e di stare insieme alla famiglia, per di più nel periodo natalizio – dice il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio -. Dietro questi disegni c’è anche l’angoscia di un periodo difficile, che coinvolge mamma e papà, i fratellini, gli zii ed i nonni. Tutti uniti al bambino, per affrontare con coraggio e sacrificio una situazione che inevitabilmente destabilizza l’equilibrio familiare, ma pure economico, in particolar modo se si tratta di affrontare anche la lontananza da casa. La meritoria opera dell’Ugi da oltre quarant’anni ha lo scopo di sostenere i bambini e le loro famiglie, chiamati ad affrontare questa tortuosa via imposta dal destino». I disegni sono opera dei bambini ricoverati nei reparti in cui operano gli insegnanti della Scuola in Ospedale Ic “Vittorino da Feltre“ di Torino; e le associazione Ugi Odv ed Amici dei bambini cardiopatici Odv. «Ospitare questa mostra in Regione – conclude il presidente Cirio -, significa apprezzare e rendere merito alla silenziosa e concreta attività compiuta da decenni dai volontari Ugi, aiutando i bambini ed i loro genitori, anche ospitandoli nella Casa Ugi di Torino, e sostenendo la ricerca scientifica e le cure. Come recita il motto Ugi, si vince insieme, con tutto il cuore: un cuore azzurro di speranza». Il segretario generale di Ugi Odv, Marcella Mondini, spiega che «da sempre accompagniamo i bambini e le loro famiglie nel difficile periodo di terapie e cure contro il tumore. Desideriamo abbracciarli tutti perché non vogliamo permettere alla malattia di prendersi tempo, sogni e affetti di ognuno di loro. Accogliamo le famiglie in Casa Ugi affinché chi arriva da lontano abbia un luogo ospitale in cui rifugiarsi. Li affianchiamo con attività adatte a loro; li aiutiamo con la scuola per non permettere che il cancro abbia la meglio sulla formazione. Li accompagniamo a fare sport per rinforzare il loro fisico e lo spirito di gruppo. Li aiutiamo a staccarsi da noi perché riprendano la strada della guarigione e dell’autonomia. Il Natale è Natale quando c’è tutto questo, quando ogni volontario lascia qualcosa di sé per loro e quando ogni bambino e ogni ragazzo impegnato nella lotta contro il tumore si sente protetto e non escluso dalle amicizie e dalla vita di sempre». Nella stessa sala, sempre sino a domenica 9 gennaio, rimane esposto un grande presepe messo a disposizione dal Comune di Usseglio, che da una decina d’anni, con le sue borgate, si sta guadagnando l’appellativo di “Paese dei Presepi”. Si tratta di una serie di opere a grandezza naturale realizzate da un gruppo di studenti dell’Accademia Albertina di Torino, che furono coordinati dal professor Raffaele Mondazzi. Un presepe donato al Museo Tazzetti di Usseglio e che è stato posizionato nell’antica chiesa parrocchiale del paese. Adesso si può ammirare, ancora per qualche giorno, nel Palazzo della Regione Piemonte.

 

NEL SEGNO DI UMBERTO CASALE TEOLOGO E SCRITTORE

Teologo e scrittore, don Umberto Casale è scomparso in questi primi giorni del 2022 lasciando un vuoto nel mondo della cultura e delle esperienze legate alle ricerche sulla Teologia Fondamentale, con particolare attenzione alla “questione Dio”, all’ecclesiologia ed escatologia. Nato a Racconigi il 26 marzo 1951, si è formato presso la Facoltà di Teologia dell’Italia Settentrionale (sede di Torino prima, di Milano poi), mentre il 30 ottobre 1977 è stato ordinato presbitero dall’Arcivescovo Ballestrero nella Chiesa di San Giovanni Battista in Racconigi, dove mercoledì 5 gennaio, alle 10, si terranno i funerali. Docente di Teologia Fondamentale ai corsi dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose della Facoltà di Teologia di Torino, Umberto Casale è stato, inoltre, presidente e docente dello Studentato Teologico per diaconi permanenti e, in sintesi, membro dell’ATI (Associazione Teologica Italiana) e dell’AMI (Associazione mariologica interdisciplinare). Un impegno, quindi, quanto mai intenso e arricchito da un’ampia raccolta di scritti, riflessioni, interventi pubblicati su riviste specializzate e libri che rimangono a testimonianza di una ricerca che ha condotto e sviluppato affrontando temi come “L’avventura della fede”. Saggio di teologia fondamentale, Elledici 1988, “Dossier Sindone”, Queriniana 2000 (con Giuseppe Ghiberti), “Dei Verbum religiose audiens”. Il significato attuale del Vaticano II, in Sequela Christi, Effatà 2003 e “Qual è il tuo nome? Il mistero trinitario di Dio”, Esperienze, Fossano 2007. E insieme al testo dedicato all’”Indimenticabile priore-teologo Francesco Saglietti”, affiorano alla mente i “Percorsi della bellezza-Per un’estetica teologica”, delle edizioni Lindau, e “Il problema di Dio nel mondo contemporaneo” di Joseph Ratziger-Benedetto XVI, un’antologia curata da Umberto Casale, sempre per Lindau. Il suo cammino umano e intellettuale è anche fortemente connotato dall’interesse per la cultura e l’arte contemporanea, presentato, di volta in volta, durante i convegni dell’Associazione culturale umanistica “All’ombra del Monviso”, presieduta da Mario Abrate, con le documentate relazioni su “Giustizia e giustificazione. Un approccio teologico” o “Il postmoderno e l’indifferenza religiosa”, in cui ha delineato le cause che sono all’origine di questo fenomeno: “filosofiche, politiche, psicologiche, sociologiche…”. Uno dei capitoli della sua poliedrica attività, è caratterizzato dall’indagine intorno alla creatività pittorica e musicale del concittadino Carlo Sismonda (1929-2011), al quale è stata dedicata, con Giuseppe Augusto Levis (1873-1926), la Pinacoteca Civica Levis-Sismonda di Racconigi, recentemente inaugurata con la direzione artistica di Anna Cavallera e la presenza di don Umberto Casale tra il pubblico e le autorità. Esponente dell’Associazione Culturale “Carlo Sismonda”, ha sottolineato in un saggio “Come nel volto di Cristo, che Sismonda variamente tratteggia, soprattutto del Cristo Crocifisso, si percepisce dapprima il dramma, la ricerca e la vitalità dell’artista stesso, che conduce chi il quadro osserva e contempla, a cogliere qui il massimo del nascondimento e il massimo della rivelazione del mistero di Dio”.

                                           Angelo Mistrangelo

 

DISEGNARE LA CITTÀ ALLACCADEMIA ALBERTINA

Fino al 1 marzo del 2021 è possibile visitare la mostra Disegnare la città presso l’Accademia Albertina di Torino (via Accademia Albertina 8). La mostra è un vero e proprio viaggio nella storia dell’arte e nell’architettura torinese. L’obiettivo di Paola Gribaudo, dal 2019 presidente dell’Accademia Albertina di Belle Arti, è valorizzare il patrimonio interno all’istituzione, il suo passato e soprattutto il suo presente, ricco di stimoli e di potenzialità. Tra Ottocento e Novecento l’Accademia Albertina fu un’ambiente di formazione e ricerca che contribuì a definire la nuova immagine di Torino nel processo di trasformazione da città capitale a città industriale. Nelle sale della Pinacoteca Albertina sono esposti alcuni acquerelli di Giulio Casanova (1875 – 1961), virtuoso interprete dell’Arte Nuova, dalle decorazioni per Baratti & Milano alle delicate armonie dei suoi acquarelli floreali. Le opere sono esposte accanto a immersive scenografie multimediali che gli allievi di scenografia dell’Accademia hanno progettato e realizzato nei mesi scorsi. Si tratta quindi di un progetto espositivo che vuole far riaffiorare l’energia creativa e propositiva che trasformò Torino negli anni della Belle Epoque. “Le opere esposte dimostrano il ruolo dellAlbertina nella storia di Torino, non solo al servizio della corte sabauda, ma di tutta la comunità- spiega Paola Gribaudo. – Questo è evidente soprattutto nei decenni a cavallo fra Ottocento e Novecento, anni in cui il mondo della nostra Accademia di Belle Arti, accanto alle committenze statali ed ecclesiali, iniziò a mettersi al servizio del commercio e dell’industria. Una rete che aveva lAlbertina come protagonista. Un bel gioco di relazioni che abbiamo voluto ricreare in questo progetto, che non è solo una mostra, ma un intreccio di significative e generose collaborazioni tra pubblico e privato. Il tutto nuovamente mediato dallarte nelle sue differenti declinazioni che i docenti e gli allievi dellAccademia interpretano, oggi come ieri, con grande capacità d’innovazione”.

Luigi Marsero

 

BARD. PROROGATE SINO AL 30 GENNAIO 2022 LE MOSTRE ANTONIO LIGABUE E IL SUO MONDO E NEL SEGNO DI DANTE

L’Associazione Forte di Bard ha deciso di prorogare sino a domenica 30 gennaio 2022 l’apertura al pubblico delle mostre Antonio Ligabue e il suo mondo e Nel segno di Dante, tra illustrazione e fumetto. La decisione è legata agli ottimi riscontri di pubblico ottenuti sino ad oggi dai due progetti espositivi: in particolare, l’esposizione che ripercorre l’intero percorso artistico di Ligabue, tra i più significativi artisti del Novecento, ha richiamato in poco meno di due mesi, oltre 12 mila visitatori. Bene anche il progetto espositivo dedicato a Dante nei fumetti, che presenta uno straordinario viaggio nel mondo del Sommo Poeta e della sua Commedia attraverso una galleria di importanti illustratori e fumettisti, che ha registrato 6 mila ingressi. Le due mostre sono corredate da cataloghi e da un servizio di audioguida erogato con l’ausilio della app MuseOn, scaricabile all’arrivo al Forte di Bard, cui si accede con un codice qr code a pagamento acquistabile direttamente alle casse delle Biglietterie.

 

 

BARDONECCHIA. PRESENTATO “GRAMMATICA DEL NUOVO MONDO”: COME VIVERE DA PROTAGONISTI IL 2022 IN 50 PAROLE

Il giornalista e scrittore Filippo Poletti giovedì 30 dicembre, moderato da Roberto Baseggio, storico dell’arte,  ha presentato nella sala Giolitti del Palazzo delle Feste il suo nuovo libro: “Grammatica del Nuovo Mondo. Opportunità ed esempi di vita ai tempi d’oggi”, edito da Lupetti con premessa-testamento del filosofo Salvatore Veca, evento culturale organizzato dall’Associazione Turistica Pro Loco con il patrocinio del Comune di Bardonecchia. “Uno spaccato luminoso sull’oggi e sul domani –  sostiene Maria Teresa Vivino, Assessore comunale all’istruzione con delega al culto del bello – una rilettura di questi ultimi due anni che ci hanno visti tutti coinvolti in un’inaspettata pandemia, che ha oscurato talvolta bellissime microstorie che valeva la pena raccontare; in particolare quella bellissima della nascita di Aurora, luminosa nuova vita a Moncenisio, uno dei paesi montani meno popolosi al confine con la Francia, proprio in piena pandemia. Il libro ispirato anche ad atmosfere e spaccati piemontesi valsusini è un viaggio dentro e fuori da noi, alla ricerca di un senso che unisca e non divida in un momento storico senza eguali”

 

HUB INDIA PROROGATA AL 27 FEBBRAIO 2022

Palazzo Madama, MAO e Accademia Albertina    5 novembre 2021 – 27 febbraio 2022

La mostra Hub India, che ha avuto una grande eco di consensi e di pubblico, è stata prorogata e rimarrà aperta fino al 27 febbraio 2022. Nata come progetto per Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino, in collaborazione con Fondazione Torino Musei e con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, la mostra si sviluppa in tre sedi: Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, MAO Museo d’Arte Orientale e Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Hub India è a cura di Myna Mukherjee e Davide Quadrio. L’esposizione presenta opere indiane contemporanee e moderne che esplorano i lasciti del passato e l’antichità nel qui e ora sociologico. Le opere selezionate rappresentano uno spaccato di generi, medium e processi che vanno dai disegni e dipinti alle miniature e sculture, terrecotte e metalli, dipinti su carta e su tela, stampe, incisioni e opere digitali e virtuali, in un tentativo di analizzare le eredità classiche e tradizionali attraverso una nuova lente.

A Palazzo Madama e al MAO le opere presentate per Classical Radical sono messe in dialogo con le collezioni permanenti dei musei, in modo da creare piccoli cortocircuiti capaci di generare significati nuovi e nuove linee di interpretazione. All’Accademia Albertina di Belle Arti l’allestimento prende invece forma nei piani superiori dell’affascinante Rotonda di Talucchi. Negli spazi dell’Accademia Albertina va in onda Sama: Symbols and gestures in contemporary art practices. Italy and India vol. 1., la prima parte di un documentario visionario e pionieristico che, attraverso una moltitudine di voci, esplora il mondo dell’arte contemporanea e dell’artigianato nel subcontinente indiano e in Italia.

 

VERBANIA. IL FILO DEL PENSIERO. FRANCESCA RIGOTTI IN DIALOGO CON MICHELE RIZZI

La biblioteca di Verbania apre le iniziative del 2022 con un incontro con la filosofa Francesca Rigotti in dialogo con Michele Rizzi e dedicato al libro “Il filo del pensiero. Tessere, scrivere, pensare”. Francesca Rigotti ha insegnato dal 1996 al 2021 all’Università della Svizzera italiana. Collabora con la Radio della Svizzera italiana e scrive su varie riviste e giornali italiani ed esteri. In questo libro esplora e ricostruisce l’evoluzione del filo, da pratica tipicamente femminile, ma carica sin dall’inizio di significati simbolici (si pensi al filo di Arianna, all’abilità di Atena nel girare il fuso, solo per fare due esempi), a immagine della mente che svolge il proprio pensiero, lo intreccia e lo compone. Un percorso, questo, che ci porta direttamente alla metafora della rete internet, odierna «tessitura» che comprime il tempo e dilata lo spazio, e tradisce la profonda aspirazione contemporanea a non accettare né prima e dopo, né inizio e fine. L’incontro, realizzato in collaborazione con la Società Filosofica del VCO, si svolgerà sabato 8 gennaio alle 16.30 alla biblioteca di Verbania, via Vittorio Veneto 138. La partecipazione è gratuita e senza prenotazione: obbligatori il Green Pass Rafforzato e la mascherina FFP2.

 

 

 

BARDONECCHIA. E’ PIACIUTO “LE GRAN TOUR: MUSICHE E PAROLE DA METTERE IN VALIGIA”

Il palco della Sala Viglione del Palazzo delle Feste di Bardonecchia ha ospitato domenica 2 gennaio “Le Gran Tour. musiche e parole da mettere in valigia”, primo spettacolo musicale e teatrale del nuovo anno portato in scena a cura dell’Accademia dei Folli, per la stagione invernale di Scena 1312, festival culturale di musica e teatro patrocinato dall’Amministrazione  Comunale. Spettacolo con al centro il viaggio visto come grande metafora dell’esplorazione, dello spingersi sempre un po’ più in là, della fuga del quotidiano, per chi ha la sete di conoscenza e la necessità di evadere almeno per un po’ in modo virtuale, meglio se in buona compagnia. Sul palco tre viaggiatori a dir poco stravaganti e strampalati: Andrea Cauduro, nei panni di uno stralunato esploratore emulo di Colombo alla perenne ricerca dell’Oriente e delle Indie, Giovanna Rossi, interprete di una cameriera da sempre imbarcata su un piroscafo come il famoso pianista sull’oceano e Enrico Dusio, il nato stanco girovago e maldestro meccanico di poco attendibili campioni della bicicletta. Interpretazioni intervallate ed in parte accompagnate e commentate da un complesso strumentale e da uno scatenato Carlo Roncaglia, direttore artistico de l’Accademia dei Folli, regista e cantante in questo spettacolo portato in scena su testi da lui stesso arrangiati che hanno suscitato nel pubblico forte ilarità, tanta e diffusa allegria e buon umore al punto da suscitare lunghe quanto  prolungate e rumorose risate generali.

 

INCONTRI ILLUMINANTI CON L’ARTE CONTEMPORANEA. TrasformAzioni

Il progetto Incontri Illuminanti con l’Arte Contemporanea, avviato nel 2018 dall’Area Attività Culturali della Città di Torino con l’intento di attivare un public program legato alla rassegna Luci d’Artista, torna per l’edizione 2021/2022 continuando a promuovere progetti educativi e formativi che avvicinano ai linguaggi dell’arte contemporanea. La quarta edizione del progetto, dal titolo TrasformAzioni – promosso dalla Città di Torino, da quest’anno è realizzato in collaborazione con Fondazione Torino Musei e con la cooperazione dei Dipartimenti Educazione di GAM – Galleria Civica Arte Moderna e Contemporanea, PAV – Parco Arte Vivente – Centro sperimentale d’arte contemporanea, Fondazione Merz e Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea. Per la XXIV^ edizione di Luci d’Artista sono previsti quattro interventi, realizzati nelle Circoscrizioni 2, 3, 4 e 6 rivolti a pubblici differenti e collegati con la presenza, nei diversi contesti urbani, delle Luci: le opere luminose nello spazio pubblico sono facilmente accessibili e costituiscono una straordinaria opportunità per avvicinare i cittadini all’arte contemporanea nel loro contesto di vita quotidiana.